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Autore: Shady252    27/01/2012    2 recensioni
Immaginatevi un luogo oltre la mente, dove la guerra è padrona di tutto e dove non esiste il sorriso, immaginate ora un pianeta simile al nostro con poche differenze sostanziali per la nostra protagonista... immaginatevi l' incontro tra gli abitanti di uno e dell' altro pianeta, è lì che ha inizio la mia storia... con l'incontro tra due protagoniste: Lymiè una ragazza troppo intelligente per il suo mondo e Edash, paladina dell' oscurità, nata per un solo scopo Uccidere! Animaletti strampalati, enigmi senza senso e mille prove metteranno alla prova le ragazze... unite da un legame... em... ETERNO...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CapitoloCapitolo1:
Un giorno tipico

TICK tock, lo scricchiolio dei passi sulle scale, lento.
I passi si dirigevano al piano superiore silenziosamente sulle scale di legno.
Un passo, un altro. L' aprirsi della porta di legno laccato anch' essa, girando lentamente la maniglia di novanta gradi.
Altri due passi, il parquet lo obbligava a fare piccoli passi per non destare la sua preda. Il rumore delle pantofole che scivolano, lentamente. Un altro passo, si trovava oramai vicino al letto, abbastanza vicino da toccarlo, si allungò fino a sfiorare il cuscino.
“Sveglia!” Limyè si alzò di scatto impaurita e rintontita.
Si stropicciò gli occhi e con la sua tenue voce disse:
"Certo che... sei proprio cattivo Mile, non potevi svegliarmi un pò meglio, zietto ?"Finì la frase con un largo sbadiglio.
Una nuova giornata avrebbe avuto inizio. Mile era un ragazzo di 24 anni alto, magro, capelli biondi tenuti in un' enorme cresta e dei bellissimi occhi azzurri.
"Perchè avrei dovuto farlo? Così è molto più divertente..." Disse sogghignando, poi si girò e scese i gradini saltandoli a due a due. Dopo qualche minuto e qualche sbadiglio un po' in ritardo, con voce assonnata e flebile Limyè rispose: "Se lo dici tu..." Nello scendere dal letto appoggiò male il piede e si ritrovò a baciare il tappeto appena sotto il letto. Iniziò a strillare in modo esagerato. "Che malissimo dolorissimo ahi ahi..."
Una voce familiare giunse da sotto le scale: "Sbrigati non vorrai arrivare in ritardo a scuola!"
Limyè rispose in un brontolio roco: " Lo sai che è impossibile eliminare la mia lunga serie di perfezione." seguito da qualche sbadiglio.
Mile urlò: " Certo Miss. Perfezione, ma ora sbrigati!"
Limyè oramai decisa a prepararsi si mise davanti all' enorme specchio dell' armadio della sua stanza.
Era molto più alto di lei ed era posizionato in un anta dell' armadio, la stanza era in stile antico, con mobili e sopra mobili di legno tutto molto chiaro e pulito. Appoggiò una mano sul comodino, si guardò in modo burbero:
" Uffa! sono alta come ieri! Guardiamo il lato positivo: prima o poi mi alzerò!"
E iniziò a mostrare il suo tipico ed enorme sorriso che s' intonava con la sua faccetta allegra.
Nello specchio era riflessa la sagoma di una ragazzina molto, molto bassa con capelli color del miele che toccavano terra, la sua carnagione era chiarissima e gli occhi di un viola intenso.
Dai capelli spuntavano delle orecchie a punta. " Anche se non è normale essere così bassa a 15 anni, che in media si dovrebbe essere... il 200% più alti, l' importante è tenere conto della mente, no? Ordine mentale N° 1: occhiali." Dicendo così si giro e andò a prendere degli occhialoni tondi e enormi di colore viola appoggiati su un piccolo comò. Fatto ciò si rimise di fronte allo specchio, aggiustandoseli. " Iniziamo a ragionare: Punto n° 2: Collana!"
Aprì un cassetto del comodino e iniziò a rovistare in degli scompartimenti ordinati di collane ne prese una enorme con su due ali variopinte e se la sistemò alla perfezione al centro del petto. "Punto n° 3: vestito."
Aprì l' armadio a muro e facendo scorrere la mano tra gli abiti ne estrasse uno viola, da dama di fine ottocento, con cappello in tinta. Mise parecchi minuti ad allacciare tutti quei nastri.
  " A posto. Ora i libri che ovviamente... sono il punto n° 4!"
Una voce spazientita si levò al piano di sotto: "Ma stai parlando con me?"
Limyè arrossì e rispose lievemente: "No, no..." Si rimise davanti allo specchio per un  ultimo ritocco ai nastri, solo che al posto del suo riflesso nello specchio c' era una fanciulla alta come lei con delle treccine lunghe identiche come aspetto e lunghezza ai suoi capelli.
Era vestita con una stramba armatura nera, nella mano destra brandiva un' enorme spada anche essa nera, più grande di lei di almeno mezzo metro ( più o meno metà della sua altezza ). Anche la ragazzina dall' altra parte dello specchio aveva gli occhi viola come i suoi ed esteticamente era identica: Anche per le orecchie! Si fissarono per un secondo...
Limyè iniziò ad urlare con quanta forza avesse in gola. Mile spaventato accorse da lei.
" Cosa è successo? "Limyè smise di urlare e indicò lo specchio impaurita: " Lui, si è cioè isomma lei..."Mile spazientito la aiutò ad alzarsi: " Ma, ma lo specchio..." Lui le rispose senza neanche guardarla negli occhi
"Certo che sei proprio strana, probabilmente sarà a causa di quegli strani abiti che ti metti! Nipotina, ma non ti accorgi che siamo nel 21° secolo?! Comunque sono arrivate notizie da mia sorella e tuo padre..."
Limyè riprese tornò in se' e con euforismo rispose : " Come stanno? Tutto bene vero? Me lo devi dire se gli è successo qualcosa! E' bella l' America?"Mile le mise una mela in bocca per farla tacere e le sorrise
" Visto? Ero preparato! Stanno bene! Ma non sanno quando torneranno... oramai sono 2 anni che ti faccio da baby-sitter!" Limyè sorrise beffarda: "Mi spiace ma ti devo dare torto: sono un anno, 23 mesi, 29 giorni e 23 ore esattamente adesso! Per di più non mi fai da baby- sitter visto che i miei non ti pagano!"Mile la appoggio su una sedia e le diede una tazza di latte:
" Non cambia niente! E hai ragione mi dovrebbero pagare!"
" Non posso mangiare! L' illusione ottica che ho avuto prima mi ha fatto perdere 4 minuti e 23 secondi! inizio il mio cammino tortuoso verso la vita scolastica."
Mile la guardò storto: " Ah! stasera vedi di tornare tardi... a proposito sappi che da domani mattina non mi rivedrai per un mese... esco con la mia ragazza andiamo al mare e so quanto tu odi qualsiasi posto pericoloso quindi..."
Limyè rispose con terrore: " E chi mi proteggerà, che rimarrà con me? Dovrei starmene tutta sola per un intero mese ?"
Mile le sorrise: " Mi fido di te! E' per questo che non te ' ho detto prima!" " Ma..." " Niente ma! arriverai in ritardo se continui così..." Limyè usci dalla porta quasi correndo poi iniziò a camminare.
Era dispiaciuta di non vedere Mile per un mese, anzi ne era terrorizzata, sentiva la morsa della paura stringerle la gola sempre più stretto, ma sapeva che era irremovibile, mentre camminava per strada, sussurrava ogni tanto: " Speriamo non ci sia..." Mentre camminava ogni tanto chiudeva gli occhi e ascoltava il vento e si faceva trascinare dal sole caldo di aprile. Il dolce tepore la faceva stare a riparo da tutti.
Come il peluche a forma di gatto che stringeva tra le mani (il punto N°5). Il portone della scuola si frastagliava contro il sole caldo, guardò all' interno: tutti parlavano con tutti. Tutti ridevano, sorridevano, si passavano i compiti non fatti.
Nessuno era da solo.
Quello era per tutti la normalità.
Ma per Limyè non c' era nessuno da salutare.
Nessuno con cui ridere.
Niente e nessuno.
Ormai era quella la sua normalità.
Si fece coraggio e iniziò a camminare nel grande atrio. A la suo passaggio tacquero, poi da dietro una voce tra la folla, poi un' altra, i vocii ripresero:
"E' lei..." "E' la strega...”
“...si dice che divori le anime di chi le si avvicini...”
“...e che poi prenda la loro mente e che diventi così sempre più intelligente..."
Come ogni giorno del resto.
Limyè inziò a camminare sempre più veloce finchè non arrivò al suo armadietto, trasse un sospiro di sollievo: non c' era.
Almeno per questo momento non doveva temere.
Aprì il suo armadietto.
Sbeng!
Si richiuse di colpo: C' era.
  
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