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Autore: Ronnie02    29/01/2012    3 recensioni
Mio fratello ha comprato Assassin's Creed e mi sono letteralmente ossessionata del gioco.
Quindi la mia mente ha pensato: "E se i Mars si trovassero in un mondo di assassini, leggende, e vendette?".
Da quel mondo, nella mia mente, è nata A Modern Myth.
Genere: Mistero, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nulla è reale. Tutto è lecito

Ormai è tutto finito, ho perso la battaglia. Hanno vinto e vinceranno sempre. Ho paura che se nessuno cambierà il mondo, distruggendo ogni parte di loro, la fine sarà vicina. Tu, erede, prendi questa profezia e rendila tua.

 
“Ma che cazz…?”, dissi stupito, davanti alla vecchia scrivania di mio padre, intento a cercare una cosa che nemmeno ricordo.
Quel foglio doveva essere antichissimo visto che forse era addirittura una sorta di pergamena. L’inchiostro era a volte scolorito, ma si leggeva ancora abbastanza bene, mentre in un lato c’erano delle macchie scure, ma preferivo non immaginare cosa fossero.
“Jared, ho capito che ti serve l’ispirazione, ma cercare il portafortuna di mamma nella sua vecchia camera non ti servirà a nulla!”, mi riprese Shannon vedendomi ancora sveglio, mentre nascondevo di fretta il foglio nella tasca dei pantaloni. “Vattene a dormire, per piacere, siamo in vacanza!”.
Eravamo tornati a Bossier City per stare un po’ con mamma, ma avevo deciso di prendere questi quindici giorni e trasformarli nel santuario della composizione, concentrandosi sulle nuove canzoni. Lo tranquillizzai, mandandolo via, e poi andai in camera mia. Mi sedetti sul letto e ripresi il foglio. Profezia? Battaglia? La fine? Che cavolo era, un segno dei Maya?!
Cercai altri indizi, ma l’unica cosa che intravedevo era un segnetto blu nella parte macchiata. E se…
Mi alzai di fretta e andai in cucina. Mi sembrava di essere immerso in un film che avevo visto mesi prima, Il Mistero Dei Templari. Presi il limone e un phon e cercando di non fare rumore – o Shannon stavolta mi  avrebbe ucciso sul serio – bagnai leggermente la carta, per poi riscaldarla con il vento del phon.
Dio mio. Erano parole.
 
Did we create a modern myth              
Did we imagine half of it
Would happen in a thought from now
 
Continuai, seguendo quello che leggevo. Era una specie di… canzone? Era questa la profezia di cui parlava davanti? 
Il limone continuava a bagnare, il vesto a riscaldare, la notte a calare, le lettere a spuntare.
 
Save yourself
Save yourself
The secret is out
The secret is out
 
Il segreto è svelato. Che voleva dire? Che segreto? Mi sembrava di vivere in un mondo parallelo. Salvare me stesso… no, salvare voi stessi. Era forse inteso come salvare il mondo? Salvarlo da quelle persone, distruggendo ogni parte di loro? Ma chi erano?
 
To buy the truth
And sell a lie
The last mistake before you die
So don't forget to breathe tonight
Tonight's the last so say good-bye
 
Comprare la verità, vendere una bugia. La battaglia di cui parlava forse era rivolta a questi dibattiti: cosa giusto, cosa sbagliato, cosa vero, cosa falso.
L’ultimo errore prima di morire… di certo colui che scrisse quella lettera doveva essere in fin di vita oppure non avrebbe detto che tutto era finito. Che errore? Abbandonarsi alla vittoria del nemico?
Non dimenticare di respirare, stanotte. Stanotte è l’ultima per dire addio. La fine sarà vicina, cambiare il mondo… che razza di rompicapo era questo?! Perché non scrivere va da Tizio e uccidilo, così Caio sarà felice e il mondo esulterà. Sarebbe stato tutto maledettamente più facile! E poi perché io? Io, Jared Leto, semplice cantante moderno che non sa una beata mazza di battaglie, morti o profezie. Perché?
 
The secret is out.
Goodbye.
 
Il secreto è svelato. Addio.
Addio… era inteso come un saluto ad un figlio dell’autore. Magari voleva rivelare la verità, quella da comprare per vendere la bugia. Addio, perché ormai aveva perso la battaglia.
Battaglia… ma di che guerra?!
Erede… erede di che?!
“Jared… sapevo che prima o poi l’avresti trovato. Shannon non fa queste pazzie per ispirazione”, disse… mia madre, in camicia da notte, con il viso assonnato. L’avevo svegliata.
“Che vuoi dire, tu sai cos’è?”, le chiesi toccando le parole e prendendo carta e penna. Non sarebbero rimaste visibili a lungo, era meglio riscriverle da qualche parte.
“Quella è la scrittura di John Carter Yond”, mi disse sedendosi davanti a me e poggiando la testa sulla mano destra, stanca. “Era un tuo antico antenato, vissuto all’inizio del Medioevo”.
“Medioevo?!”, mi stupì finendo di scrivere il testo. Sembrava veramente una canzone, mi venivano in mente persino le note da accompagnarle!
“Era un assassino, dei migliori. E lottava contro i templari durante la loro guerra. I templari invadevano il potere con la politica, si arricchivano con il sangue dei nemici e alla fine, verso la fine del Quattrocento riuscirono ad impossessarsi anche del potere spirituale, diventando papi. Però questo John non lo seppe mai: morì trentott’enne per mano di un templare, lasciando moglie e figli soli. Loro seguirono il suo esempio e lo vendicarono”, mi raccontò. Mi sembrava di essere in quei film storici… ma in un certo senso la cosa era elettrizzante.
“Assassino?”.
“Gli assassini erano un organizzazione ristretta e altamente segreta, in cui tutti erano fedeli ai loro veri valori: aiutare chi ha bisogno, vendicare i giusti e uccidere chi compie il falso”, disse mia madre toccando le parole truth, lie e die. “Nessuno dei due aveva pienamente ragione o torto, come sempre in fondo. Ma almeno gli assassini avevano valori sani. I templari, dopo aver racimolato fortune, diedero di matto e abbandonarono le virtù per il denaro e la fama”.
“Cosa dovrei fare io, ora? Sono passati decenni, secoli!”, cercai di capire.
“Questa lettera era destinata Hellen Yond, la figlia maggiore di John. Lei diventò l’assassina più temuta in Europa e più tardi suo figlio Theodore sconfisse i templari arrivati in America per uccidere e spargere sangue per ottenere il territorio”, continuò interessandomi. Era tutto così poco reale che quella mattina non ci avrei mai creduto. Ma quel pezzo di carta… “Nessuno ti chiede di andare e uccidere, mio caro Jared. Non sarebbe giusto e i tempi degli assassini sono finiti. Ma gli sbagli e i vizi dei templari vivono ancora dentro ognuno di noi. Quante persone litigano per i potere, uccidono per gelosia innata, mentono e ingannano per ottenere ciò che desiderano? Evitalo,tesoro, cambia questo mondo”.
“Come?”.
“Sei la persona più adatta anche se non lo sai. Per questo hai trovato la lettera. Jared… chi più di voi può trasmettere un messaggio di cambiamento e riuscire a vederlo realizzato. Gli Echelon sono le persone migliori che abbia mai visto. Insegna loro ad essere assassini moderni, a lottare per veri valori”, mi disse alzandosi, carezzandomi la guancia e sistemando ciò che avevo preso per far apparire le parole. “Buona notte tesoro”.
The secret is out
Chiusi gli occhi. Assassini, templari, Medioevo, veri valori… tutto questo in pochi minuti. Come poteva essere vero?
Ero un assassino moderno? Ero l’erede che doveva far cambiare il mondo? No, non io. Noi, noi dobbiamo salvare gli altri. Io, Shan, Tomo, tutti gli Echelon. Saremmo riusciti a cambiare le cose.
Forse non ora, non tra un decennio o un secolo. Ma in fondo nemmeno John Carter Yond, o i suoi discendenti erano riusciti nella loro impresa. Qualche templare era sempre riuscito a scappare.
Noi li avremmo aiutati. Saremmo diventati grandi e avremmo salvato tutti.
Saremmo diventati un nuovo mito. Un mito moderno.
Sorrisi e presi la penna, scrivendo di lato alle parole A Modern Myth. Perché non provare a cantarla. Una profezia diventata canzone. Il modo migliore per farla espandere al mondo, a farla conoscere, a farla capire.
 
“Jay?”, disse Shan addormentato. “Sono le sei e mezza del mattino, dimmi che non sei rimasto sveglio tutta notte, ti prego!”.
“Eh?”, risposi alzando la testa dal foglio, stordito. L’attimo prima ero in un dolce dormiveglia, e ovviamente mio fratello doveva svegliarmi!
“Jay? Jay che è quello?”, chiese fissando il pezzo di carta antico, per poi guardare il foglio con la mia scrittura.
“Niente, lascia stare, bro”, dissi nascondendolo di nuovo nella tasca dei pantaloni, con l’intento di rimetterlo sulla scrivania in camera di mia madre al più presto.
“Carina… l’hai scritta stanotte?”, commentò però riuscendomi a strappare di mano il testo nascosto. “E’ un po’ strano il significato… che vuoi dire con questo?”.
“Te lo spiegherò quando lo capirò anche io, Shan”, ridacchiai addormentato. “Ora lasciami dormire, per favore!”.
“Va bene, grande autore”, rispose lui continuando a fissare la canzone e canticchiando già una melodia. “Cavolo, è come se la conoscessi da una vita, ottimo lavoro, bro!”.
Risi, in fondo era vero. Era un nostro antenato, era parte di noi. “Sono felice per te. Vai a creare e lasciami dormire ora, dai!”.
Shannon sorrise, scompigliandomi i capelli. “Piacerà a tutti, ne sono certo”.
 
 

Don’t forget to breath tonight. Tonight is the last to say goodbye
 
 
 
 

 ...Note dell'Autrice:
Non so come possa essermi venuta in mente questa storia, ma visto che mi sono impegnata volevo condividerla con voi. 
Spero vi sia piaciuta!
Ronnie02

   
 
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