Nightmare

Sherlock Holmes non amava dormire. Lui aveva bisogno di riflettere, non di dormire.

Quella sera infatti, era comodamente sdraiato sul suo divano, a cercare di risolvere l’ultimo caso che gli aveva affibbiato Lestrade – un serial killer, finalmente!- quando un urlo lacerò il silenzio del salotto.

Era John. Incubi. Sull’Afghanistan molto probabilmente.

Sherlock si rizzò a sedere. Succedeva spesso ultimamente. Mrs. Hudson grazie al cielo non si svegliava mai, poiché aveva il sonno molto profondo.

L’investigatore si alzò dal divano e si avviò nella stanza di John. Fece scorrere delicatamente la porta, e osservò il collega, attorcigliato tra una coltre di coperte, il viso leggermente sudato e i capelli scompigliati.

Il volto del biondo fu scosso da una smorfia di dolore e di paura, e un altro urlo riecheggiò nella stanza.

Sherlock sentì una potente stretta al cuore. Lui riusciva a dedurre sempre tutto. Grazie a laboriosi e complicati ragionamenti, riusciva a comprendere cosa la gente provava veramente. Ma quello che aveva vissuto John era qualcosa che andava al dì la di ogni sua comprensione. Riusciva a leggere il collega come un libro aperto, ma i ricordi della guerra erano celati nei meandri della sua testa.

Sherlock scostò le coperte e si sdraiò nel letto, accanto a John. Quest’ultimo aprì leggermente gli occhi.

-Sh-Sherlock? Che ci fai qui?-Sussurrò con la bocca impastata dal sonno.

-Mycroft non è mai stato il migliore dei fratelli. A dirla tutta penso sia stato il peggiore tra tutti, ma ogni volta che avevo un incubo, lui si metteva nel mio letto, e rimaneva tutta la notte con me.- Disse Sherlock.

John sorrise, colpito da quel gesto così dolce.-Grazie Sherlock.- Sussurrò il biondo.

L’investigatore si avvicinò a John, afferrò il suo volto tra le mani, accarezzandogli la mascella, e sfiorando le labbra del dottore con le sue. Erano calde, sapevano di thè e di cannella, sapevano di sole. Sapevano di felicità. In principio fu un semplice bacio a stampo, l’incontro casuale di due bocche, che sembravano fatte per combaciare come tessere di un puzzle, poi Sherlock si decise ad intensificare il bacio, facendo danzare le loro lingue.

Dopo qualche minuto Sherlock si staccò delicatamente dal collega, che arrossì violentemente, e che, a giudicare dalla piccola smorfia che gli si dipinse in volto, non gradì l'interruzione da quel bacio.

-Non ti preoccupare John, abbiamo ancora molto tempo per fare pratica.- Sussurrò l’investigatore all’orecchio dell'amico, se ancora si poteva definire così.

John affondò il volto nel petto di Sherlock,e dopo poco si addormentò tra le braccia dell’investigatore, sorridendo.

Dopotutto, Sherlock Holmes è un uomo di parola.

Spazio autrice: Che vi devo dire. E' colpa del freddo tutto qui. Non so come mi sia uscita questa... ehm... ff, se si può definire tale xD sinceramente ho sempre un po' di paura a pubblicare one-shot su Sherlock, in questo fandom ci sono persone veramente bravissime, e io di certo non rientro nella categoria! Ma vabbè, io c'ho provato v.v Okay, nulla da dire, apparte il fatto che vi dovete preparare psicologicamente poichè pubblicherò taaaaaaaaante drabble in questo fandom u.u

Mi scuso perchè molto probabilmente Sherlock è OOC xD

Alla prossima.

A.