-Sì, perché?- Domandò Dan, con un sorriso appena accennato . –Pensavo che…non so, potremmo vederci…per parlare un po’. Non ho ancora cenato e stavo pensando…-  Dan la interruppe.  -Uhm, okay. Passo a prenderti  alle otto?- Chiese il ragazzo. –Certamente- Rispose Serena, con un grande sorriso che le illuminava gli occhi azzurri. –Ci vediamo dopo allora- Concluse Dan, chiudendo la chiamata. Posò il cellulare sulla scrivania. Dopo si gettò a peso morto nel letto, e chiuse gli occhi. Non vedeva Serena dalla notte di capodanno,quando si scambiarono un finto bacio allo scoccare della mezzanotte. Avevano preso quella serata come un gioco. Quel finto bacio aveva dato inizio alla loro finta relazione. Ma in un certo senso Dan non voleva che fosse così. Durante quel finto bacio Dan provò una strana sensazione,come una fitta allo stomaco. Era come se avesse inghiottito uno stormo di farfalle. Era una sensazione magnifica,che non provava da parecchio tempo...esattamente dai tempi de liceo. Mentre la baciava era come se si sentisse di nuovo un adolescente. Riaprì gli occhi e fissò il soffitto. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Era certo di essere ancora innamorato di Blair...ma dopo quel bacio,non ne era più sicuro. Guardò l'orologio,si accorse che erano le sette e trenta. Balzò giù dal letto e si fece una doccia in un lampo. Poi corse a vestirsi. Ultimamente indossava sempre completi eleganti,per via della nuova vita da scrittore. Si accorse di quanto fosse cambiato dai tempi del liceo. Prima non si sarebbe mai sognato di mettersi eleganti completi con scomode cravatte. Quella sera decise di sembrare di nuovo il vecchio ragazzo di Brooklyn che era prima. Indossò un paio di jeans,un maglioncino blu e una vecchia giacca di pelle nera,scarpe sportive. Pettinò i capelli,che aveva tagliato pochi giorni prima,poi si guardò allo specchio e gli parve di vedere se stesso quattro anni prima. Non sapeva per quale motivo,ma sorrise. Si sentiva felice,come non lo era da molto tempo. Sistemò con cura gli ultimi dettagli guardò l'orologio. Erano le sette e cinquanta. Aveva solo dieci minuti di tempo per uscire di casa,prendere un taxi e andare a prendere Serena. Si fiondò alla porta e scese le scale di corsa,per poco non inciampò in un gradino. Arrivò in strada. Davanti a lui,il tipico,dannato traffico di New York. Le auto coprivano le strade per almeno due o tre chilometri. Capì che non c'era modo di arrivare in tempo. Anche se avesse fatto a piedi,correndo molto velocemente,sarebbe arrivato in ritardo. E anche fradicio di sudore. Si sedette rassegnato negli scalini davanti la porta di casa. Poco dopo vide un ragazzino di non più di diciotto anni a bordo di una Vespa,che correva senza problemi in mezzo al traffico. Si alzò di scatto,corse in strada e riuscì a bloccare il ragazzino,che per poco non lo investì. -Ciao,scusa se ti piombo davanti così,ma mi serve un favore. Devo uscire con una persona..e sono terribilmente in ritardo. Potresti prestarmi la tua Vespa? Te la riporto domani mattina,lo troverai qui.. e...-prese una banconota da $100- ti pago. - chiese disperato. -Devi uscire con la tua ragazza?- chiese a sua volta il ragazzino,con aria curiosa. -Si,cioè no. E' solo un'amica. Allora me lo presti?- chiese Dan con insistenza. -Va bene,ma solo perchè sei quel tizio che ha scritto quel libro che non mi ricordo e che non ho mai letto.- rispose sarcastico il ragazzino. -Grazie! Mi hai salvato la vita. E comunque...sono Dan Humphrey e il libro si chiama "Inside a novel".- sbottò e salì sul veicolo. Mise il casco,poi diede il centone al ragazzino e partì. -Buona fortuna con la tua ragazza!!- urlò il ragazzino. Dan non rispose,ma sorrise in qualche modo. Prese velocità e pochi minuti dopo era davanti casa di Serena. Scese in fretta dal veicolo,scordandosi di togliere il casco,prese l'ascensore e si precipitò dentro casa. Serena stava per uscire. -Dan!- gridò Serena,sorpresa. -Non mi aspettavo di trovarti...con un casco. I taxi sono diventati tanto pericolosi? - aggiunse,sorridendo. Dan rimase di stucco alla vista di Serena. Era bellissima. Indossava un paio di jeans,un maglioncino con collo a V bianco coperto da un cappotto di cashmere blu. Rimase a fissarla,poi si tolse il casco in maniera goffa e rispose -No è che...niente taxi stasera. Nè limousine. Sono arrivato con una Vespa presa in prestito da un ragazzino e...- In quel momento gli occhi di Serena brillarono. Aveva dimenticato quanto amasse quei motorini italiani. -Guido io. Assolutamente-propose Serena. Era così felice che il ragazzo non se la sentì di contraddirla. -Va bene. Dove si va?- chiese. -Non so...sei tu la mente qui!- rispose Serena con un pizzico di sarcasmo. Dan sorrise. -Ok,dato che io sono la mente...che ne pensi di cena all'Union Square Cafè?- Serena sorrise. Le piaceva sentirgli dire di nuovo quelle cose. Le ricordavano i vecchi tempi. -Direi che va benissimo. Ma non dimenticare che guido io.- rispose. -Va bene,vorrà dire che per questa sera farò la parte della ragazza che stringe il ragazzo in moto.- disse. Serena rise. Gli era mancata la sua risata da bambina. Rimasero in silenzio per pochi secondi,guardandosi negli occhi. Rufus li interruppe. -State uscendo?- domandò. -Si papà...passeremo una noiosissima serata a parlare dei nostri problemi,soprattutto del fatto che russi la notte. A volte mentre dormo mi sembra ancora di sentire te che russi,a casa. Chissà come si sentirà Serena.- rispose Dan,sarcastico. -Sono distrutta.- Serena gli resse il gioco. -Certo,certo. Prendete in giro un povero vecchio.- commentò Rufus,sorridendo. -Divertitevi.- aggiunse,dopo di che andò in cucina. -Bene,adesso andiamo!- disse Serena eccitata. Prese Dan per mano e entrò nell'ascensore,seguita dal ragazzo. I due si scambiarono uno sguardo. -Vedo che ti sei tagliato i capelli. Sembri il Dan di cui mi sono innamorata al liceo.- disse,con gli occhi che le brillavano. -Sì,beh...- Non riuscì a continuare. Non solo perchè l'ascensore si aprì in quel momento,ma anche perchè dalle parole che aveva appena sentito capì di essere profondamente cambiato da quando era al liceo. Non se ne era mai reso conto. Negli ultimi tempi il suo rapporto con Serena era davvero distaccato, ed era certo che fosse soltanto colpa sua. Pensava solo a Blair, al matrimonio, al fatto che lei non lo amasse e che avesse solo occhi per Chuck. In quel momento si chiese come si sentisse Serena a riguardo. In quel momento Serena corse verso la moto,come per paura che il ragazzo potesse soffiarle il posto all'ultimo minuto. Dan rimase lì immobile a guardarla. Era la Serena di sempre. Lei era stata così importante per lui. Come poteva averle fatto una cosa del genere? Come aveva potuto innamorarsi della sua migliore amica? Si sentii terribilmente in colpa. Cercò di scacciare tutti quei pensieri dalla sua mente, e raggiunse Serena. Lei aveva già indossato il casco ed era pronta a partire. Appena lo vide,lo omaggiò con un bellissimo sorriso. -Era ora! Che stavi facend..- Prima che potesse finire la frase,Dan la baciò.    





Angolo Autrice

Questa è la mia prima fanfiction in assoluto.
La cosa che mi ha spinta a scriverla è che io sono una grandissima fan di Dan e Serena
ma purtroppo qui non ci sono molte fanfiction su di loro. Spero che vi piaccia. 
Fatemi sapere che ne pensate.