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Autore: karikeehl    30/01/2012    5 recensioni
Come regirebbe Winry se Ed le dicesse che deve essere più femminile e, soprattutto, più sensuale? Con l'ennesima chiavata in fronte? Con uno schiaffo in pieno viso? Oppure, in un modo alternativo...?
A voi la scelta della lettura ;)
PS: È la prima fanfiction che scrivo su Fullmetal Alchemist... spero solo che vi piaccia! ^-^
[Pairing presenti: EdwardxWinry]
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiromu Arakawa; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




Incontro singolare in una stanza d'ospedale




Ospedale di Central City, stanza 983.
Eh già, sono di nuovo qui. Durante l'ultimo scontro con gli homunculus, Envy ha completamente distrutto il mio automail e, essendo sprovvisto di una mano con cui formare un cerchio alchemico e compiere quindi qualche trasmutazione, mi sento totalmente inutile. Dopo tutto, a cosa serve un Alchimista di Stato se non può usare l'alchimia?
TOC TOC
Qualcuno che bussa alla porta. Sinceramente non ho voglia di vedere nessuno e mi sento un vero schifo. Al di là delle due costole rotte e del mio braccio di meno, mi sento moralmente a terra: non solo ho perso la battaglia contro quell'homunculus con i capelli a palma, ma ho anche permesso a lui e alla sua banda di ferire gravemente Ling e di danneggiare l’armatura di Al, il quale in questo momento si trova nella stanza accanto alla mia, in attesa che io riacquisti il mio braccio e che possa così riparare il suo corpo di ferro. Inutile dire che anche quello straniero di Xing, capace di mangiare una quantità tale di cibo da fare invidia a Goku *, è ricoverato nella stanza 984 ed è in ottime mani, essendo in compagnia di Lan Fan, la sua guardia del corpo.
Ma torniamo a noi.
- Avanti.
La risposta al mio "avanti" tranquillo ed educato fu un'enorme chiave inglese che mi si andò a conficcare in fronte, scatenando un'esagerata perdita di sangue.
- Ehi, ti sembra questo il modo di trattare un povero malato?!
Nella stanza riecheggiarono i passi dell'assassina dalla quale era partito il lancio della chiave malefica: magra e di media statura, con lunghi capelli biondi raccolti in una coda, Winry fece la sua comparsa. Come al solito, era in tenuta da lavoro: indossava una tuta da meccanico abbassata e legata in vita, un top nero con zip, guanti da lavoro e in testa portava una bandana di un color rosso-bordeux.
- Come stai, Ed?
- Grazie a te, adesso ho un mal di testa atroce!
- Come se fosse colpa mia.
Winry recuperò la sua chiave inglese, avvicinò una sedia al mio letto ed iniziò ad ispezionare l’automail, controllando con grande attenzione ogni piccolo particolare. Inutile dire che, non appena constatò in quali condizioni era la sua brillante creazione, andò in escandescenza.
- COSA TI HANNO FATTO? Sei completamente rotto! Mancano tantissimi pezzi e un numero incalcolabile di viti! Tesoro mio, stai tranquillo, adesso ci penso io a farla pagare a quel cattivone che ti ha ridotto così!
La testa della ragazza ruotò nella mia direzione: i suoi lineamenti le fecero assumere un’espressione davvero perfida e i suoi occhi furono attraversati da un lampo d’ira, tanto che sembrava andassero a fuoco.
- Come hai fatto a ridurlo in queste condizioni? Stavi forse facendo un duello all'ultimo sangue con qualche strano tizio in zona?
Ho sempre odiato i momenti in cui mi rivolgeva quello sguardo da killer assetato di sangue, mi faceva davvero venire i brividi. Decisi quindi di buttarla sull'ironico.
- Sai com'è, quando il mondo è sotto la minaccia degli homunculus 24 ore su 24, io mi giro i pollici dalla mattina alla sera e, gira gira, il pollice destro ha fatto CLAC!
- Non ti sopportoooo!
SBOOOM. Altra chiavata in fronte.
- Quante volte ti ho detto di non sballottare a destra e a manca i miei preziosissimi gioiellini? Se continui a combattere in questo modo e con questa frequenza, finirai per farti male sul serio, altro che costole rotte e braccio semi-amputato...sigh! Povero il mio tesoruccio.
Detto questo, iniziò ad accarezzare quel che rimaneva della mia protesi meccanica, neanche fosse l’animaletto più carino e coccoloso ** dell'universo.
- Ti prego, la smetti di parlare al mio ormai defunto arto destro come se fosse reale? Mi dai sui nervi. E poi, "preziosi gioiellini" di cosa che si rompono al minimo tocco?! Non posso neanche dare un pugno in faccia a quell'Envy-palma che il mio automail va in 1000 pezzi!
- Questo lo dici tu!
La ragazza assunse un'aria da professionista, tanto che nelle sue iridi si potevano intravedere tanti luccichini da far invidia a quelli che spuntano attorno al maggiore Armstrong quando rimane a torso nudo.
- Guarda che modello meraviglioso! L'acciaio utilizzato per la costruzione, le viti incastonate perfettamente nel ferro, l’odore dell’olio che si sente nell’aria nel corso della sua fabbricazione, la lucidatura finale che completa un lavoro ben fatto... questa è un'opera d’arte!
- Sarà, ma io continuo a vedere un aggeggio utile al solo scopo di fare trasmutazioni.
Lo sguardo di Winry, partito ormai verso un altro mondo, recuperò tutta la sua perfidia, tornando in modalità "killer assetata di sangue".
- Come puoi essere COSÌ  INSENSIBILE?!
TRAAANG. Ennesima chiavata in fronte.
- Ma la smetti di tirarmi quella maledettissima chiave in testa con la forza di un gorilla?! Vuoi farmi morire dissanguato?
Sbuffai, piuttosto irritato.
- Sei proprio un maschiaccio!
La ragazza rimase sorpresa da quella affermazione singolare.
- Io... un maschiaccio?
- Perché, ti sembra normale che una ragazza impazzisca per degli automail? Gli ingranaggi, la costruzione di oggetti con l'utilizzo di ferro e acciaio sono cose da maschi. Le ragazze dovrebbero pensare in modo più femminile, essere più femminili; dovrebbero concentrarsi sui vestiti, sui capelli e sul trucco, altro che meccanica e automail!
Nella stanza cadde un silenzio tombale. Mi girai verso Winry: aveva abbandonato la riparazione del mio braccio e teneva la testa china, gli occhi rivolti in basso, nascosti sotto la frangia bionda. Forse avevo esagerato. Dopotutto, se lei non avesse creato il mio automail, io in questo momento non sarei qui, né avrei potuto diventare Alchimista di Stato, o ancora, non avrei potuto neanche camminare con le mie gambe, giacché anche il mio arto inferiore sinistro è una protesi che lei stessa ha costruito. Forse dovevo chiederle scusa.
- Ehm, Winr...
- Davvero pensi che io sia un maschiaccio?
La domanda mi venne rivolta in modo tanto diretto che a malapena ebbi il tempo di pensare una risposta più o meno adeguata.
- M-ma no, non dicevo sul serio...
La ragazza alzò leggermente lo sguardo, fissandolo sul bordo del mio letto.
- Quindi secondo te dovrei essere più... femminile?
- No, dicevo tanto per dire...
- E allora spiegami, Ed: in che cosa dovrei essere più femminile?
- Non hai capito, ho detto questo solo perc...
- Dimmelo Edward!
La voce di Winry raggiunse un tono più elevato del solito, quasi urlò; intravidi nei suoi occhi lucidi un velo di tristezza e un'aria offesa. Mi sentii preso dall’angoscia, maledizione. Cosa potevo dirle: ciò che voleva sentirsi dire, che non era così, che era la ragazza più sensuale del mondo, oppure che le cose stavano esattamente così e che era un maschiaccio senza speranze?
Girai la testa verso il muro, lontano dal suo sguardo colpevolizzante.
- Forse dovresti fare cose da ragazze: cambiare taglio di capelli, modificare il modo di vestire, rinnovare il tuo stile, i tuoi comportamenti in certe situazioni, muoverti in maniera più sensuale o più rude a seconda delle circostanze...
Sentii un rumore di striscio e mi voltai subito verso di lei. Winry aveva abbandonato la sua postazione sulla sedia e, dopo aver chiuso la porta con tranquillità, rimase in piedi davanti ad essa.
Io rigirai il capo verso il muro, riflettendo su cosa avrei potuto dire per farla sentire meglio. Non sono mai stato bravo in queste cose, soprattutto situazioni del genere: non so mai cosa dire neanche ad Al che non solo è un maschio, ma anche mio fratello, figuriamoci a Winry, una ragazza quasi del tutto anormale!
Udii il lieve rumore di una zip che scorreva. Strano. Bah, forse me l'ero immaginato. Riuscii nella mia mente a formulare una frase in una lingua comprensibile, per quanto fossi imbarazzato e confuso su cosa dire; chiusi gli occhi, raccolsi coraggio e mi girai verso la mia amica d'infanzia per riferirle le mie scuse.
- Senti Winry, io...
Nonostante gli occhi chiusi, la luce che batteva sulle mie palpebre, proveniente dalla lampada appesa al soffitto, venne oscurata da qualcosa. Naturalmente, come presumo avrebbe fatto chiunque altro al mio posto, aprii gli occhi per capire da cosa dipendesse questa anormalità. Non l’avessi mai fatto.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!
Davanti ai miei occhi si presentò la sagoma snella della biondina la quale, ormai quasi completamente nuda, si stava spogliando davanti a me.
Colto di sorpresa, richiusi immediatamente gli occhi, spinto dall'imbarazzo che in quel momento regnava sovrano tra le mie emozioni.
- CHE DIAMINE STAI FACENDO?! SIAMO IN UNA STANZA D’OSPEDALE, IN UN LUOGO PUBBLICO!
Winry fece finta di non aver sentito e, dato che sentii l'arrivo di una presenza sopra di me, molto probabilmente si era posizionata a cavalcioni sul mio piccolo corpicino, il quale tremava come una foglia, un po' per il crescente imbarazzo, un po' per la novità della cosa.
- Ma come, non volevi che mi comportassi in modo più adeguato nel caso mi fossi trovata in particolari circostanze?
- Che c’entra, non era questo che intendevo! E poi che circostanza sarebbe questa, scusa? Sono semplicemente ricoverato in ospedale e tu, in quanto mio meccanico, sei venuta per aggiustare il mio automail!
Winry immobilizzò il mio braccio sinistro con una mano, in modo tale da non permettermi di fare alcun movimento; le dita dell'altra mano intanto iniziarono a camminare sul mio petto. Mi sentii in trappola: ma che le era saltato in mente, non volevo tutto questo. La mia situazione, già tragica di per sé, peggiorò notevolmente quando mi ricordai di avere il braccio destro completamente fuori uso. Cosa avrei potuto fare con un unico arto, per di più bloccato? Come le avrei impedito di portare a termine il suo folle progetto?
I polpastrelli di Winry continuavano a fare su e giù sul mio torso nudo e, appena li sentii scendere lungo l’orlo dei pantaloni, sussultai.
- Ed, che ti prende? Non eri tu che volevi che fossi più sensuale?
- Non ho mai detto che avresti dovuto fare una cosa del genere!
Ero in preda al panico. Pregai che qualcuno, chiunque fosse, mi salvasse da questa equivocabile situazione.
- Edward Elric.
Ancora la voce di Winry, sempre più provocante, sempre più ingannevole.
 - Apri gli occhi. Di cosa hai paura? Guarda dritto avanti a te.
Come fossi sotto ipnosi, spalancai le palpebre. Per un attimo vidi il corpo di Winry muoversi su di me con tutta la naturalezza di questo mondo: era piegata in avanti, gli occhi colmi di furbizia e desiderio che mi guardavano da un'altezza leggermente inferiore a quella in cui si trovavano i miei; i capelli, ancora raccolti, erano leggermente spettinati, non più tenuti fermi dalla bandana, finita chissà dove. Ma la cosa che più mi inquietò, oltre la sua posizione pericolosa e il fatto che aveva indosso unicamente uno slip e il top, quasi del tutto aperto sul davanti, dalla quale scollatura si intravedeva più del necessario il suo seno prosperoso, era la sua mano, semi visibile dalla mia posizione, che aveva oltrepassato l'elastico dei pantaloni e stava scendendo sempre più giù. Richiusi gli occhi immediatamente. Non potevo permettermi di guardare ancora, nossignore: ne sarebbe valso il mio onore di ragazzo vergine non ancora pronto a questo genere di esperienze.
Sentii le labbra della ragazza sulla mia fronte e, a causa del bruciore, capii che le aveva posate sul taglio che lei stessa mi aveva inferto con il lancio della chiave inglese. La lingua di Winry, dopo aver giocato un po' nella zona della ferita in questione, scese lentamente, sorpassando la punta del mio naso e arrivando quasi fin sul mio labbro superiore. Nel frattempo la sua mano, la quale era ancora in territori sconosciuti, stava lì lì per raggiungere il suo tesoro nascosto, poiché la sentivo sul bordo dei boxer. Pregai con tutto me stesso che qualcuno interrompesse tutto questo. Mi sarei accontentato di qualsiasi cosa: un attacco nemico, un terremoto, uno svenimento da parte mia o sua (forse meglio da parte sua), l'entrata in stanza di un'infermiera, qualsiasi cosa. In quel momento, come se l'avessi chiamato, qualcuno bussò e la porta della stanza si spalancò senza neanche il bisogno che qualcuno dall'interno avesse detto "avanti". Winry frenò la sua corsa a senso unico verso un nuovo mondo di esperienze, bloccandosi improvvisamente. Io scavalcai con lo sguardo la visione del corpo della ragazza, per quanto possibile data la sua posizione, e concentrai la mia attenzione sulla persona appena entrata: scorsi con orrore la faccia di Ling, sulla quale aleggiava un'espressione a dir poco scandalizzata. Winry, anche lei sorpresa quanto me, per un momento rimase immobile ma, non appena realizzò la situazione, afferrò la coperta posata sul letto e vi si avvolse nel giro di 2 petosecondi e scappò in bagno alla velocità della luce.
Non sapendo io cosa fare, giacché la ragazza si era rifugiata sotto la MIA coperta, iniziai a dire frasi sconnesse con un tono di scusa e colpevolezza.
- Ehm, Ling n-non è come sembra... lei stava sol...
Lo straniero, imbarazzato quanto noi, si congedò quasi subito con un "scusate il disturbo, passo dopo che avete finito", e sbatté la porta.

Mi ci vollero quasi 3 giorni per convincere Ling che era stato tutto un malinteso, dato che lui pensava, equivocando tutto, che fossi stato io a prendere l'iniziativa e che la maniaca di automail poco femminile fosse solo una povera vittima.
C'è però da dire che, grazie a questo piccolo episodio, ho imparato una grande lezione di vita: mai, e dico MAI, dire ad una ragazza (soprattutto a Winry) che è poco femminile, altrimenti vi potreste ritrovare in due situazioni spiacevoli:
n°1. vi potrebbe dimostrare l'esatto contrario con metodi "particolari" (e lo dico per esperienza)
n°2. vi potrebbe tirare in fronte una chiave inglese di 7 chili con la forza di un lottatore di sumo (anche questo, tutta esperienza)
n°3. (perché per coloro che sono particolarmente fortunati, come il sottoscritto, esiste anche una terza opzione) vi potrebbero succedere entrambe le cose il che, vi assicuro, é una cosa non solo piuttosto snervante e deplorevole, ma anche molto moolto triste.



NOTE:
*Goku è il protagonista della serie di Dragon Ball (di Akira Toriyama) che solitamente mangia tantissimo. Penso che tutti lo conosciate, essendo un personaggio molto famoso, ma per correttezza ho aggiunto questa piccola nota :)
** cit. Pinguini di Madagascar xD





Angolo dell'autrice:

Salve a tutti!
Innanzitutto vorrei chiarire una piccola incomprensione: l'accettare la EdWin non è proprio tra i miei principi, tant'è che non so come mi sia venuta in mente questa fic! ^^°° Spero solo, con questa puntualizzazione, di non essermi accaparrata l'odio da parte di tutte le fan della EdWin. Vi prego, scusatemi :(
Grazie 1000 per aver letto questa storia, spero solo che vi sia piaciuta (almeno un pochino ^-^)
karikeehl
   
 
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