Caro Diario... è tutto un disastro. La mia custodia è stata affidata a mia madre e non so il motivo... Ma io non voglio andarmene... Non voglio lasciare mio padre o Justin qui... Io sono troppo legata a loro... Sono troppo importanti per me e tu sai quanto a me Justin piaccia... In più,le scuderie... Io non voglio lasciare tutti i cavalli.. Cavalco da quando ero una bambina... E da quando ero una bambina che mi piace così tanto Justin... E come glielo dico??? Era lui che quando i bulli mi prendevano in giro o mi insultavano lui era lì che mi proteggeva sempre... Quando avevo paura le sue dolci braccia mi tenevano strette e la paura d'un tratto svaniva... Solo che ho sempre temuto che mi vedesse solo come un amica e non gli ho mai rivelato ciò che provo per lui... E ho molta paura di andarmene e Londra è molto distante da qui... Comunque,domani vedrò Justin e gli spiegherò tutto... Speriamo solo che non la prenda tanto male... Fu così che mi addormentai quella sera con le guance bagnate dalle lacrime che continuarono a scendere per tutta la notte,scendendomi lungo le tempie e arrivando fino a bagnare il cuscino. Il giorno seguente mi trascinai a fatica e malincuore fuori dal letto. Guardai la mia camera... Era già stata per metà svuotata... Non era più la mia camera... Non la riconoscevo più... Scesi giù... Mi sistemai sul divano accendendo la tv. -Vai da qualche parte oggi?-Sentii la voce di mio padre scendere dalle scale... Ormai avevo cominciato ad osservare ogni minimo particolare della casa e del giardino che potevo vedere dalle grandi finestre del salotto. Ne ero certa:tutto ciò del Canada mi sarebbe mancato. -Si...Oggi devo parlare con Justin-dissi lasciando scorrere le parole fuori dalla mia bocca... Mi padre annuì e scese in cucina... Dopo 5 minuti sentii l'odore delle uova strapazzate che mi dettero un minimo di forza per sgattaiolare fino in cucina e sedermi allo sgabello. -Vedrai che a Londra starai bene-disse mio padre accarezzandomi i capelli. Cercai di abbozzare un sorrisetto che non sembrasse troppo falso...Ma non ci riuscii... -Vedrai che staremo bene-Continuò... Feci un cenno per interromperlo... Ero certa che se avesse continuato,sarei scoppiata di nuovo in un fiume di lacrime. Mangiai le uova e mi precipitai fuori. Justin era già davanti alle scuderie con i cavalli sellati. -Buon giorno!-disse con un grandissimo sorriso.. -Ehi-cercai di sorridere. -C'è qualcosa che non va??-disse guardandomi un po' più seriamente... -Poi ti spiegherò- feci cenno di salire in sella. Andavamo nel nostro solito posto... 'La Grande Radura' fu così che chiamammo una grande pianura tra i laghi e i boschi dell'Ontaio non tanto distante da dove abitavamo. Ci sedemmo sotto alla nostra quercia. Era lì che andavamo spesso da bambini mentre giocavamo a nascondino e anche se adesso i giochi non erano più gli stessi... Preferivamo sederci sotto la quercia piuttosto che pavoneggiarsi come tutte le altre persone della nostra scuola. -Allora...Che dovevi dirmi,sono curiosissimo-Disse battendo le mani e strofinandole velocemente. 'Freno l'entusiasmo'avrei voluto dirgli... Ma ciò che uscì fu: ----------------------