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Autore: Ale HP    31/01/2012    0 recensioni
Kurt rise, sentendo Burt stonare anche una canzone tanto facile vocalmente quanto quella, ma – tralasciando il dettaglio della voce orrenda che per fortuna non aveva ereditato – il bambino guardò il padre esibirsi con gli occhi luccicanti.
Fanfiction partecipante al Christmas Carol, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction partecipante del Christmas Carol, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

 


 

Un Natale non diverso, ma non uguale.

Era una mattina soleggiata il giorno in cui il piccolo Kurt pianse sotto l’albero di Natale, guardano un grosso pacco con su scritto “Per la mia mamma”.
Non sarebbe dovuto essere così triste – come gli ripeteva sempre il papà – ma la mancanza della mamma si sentiva fin troppo. Gli bastava guardare la stella sull’albero che avrebbero dovuto completare insieme, con tanto di quel glitter da far arrabbiare Burt.
«Kurt?» urlò, in quel momento, il padre, costringendolo ad asciugarsi velocemente le lacrime. «Vieni un momento» aggiunse, con una dolcezza inaspettata.
Il bambino si diresse in cucina, dove il meccanico era seduto sulla solita sedia che sembrava sempre sul punto di cadere.
«Che c’è papà?» Kurt osservò gli occhi grandi di Burt, mentre parlava, e riuscì a notare che erano rossi dal pianto quanto i suoi. Non pensava che il suo papà, forte come una montagna, potesse piangere come aveva fatto lui.
«So che sei triste» iniziò Burt, sorridendo, «ma tu sei un bambino tanto forte, noi siamo forti. E poi è Natale fra un po’, ti è sempre piaciuto questo periodo!»
Le labbra di Kurt si aprirono in un timido sorriso, ricordando il Natale scorso, quando avevano cantato sotto l’albero con la mamma e quando avevano preparato la casa di pan di zenzero.
Detto questo, Burt si alzò dalla sedia, prese un CD dalla camicia e lo infilò nel piccolo stereo che la moglie usava per sentire la musica mentre cucinava.
«Cosa fai, papà?» domandò incuriosito Kurt. Non aveva mai visto Burt accendere “l’affare” – come era solito chiamarlo.
Alzò il volume dello stereo al massimo, e subito Kurt capì che canzone stava per cantargli il padre: la sua Carola preferita.

«You better watch out
You better not cry
Better not pout
I'm telling you why
Santa Claus is coming to town»


Kurt rise, sentendo Burt stonare anche una canzone tanto facile vocalmente quanto quella, ma – tralasciando il dettaglio della voce orrenda che per fortuna non aveva ereditato – il bambino guardò il padre esibirsi con gli occhi luccicanti.
Non pensava che avrebbe potuto dimenarsi tanto solo per farlo ridere, ma del resto quello era il compito che spettava ai padri, e il migliore tra tutti loro ovviamente non poteva tirarsi indietro.
Così, preso dalla gioia che traspariva da quel piccolo tentativo di portare di nuovo la felicità in casa Hummel, Kurt si unì al padre per accompagnarlo nella sua esibizione natalizia.
Arrivati alla fine della loro grande performance Burt prese in braccio Kurt, proprio come facevano i principi con loro principesse in tutti i cartoni Disney.
Kurt si strinse al padre, sorridendo finalmente.
«Kurt, ti andrebbe di fare la casa di pan di zenzero? Poi se vuoi potremo finire la stella sull’albero, o potremo mangiare i biscotti accanto al camino accesso. Come abbiamo sempre fatto».
Kurt, ancora in braccio al padre, non poté vedere il suo volto, ma era sicuro al cento per cento che il suo solito bizzarro sorriso fosse stampato sulla sua faccia.
 

 
   
 
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