Sia Bambini Negli Occhi sia questo seguito sono stati
scritti più o meno un anno fa (mi sembra che BNO risalga a fine giugno
'05).
Già allora non mi soddisfavano appieno, così, dopo averle rilette molte
volte, sono riuscita a trovare i punti meno "belli" e spero di averli modificati
nel modo migliore.
Quindi godetevi questa II versione di Un Corpo Rilassato,
dedicata a Crimson,
Chase e Melchan, che ringrazio infinitamente per i
loro bellissimi commenti a BNO.
Ah, una piccola raccomandazione... Le immagini,
leggete ad immagini!!
)_Un Corpo Rilassato_(
-Non riesci a
dormire?-
-…No.-
-Idem.-
Silenzio.
Grilli.
-Questi maledetti
fanno troppo casino.-
-No, sono rilassanti.-
-Tsk.-
Gojyo fece scorrere
lo sguardo sulla figura alla finestra, illuminata dalla luna.
La stessa
sensazione che aveva provato quando lo aveva sentito pregare. Pace.
Guardò il
suo profilo argentato. Sia la pelle, sia gli occhi, sia i capelli prendevano il
colore della luna.
Erano entrambi già vestiti, sarebbero partiti tra poco,
all’alba, per approfittare delle prime ore – fresche, della mattina.
Con
addosso la veste cerimoniale il suo corpo sembrava molto più sottile di quello
che era.
Sanzo lo fissò, perché
lui
lo fissava.
-Spogliati.-
-Tsk.- Il biondo tornò a guardare fuori. Forse…
forse era arrossito.
Gojyo s’alzò dal letto.
Erano in camera da soli.
Hakkai aveva convinto Goku a dormire con lui, dato che aveva capito cos’era
successo nel pomeriggio.
Camminò lentamente verso il tavolo, dove Sanzo era
seduto, il pavimento ruvido e freddo sotto i piedi resi sensibili dal
riposo.
Irresistibilmente attratto da quella posa che solo lui vedeva
estremamente maliziosa e sensuale.
Un corpo rilassato.
La mente
nella nebbia di una stanchezza che non ti lascia dormire.
Si fermò davanti a
lui, tra le sue gambe, e poggiò le mani sulle sue ginocchia coperte dalla
veste.
-Tu…non eri lo sciupafemmine?-
-Le donne mi hanno
stancato.-
Appoggiò la bocca contro la sua guancia.
-Tu, piuttosto…che eri
un bonzo poco ortodosso lo sapevo, ma pensavo che la parte sulla castità la
seguissi appieno.-
-Tsk…con i miei occhi suadenti?-
Sorrisero
entrambi.
Si baciarono.
Rimasero per un po’ fronte a fronte, ascoltando i
propri respiri profondi, il cuore addormentato che batteva pigramente.
Sanzo
allacciò le mani dietro la sua schiena – Gojyo buttò la testa all’indietro
sospirando, appoggiò un attimo la fronte sul suo petto, poi gli baciò il
collo.
-Ho voglia di fare l’amore.-
-Kappa in calore...-
-Sei tu che mi
stuzzichi.-
-Mhm.- mugugnò in risposta, mentre continuava a lasciare baci
umidi sulla sua gola.
Si strinsero un po’ di più l’uno contro l’altro,
tornando a baciarsi, nella loro solita, irruente maniera.
Gojyo lo fece
sdraiare sul tavolo, baciandolo con una mano alla sua nuca. L’altra lo aiutava a
spogliarsi.
Solo quando fu nudo, Sanzo si rimise seduto, iniziando a
svestirlo, baciando la sua pelle man mano che veniva privata degli abiti dalle
sue mani sottili.
La cintura cadde sordamente a terra.
Un gemito di Sanzo,
sfuggito dalle loro bocche.
Gli piaceva, quel suo modo impellente di
penetrarlo.
Era il preludio del dopo, della passionalità e della rude
dolcezza con cui lo avrebbe preso, senza risparmiare un respiro, strappandogli
gemiti come ben pochi amanti erano riusciti a fare.
In qualunque
posto.
Nel letto. Sul tavolo. Sul pavimento sabbioso.
I loro ruoli erano
quelli di sempre, Sanzo seguiva l’onda, senza preoccuparsi del dopo; Gojyo si
ribellava alla vita, al suo passato.
Vivevano.
Vivevano
e
provavano piacere.
Intenso e
liberatorio.
Quando Gojyo, finalmente, gli venne dentro, Sanzo si
fermò. Persino il rosso era stanco.
Notte insonne e due ore di sesso. Era
l’aurora, e qualcuno aveva la schiena a pezzi.
Poggiò la testa sulla sua
spalla; non si era ancora alzato dal suo bacino, quindi Gojyo era ancora dentro
di lui.
Deglutì un paio di volte a vuoto.
-Doccia?- Riuscì infine a
dire.
-Direi di sì.-
-Se qualcuno ci stacca.-
-Sei così
stanco?-
-Dolorante, è più adatto.-
Lentamente si spostò, lasciandosi poi
cadere accanto a lui.
Ma forse la voglia di togliersi di dosso quel misto di
sabbia, sudore e sperma era più forte della stanchezza, perché, con tutta la
calma necessaria, si alzarono e s’infilarono sotto un potente getto di acqua
tiepida.
L’unico che sembrava veramente sveglio era Hakkai. Per
fortuna, visto che guidava.
Sanzo si era abbandonato sul sedile, chiaramente
partito. Gojyo aveva appoggiato la fronte al poggiatesta davanti a lui, e,
nascosto dai capelli, non si capiva se fosse sveglio o no.
-Ehi, Hakkai, non
trovi che sia una giornata noiosa?-
-Ah, Goku… se sono stanchi non posso
farci niente.-
-Uffa…- Si stravaccò nel suo angolino. Decise di tentare la
carta più improbabile… insomma, diciamo la più pericolosa. Buttò la testa
indietro e prese aria,
-Mamma mia, Sanzo… CHE FAAMEEE!-
Nulla, o
magari uno “zitto” borbottato.
Goku, incredulo, tentò la via della
persuasione. S’avvicinò al suo orecchio.
-Andiamo, Sanzo, hai sentito
cos’ho…ho… KAMI, KAPPA!, MA L’HAI VAMPIRIZZATO??-
E questo sì che li
svegliò.