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Autore: ivi87    31/01/2012    14 recensioni
Un sogno? Subconscio? Destino?
Kate da una sbirciatina nel suo futuro per accettare e vivere al meglio il suo presente.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
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SERIOUSLY?

 

 

Mi stiracchio per bene mentre sento che mi sto per svegliare.

Mi sento leggera leggera questa mattina.

Chissà come mai?

Mi accorgo di sorridere beatamente a questa sensazione di leggerezza.

Non l’avevo mai provata prima.

È come se fluttuassi.

Ok. Ora mi do una regolata e mi alzo.

Non sono il tipo che indugia a letto. Ho una mattinata piena di casi da risolvere!

La stanza però mi sembra offuscata, quando apro gli occhi.

La luce è diversa.

Mi tocco il petto e mi guardo le braccia.

Sono io. Indosso la mia T-shirt lunga e i leggings a mo di pigiama.

Allora perché qualcosa non mi quadra?

Scruto la stanza. È la mia camera non c’è dubbio.

Eppure…

Provo ad alzarmi.

Cammino circospetta fino alla specchiera.

Sono orrendamente spettinata e con le occhiaie. A parte questo non c’è nulla di strano.

Dallo specchio vedo che la porta della mia camera è aperta e decido che andare in cucina e farsi un bel caffè è la migliore soluzione.

Ma faccio solo un paio di passi prima di bloccarmi all’istante.

Sulla soglia della mia stanza c’è un bambino.

No un secondo..

Seriously?

Un bambino?

Non ho il tempo di emettere suono che il piccolo si volta e trotterella in sala.

Ma che diavolo ci fa un bambino in casa mia?

Come è entrato? Chi l’ha abbandonato???

Lo seguo d’istinto fuori dalla mia camera e mi ritrovo in soggiorno.

Ma non è il mio.

Questa non è più casa mia.

Assomiglia decisamente al salotto di Castle.

È il salotto di Castle!

Mi afferro la testa con entrambe le mani.

“Ho forse bevuto ieri sera?!?!?!?”

“Non sei ubriaca”

Mi volto verso destra per vedere chi ha parlato e mi ritrovo davanti a me stessa.

Pantaloni bianchi e maglione nero. Perfettamente pettinata.

“Ti aspettavo!” insiste lei.

Che significa che mi aspettavi?

Ma dove caz… il pensiero mi muore in testa.

La me stessa di fronte a me mi zittisce subito, puntandomi il dito contro.

“Attenta a quello che dici signorinella! Niente parolacce che iniziano con la C o con la S in questa casa! Oh, e nemmeno con la V!” poi si sporge e a bassa voce mi spiega “I bambini le imparano subito!”

Mi tremano le gambe “I b-bambini? Cioè…al plurale?”

L’altra me mi risponde al settimo cielo “Si, sono due!”

Ah, ok.. certo.. sono due… tutto normale…

Ora svengo!

“No che non svieni, dai vieni qui a vedere”

“Ma come ca..- la sua occhiataccia mi raggiunge – ca…volo fai?” ok, mi rendo conto di risultare super inacidita ma.. ammettiamolo.. ne ho tutto il diritto!

“Io sono te è normale che sappia cosa pensi no? Dai vieni…” mi ripete tranquillamente.

Azzardo qualche passo e mi ritrovo nel centro del salotto di Castle.

C’è un enorme coperta imbottita in terra.

Sopra vari peluches sparsi e tanti cubetti colorati.

Lei è seduta in terra con uno dei bambini tra le braccia.

L’altro sta passando i suoi giochi a Castle.

“Visto? Non siamo carini?”

Ho un tuffo al cuore incredibile.

“Ho…ho due figli con Castle?”

Kate storce un poco il naso “Io, ho due figli con Rick! Tu? Forse.. un giorno.. se mai ti deciderai…”

Sei ingiusta! La fai facile tu!

Mi lancia un’altra occhiataccia. Ok, mi leggi nel pensiero, ho capito!

“Cerchiamo un minimo di logica in tutto questo ok?”

Kate sbuffa.

Ma siamo sicuri che quella sono io?

“Perché sono qui? Perché mi stavi aspettando?”

“Sei qui perché devo indicarti la via giusta” dice senza battere ciglio.

“Senti, senza offesa, ma io so benissimo qual è la mia strada!”

“Davvero? Perché non mi sembra che tu la stia percorrendo. Ti sei fermata all’autogrill?”

Alzo un sopracciglio scettica. Nemmeno tra un milione di anni io potrei mai fare una battuta simile!

“Ehm, scusa… sono una Castle ormai, mi escono spontanee… dicevamo, tu cara mia sei bloccata, ferma non stai facendo niente!”

Mi ribolle il sangue.

“NON STO FACENDO NIENTE? Io sto facendo delle sedute da uno psicologo, sto cercando di lavorare su me stessa… io…”

Sono così infervorata che esploderei se potessi!

“Si, si, ok scusa, è vero ti stai dando da fare, te lo concedo”

“Grazie!”

“Ma a conti fatti cos’hai in mano?” fa sedere il bambino a terra e incrocia le braccia al petto.

Non capisco cosa intende.

“Va bene lavorare su di se, è ottimo! Ma poi? In pratica dico, nella vita di tutti i giorni? Cosa fai?”

Oh cavolo! “Ehm…”

“Niente!” dice senza lasciarmi il tempo di rispondere. Anzi, parte proprio in quarta.

“La rapina in banca Kate, te la ricordi? Ricordi cosa hai provato quando l’edificio è saltato in aria? E la faccenda della tigre? E la cella frigorifera? La bomba? Il cecchino? Devo continuare?”

“No grazie” ammetto amaramente.

“Siete quasi morti circa un trilione di volte e poi cosa? Ciao vado a casa! Seriously?! Questo genere di cose dovrebbe unire le persone…”

Tento di intromettermi nel suo monologo ma non c’è niente da fare.

“Un drink insieme, due chiacchiere, una passeggiata, nulla! Niente di niente! Tu hai il terrore di stare da sola con lui!” sbuffa accalorata.

Poi piano si calma Scusa..è solo che.. non senti il bisogno di un po’ di conforto a volte?” si volta verso Castle che sta giocando con i lego di gomma “Anche Rick ne sentiva il bisogno”.

Lo guardo intenerita. Certo che avrei voluto. Se sei davvero me, dovresti saperlo.

“Infatti lo so!” dice gongolando.

Che nervi questa cosa della lettura del pensiero!

“So anche questo!” poi Castle ride con i bambini e lei si volta verso di loro “Awww ma guardalo il nostro scrittore! Non ti viene voglia di abbracciare quella sua testolina adorabile??” ora invece mi guarda maliziosa “Basta poco sai? Un piccolo gesto… un po’ di calore umano… per fargli capire che ci sei..” arrossisce e lo guarda con gli occhi che luccicano.

“Scommetto che tu di calore umano gliene dai in abbondanza!” la osservo divertita. Poi sposto gli occhi sui due bambini, avranno un anno “Voi la tv non la guardate, eh!” commento ironica.

“No, quasi mai!” ammette tranquilla.

Appunto.

“Comunque sono gemelli, abbiamo fatto tutto in un colpo solo! Sai.. con tutto quel tempo sprecato...”

Ignoro la frecciatina e guardo i piccoli. Entrambi con gli occhi verdi. I miei occhi verdi.

Sento che mi sto per mettere a piangere e non posso!

“Woah, gemelli.. devi essere stata...” cerco di mitigare le mie emozioni con il sarcasmo, ma ovviamente lei lo sai già.

“Non ero enorme!!” replica Kate sentendo la frase formarsi nella mia mente. Rick mi diceva sempre che ero ‘piena d’amore’!” e poi si accuccia accanto a lui.

Uno dei due bambini le passa un pezzo di lego giallo e poi si volta verso di me e mi saluta con la manina.

“Dai, vieni qui a sederti con noi” mi invita l’altra Kate.

È tutto così strano e assurdo.

Surreale.

Ma obbedisco e mi siedo a terra con loro.

Il piccolino mi manda un bacio e mi si scioglie il cuore.

“Logan che fai?” gli domanda Castle. È ovvio che lui non mi vede.

La voce del padre lo distoglie da me e subito barcolla verso di lui.

“Logan è il più vispo! Sicuramente sente la tua presenza” mi spiega Kate “Lucas invece è un coccolone dormiglione”

Vederla parlare dei suoi figli è una cosa meravigliosa. Ha uno sguardo che non mi appartiene.

Non ancora perlomeno.

“Un giorno sarai seduta qui al mio posto..” le sue parole mi fanno arrossire e intristire allo stesso tempo.

Mi sembra un futuro così lontano.

“Lo è solo se tu lo rendi tale...”

Ti stai divertendo a leggermi come un libro aperto vero?

Kate annuisce.

“Hai frequentato il corso ‘Come snocciolare perle di saggezza’?”

Mi alzo un po’ seccata. Non ne posso più.

Mi ha sempre infastidito sentirmi dire dagli altri cosa devo fare.

Ho bisogno di riprendere il controllo della mia vita.

“Io non sono ‘gli altri’ e questa sarà la tua vita, se lo vorrai!”

Ci fissiamo serie per dei secondi  lunghissimi, poi un pezzo di lego rosso raggiunge i nostri piedi.

“Ahia!” esclama Castle tenendosi l’occhio.

Io mi chino a raccogliere il gioco mentre Kate raggiunge la sua famiglia.

“Rick è di gomma, come puoi esserti fatto male!”

Lucas guarda il padre, preoccupato di avere combinato un guaio.

“Scherzetto!” Castle scoppia a ridere trascinando con se anche i gemellini.

“Ehi pisolo! O dormi o lanci oggetti eh?!” dice a Lucas facendogli il solletico.

Kate se la ride di gusto stringendo Logan.

Sono bellissimi. Tanto belli che fa male guardarli.

Ehi un secondo. Che succede?

Oddio si baciano. Vabbe...immagino sia normale..

Ok ragazzi, un bacetto... ehm, Kate?

Macchè, non mi calcola proprio.

Che strano vedermi baciarlo. In quel modo poi, così...così...famelico, ecco!

Io non bacio così! Almeno credo...

“Lo farai!” mi dice lasciandolo andare “Oh se lo farai!” trasudando malizia da ogni poro.

Ok, sta diventando veramente troppo per me.

Me ne devo andare.

“Va bene, è rimasto poco tempo, senti, ti conosco, hai bisogno di una spintarella, un indizio, una prova, mettila come vuoi ma so che ti serve o resterai per sempre bloccata nel tuo limbo”

La guardo allibita.

“Ora hai visto quello che potresti avere e che perderai se non lascerai che le cose accadano naturalmente, senza continuare ad opporti.”

Guardo per l’ultima volta Castle, Logan e Lucas e non riesco a non sorridere.

“Bene, visto che mi stai simpatica, ti darò un indizio su come inizierà la vostra relazione”.

“Ti sto simpatica eh?” wow e chi lo sapeva di avere tutto questo sarcasmo interiore.

“Avanti, scegli: quando, dove o come?” mi domanda impaziente.

Seriously?  Sasso, carta o forbice no?

Vengo autorimproverata per i miei pensieri dallo stesso sguardo minaccioso che di solito uso io sugli altri.

“Ok... quando”

“Lo sapevo... allora: succederà al compleanno di tuo padre”

“Scusa? È impossibile, Castle non ci sarà nemmeno!” replico incredula.

“Ci sarà se lo inviti!”

“Ma... non posso invitarlo...” cosa gli dico? E cosa dico a mio padre?

“Niente panico Kate, accetta il tuo destino!” con una mano mi indica nuovamente il meraviglioso quadretto famigliare che gioca in terra e mentre Lucas e Logan mi salutano, io apro gli occhi e mi sveglio nel mio letto.

 

 

Ammetto di aver controllato più volte tutta la casa.

Il salotto è come lo avevo lasciato la sera precedente.

Niente copertona imbottita in terra, niente Castle, niente gemellini.

Ok, ho fatto un sogno stranissimo. Il mio subconscio mi ha giocato un tiro mancino bestiale e, guardo l’orologio, sono in ritardo.

Fantastico!

Mi vesto al volo e mi specchio. Non sembro affatto riposata, anzi sembra che non abbia dormito per niente.

Quel sogno mi ha stremata.

Eppure mi resta un dolce ricordo di quella famiglia anche mentre guido verso il distretto.

Quando le porte dell’ascensore si aprono ti vedo subito.

Sei seduto alla nostra scrivania e stai leggendo qualcosa. Il mio caffè è accanto a te, che mi aspetta.

“Da quando leggi riviste femminili Castle?” esclamo leggendo il nome sulla copertina.

“Da quando le leggi tu???” ribatti divertito

“Io?” trangugio il liquido caldo in pochi e veloci sorsi. Mi devo svegliare del tutto prima che la Gates mi veda.

“Era aperta sulla tua scrivania…” mi guardi di sottecchi. Un sorrisino si insinua sul tuo volto.

Io chiudo gli occhi in due fessure. The look. Il mio sguardo ormai super collaudato.

Volti immediatamente la rivista verso di me. Riesco a leggere solo il titolo in alto.

“L’oroscopo??? Sul serio Castle, credi che sia mia quella rivista?” sbotto infastidita.

E dire che dovresti conoscermi ormai…

“In effetti si, mi è sembrato strano… ma pensandoci bene…”

“Cosa?”

“Chi lascerebbe una rivista aperta alla pagina dell’oroscopo sulla tua scrivania?”

“Qualcuno in vena di scherzi idioti?” suggerisco sarcasticamente, scrutandoti.

“Ehi non guardare me io l’ho solo trovata qui..tra l’altro sbaglio o sei in ritardo?”

“Castle, getta quel giornale e basta!”

“Kate Beckett in ritardo… mmm…”

Chissà cosa starà già smacchinando quella testolina adorabile.

Oddio. Ho bisogno di un altro caffè.

Quando esco dalla saletta relax con il mio secondo caffè fumante in mano, ti vedo alzarti in piedi di scatto. La rivista sempre stretta tra le mani. La volti di nuovo verso di me tenendola con una mano e con l’altra indichi una foto.

“Kate guarda! E’ l’anno dei gemelli!!”

Con stupore di entrambi, sputo sonoramente il caffè che stavo ingoiando.

“Wow Kate, basta caffè… ti innervosisce…” ti avvicini e mi levi la tazza dalle mani.

Poi sorridendo dolcemente mi presti il tuo fazzoletto di tela.

L’anno dei gemelli? Seriously? Ma che succede stamattina?

“Ehi, Beckett, eccoti finalmente!” Ryan si avvicina con un post-it in mano.

“C’è un messaggio per te da tuo padre” mi spiega porgendomi il pezzetto di carta.

Lo afferro. “Mio padre ha chiamato qui?” di solito mi chiama sul cellulare.

“Si, quanto sarà? Venti minuti fa, circa” dice cominciando a sfogliare un file alla sua scrivania.

Io invece mi dirigo alla mia. Mi siedo e leggo il l’appunto sul post-it “Ti aspetto stasera alle 8pm”

“Stasera?” non mi sono accorta di averlo detto ad alta voce.

“Cosa succede stasera?” domandi, al limite della curiosità.

Una vocina nella mia testa mi dice che lo so benissimo cosa succede questa sera.

Faccio mente locale e ricordo di avere un regalo pronto nel mio armadio già da una decina di giorni.

Non è possibile. Non può essere tutto vero.

Quindi cos’era? Un sogno premonitore? Un’indicazione? Un segnale?

Cosa?

Stai aspettando una risposta e io non so che dire.

“Sei strana stamattina Kate.. va tutto bene?”

Io non sono strana.. è solo che… beh è stata una nottata difficile…

“Ascolta il tuo cuore e accetta il tuo destino”

Quella voce, la mia voce.. è come se fosse qui… è come stanotte..

“Kate?” ti stai preoccupando, lo vedo.

Fai una tenerezza infinita.

Sorrido mio malgrado. In realtà vorrei solo piangere. Lasciare uscire tutto quello che sento.

Lasciare andare la mia stupidità e il mio orgoglio.

Vorrei piangere perché finalmente ho capito.

Ho capito che stasera è LA sera.

È l’inizio di tutto.

E la nostra partenza.

Non so come, non so cosa succederà di tanto speciale al compleanno di mio padre, ma so che accadrà.

O meglio, accadrà se io lo farò accadere.

Mi immergo nei tuoi occhi e sento un po’ di calma finalmente.

Il passato ormai è lontano.

Il mio futuro? L’ho visto e lo desidero da morire.

È solo il presente che mi manca da vivere.

Ok, va bene, accetto il mio destino! Ci provo perlomeno… Esatto, ci devo almeno provare!

“Castle hai da fare stasera?” ti chiedo sorridendo un pochino.

Tu sorridi a tutto spiano invece!

“Detective Beckett speravo che me lo chiedesse!”

Ti spiego velocemente di cosa si tratta, che non è nulla di che in fondo, ma sei contento lo stesso.

Poi tua madre compare sul display del tuo telefonino e ti allontani per rispondere.

L’occhio mi cade sulla rivista di poco fa, semi aperta.

Cerco la pagina dell’oroscopo e praticamente la scannerizzo con gli occhi.

L’anno dei gemelli è scritto a caratteri cubitali e sotto, in bella mostra, oltre al segno zodiacale ovviamente, una foto di due bambini. Due gemellini vestiti uguali.

Giurerei di averli già visti questi due birbantelli. La cosa mi risulta dolce ed inquietante allo stesso tempo.

Alzo gli occhi al cielo.

Seriously?

 

 

Angolo dell’autrice:

Altra strana pazzia ragazze...immagino che ormai ci siate abituate xD

come sempre non mi convince del tutto ed la ff che mi piace meno tra le mie però è venuta fuori così e non riuscivo a cambiarla... xD

Spero che nn sia del tutto orrenda!!

 
Buona lettura e buona attesa x la 4x14 *___*

 
Un bacione,

 
Ivi87

   
 
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