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Autore: ShadowMoonLady    28/01/2012    6 recensioni
All’uomo non dispiaceva affatto la piega che stava prendendo la situazione e ricominciò a baciarla con più passione. Lei emise un mugolio d’assenso. Iniziò a toglierle la vestaglia, quando improvvisamente lei si alzò. La guardò interrogativa. La moglie fece segno di stare zitto. Improvvisamente, un grido bestiale inondò la casa. L’uomo si alzò, rassegnato. La donna si riallacciò la vestaglia e altrettanto rassegnata si fece aiutare a rimettersi in piedi. Troppo tardi. Tempo scaduto. Le grida si fecero sempre più acute e a quelle si aggiunsero degli schiamazzi altrettanto fastidiosi. “MAMMA!! PAPA!!!” urlò con insistenza una bambina di appena 6 anni scendendo per le scale. “KYLE SI è SVEGLIATO!!” spiegò la bambina, quasi fosse motivo di rimprovero. I genitori si guardarono, promettendosi che sarebbero riusciti a terminare la sera. “Io preparo Shannon e tu consola Kyle, va bene?”
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Nuovo personaggio | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Noi due. Per sempre. Chuck & Blair'
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 PERFECT

La casa era tranquilla. Silenziosa. Tutto era pacato e calmo, il mondo si stava svegliando. Le luci ancora soffuse del mattino entravano timidamente dalle finestre, rendendo il tutto ancora più teatrale. Un leggero sentore di caffè inondò la casa. Un uomo sui 25 anni sorseggiava con serenità un tazzone di caffè bollente, diventato da un po’ di anni il sostituto al suo scotch, mentre si appoggiava al bancone della cucina in marmo pregiato, facendo frusciare la vestaglia rigorosamente viola. Una donna dai boccoli di mogano scendeva le scale, con passo leggero, per non rovinare la quiete mattutina. Come ogni giorno, si avviò di soppiatto in cucina, non riuscendo a trattenere un sorriso alla vista della sua dolce metà. La persona in questione era girata di spalle, ma la scia di Chanel n 5 che portava con se la sua amata era inconfondibile, seppe infatti che era entrata in cucina prima ancora che gli cingesse la vita in un dolce abbraccio. Si girò, sorridendo, porgendole una tazza di caffè e dandole un tenero bacio sulle labbra. “Buongiorno mia regina” sussurrò con voce roca. Gli faceva sempre questo effetto averla fra le braccia. Lei, naturalmente se ne accorse e sorrise maliziosa. Si sporse fino al suo orecchio “Non ti è bastato questa notte?” chiese provocante. Un brivido gli percorse la spina dorsale. “Oh, no che non mi è bastato. Non mi basta mai” rispose, con la voce, se possibile, ancora più bassa e ancora più sensuale. Adorava la sua voce, era una delle cose più eccitanti. La donna decise che avrebbero fatto colazione più tardi quando l’uomo iniziò a darle tanti piccoli baci sul collo. Lasciò la tazza, che solo in quel momento si accorse di aver ancora in mano e lo trascinò a terra, tirandolo per la cintura della sua vestaglia. All’uomo non dispiaceva affatto la piega che stava prendendo la situazione e ricominciò a baciarla con più passione. Lei emise un mugolio d’assenso. Iniziò a toglierle la vestaglia, quando improvvisamente lei si alzò. La guardò interrogativa. La moglie fece segno di stare zitto. Improvvisamente, un grido bestiale inondò la casa. L’uomo si alzò, rassegnato. La donna si riallacciò la vestaglia e altrettanto rassegnata si  fece aiutare a rimettersi in piedi. Troppo tardi. Tempo scaduto. Le grida si fecero sempre più acute e a quelle si aggiunsero degli schiamazzi altrettanto fastidiosi. “MAMMA!! PAPA!!!” urlò con insistenza una bambina di appena 6 anni scendendo per le scale. “KYLE SI è SVEGLIATO!!” spiegò la bambina, quasi fosse motivo di rimprovero. I genitori si guardarono, promettendosi che sarebbero riusciti a terminare la sera. “Io preparo Shannon e tu consola Kyle, va bene?” disse la donna in tono pacato, cercando di mantenere la serenità di poco prima, o almeno quella che era rimasta. “Vado” acconsentì l’altro, correndo su per le scale. Si diresse verso la figlia che ancora sbraitava. “Tutta suo padre” pensò alzando gli occhi al cielo. Anche se una piccola parte di se le disse che anche lei era così. “Dai tesoro andiamo a prepararci. Primo giorno di scuola, sei contenta?” chiese con tono zuccheroso alla figlia. I pianti si calmarono, e ringraziò Dio che esistesse qualcuno come Chuck. Non sarebbe mai riuscita a mandare avanti quei due bambini da sola. Tre, nel giro di cinque mesi. Oggi aveva anche l’ecografia. Se l’appuntò mentalmente tra le cosa da fare. Alla bambina si illuminarono gli occhi. “è vero!! Oggi è il mio primo giorno! Che bello, che bello!!” gridò saltellando su per le scale fino in camera sua, rigorosamente rosa. La seguì con un sorriso. “Hai già idea di cosa metterti?” chiese la madre vagando lo sguardo per l’enorme armadio. “Che ne dici di questo?” propose prendendo un vestitino lilla molto grazioso, tutto pizzi e fiocchetti. La bambina fece si con la testa. Scegliere cosa mettersi aiutata dalla madre era una delle cose più belle. “E… che ne dici se ti metti questo bel cerchietto e le ballerine nuove in tinta?” aggiunse trovando i capi menzionati e mettendoli vicino al letto dove era appoggiato il vestitino. La bimba acconsentì e corse verso il bagno, per vestirsi. Era un paio di giorni che aveva imparato a farlo da sola. Come era diventata grande la sua bimba.  “MAMMA!! Come si mettono le calze?!” si sentì urlare dal bagno, e Blair accorse in suo aiuto ridendo.
 
 
I preparativi erano sempre duri, ma quel giorno in particolare. Shannon era molto tesa, e combinava un pasticcio dopo l’altro. Prima si mise il vestito al contrario, poi si bagnò i capelli mentre si lavava i denti, infine buttò la ciotola di cereali addosso al fratello, che quel giorno era particolarmente nervoso, per chissà quale motivo, forse per il semplice fatto che avendoci messo più di due minuti a soccorrerlo dalla culla, si era svegliato male e con il pianto troppo facile per la salute mentale dei coniugi Bass. Chuck riuscì a vestirsi per puro miracolo, tenendo in braccio Kyle, che per essere un bimbo di un anno e mezzo pesava parecchio e il suo gioco preferito era “slaccia-il-farfallino” di cui era, per la gioia del papà, campione indiscusso. Blair fortunatamente si era già preparata i vestiti da mettere e, mentre preparava lo zainetto alla figlia, che si era rifiutata categoricamente di farlo fare a Dorotha, e mentre cercava di sistemare il cerchietto tra i boccoli ribelli della figlia era riuscita a prepararsi. Dopo un’ora di pianti, grida, e corse la famiglia era pronta davanti alla porta, che attendeva la famiglia Humphrey. Blair si sedette, sfinita. “ Tutto bene?” chiese premuroso il marito. “Si, non ti preoccupare. Anche se non è il massimo per una donna incinta fare questi salti mortali” rispose sorridendo. Si ricordò dell’ecografia. “Oggi dovrei andare al ginecologo, si potrà sapere se è maschio o femmina. Mi accompagni?” chiese speranzosa. “A che ora?” lei ci pensò un attimo. “Le sette e mezzo, se non sbaglio” rispose. Lui annuì pensieroso, forse spostando riunioni o appuntamenti “Si, credo di poterti accompagnare. Anche se sono sicuro sarà un maschio.” Ghignò. Era una specie di gioco, indovinare il sesso del bambino. Un’altra sciocca sfida, ma che tutti e due prendevano sul serio. Stavano ore a letto a fare considerazioni, finchè la vicinanza non diventava troppa per resistersi. Il premio di questa sfida? Un desiderio libero dell’altro. Qualsiasi cosa. “No, no mio caro Bass mi dispiace ma è una femmina. Hai già perso, quindi preparati” ghignò lei in risposta. Era inquietante vedere come gli anni passati insieme avevano reso simile il modo di parlare e comportarsi. E specialmente di ghignare. Si sentì un botto. Blair respirò piano, chiudendo gli occhi. “Cosa avete rotto?” urlò cercando di rimanere calma. Chuck stava perdendo davvero la pazienza. Si stava già avviando a passo di marcia verso il soggiorno quando Blair gli prese il braccio, guardandolo con uno sguardo che stava a significare “Calma, sono piccoli, sta buono” lui cambiò idea e con passo più pacato si diresse in soggiorno. Attese che i due bambini si facessero vedere, come al solito infatti si erano nascosti insieme al delitto. Era più che altro la sorella che trascinava Kyle in giochi pericolosi, che poi sfociavano in qualcosa di prezioso rotto. Che poteva essere un oggetto o un polso. I due bambini si fecero avanti, da dietro la poltrona Shannon con lo sguardo basso e Kyle sorridente, che si buttò fra le braccia della madre. “Cosa avete rotto tesoro?” chiese al bimbo, mentre il padre rimproverava la figlia con lo sguardo. Era una pratica in cui si era affinato negli ultimi anni, visto che aveva sempre odiato le grida del padre. “BUM!!” gridò il bimbo scoppiando a ridere. Blair faticò a rimanere seria. Era così gioioso il figlio mentre rideva “Cosa ha fatto bum Kyle?” il bimbo ci pensò un attimo “Mamma e papà” disse. Chuck si guardò ancora intorno, perché chiedere spiegazioni alla figlia era inutile, in questi casi si chiudeva in un mutismo assoluto. Mamma e papà, mamma e papà… ecco cosa mancava. “Blair hanno rotto la foto del matrimonio” disse. Blair assottiglio le labbra. Era la sua foto preferita. E Chuck lo sapeva. “Shannon, chiedi scusa alla mamma e ridai la foto” ordinò Chuck, quasi con dolcezza. La bambina si diresse verso il tappeto, dalla quale tirò fuori la cornice, con il vetro appena scheggiato su un angolo. Non era niente di grave. Blair tirò un sospiro di sollievo e Chuck pure. Avere Blair di cattivo umore non era il massimo per una convivenza pacifica. “Principessa non ti preoccupare è solo un graffietto, non si vede neanche” disse il padre. La bimba alzò lo sguardo e l’uomo vide che aveva gli occhioni pieni di lacrime. Fece cenno con le braccia di sedersi sul suo ginocchio. Shannon si buttò letteralmente, abbracciandolo. “Non è successo niente, la mamma non è neanche arrabbiata, e neanche io. Vero mamma?” chiese in direzione della moglie. “Assolutamente no, tranquilla.” Le disse sorridente. La figlia orgogliosa si asciugò le lacrime che rischiavano di cadere. Annuì. Suonò il campanello, e Shannon scese, sistemandosi il cerchietto, il broncio sostituito da un’espressione di pura felicità. “Sono arrivate Melanie e Roxanne!!!” gridò, correndo alla porta. “Non rompere nulla!!” le raccomandò Blair mentre la seguiva, con il figlio ancora in braccio. Alla porta c’erano le gemelline Humphrey, con un vestitino uguale di colori diversi, molto simile a quello di Shannon. Melanie l’aveva blu e Roxanne rosa, con delle mollette in tinta tra le chiome bionde. La madre, uguale a loro, era poco dietro, accanto al marito. “Perché non avete i cerchietti?” chiese la loro amica appena le vide. Le gemelle si lanciarono uno sguardo perplesso e Serena e Dan scoppiarono a ridere. “oh, no ti prego non pure tu!” esclamò Serena, mentre prendeva in braccio il piccolo Kyle, che si stava dimenando tra le braccia della madre “Zia!!” gridò il bimbo, tirandole una ciocca di capelli. “Che cosa hanno di male i cerchietti scusate?” chiese una perplessa Blair mentre si dirigevano nella limousine. “Niente Blair, non ti preoccupare…” rispose sghignazzando Dan. La donna fece un broncio, così simile a quello di sua figlia che Chuck non potè far a meno di darle un bacio. “Sappiamo che l’atmosfera delle limousine è di vostro gradimento però…”  cercò di interromperli Serena, mentre erano tutti saliti in limousine “Scusate… qua ci sono dei bambini!” disse Dan divertito. Blair si staccò lanciandogli uno sguardo omicida, per nascondere il leggero imbarazzo “E allora vattene Humphrey!” gli adulti si misero a ridere, anche Blair dopo un po’ di esitazioni, lasciando delle bambine molto perplesse. Kyle era impegnato a giocare con la collana di zia Serena. “Io non ho capito” sussurrò una confusa Melanie a due altrettanto confuse Roxanne e Shannon. “Neanche io” ammise Roxanne. “Cosa c’è di divertente in mamma e papà che si baciano?” disse Shannon “A me fa anche schifo!” aggiunse. Le altre due annuirono, lasciando da parte il mistero, per parlare di qualcosa di più interessante come le nuove Barbie cha avevano comprato ieri alle gemelle.

 
 
Erano in ritardo, e per poco non persero l’appello delle classe. Arrivarono appena in tempo. “Barry, Tom Simon. 1 B” disse una signora sulla quarantina con i capelli rossi e un sorriso cordiale. Un bambino biondo si fece avanti, spinto dai genitori e andò nella fila  i dove si trovavano degli altri bambini spaventati. “Bass, Shannon Evelyn. 1 B” Blair e Chuck trattennero il fiato quando sentirono nominare la propria bambina, che si alzò sulle punte dei piedi e gli diede un bacio, trotterellando spaventata verso la sua classe. La maestra sembrava una donna gentile, e se non lo fosse stata avrebbe dovuto trovare un altro lavoro, pensò Chuck con foga. A Blair salirono le lacrime agli occhi, la sua bambina stava diventando così grande!! Sembrava passato così poco da quando l’aveva messa al mondo! Dai suoi primi passi, e dalla sua prima parola! Si strinse inconsciamente al marito, le sarebbe mancata da morire, anche se per quelle poche ore. Chuck, in segreto, stava pensando alle stesse identiche cose e fu grato di avere la moglie che gli si stringeva addosso e Kyle da abbracciare stretto. Quando anche le gemelle andarono nella loro classe, la stessa di Shannon per una fortunata coincidenza chiamata Chuck Bass e Blair Waldorf,  Serena, Dan, Chuck e Blair se ne poterono andare, tutti leggermente scossi dal momentaneo seppur così definitivo distacco dai propri figli, il viaggio per un po’ fu silenzioso, anche perché Kyle si era addormentato placidamente sul suo sediolino, quando arrivò un messaggio. A tutti e quattro. Serena aprì il cellulare e sussultò, Dan spalancò gli occhi, Chuck gli chiuse come per scacciarlo via e a Blair veniva solo voglia di piangere “No…”
“Buongiorno Upper East Hide!! Qui è Gossip Girl che parla, la vostra sola e unica fonte sulle vite scandalose dell’élite di Manhattan!! Mi credevate finita, non è così? Bè, cari miei amici sono tornate più forte di prima e con una vita intera da recuperare! Scusate la mia assenza, sono sicura che vi sono mancate e vi assicuro, non me ne andrò più! Ma ora passiamo a cose importanti… che fine hanno fatto Queen B, S, C, D, V, G, N e la piccola J? Come è andata avanti la loro vita? Sappiamo che C e B si sono sposati e ora hanno due bambini, SE alias Shannon Evelyn e K alias Kyle Bart, D e S si sono sposati e hanno due bambine, R alias Roxanne e M alias Melanie, N e V sono fidanzati ma la piccola J è in agguatto… e G? bè lei è con il suo maritino in Canada, ma qualcosa mi dice che presto torneranno… Oggi primo giorno di scuola per SE, M e R, e a quanto pare le tre amichette hanno incontrato tre bei giovanotti…presto vi darò la loro identità… e la piccola SE ha dato la manina a uno di questi… Corsi e ricorsi storici cari amici… Nel frattempo, sapete di amarmi xoxo Gossip Girl
 “Ma…Ma se ne era andata… lo Spectator…” balbettò Serena. Blair era sull’orlo di una crisi isterica e Chuck se ne accorse “Waldorf, calma, respira, conta fino a 10” le disse in automatico, mentre lui stesso faticava a respirare. “Non è possibile!!” sbottò alla fine, prendendo a pugni il sedile dell’autista. “Bass, sta calmo. Sveglierai Kyle. Forza, dammi la mano” gli disse per tranquillizzarlo.  Guardavano tutti un punto indefinito davanti a loro, ognuno perso nei propri pensieri. Dan era shockato. Blair e Chuck infuriati ma soprattutto disperati. Serena sull’orlo della pazzia. Dopo tutto il lavoro per non farla più tornare, è tornata per rovinare la vita ai nostri figli, pensava angosciata. “E ora? I nostri figli dovranno essere condannati alla nostra stessa sorte?” chiese Dan, che aveva parlato dopo un lungo silenzio. “No… non glielo permetteremo…” disse Serena, rammentando tutto il dolore e la sofferenza, abbracciando il marito. Blair e Chuck si avvicinarono ancora di più, se possibile. Non avrebbero fatto provare a i loro bambini neanche un minimo di quello che avevano dovuto sopportare loro. “Faremo in modo che siano protetti… capiremo subito se c’è qualcosa che non va… guarderemo Gossip Girl e gli daremo un parere adulto, quello che noi non abbiamo avuto…” sussurrò Blair, quando la sua rabbia si era placata, lasciando posto a uno sfinimento interiore. Chuck lo sentì a pelle e gli strinse ancora più forte la mano. La limousine si fermò. “Noi… Noi andiamo, teneteci informati” disse Serena, mentre usciva e andava verso l’entrata di casa loro. “Dove signore?” chiese il conducente. Chuck ci pensò molto. Non voleva lasciare la moglie sola, vedendola così scossa ma se avesse ritardato ancora a lavoro non sarebbe riuscito a sbrigare tutte le faccende per le sette e mezzo e di conseguenza non sarebbe potuto andare al ginecologo con lei… percependo la sua indecisione, Blair rispose al posto suo. “Casa Waldorf-Bass” lui la guardò sbalordita “Ma… il ginecologo, non riuscirò a venire… ci tenevi tanto…” che confusione, delle volte quella donna non la capiva proprio. Lo guardò con i suoi occhi da cerbiatto “Ho bisogno di te adesso” sussurrò. Se Blair normale era solita a cambiamenti di umore, una Blair incinta era quello che più si avvicinava alla definizione di lunatica, ma a Chuck quei momenti improvvisi di dolcezza non dispiacevano, erano più che altro gli scatti d’ira che lo turbavano. “Va bene” le sorrise. Lei si mise in braccio a lui, poggiando la testa sulla sua spalla. Era comico in una limousine così grande essere stretti in uno spazio così piccolo, ma ne avevano bisogno, entrambi, anche se come al solito per lui era più difficile esternare certi sentimenti. Quando arrivarono a casa, entrarono in silenzio e , dopo che Blair lasciò nella sua stanza Kyle, con un muto accordo andarono sul divano, abbracciandosi. “è così…” iniziò lei “così frustrante Chuck. Io pensavo che i nostri figli avrebbero avuto una vita meravigliosa e che sarebbe stato tutto così normale per loro, nessun trauma, nessun segreto pericoloso, nessuno che li voleva morti, nessun intreccio e un amore semplice. Invece Gossip Girl complicherà tutto, perché io lo so che succederà tutto, di nuovo, e magari ci sarà una nuova Blair e un nuovo Chuck, e un altro Nate e un’altra Serena e magari un altro Dan e poi di nuovo quel disastro che ci siamo portati dietro e magari ci succederà di nuovo qualcosa e io…” sospirò, iniziando a parlare più lentamente “io sono così stanca Chuck, davvero stanca di tutto questo enorme marasma di eventi” concluse. Lui la guardò senza dire nulla. “Forse… forse Blair non succederà niente. forse ti stai solo lasciando trasportare dalla fantasia e i nostri bambini staranno benissimo. Perché…” cercò di trovare una spiegazione. Perché? quando la soluzione gli si parò davanti agli occhi, e ricominciò con più sicurezza. ”…non sono noi Blair. Magari si, ci assomigliano, magari faranno qualcosa simile a noi ma non saranno mai noi, non faranno i nostri errori perché ci saremo noi che gli aiuteremo e gli consiglieremo perché noi sappiamo cosa vuol dire. E a noi non succederà nulla” disse, col sorriso che gli era nato man mano che parlava e che si rendeva conto delle sue parole. Blair stava per ribattere, leggeva il “Come fai a saperlo?” sulle sue labbra rosse. “Non ci succederà nulla perché siamo cambiati. Sul serio. perché lo sento nel cuore, diciamo così. E perché ti amo talmente tanto che… non potrei mai più farti accadere nulla, capito? E amo i nostri figli. tanto. E se ci saranno difficoltà noi saremo lì per loro e…” non finì che lei lo stava già baciando. Devo essere stato convincente, pensò sorridendo sulle sue labbra. Quello che aveva detto Chuck per Blair era stato… perfetto, quello che voleva sapere, e voleva saperlo da lui, perché lui è la sua unica sicurezza. Continuarono a baciarsi, con dolcezza, senza andare oltre però. Avevano bisogno di un contatto, di sapere che c’erano. Dopo un po’ di tempo, impossibile sapere quanto sia per uno che per l’altro, si staccarono. “Dovrei andare a lavoro, se no non tornerò per cena” le sorrise, pulendole il rossetto sbavato. Lei annuì, alzandosi e dirigendosi verso camera di Kyle, dove prese il passeggino e lo depositò delicatamente sopra. “Io devo fare dei giri, ci vediamo stasera per riscuotere il mio premio” sorrise maliziosa uscendo di casa. “è un maschio Waldorf, mi dispiace” le disse, seguendola.

 
 
La sera arrivò velocemente. A 1.30 andò a prendere la figlia a scuola, con un po’ di timore. Aveva paura di sapere di qualche fidanzamento, di non so… qualcosa che riconducesse al filo conduttore della sua storia. Fortunatamente, non era successo niente di tutto ciò. Avevano conosciuto questi tre bambini simpatici e avevano giocato insieme, diventando amici, poi avevano disegnato e fatto conoscenza con gli insegnanti. Niente di particolare, e Blair ne fu grata. Quella giornata così monotona era un qualcosa di prezioso per lei. Forse Chuck aveva davvero ragione. Lasciò la bambina da Serena e andò allo studio stilistico per un po’ di ore, organizzò delle riunioni e vide alcuni progetti per la moda autunnale. Non fece molto, la sua attenzione era tutta per la visita ginecologica. Non vedeva l’ora di vedere la sua bambina! Perché sicuramente era una bambina, e lei aveva già in mente cosa far fare a Chuck… Alle sette e mezza era puntualissima nello studio. Kyle giocava con i suoi giochi nel passeggino e lei potè fare la visita in tranquillità. Era così felice dopo che era uscita con il suo bambino. Neanche un messaggio di Gossip Girl in cui diceva di averla vista da ginecologo e quindi di una presunta gravidanza. Vedere suo figlio era qualcosa di emozionante che la rendeva sempre immensamente felice. E poi, c’è il sapore della vittoria. Decise di fare una deviazione, e lasciò il bambino da nonna Eleanor, che era sempre più che contenta. Salì le scale e iniziò a preparare con cura ogni portate. Non cucinava mai, mai. Era sempre Dorotha a farlo per lei. Ma quando era felice, avrebbe pure potuto lasciar passare senza uccidere una ragazza che abbinava il rosa con il giallo. Rabbrividì a quel pensiero, ma non potè fare a meno di sorridere anche quando preparava gli amaretti. Non aveva mai preparato gli amaretti, ma erano maledettamente difficili. Quando sentì aprire alla porta, era pronta. Vestito lungo e rosso, che lasciava ben poco all’immaginazione, tacchi a spillo, chignon per avere la nuca rigorosamente scoperta e rossetto rosso. Quando entrò, Chuck pensò di essere morto e finito al paradiso. Questo vuol dire che aveva vinto? Gli si illuminarono gli occhi. ma come faceva lei a sapere che era quello che voleva da lei? Una cena cucinata tutta per lui da lei vestita in maniera così provocante. “Quindi devo dedurre che ho vinto…” disse con voce roca, avvicinandosi. Lei scosse la testa “Ho vinto io. Come sempre Bass, come sempre. Abbiamo una bellissima bambina” mentre dice questo si era avvicinata pericolosamente, togliendogli la giacca con lentezza esasperante, la bocca vicinissima alla sua, poi togliendogli la cravatta e sbottonando la camicia, un bottone per volta. Quella donna lo stava facendo impazzire. “Abbiamo una bambina… e come la chiameremo?” chiese ammaliato, mentre sotto suo controllo si faceva accomodare e si sedeva all’altro capo del tavolo. Troppo lontana. “Non lo so… qualche buona idea?” chiese sensuale mentre mangiava gli spaghetti in una maniera così lontana dall’essere casta. La guardava estasiato. “In questo momento non ho idee che possano riguardare una bambina” disse con voce bassa e roca. Blair continuava a mangiare, parlando di cose futili, ma sapeva che lo stava facendo impazzire. adorava tenerlo sotto controllo. Arrivò il dolce. “Chuck… ho preparato gli amaretti” disse, e lui sgranò gli occhi. non poteva fargli questo… ma le donne incinta non dovevano essere poco sexy?. Lo morse, facendo un verso di approvazione e si sporcò le labbra “ti sei sporcata” disse lui, con voce troppo roca e appena controllata. Stava per saltarle addosso e lei lo sapeva. Gli fece un ghigno malizioso. “Vuoi pulirmi?” chiese. Lui non aspettava altro. Le si avventò contro e la prese in braccio, buttandola sul letto. Mentre le toglieva il vestito, Blair sorrideva. Cosa posso desiderare più di questo?
 
 
Quella  mattina, casa Bass era silenziosa. Non c’era niente di strano, se non che non era mattina, era mezzogiorno inoltrato e i coniugi Bass erano ancora a letto, a mangiare amaretti, come non facevano da anni. “Sei sporco qui” disse lei ridendo. Chuck sembrava un bambino con la bocca sporca. Gliela pulì con tanti baci. “Lo sai che sei bellissima?” disse lui, guardandola attentamente. “Lo sai che ti amo?” rispose lei, dandogli un altro bacio. “Lo so” rispose lui con un ghigno. Blair gli diede un pugnetto sulla spalla. “Che fine ha fatto “Anche io?”?” chiese indispettita, ma non troppo. Lui sorrise. “è qui” e le prese una mano, mettendosela sul cuore, che batteva forte come se fosse un adolescente al primo bacio. “Hai detto una cosa dolcissima” disse lei, colpita da quel gesto. “è vero” rispose lui. “Che ne dici di Haley?” chiese lei, colpita da un’ispirazione. “Haley Lily Bass” sussurrò Blair ricominciando a baciarlo “Perfetto” rispose Chuck, e non sapeva neanche lui se si riferiva al nome o alla sua vita
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO ANGOLINO
Ragazze mie!!! Eccomi qua con questo nuovo parto!! L’ho scritto tutto d’un fiato questo pomeriggio, ma l’avevo in mente da un bel po’!! Io lo trovo carino, spero possa piacere anche a voi!! Ditemi cosa ne pensate! Qualsiasi dubbio e critica sono ben accetti! E magari qualche complimento… xD
XOXO
M
 
 
  
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