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Autore: SerePellizzari    28/01/2012    10 recensioni
***Prima o poi riuscirò a portarla a termine!***
Questo racconto parte dalla fine della terza stagione ma non ripercorre quanto visto nella quarta....
Rick ha capito in tempo cosa stava per succedere quel giorno al funerale del capitano Montgomery e quindi è riuscito a salvare Kate, ma...
Dal primo capitolo
[...]
"Castle togliti" disse Kate in modo brusco cercando di sollevarlo
Ma nel girarlo sentì che la sua camicia era umida e poi vide il suo guanto bianco diventare sempre più rosso...
"Oddio Rick.......Rick rispondi!!!"
Sentendo il suo nome Castle riaprì gli occhi e vide che il viso di Kate era rigato dalle lacrime, cercò di alzare la sua mano per fermargliele ma non ci riuscì ma la detective capì l'intento e gliela prese tra le sue
Con tutta la forza che gli rimaneva in corpo disse quelle tre semplici parole che avrebbe voluto dirle da tre anni
"Kate....ti....amo" sussurrò dopo di che o suoi occhi si chiusero
"No, no, no.....Rick non puoi lasciarci, pensa ad Alexis, a tua madre, al dodicesimo.....a me, pensa anche a me" fece una piccola pausa poi..."Rick ti amo, ti amo anche io, ma non lasciami....."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
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Remember me Rick



Rimase per molti minuti in silenzio tenendogli la mano ed accarezzandogli dolcemente il dorso col pollice.
Lo guardò, era collegato a tantissimi macchinari che tenevano sotto controllo la situazione e a un respiratore.
Dopo alcuni secondi decise di iniziare a parlargli
“Rick, mi hanno detto che ti tengono in coma farmacologico per il tuo bene. Non so se tu puoi sentirmi…anzi, a dire la verità non ci credo…lo sai no, io sono quella che non crede a niente che non sia concreto e concepibile…però molti dicono che sia possibile quindi sono qui a parlarti” si dovette fermare un momento perché la voce si stava incrinando per la commozione
“Sai mi sento ridicola…sto parlando da sola e sto per esprimere tutti i miei sentimenti…lo sai che io non riesco ad esprimere quello che provo……” disse abbozzando un leggero sorriso, fece un altro respiro e poi
“Mi manchi Rick, mi manca sentirti parlare…mi mancano le tue battutacce…mi mancano le tue facce buffe…basta non voglio più nascondere i miei sentimenti, già quando eravamo al cimitero e tu mi hai protetta da quel proiettile ti ho detto che ti amo, ed è vero, io ti ho amato fin dal primo momento che sei entrato nel distretto, o meglio nella mia vita…ma già da molto prima tu mi facevi stare bene……sai è stato grazie ai tuoi libri che ho superato il dolore per la morte di mia madre. Lo so, avrei dovuto dirtelo tempo fa, ma non avevo mai il coraggio ed ora potrebbe essere troppo tardi………no no no…non ci voglio nemmeno pensare. Sono convinta che tu presto ti risveglierai ed allora ricominceremo tutto, ma questa volta lo faremo insieme!” disse con le lacrime agli occhi
Dopo di che  prese  la mano di lui tra le sue e si addormentò appoggiando la testa sul letto.

Passò una settimana ma il polmone non sembrava essersi ancora richiuso quindi decisero di operare nuovamente Rick.
Nel giorno prestabilito gli infermieri andarono a prendere Rick di mattina presto per prepararlo per l'operazione che avrebbe dovuto subire di lì a poco.
Passarono un paio d'ore in cui le tre donne rimasero sedute, l'una vicino all'altra, in quella piccola sala d'aspetto. Erano quasi le 10 quando il dottore uscì dalla sala operatoria e subito Martha, Alexis e Kate gli si avvicinarono per chiedere come fosse andata.
“È andato tutto benissimo, abbiamo richiuso il foro nel polmone e quindi possiamo anche non tenerlo più in coma farmacologico, ora aspettiamo che si svegli da solo…”
Poi sottovoce aggiunse “…e speriamo che…”
“Cosa ci sta nascondendo dott. Emerson?” chiese Kate sentendo quelle tre parole pronunciate sottovoce
“Signora, so che devo essere franco, e so anche che non le piacerà quello che sto per dirle…”
Fece un respiro e poi ricominciò a parlare
“Durante il primo intervento, come vi ho già detto, il paziente ha avuto degli arresti cardiaci. Durante uno di questi abbiamo dovuto rianimarlo per circa 3-4 minuti”
Si fermò un secondo e guardò le persone che lo stavano ascoltando, avevano tutte e tre degli sguardi assenti, poi riprese
“Come forse saprete, l’arresto cardiaco porta alla diminuzione di ossigeno nel sangue e quindi anche il cervello rimane senza ossigeno……se la rianimazione non fosse avvenuta nel giro di 4-5 minuti il signor Castle avrebbe sicuramente subito dei deficit cognitivi o motori, fortunatamente siamo riusciti a rianimarlo prima, ma questo non vuol dire che il cervello non abbia avuto danni…per saperlo dobbiamo solo aspettare che si svegli e sperare…” disse abbassando gli occhi

Kate teneva la testa bassa ma dentro di lei stava montando un’incredibile rabbia, chiuse talmente forte i pugni che sentì le unghie tagliarle la pelle, purtroppo non riuscì a trattenere la rabbia a lungo e quindi esplose
“PERCHÉ NON CE L’HA DETTO SUBITO???? COSA ASPETTAVA EH??? ASPETTAVA CHE MORISSE COSÌ NON AVREBBE DOVUTO AVERE PROBLEMI. O MAGARI ASPETTAVA CHE SI RIPRENDESSE E CHE NON RIUSCISSE PIÙ A CAMMINARE O A FARE LE COSE PIÙ SEMPLICI???.....PER....”
Martha ascoltò lo sfogo di Kate ma poi le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla, questo semplice tocco la fece interrompere, si girò ed abbracciò la signora Castle lasciandosi andare ad un pianto disperato
“Kate, tesoro non fare così. È vero avrebbe dovuto dircelo, anzi DOVEVA dircelo…” disse lanciando un’occhiataccia al dottore “…ma ormai è andata così, pensiamo solo a stare vicini a Rick quando si risveglierà” concluse tenendola stretta in quell’abbraccio come farebbe una mamma con una figlia. Poi attirò a se anche la nipote e rimasero per un tempo indefinito tutte e tre abbracciate.

Nel primo pomeriggio arrivarono in ospedale anche Ryan, Esposito e Lanie
“Tesoro, come sta Rick” chiese il medico legale all’amica
“Oggi l’hanno operato per richiudere chirurgicamente la ferita nel polmone e l’hanno tolto dal coma farmacologico, ora dobbiamo solo aspettare che si svegli, ma…” non riuscì a finire la frase che scoppiò a piangere nuovamente
“Ma?” domandarono in coro i due detective e la ragazza
“Il dottore ha ‘dimenticato’ di dirci che nella prima operazione durante un arresto cardiaco che ha avuto hanno impiegato 3-4 minuti per rianimarlo e questa cosa potrebbe avergli causato dei problemi cerebrali" affermò Alexis avvicinandosi ai ragazzi
"Cosa????? Ma quest'uomo è da denunciare non può dimenticarsi di dire una cosa del genere...quando pensava di dirvelo???"
"Ryan calmati, ci ha già pensato Kate a rimproverarlo per bene..." disse Martha
"Chi è che avrebbe rimproverato Kate?"
Sentendo questa domanda tutti si voltarono verso il lato da cui proveniva...all'ingresso della piccola sala c'era Josh. Appena Kate lo vide ebbe un tuffo al cuore, teoricamente loro erano ancora fidanzati.




Parola all'autrice

Ok, ecco finalmente un nuovo, piccolo, capitolo della mia storia....non so se quello che ho scritto possa essere abbastanza credibile o meno, spero di sì....ho provato a documentarmi il più possibile ma purtroppo non sono riuscita a trovare molto riguardo i problemi e le cause di un arresto cardiaco...

Per il prossimo capitolo credo dobbiate aspettare un po' perchè nei prossimi giorni sono un po' impegnata e quindi non so quando riuscirò ad andare avanti, spero comunque il prima possibile

Come al solito sarei felicissima di leggere una vostra recensione (sia in positiva che in negativa)
Ringrazio tutte le persone che hanno aggiunto questa mia storia a quelle da seguire. Grazie di cuore!
Beh ora smetto di scrivere se no diventa più lungo il mio angolo che la storia in se =D
Alla prossima!!!!
   
 
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