SERIOUSLY?
Mi
stiracchio per bene mentre sento che mi sto per svegliare.
Mi
sento leggera leggera questa mattina.
Chissà
come mai?
Mi
accorgo di sorridere beatamente a questa sensazione di leggerezza.
Non
l’avevo mai provata prima.
È
come se fluttuassi.
Ok.
Ora mi do una regolata e mi alzo.
Non
sono il tipo che indugia a letto. Ho una mattinata piena di casi da
risolvere!
La
stanza però mi sembra offuscata, quando apro gli occhi.
La
luce è diversa.
Mi
tocco il petto e mi guardo le braccia.
Sono
io. Indosso la mia T-shirt lunga e i leggings a mo di pigiama.
Allora
perché qualcosa non mi quadra?
Scruto
la stanza. È la mia camera non c’è
dubbio.
Eppure…
Provo
ad alzarmi.
Cammino
circospetta fino alla specchiera.
Sono
orrendamente spettinata e con le occhiaie. A parte questo non
c’è nulla di
strano.
Dallo
specchio vedo che la porta della mia camera è aperta e
decido che andare in
cucina e farsi un bel caffè è la migliore
soluzione.
Ma
faccio solo un paio di passi prima di bloccarmi all’istante.
Sulla
soglia della mia stanza c’è un bambino.
No
un secondo..
Seriously?
Un
bambino?
Non
ho il tempo di emettere suono che il piccolo si volta e trotterella in
sala.
Ma
che diavolo ci fa un bambino in casa mia?
Come
è entrato? Chi l’ha abbandonato???
Lo
seguo d’istinto fuori dalla mia camera e mi ritrovo in
soggiorno.
Ma
non è il mio.
Questa
non è più casa mia.
Assomiglia
decisamente al salotto di Castle.
È
il salotto di Castle!
Mi
afferro la testa con entrambe le mani.
“Ho
forse bevuto ieri sera?!?!?!?”
“Non
sei ubriaca”
Mi
volto verso destra per vedere chi ha parlato e mi ritrovo davanti a me
stessa.
Pantaloni
bianchi e maglione nero. Perfettamente pettinata.
“Ti
aspettavo!” insiste
lei.
Che
significa che mi aspettavi?
Ma
dove caz… il pensiero mi muore in testa.
La
me stessa di fronte a me mi zittisce subito, puntandomi il dito contro.
“Attenta
a quello che dici
signorinella! Niente parolacce che iniziano con la C o con la S in
questa casa!
Oh, e nemmeno con la V!”
poi
si sporge e a bassa voce mi spiega
“I
bambini le imparano
subito!”
Mi
tremano le gambe “I b-bambini? Cioè…al
plurale?”
L’altra
me mi risponde al settimo cielo “Si,
sono due!”
Ah,
ok.. certo.. sono due… tutto normale…
Ora
svengo!
“No
che non svieni, dai
vieni qui a vedere”
“Ma
come ca..- la sua occhiataccia mi raggiunge –
ca…volo fai?” ok, mi rendo conto
di risultare super inacidita ma.. ammettiamolo.. ne ho tutto il diritto!
“Io
sono te è normale che
sappia cosa pensi no? Dai vieni…”
mi
ripete tranquillamente.
Azzardo
qualche passo e mi ritrovo nel centro del salotto di Castle.
C’è
un enorme coperta imbottita in terra.
Sopra
vari peluches sparsi e tanti cubetti colorati.
Lei
è seduta in terra con uno dei bambini tra le braccia.
L’altro
sta passando i suoi giochi a Castle.
“Visto?
Non siamo carini?”
Ho
un tuffo al cuore incredibile.
“Ho…ho
due figli con Castle?”
Kate
storce un poco il naso “Io,
ho due figli con
Rick! Tu? Forse.. un giorno.. se mai ti deciderai…”
Sei
ingiusta! La fai facile tu!
Mi
lancia un’altra occhiataccia. Ok, mi leggi nel pensiero, ho
capito!
“Cerchiamo
un minimo di logica in tutto questo ok?”
Kate
sbuffa.
Ma
siamo sicuri che quella sono io?
“Perché
sono qui? Perché mi stavi aspettando?”
“Sei
qui perché devo
indicarti la via giusta”
dice senza battere ciglio.
“Senti,
senza offesa, ma io so benissimo qual è la mia
strada!”
“Davvero?
Perché non mi
sembra che tu la stia percorrendo. Ti sei fermata
all’autogrill?”
Alzo
un sopracciglio scettica. Nemmeno tra un milione di anni io potrei mai
fare una
battuta simile!
“Ehm,
scusa… sono una
Castle ormai, mi escono spontanee… dicevamo, tu cara mia sei
bloccata, ferma
non stai facendo niente!”
Mi
ribolle il sangue.
“NON
STO FACENDO NIENTE? Io sto facendo delle sedute da uno psicologo, sto
cercando
di lavorare su me stessa… io…”
Sono
così infervorata che esploderei se potessi!
“Si,
si, ok scusa, è vero
ti stai dando da fare, te lo concedo”
“Grazie!”
“Ma
a conti fatti cos’hai
in mano?”
fa
sedere il bambino a terra e incrocia le braccia al petto.
Non
capisco cosa intende.
“Va
bene lavorare su di
se, è ottimo! Ma poi? In pratica dico, nella vita di tutti i
giorni? Cosa fai?”
Oh
cavolo! “Ehm…”
“Niente!”
dice
senza
lasciarmi il tempo di rispondere. Anzi, parte proprio in quarta.
“La
rapina in banca Kate,
te la ricordi? Ricordi cosa hai provato quando l’edificio
è saltato in aria? E
la faccenda della tigre? E la cella frigorifera? La bomba? Il cecchino?
Devo
continuare?”
“No
grazie” ammetto amaramente.
“Siete
quasi morti circa
un trilione di volte e poi cosa? Ciao vado a casa! Seriously?! Questo
genere di
cose dovrebbe unire le persone…”
Tento
di intromettermi nel suo monologo ma non c’è
niente da fare.
“Un
drink insieme, due
chiacchiere, una passeggiata, nulla! Niente di niente! Tu hai il
terrore di
stare da sola con lui!”
sbuffa accalorata.
Poi
piano si calma “Scusa..è
solo che.. non senti il bisogno di un po’ di conforto
a volte?” si
volta verso Castle che sta giocando con i lego di gomma “Anche
Rick ne sentiva il bisogno”.
Lo
guardo intenerita. Certo che avrei voluto. Se sei davvero me, dovresti
saperlo.
“Infatti
lo so!”
dice
gongolando.
Che
nervi questa cosa della lettura del pensiero!
“So
anche questo!”
poi
Castle ride con i bambini e lei si volta verso di
loro “Awww
ma guardalo il nostro scrittore! Non ti
viene voglia di abbracciare quella sua testolina adorabile??”
ora invece mi
guarda maliziosa “Basta
poco sai? Un
piccolo gesto… un po’ di calore umano…
per fargli capire che ci sei..”
arrossisce e lo
guarda con gli occhi che luccicano.
“Scommetto
che tu di calore umano gliene dai in abbondanza!” la osservo
divertita. Poi sposto
gli occhi sui due bambini, avranno un anno “Voi la tv non la
guardate, eh!”
commento ironica.
“No,
quasi mai!”
ammette
tranquilla.
Appunto.
“Comunque
sono gemelli,
abbiamo fatto tutto in un colpo solo! Sai.. con tutto quel tempo
sprecato...”
Ignoro
la frecciatina e guardo i piccoli. Entrambi con gli occhi verdi. I miei
occhi
verdi.
Sento
che mi sto per mettere a piangere e non posso!
“Woah,
gemelli.. devi essere stata...” cerco di mitigare le mie
emozioni con il
sarcasmo, ma ovviamente lei lo sai
già.
“Non
ero enorme!!” replica
Kate
sentendo la frase formarsi nella mia mente. “Rick
mi diceva sempre che ero ‘piena
d’amore’!” e
poi si accuccia
accanto a lui.
Uno
dei due bambini le passa un pezzo di lego giallo e poi si volta verso
di me e mi
saluta con la manina.
“Dai,
vieni qui a sederti
con noi” mi
invita l’altra
Kate.
È
tutto così strano e assurdo.
Surreale.
Ma
obbedisco e mi siedo a terra con loro.
Il
piccolino mi manda un bacio e mi si scioglie il cuore.
“Logan
che fai?” gli domanda Castle. È ovvio che lui non
mi vede.
La
voce del padre lo distoglie da me e subito barcolla verso di lui.
“Logan
è il più vispo!
Sicuramente sente la tua presenza”
mi
spiega Kate
“Lucas
invece è un coccolone dormiglione”
Vederla
parlare dei suoi figli è una cosa meravigliosa. Ha uno
sguardo che non mi
appartiene.
Non
ancora perlomeno.
“Un
giorno sarai seduta
qui al mio posto..”
le sue parole mi fanno arrossire e intristire allo stesso tempo.
Mi
sembra un futuro così lontano.
“Lo
è solo se tu lo rendi
tale...”
Ti
stai divertendo a leggermi come un libro aperto vero?
Kate
annuisce.
“Hai
frequentato il corso ‘Come snocciolare perle di
saggezza’?”
Mi
alzo un po’ seccata. Non ne posso più.
Mi
ha sempre infastidito sentirmi dire dagli altri cosa devo fare.
Ho
bisogno di riprendere il controllo della mia vita.
“Io
non sono ‘gli altri’ e
questa sarà la tua vita, se lo vorrai!”
Ci
fissiamo serie per dei secondi
lunghissimi, poi un pezzo di lego rosso raggiunge i nostri
piedi.
“Ahia!”
esclama Castle tenendosi l’occhio.
Io
mi chino a raccogliere il gioco mentre Kate raggiunge la sua
famiglia.
“Rick
è di gomma, come
puoi esserti fatto male!”
Lucas
guarda il padre, preoccupato di avere combinato un guaio.
“Scherzetto!”
Castle scoppia a ridere trascinando con se anche i gemellini.
“Ehi
pisolo! O dormi o lanci oggetti eh?!” dice a Lucas facendogli
il solletico.
Kate
se la ride di gusto stringendo Logan.
Sono
bellissimi. Tanto belli che fa male guardarli.
Ehi
un secondo. Che succede?
Oddio
si baciano. Vabbe...immagino sia normale..
Ok
ragazzi, un bacetto... ehm, Kate?
Macchè,
non mi calcola proprio.
Che
strano vedermi baciarlo. In quel modo poi,
così...così...famelico, ecco!
Io
non bacio così! Almeno credo...
“Lo
farai!”
mi
dice lasciandolo
andare “Oh
se lo farai!”
trasudando malizia
da ogni poro.
Ok,
sta diventando veramente troppo per me.
Me
ne devo andare.
“Va
bene, è rimasto poco
tempo, senti, ti conosco, hai bisogno di una spintarella, un indizio,
una
prova, mettila come vuoi ma so che ti serve o resterai per sempre
bloccata nel
tuo limbo”
La
guardo allibita.
“Ora
hai visto quello che
potresti avere e che perderai se non lascerai che le cose accadano
naturalmente, senza continuare ad opporti.”
Guardo
per l’ultima volta Castle, Logan e Lucas e non riesco a non
sorridere.
“Bene,
visto che mi stai
simpatica, ti darò un indizio su come inizierà la
vostra relazione”.
“Ti
sto simpatica eh?” wow e chi lo sapeva di avere tutto questo
sarcasmo
interiore.
“Avanti,
scegli: quando,
dove o come?”
mi domanda impaziente.
Seriously?
Sasso, carta o
forbice no?
Vengo
autorimproverata per i miei pensieri dallo stesso sguardo minaccioso
che di
solito uso io sugli altri.
“Ok...
quando”
“Lo
sapevo... allora:
succederà al compleanno di tuo padre”
“Scusa?
È impossibile, Castle non ci sarà
nemmeno!” replico incredula.
“Ci
sarà se lo inviti!”
“Ma...
non posso invitarlo...” cosa gli dico? E cosa dico a mio
padre?
“Niente
panico Kate,
accetta il tuo destino!”
con una mano mi indica nuovamente il meraviglioso
quadretto famigliare che gioca in terra e mentre Lucas e Logan mi
salutano, io
apro gli occhi e mi sveglio nel mio letto.
Ammetto
di aver controllato più volte tutta la casa.
Il
salotto è come lo avevo lasciato la sera precedente.
Niente
copertona imbottita in terra, niente Castle, niente gemellini.
Ok,
ho fatto un sogno stranissimo. Il mio subconscio mi ha giocato un tiro
mancino
bestiale e, guardo l’orologio, sono in ritardo.
Fantastico!
Mi
vesto al volo e mi specchio. Non sembro affatto riposata, anzi sembra
che non
abbia dormito per niente.
Quel
sogno mi ha stremata.
Eppure
mi resta un dolce ricordo di quella famiglia anche mentre guido verso
il
distretto.
Quando
le porte dell’ascensore si aprono ti vedo subito.
Sei
seduto alla nostra scrivania e stai
leggendo qualcosa. Il mio caffè è accanto a te,
che mi aspetta.
“Da
quando leggi riviste femminili Castle?” esclamo leggendo il
nome sulla
copertina.
“Da
quando le leggi tu???” ribatti divertito
“Io?”
trangugio il liquido caldo in pochi e veloci sorsi. Mi devo svegliare
del tutto
prima che la Gates mi veda.
“Era
aperta sulla tua scrivania…” mi guardi di
sottecchi. Un sorrisino si insinua
sul tuo volto.
Io
chiudo gli occhi in due fessure. The look. Il mio sguardo ormai super
collaudato.
Volti
immediatamente la rivista verso di me. Riesco a leggere solo il titolo
in alto.
“L’oroscopo???
Sul serio Castle, credi che sia mia quella rivista?” sbotto
infastidita.
E
dire che dovresti conoscermi ormai…
“In
effetti si, mi è sembrato strano… ma pensandoci
bene…”
“Cosa?”
“Chi
lascerebbe una rivista aperta alla pagina dell’oroscopo sulla
tua scrivania?”
“Qualcuno
in vena di scherzi idioti?” suggerisco sarcasticamente,
scrutandoti.
“Ehi
non guardare me io l’ho solo trovata qui..tra
l’altro sbaglio o sei in
ritardo?”
“Castle,
getta quel giornale e basta!”
“Kate
Beckett in ritardo… mmm…”
Chissà
cosa starà già smacchinando quella testolina
adorabile.
Oddio.
Ho bisogno di un altro caffè.
Quando
esco dalla saletta relax con il mio secondo caffè fumante in
mano, ti vedo
alzarti in piedi di scatto. La rivista sempre stretta tra le mani. La
volti di
nuovo verso di me tenendola con una mano e con l’altra
indichi una foto.
“Kate
guarda! E’ l’anno dei gemelli!!”
Con
stupore di entrambi, sputo sonoramente il caffè che stavo
ingoiando.
“Wow
Kate, basta caffè… ti
innervosisce…” ti avvicini e mi levi la tazza
dalle mani.
Poi
sorridendo dolcemente mi presti il tuo fazzoletto di tela.
L’anno
dei gemelli? Seriously? Ma che succede stamattina?
“Ehi,
Beckett, eccoti finalmente!” Ryan si avvicina con un post-it
in mano.
“C’è
un messaggio per te da tuo padre” mi spiega porgendomi il
pezzetto di carta.
Lo
afferro. “Mio padre ha chiamato qui?” di solito mi
chiama sul cellulare.
“Si,
quanto sarà? Venti minuti fa, circa” dice
cominciando a sfogliare un file alla
sua scrivania.
Io
invece mi dirigo alla mia. Mi siedo e leggo il l’appunto sul
post-it “Ti
aspetto stasera alle 8pm”
“Stasera?”
non mi sono accorta di averlo detto ad alta voce.
“Cosa
succede stasera?” domandi, al limite della
curiosità.
Una
vocina nella mia testa mi dice che lo so benissimo cosa succede questa
sera.
Faccio
mente locale e ricordo di avere un regalo pronto nel mio armadio
già da una
decina di giorni.
Non
è possibile. Non può essere tutto vero.
Quindi
cos’era? Un sogno premonitore? Un’indicazione? Un
segnale?
Cosa?
Stai
aspettando una risposta e io non so che dire.
“Sei
strana stamattina Kate.. va tutto bene?”
Io
non sono strana.. è solo che… beh è
stata una nottata difficile…
“Ascolta
il tuo
cuore e accetta il tuo destino”
Quella
voce, la mia voce.. è come se fosse qui…
è come stanotte..
“Kate?”
ti stai preoccupando, lo vedo.
Fai
una tenerezza infinita.
Sorrido
mio malgrado. In realtà vorrei solo piangere. Lasciare
uscire tutto quello che
sento.
Lasciare
andare la mia stupidità e il mio orgoglio.
Vorrei
piangere perché finalmente ho capito.
Ho
capito che stasera è LA sera.
È
l’inizio di tutto.
E
la nostra partenza.
Non
so come, non so cosa succederà di tanto speciale al
compleanno di mio padre, ma
so che accadrà.
O
meglio, accadrà se io lo farò accadere.
Mi
immergo nei tuoi occhi e sento un po’ di calma finalmente.
Il
passato ormai è lontano.
Il
mio futuro? L’ho visto e lo desidero da morire.
È
solo il presente che mi manca da vivere.
Ok,
va bene, accetto il mio destino! Ci provo perlomeno… Esatto,
ci devo almeno
provare!
“Castle
hai da fare stasera?” ti chiedo sorridendo un pochino.
Tu
sorridi a tutto spiano invece!
“Detective
Beckett speravo che me lo chiedesse!”
Ti
spiego velocemente di cosa si tratta, che non è nulla di che
in fondo, ma sei
contento lo stesso.
Poi
tua madre compare sul display del tuo telefonino e ti allontani per
rispondere.
L’occhio
mi cade sulla rivista di poco fa, semi aperta.
Cerco
la pagina dell’oroscopo e praticamente la scannerizzo con gli
occhi.
L’anno
dei gemelli
è scritto a
caratteri cubitali e sotto, in bella mostra, oltre al segno zodiacale
ovviamente, una foto di due bambini. Due gemellini vestiti uguali.
Giurerei
di averli già visti questi due birbantelli. La cosa mi
risulta dolce ed
inquietante allo stesso tempo.
Alzo
gli occhi al cielo.
Seriously?
Angolo
dell’autrice:
Altra
strana pazzia ragazze...immagino che ormai ci siate abituate xD
come
sempre non mi convince del tutto ed la ff che mi piace meno tra le mie
però è
venuta fuori così e non riuscivo a cambiarla... xD
Spero
che nn sia del tutto orrenda!!
Buona
lettura e buona attesa x la 4x14 *___*
Un
bacione,
Ivi87