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Autore: ThePandaBoy    28/01/2012    0 recensioni
Romeo e Giulietta in chiave drammatico-moderna. Molto diversa dalla famosa opera. Un dramma adolescenziale. Un amore non ricambiato. Una speranza che potrebbe morire. Dall'autore di "Never let me down. Non deludermi mai"
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LOST IN YOUR EYES

Romeo e Giulietta

 

"...So i'm never gonna dance again.. the way I dance with you..."

 

C'era una volta un ragazzo che noi chiameremo "Romeo".

E c'era anche una ragazza... che chiameremo "Giulietta".

Ora. É ovvio che verrà da pensare che Romeo e Giulietta siano una coppia di innamorati...

No.

Questa non è una novella "shakespeariana" e Giulietta NON ama Romeo, nonostante quest'ultimo sia innamorato di lei.

Eppure... lui non si è ancora rassegnato.

Crede che ci sia ancora una piccola speranza.

Ma come è iniziata questa storia?

Dobbiamo fare un tuffo nel passato... Anni, anni fa.

 

(10 anni prima)

Un bambino stava lentamente dondolando sull'altalena del parco, al tramonto che dava ai tetti delle case un dolce colore ambroso... Era il momento più bello della giornata per Romeo. Osservare il sole che tramontava dietro le montagne gli dava una sensazione di pace e sollievo... per lui il tramonto simboleggiava il fatto che anche le cose più grosse, più possenti prima o poi dovessero... scomparire.

Che nulla era eterno. E che niente dovesse durare più del necessario.

Come i suoi problemi... Di solito un ragazzino di 10 anni non dovrebbe avere particolari problemi nella sua vita...

Putroppo... lui ne aveva. Uno in particolare lo affliggeva...

La solitudine.

Romeo strinse le sue piccole manine alle catene dell'altalena, mentre dondolava lievemente avanti e indietro... Non riusciva a farsene una ragione. Un bambino della sua età dovrebbe avere qualche amico con cui giocare, divertirsi...

Eppure...

Lui era solo. E vedere molti altri bambini insieme nella spensieratezza dei loro giochi, delle loro parole e frasi senza senso qualche volta, con i loro occhi spensierati era per lui la cosa più straziante, più dolorosa.

Provava invidia. Non per il fatto che loro si divertivano.

Ma perché erano felici. Come dovrebbero essere tutti i bambini della loro età e che per Romeo era un lusso che non poteva concedersi.

Ogni volta che provava a farsi un amico finiva per balbettare parole qua e là, con il solo risultato di venir deriso da tutti e indicato come "strano".

Farsi un amico era un problema più grande di lui.

E ormai aveva rinunciato. Era inutile.

Era stanco di vedersi ridere in faccia poiché ciò lo faceva soffrire...

I lampioni del parco si stavano già accendendo e i pochi bambini stavano tornando a casa accompagnati dalle loro famiglie.

Romeo pensò che forse era meglio anche per lui ritornare dalla sua famiglia.

Guardò un ultima volta il sole che tramontava dietro una collina del parco ricoperta di alberi, poi scese dall'altalena e si accinse a incamminarsi.

Proprio nel momento in cui si voltò, il suo sguardo incrociò quello di una bambina, sua coetanea. Quell'attimo in mezzo al erba fu come un eternità.

Il verde degli occhi di lei che, curiosi, indagavano nel nero dei suoi.

Romeo fu il primo a distogliere lo sguardo.

Formulò una frase, con la paura di balbettare di fronte a lei. Ma ciò non accadde... le sue parole uscirono chiare dalla sua bocca, il suo sguardo fisso a terra, imbarazzato.

-...Uhm... Ciao?- Fece lui.

Lei inclino leggermente la testa a sinistra e il suo viso assunse un espressione incuriosita.

-Ciao... se non ti dispiace io sono davanti a te... non sotto di te- La frase di Giulietta era riferita al fatto che Romeo continuava a guardare a terra. Lui per tutta risposta alzò lo sguardo.

-... Io...- Iniziò lui, ma fu interrotto da lei.

-Io sono Giulietta. Tu come ti chiami?-

-... Ro... Romeo.-

-"Roromeo"?- Chiese lei, iniziando a ridacchiare. -É un nome buffo lo sai?-

-No... non "Roromeo"... Romeo.- Lo corresse lui, un po' rosso.

-Ahhh... Romeo... vuoi essere mio amico?- Chiese lei innocentemente.

La sua domanda lo prese di sorpresa. Mai si sarebbe aspettato una richiesta così diretta e aperta. Ma in fondo... sono bambini.

-...S-si. Ok...-

Il viso di lei si illuminò con un sorriso mentre lui si sentiva ancora imbarazzato.

-Fantastico! Ora però devo andare a casa dalla mia mamma! Ciao!-

E se ne andò di corsa lungo il vialetto del parco, lasciando Romeo in mezzo allo spiazzo perplesso e incredulo, con la sua mente che doveva ancora processare gli avvenimenti.

-Mi sono fatto una amica?- Si chiese lui -...Si. Ho una amica. Non sono più solo... non sono più solo...- E con un sorriso sul viso, tornò a casa sua...

 

Il giorno dopo Romeo e Giulietta si incontrarono di nuovo al parco, alla stessa ora.

Lui arrivò per primo e, non trovando nessuno, si sedette in cima allo scivolo. Fissò ancora il tramonto. Quella visione era per lui uno spettacolo continuo...

Era immerso nei suoi pensieri quando all'improvviso si fece buio e i suoi occhi furono coperti da due soffici manine...

-Chi sono?- Chiese una voce femminile.

-...Giu...Giulietta?-

-Sbagliato! Sono Giulietta!- Esclamò lei rimuovendo le mani dal suo viso.

Lui si voltò verso di lei.

-E che ho detto?- Chiese lui

-Hai detto "Giugiulietta"...- Rispose lei con il solito sorriso innocente.

-...-

Si fissarono per qualche secondo. Romeo la guardava come se fosse stupida o chissà cosa quando, all'improvviso, venne un idea a Giulietta.

-Ce l'hai!-

E gli diede un colpetto sulla spalla, mentre scivolava giù dallo scivolo.

-Ehi aspetta! Non vale così!- Protestò ridendo lui e iniziò ad inseguirla.

Corsero per il parco alternandosi a scappare l'una dall'altro, fra le risate e gli occhi incuriositi dei passanti...

Trascorsero un ora di piacevole divertimento e iniziava a farsi sera. Loro due erano sdraiati su un prato, a guardare l'ultimo raggio di sole che scompariva all'orizzonte...

-Grazie per la bellissima giornata...- Disse lui.

-Prego.- Rispose semplicemente lei.

Entrambi sorrisero.

Lui guardò il viso di Giulietta. Gli occhi di lei erano fissi al cielo e l'ambra del tramonto si fondeva perfettamente con lo smeraldo dei suoi occhi... Era bellissima.

Si sentì arrossire al solo pensiero e distolse lo sguardo.

Ammirò il paesaggio della sera e pregava dentro di sè.

Pregava che un momento del genere durasse per sempre.

 

Fine Capitolo

  
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