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Autore: Robi88Winchester    29/01/2012    1 recensioni
Da quel giorno si era ripromessa di diventare uno Shinigami per poter proteggere le persone come non aveva potuto fare con quei bambini.
‘Ho fatto tanta strada e ho sudato molto per questo, ora ce la metterò tutta per dimostrare il mio valore’
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Uno

Uno

I passi veloci e scattanti rimbombavano per tutto il corridoio. Erano le sette e mezza del mattino, eppure nel Seireitei c’era già un gran da fare. Tenenti e non si aggiravano per i corridoi con aria ben poco sveglia e pimpante. Una ragazza correva tra la folla e si guardava intorno un po’ persa. Era difficile non accorgersi di lei. Era un metro e sessantacinque di pura energia con lunghi e mossi capelli castani ornati con qualche treccia e una frangetta che le arrivava all’altezza degli occhi.
La parte inferiore del suo
shihakusho le avvolgeva perfettamente le gambe magre e scolpite. Mentre la parte superiore le fasciava la vita ed era abbastanza lunga da coprirle il sedere. Le maniche della sua divisa erano aderenti alle braccia e si fermavano a tre quarti. Aveva una fascia, di un blu così acceso da donarle una lucentezza particolare,  stretta proprio sotto il seno  e che accentuava ancora di più il suo fisico femminile.  A questa era attaccata la sua Zanpakuto anche lei ornata da un nastro dello stesso colore, cosi come la fascia che portava alla mano sinistra. Che fosse energica lo si capiva anche solo guardandola in faccia e scrutando i suoi occhi color ambra che erano incorniciati da lunghissime ciglia. Era una tipa sveglia e sicuramente tosta.
Si fermò a chiedere informazioni due o tre volte e finalmente giunse davanti al portone della sua nuova ‘casa’. La Tredicesima Brigata sarebbe stata la sua nuova dimora, la sua nuova vita. Era estremamente eccitata e anche estremamente in ritardo, però non riuscì a non fermarsi davanti a quella porta. Quella porta che l’avrebbe condotta in un nuovo mondo.
Si riscosse dai suoi pensieri ed entrò frettolosamente nella tenuta.

Primo giorno e già in ritardo, chissà cosa penseranno di me!’
Raggiunse la stanza del Capitano e timidamente bussò. Sentiva delle voci litigare ma nessuna che le desse il permesso di entrare. Riprovò a bussare con più forza e allora un uomo e una donna aprirono di scatto la porta guardando con aria minacciosa colei che aveva appena interrotto la loro solita discussione.
Questa, leggermente imbarazzata, non si mosse di una virgola, fino a che una voce maschile non risuonò nell’aria invitandola ad entrare.
Il capitano Ukitake Jushiro era conosciuto oltre che per la sua incredibile forza anche per la sua salute cagionevole. Infatti si trovava seduto con una coperta addosso e una tazza di the fumante tra le mani.
La ragazza entrò e si mise subito in ginocchio davanti al suo nuovo Capitano, in segno di scusa per il ritardo.

« Tu devi essere Tsuki Omihyō, giusto? Il nuovo Quinto seggio? »
« Si capitano Ukitake. Mi chiamo Tsuki Omihyō e sono stata assegnata dall’Accademia a questa brigata. Mi scuso innanzitutto per il ritardo di oggi »
« Oh bene, bene, non ti devi preoccupare e poi come vedi avevamo altri pensieri per la testa. Quindi ora abbiamo una nuova collega. Sono molto felice di averti qui, anzi siamo molto felici! Vero ragazzi? » disse squadrando i due subordinati che intanto continuavano a battibeccare e che annuirono immediatamente.
« Questi » continuò il Capitano « Sono il Terzo e il Quarto seggio,
Kiyone Kotetsu e Sentaro Kotsubaki » disse indicando prima un uomo di media statura e vestito con la classica uniforme da Shinigami e poi indicando una ragazza un po’ più bassa del primo ma senza sembrare piccola, anzi la sua statura la rendeva ancora più graziosa, nonostante l’espressione di pura furia che aveva da quando Tsuki era entrata.
« Piacere di conoscervi » ripose educatamente la nuova arrivata, chinando il capo in segno di rispetto. 
« Quindi ora sei ufficialmente il Quinto seggio di questa brigata. » proseguì il Capitano.
« Spero che la tua vita qui sia di tuo gradimento e che dimostrerai di meritare il seggio che ti hanno affidato » Concluse con un sorriso sincero e che non sembrava nascondere nessun tipo di minaccia.
« Ora scommetto che vorresti che qualcuno ti facesse fare un giro, vero? »

Cosi Tsuki lasciò la stanza del suo nuovo Capitano, accompagnata così da Kiyone e Sentaro, che si erano offerti di farle da guide in modo da dimostrare ‘chi dei due sarebbe riuscito a compiacere di piu’ il loro Capitano’.
Di certo questi due non stanno mai zitti, però mi sembrano due tipi a posto e dopo tutto sembrano simpatici’
Pensò mentre girovagava con quei due per le stanze della Brigata. Era proprio un bel posto, con un bel giardino verde e pieno di fiori e dotato di un laghetto. Poi c’erano un sacco di stanze e lunghi corridoi che avevano una vista stupenda su tutto i Seireitei e si diramavano come i fili di una ragnatela. Tsuki si chiedeva quanto ci avrebbe messo a non perdersi in quel posto, che sembrava immenso
Si sentì felice per la prima volta dopo davvero troppo tempo, sentiva che quella sarebbe stata una nuova e vera vita.

Lasciata sola dai due nuovi colleghi, che le avevano consigliato di passare il resto della giornata a familiarizzare con il Seireitei, si diresse per le vie del centro per fare una passeggiata e riprendersi dalle novità che la giornata aveva portato. Trovò una bella collinetta un po’ nascosta con un bellissimo acero con delle foglie rosse come il tramonto. Le piaceva davvero molto quel posto, le ricordava l’infanzia nel Rukongai. Si ricordava, nonostante tutto quel tempo, come si divertiva con gli altri bambini ad arrampicarsi sugli aceri che circondavano il loro villaggio. Erano stati tempi duri e difficili ma l’ammissione all’Accademia aveva dato una speranza al suo futuro, aveva sempre pensato che essere Shinigami poteva darle un senso per cui vivere, o almeno lo meditava dal primo momento che ne aveva visto una squadra in azione parecchi anni fa. Se lo ricordava molto bene quel giorno.

Era inverno e le strade erano piene di neve ghiacciata e tutti i bambini giocavano in giardino a creare un bel pupazzo di neve. Lei invece era li a curare i più piccoli della sua famiglia e li aiutava a raccogliere il necessario per rendere ancora più bello quell’insieme di neve, che non sembrava per niente un uomo.
Improvvisamente dalla neve usci un Hollow gigantesco. Un mostro altro circa sei metri se non di più e con zanne affilatissime che avrebbero potuto spezzare un albero in due. Uscì dalla neve urlando e rilasciando tutta la sua grande Reiatsu, che sembrò immobilizzare e rendere pesante l’aria intorno a
Tsuki. Sembrava impazzito e iniziò a rincorrere, e mano a mano, a catturare e ferire i bambini nella piazza. Tsuki incitò i suoi fratellini a correre verso il bosco ma tutto era inutile poiché quell’ Hollow riusciva comunque a raggiungerli.
Oramai aveva perso le speranze quando un improvviso spostamento d’aria sollevò
Tsuki e i suoi fratellini da terra.
Apparve un gruppo di persone che erano riuscite a portare su una altopiano li vicino, tutti i bambini.
Un ragazzo vestito con un lungo
shihakusho di un nero lucente e con dei capelli lunghissimi raccolti da una coda, di un rosso cosi acceso come le foglie degli aceri in autunno, da far quasi impallidire il colore del tramonto, teneva Tsuki in braccio e toccato con i piedi il terreno la depose gentilmente a terra. Il ragazzo dopo essersi assicurato che tutti stessero bene raggiunse, nel campo di battaglia, un uomo, che a differenza sua, indossava un Haori bianco e decorato, per aiutare gli altri Shinigami che stavano combattendo con l’ Hollow.
I due si fecero un cenno e si spostarono cosi’ velocemente che fu quasi impossibile seguire i loro movimenti. In meno di un minuto l’ Hollow fu abbattuto e tutto si fece calmo.
Tsuki rimase a bocca aperta per lo stupore. Per la sorpresa e per la potenza e il coraggio di questi uomini e donne. Aveva sentito parlare degli Shinigami, ma non poteva immaginare la loro potenza.

Era così stupita che non si accorse nemmeno che il ragazzo dai capelli rossi era tornato a controllare che stessero tutti bene. Le ci volle qualche secondo per rendersi conto che stava parlando con lei. 
« Hei, tu! Stai bene? Mi sembri scossa? Mi dici il tuo nome? » Tsuki si riscosse e subito annui’. 
« Mi chiamo Tsuki Omihyō. Grazie dell’aiuto »
Non lo aveva notato prima ma quel ragazzo era davvero bello e poi aveva degli strani tatuaggi che gli donavano un’ aria selvaggia, molto azzeccata con suoi capelli.

Il ragazzo si assicurò nuovamente che tutti stessero bene e dopo averle sorriso si avviò insieme ai suoi compagni di Brigata.
Da quel giorno si era ripromessa di diventare uno Shinigami per poter proteggere le persone come non aveva potuto fare con quei bambini. E inoltre si era decisa a ritrovare quel ragazzo e ringraziarlo come si deve per il suo aiuto.

‘Ho fatto tanta strada e ho sudato molto per questo, ora ce la metterò tutta per dimostrare il mio valore’

Dopo essersi riposata un po’, si alzò e si diresse verso la sua nuova casa non molto distante dalla Brigata. Era riuscita a trovare un appartamento non molto distante dalla brigata. Aveva una stanza da letto, un bagno e la zona cucina era collegata al soggiorno. Non era grande ma era accogliente e per Tsuki quello bastava. La cosa che le piaceva di più era che dalla sua camera da letto si vedevano benissimo le stelle e come faceva sempre, sin da quando era bambina, quella notte si mise a esprimere un desiderio verso quelle luci luminose. Era stato un ottimo inizio e questo non poteva che renderla felice.

  
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