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Autore: Chibi_saru    08/09/2006    2 recensioni
Mentre la luna spariva dietro una nuvola e l’uomo scappava lasciandola lì sola a sorridere… mentre le lacrime le rigavano il viso e tornava a sedersi lì, accanto all’uscio di quella porta, immobile come poco prima.
Genere: Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doll


Chibi produce



“Perché piangi piccola?”
Un vecchio anziano, gli occhi velati dalla stanchezza, la schiena stanza ricurva su se stessa e quel sorriso dolce e rassegnato, guardava una piccola bambina, bagnata nonostante le stelle brillassero alte nel cielo.
Una bambina ferma immobile nel buio, il viso rigato da lacrime cristalline, bianche come quella collana che portava al collo, gli occhi persi e stanchi e la bocca socchiusa.
Piccola bellezza, perla della notte.
La carnagione dorata e quei capelli neri che le cingevano il viso, crespi e tenuti con una negligenza tipica degli infanti.
Ma non rispondeva alla domanda e non si voltava, rimaneva al suo posto con le mani molle lasciate scorrere contro i suoi fianchi, il vestitino tipico delle bambine di buona famiglia perfetto e scuro, blu come i suoi occhi.
Il vecchio si piegò per quanto la sua schiena glielo permise, cercando di scorgere una luce in quelle pozze marine, un sibilo di vita. “Perché piangi piccola?”
Ma niente ancora, lei rimaneva ferma… guardando ora involontariamente quell’uomo che le era arrivato davanti.
L’uomo avvicinò la mano alla piccola e magra spalla… come per svegliarla, riportarla indietro… sentiva quel corpo come vuoto… un involucro senz’anima. Una farfalla senza ali.
“Piccola… perché non rispondi?...”
La strattono un po’ fino a che non vide la piccola sbattere le palpebre e finalmente guardarlo, non oltrepassarlo, ferirlo con quelle lame, ma vederlo, percepirlo lì davanti a lei.
E il vecchio rifece la sua domanda, ora sicuro di essere ascoltato, come per capire… capire quella strana figura.
“Perché piangi piccola?”
E la minuta figura alzò un braccio e poi anche l’altro, portandoseli sopra il vestito a poggiarli sulle sua piccole gambe, una posizione nobile, fiera… scostante con il suo aspetto.
“Non posso piangere?”
L’uomo la guardò perplesso come non capisse e forse era proprio così. “Certo che puoi ma… perché lo fai?”
Lei inclinò la testa come un cane e lo squadrò con quegli occhi più profondi di un intero oceano, come non capisse quella lingua che sembrava padroneggiare, piccola bambola di porcellana, questo sembrava in quel vestito blu notte.
“C’è per forza bisogno di un motivo? Non posso semplicemente piangere… per me, per lei e per la morte che anche oggi mieterà la sua vittima? E per quella vittima che ignara ora sta passeggiando per la città?”
Si scostò la mano dell’uomo dalla spalla e si alzò, ancora piangente… come se quelle lacrime ormai non avrebbero più smesso.
E lo guardò sorridendo per la prima volta, un sorriso che di umano non aveva niente, folle, sadico… il sorriso di una bambola appunto.
Mentre la luna spariva dietro una nuvola e l’uomo scappava lasciandola lì sola a sorridere… mentre le lacrime le rigavano il viso e tornava a sedersi lì, accanto all’uscio di quella porta, immobile come poco prima… aspettando, aspettando di essere lei la vittima quella sera.
Oggi era stato quell’uomo, il giorno prima quella bambina… tutti ghermiti dalla morte, scelti da lei… una bambola come tante altre, una bambola che ridiventava viva per uccidere.

Stupidissima Fic nata in un momento di sconforto, piccola anzi no, minuscola… ma per me vale tanto… questo personaggio della bambola è un personaggio a cui sono molto legata… se volete commentare che dire ^__- mi fareste un piacere

  
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