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Autore: palanmelen    09/09/2006    4 recensioni
..."La stessa sensazione che aveva provato quando lo aveva sentito pregare. Pace."...
Sequel di Bambini Negli Occhi, ragazzi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sia Bambini Negli Occhi sia questo seguito sono stati scritti più o meno un anno fa (mi sembra che BNO risalga a fine giugno '05).
Già allora non mi soddisfavano appieno, così, dopo averle rilette molte volte, sono riuscita a trovare i punti meno "belli" e spero di averli modificati nel modo migliore.
Quindi godetevi questa II versione di Un Corpo Rilassato, dedicata  a Crimson, Chase e Melchan, che ringrazio infinitamente per i loro bellissimi commenti a BNO.


Ah, una piccola raccomandazione... Le immagini, leggete ad immagini!!

 

)_Un Corpo Rilassato_(

 

-Non riesci a dormire?-
-…No.-
-Idem.-
Silenzio.
Grilli.
-Questi maledetti fanno troppo casino.-
-No, sono rilassanti.-
-Tsk.-
Gojyo fece scorrere lo sguardo sulla figura alla finestra, illuminata dalla luna.
La stessa sensazione che aveva provato quando lo aveva sentito pregare. Pace.
Guardò il suo profilo argentato. Sia la pelle, sia gli occhi, sia i capelli prendevano il colore della luna.
Erano entrambi già vestiti, sarebbero partiti tra poco, all’alba, per approfittare delle prime ore – fresche, della mattina.
Con addosso la veste cerimoniale il suo corpo sembrava molto più sottile di quello che era.
  Sanzo lo fissò, perché
      lui lo fissava.
-Spogliati.-
-Tsk.- Il biondo tornò a guardare fuori. Forse… forse era arrossito.
Gojyo s’alzò dal letto.
Erano in camera da soli. Hakkai aveva convinto Goku a dormire con lui, dato che aveva capito cos’era successo nel pomeriggio.
Camminò lentamente verso il tavolo, dove Sanzo era seduto, il pavimento ruvido e freddo sotto i piedi resi sensibili dal riposo.
Irresistibilmente attratto da quella posa che solo lui vedeva estremamente maliziosa e sensuale.
  Un corpo rilassato.
La mente nella nebbia di una stanchezza che non ti lascia dormire.
Si fermò davanti a lui, tra le sue gambe, e poggiò le mani sulle sue ginocchia coperte dalla veste.
-Tu…non eri lo sciupafemmine?-
-Le donne mi hanno stancato.-
Appoggiò la bocca contro la sua guancia.
-Tu, piuttosto…che eri un bonzo poco ortodosso lo sapevo, ma pensavo che la parte sulla castità la seguissi appieno.-
-Tsk…con i miei occhi suadenti?-
Sorrisero entrambi.
Si baciarono.
Rimasero per un po’ fronte a fronte, ascoltando i propri respiri profondi, il cuore addormentato che batteva pigramente.
Sanzo allacciò le mani dietro la sua schiena – Gojyo buttò la testa all’indietro sospirando, appoggiò un attimo la fronte sul suo petto, poi gli baciò il collo.
-Ho voglia di fare l’amore.-
-Kappa in calore...-
-Sei tu che mi stuzzichi.-
-Mhm.- mugugnò in risposta, mentre continuava a lasciare baci umidi sulla sua gola.
Si strinsero un po’ di più l’uno contro l’altro, tornando a baciarsi, nella loro solita, irruente maniera.
Gojyo lo fece sdraiare sul tavolo, baciandolo con una mano alla sua nuca. L’altra lo aiutava a spogliarsi.
Solo quando fu nudo, Sanzo si rimise seduto, iniziando a svestirlo, baciando la sua pelle man mano che veniva privata degli abiti dalle sue mani sottili.
La cintura cadde sordamente a terra.
Un gemito di Sanzo, sfuggito dalle loro bocche.

Gli piaceva, quel suo modo impellente di penetrarlo.
Era il preludio del dopo, della passionalità e della rude dolcezza con cui lo avrebbe preso, senza risparmiare un respiro, strappandogli gemiti come ben pochi amanti erano riusciti a fare.
In qualunque posto.
Nel letto. Sul tavolo. Sul pavimento sabbioso.
I loro ruoli erano quelli di sempre, Sanzo seguiva l’onda, senza preoccuparsi del dopo; Gojyo si ribellava alla vita, al suo passato.
Vivevano.
  Vivevano e
     provavano piacere.
Intenso e liberatorio.

Quando Gojyo, finalmente, gli venne dentro, Sanzo si fermò. Persino il rosso era stanco.
Notte insonne e due ore di sesso. Era l’aurora, e qualcuno aveva la schiena a pezzi.
Poggiò la testa sulla sua spalla; non si era ancora alzato dal suo bacino, quindi Gojyo era ancora dentro di lui.
Deglutì un paio di volte a vuoto.
-Doccia?- Riuscì infine a dire.
-Direi di sì.-
-Se qualcuno ci stacca.-
-Sei così stanco?-
-Dolorante, è più adatto.-
Lentamente si spostò, lasciandosi poi cadere accanto a lui.
Ma forse la voglia di togliersi di dosso quel misto di sabbia, sudore e sperma era più forte della stanchezza, perché, con tutta la calma necessaria, si alzarono e s’infilarono sotto un potente getto di acqua tiepida.

 


L’unico che sembrava veramente sveglio era Hakkai. Per fortuna, visto che guidava.
Sanzo si era abbandonato sul sedile, chiaramente partito. Gojyo aveva appoggiato la fronte al poggiatesta davanti a lui, e, nascosto dai capelli, non si capiva se fosse sveglio o no.
-Ehi, Hakkai, non trovi che sia una giornata noiosa?-
-Ah, Goku… se sono stanchi non posso farci niente.-
-Uffa…- Si stravaccò nel suo angolino. Decise di tentare la carta più improbabile… insomma, diciamo la più pericolosa. Buttò la testa indietro e prese aria,
  -Mamma mia, Sanzo… CHE FAAMEEE!-
Nulla, o magari uno “zitto” borbottato.
Goku, incredulo, tentò la via della persuasione. S’avvicinò al suo orecchio.
-Andiamo, Sanzo, hai sentito cos’ho…ho… KAMI, KAPPA!, MA L’HAI VAMPIRIZZATO??-
E questo sì che li svegliò.

  
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