D.Gray Man, 'Treno di notte' di mamie su EFP Fanfiction

Aveva preso la scusa che lo scompartimento era stretto e scomodo. Aveva detto che fra loro Kanda era quello ferito pi� gravemente e quindi� voleva lasciarlo riposare. Aveva cercato di darsi un contegno, con uno Yu addormentato con la testa sulle sue ginocchia, finch� Lenalee e Allen, sfiniti anche loro dopo quella missione difficile, si erano assopiti uno sulla spalla dell�altro. Anche lui sentiva le palpebre appesantirsi, ma non aveva intenzione di muoversi. Il treno lanciava grida stridule e sbuffi di vapore nella notte. Dietro i finestrini un buio compatto, rotto solo ogni tanto dalle rade luci di piccoli paesi sparpagliati nella campagna. I tre dormivano profondamente. Allen ogni tanto spalancava la bocca con un russare leggero, Lenalee mugolava un poco in risposta, senza svegliarsi. Kanda si agitava un po�, quando la carrozza prendeva un forte scossone incrociando un altro treno che andava nella direzione opposta. Lavi si lasciava cullare dal dondolio, beandosi del tepore che il compagno gli trasmetteva, ascoltando in silenzio il suo respiro.
Il suo corpo stanco e ammaccato affondava pigramente nel sedile la cui imbottitura aveva di certo visto giorni migliori. Erano tutti vivi, avevano recuperato l�Innocence, stavano tornando a casa. Solo un po� di tempo prima Lavi sarebbe stato euforico. Si sarebbe messo a chiacchierare fino ad andare avanti tutta la notte. Solo un po� di tempo prima (ma quanto?) avrebbero riso e fatto battute di dubbio gusto e si sarebbero sentiti degli eroi. Perch� non era pi� cos�? Perch� nella sua testa le vittorie e le sconfitte si fondevano in un�unica sensazione di disgusto? Era questo che faceva la guerra? Era per questo che i vecchi generali avevano sempre quell�aria cos� tetra?
Kanda si agit� all�ennesimo scossone e si rigir� un poco. Lavi aveva una voglia matta di passargli le dita fra i capelli scomposti, o di toccargli la fronte per sentire se aveva la febbre, o di mettergli una mano sul petto per sentire se il battito era regolare� Non fece niente. Si limit� a starsene fermo, i pugni stretti sui fianchi, a guardare il buio di fuori.
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Fu solo verso il mattino, quando dai finestrini cominciarono ad entrare dei lampi di luce dell�alba, che un Kanda piuttosto dolorante, ma sveglio, si accorse di aver passato la notte usando come cuscino il giovane Bookman che ora dormiva scomposto, appoggiato all�angolo del vagone, con la chioma rossiccia pi� arruffata del solito e un lieve sorriso sulle labbra. Sul sedile di fronte anche Lenalee e la mammoletta si stavano stiracchiando.
- Dove siamo? � mormor� un assonnatissimo Allen.
Kanda non rispose. Era impegnato a mettere addosso a Lavi la propria giacca a mo� di coperta perch� non gli desse fastidio il� freddo del mattino. Fu Lenalee a guardare fuori e a dire al suo posto.
- Siamo a casa� quasi.
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Generale, queste cinque stelle
queste cinque lacrime sulla mia pelle
che senso hanno dentro al rumore di questo treno
che � mezzo vuoto e mezzo pieno
e va veloce verso il ritorno,
fra due minuti � quasi giorno, � quasi casa,
� quasi amore.
FRANCESCO DE GREGORI - GENERALE
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