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Autore: Ron96    01/02/2012    8 recensioni
Torno a casa. Sento gemiti dalla camera da letto.
Li trovo lì.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come ha potuto? E con lei! Con quella sgualdrina da quattro soldi!
No, questa non me la doveva fare. Me la pagherà! Li ucciderò tutti e due! Li farò a pezzi!

Corro in cucina e afferro il coltello più grande che ho. La sua lama è affilatissima. E' uno strumento perfetto.

Torno in camera. Davanti a me ci sono mio marito e quella donna... quella puttana.

Quando li avevo trovati, avvinghiati, nel MIO letto matrimoniale, simbolo dell'amore, sacro ed inviolabile che univa me e quello che una volta definivo mio marito... li avevo separati a forza e li avevo legati, immobilizzandoli.

Con che occhi mi sta guardando quel misero verme! Quegli occhi, che io conosco fin troppo bene. Quante volte mi ero smarrita nelle loro profondità, quante volte li avevo sognati, quante volte li avevo amati, baciati, credendo che sarebbero stati per sempre miei!

Non gli permetterò di incantarmi di nuovo. No, per troppo tempo mi ha ingannata.

Incomincio da lei.

La slego, ignoro le sue urla, mi implora, si getta ai miei piedi. Le tiro un calcio in faccia. La sollevo per i capelli e le infilo il coltello nel ventre. Urla, tenta di ribellarsi, implora ancora. Possibile? E' così difficile uccidere le persone?

La colpisco di nuovo, più volte, finché la sua voce finalmente non si spegne.

Mio marito è lì. Mi osserva incredulo. Nudo come il verme che è. Che schifo. E un giorno lo amavo!

Gli tolgo la benda. Voglio sentire la sua voce. Voglio sentire, prima di ucciderlo, se c'è ancora un briciolo di cuore in lui.
"Amore, ti prego, perdonami... sono solo uno stupido..."
Smetto di ascoltare. Sempre la stessa voce. La stessa voce della quale mi ero innamorata.

La stessa voce che riempiva le lunghe notti, passate a fare l'amore, coronando i miei sogni di ragazza.

Tutto svanito in un unico istante.

Lo sollevo. Lo bacio. Lo sento tremare.

"Amore..."

Lo pugnalo al petto, il sangue schizza sulle pareti della stanza.

Lui urla, e cade a terra, gemendo, ansimando.

Mi chino su di lui e lo bacio per l'ultima volta, cogliendo il suo ultimo respiro.

"Io non perdono."
  
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