Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: aphs91    02/02/2012    3 recensioni
"Perdere non rientrava nei suoi piani. Perdere era un verbo che non era mai esistito nel vocabolario di Santana Lopez. E sebbene, dentro di sé, sapesse perfettamente che quel 'duello' era stato uno scontro alla pari, sentiva che finché uno dei due non avesse interamente prevalso sull'altro non poteva considerarsi vincente."
Genere: Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«L’amore è il più antico degli assassini. L’amore non è cieco. L’amore è un cannibale con una vista estremamente acuta.» Stephen King

A Zia Cate, che mi sopporta quando 'shippo' qualcuno follemente.

Perdere non rientrava nei suoi piani. Perdere era un verbo che non era mai esistito nel vocabolario di Santana Lopez. E sebbene, dentro di sé, sapesse perfettamente che quel 'duello' era stato uno scontro alla pari, sentiva che finché uno dei due non avesse interamente prevalso sull'altro non poteva considerarsi vincente.
«Cosa ci fai qui? Vuoi per caso essere stracciata di nuovo?», domandò Sebastian Smythe quando vide Santana entrare nella sala prove della Dalton, alle sette di sera. La ragazza lo guardò beffarda come sempre.
«Voglio solo che ammetti che ho vinto, l'altra volta. Perché si da il caso che io abbia vinto», asserì Santana, appoggiandosi alla porta. Sebastian smise di raccogliere gli spartiti sparsi per la stanza e si avvicinò a lei, lentamente, consapevole che quella che si ritrovava davanti era una vipera – tra le più pericolose in natura. Ma era bello il pericolo, il brivido che scaturiva. Inarcò appena un sopracciglio, osservandola.
«Pensi che la scenetta che avete fatto nel vostro Auditorium sia stato un atto di grande maturità? Illusi, vinceremo noi le Regionali», disse asciutto Sebastian. Santana scoppiò a ridere, cristallina.
«No, infatti fosse stato per me ti avrei distrutto con le mie bellissime mani, mi hanno solo impedito di farlo. E se non vuoi ammettere che ho vinto io, ci penseranno i fatti a darmi ragione, checca», aggiunse lei, insultandolo. Santana aveva questo pessimo vizio: pensava che gli insulti potessero sempre assicurarle il predominio della situazione... Ma si sbagliava, altamente. La lingua non ha ossa, ma le spezza, questo era vero, ma doveva prendere atto di un'altra cosa: Sebastian non era interessato ad i suoi insulti.
«Non dovresti usare certe parole... Dato il tuo orientamento sessuale», ribatté prontamente il ragazzo. Santana si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore. Non le piaceva che tutti sapessero quel genere di cose, l'amore che nutriva per Brittany doveva restare pulito, candido... Un po' come lei, la sua Britt. A volte pensava che lei non era omosessuale al cento per cento, lei amava Brittany e non avrebbe mai potuto amare nessun'altra ragazza al mondo.
Non disse nulla e Sebastian interpretò questa cosa come un punto a suo favore.
«Non ti difendi?», incalzò. Santana lo guardò sprezzante, storcendo le labbra infastidita.
«Non sono affari tuoi questi e posso dire quello che mi pare!», attaccò lei, mentre una scossa le attraversava la schiena. Quando attaccava assomigliava ad un gatto: rizzava il pelo e cercava di sembrare più grande del suo nemico.
«Cosa vuoi comunque? Non ho voglia di restare qua, specialmente in compagnia di una puttanella del McKinley», continuò Sebastian distogliendo lo sguardo da lei. Se Santana aveva la licenza di offendere chiunque come meglio credeva e poteva, questo non dava il diritto agli altri di fare lo stesso con lei.
Scattò in avanti afferrando il ragazzo per le spalle, inchiodandolo con lo sguardo, decisa a fargli male là dove se ne provava di più, per un uomo, etero o omosessuale che sia.
«Voglio la mia vittoria schiacciante! E pretendo delle scuse per la granita! E, se mentre ci sei, mi fai il favore di sparire dalla faccia della terra non sarebbe tanto male», espresse velocemente lei, le sue richieste, esortandolo con lo sguardo ad eseguire. Sebastian sogghignò e prima che lei potesse colpirlo sul serio – come aveva intenzione di fare – la sospinse contro la porta della stanza e le bloccò le gambe con le sue, per proteggersi. Quella vicinanza avrebbe dovuto infastidirlo, invece – stranamente – lo divertiva.
«Cosa ti fa credere che esaudirò le tue richieste?», domandò retorico lui, sorridendo divertito. Santana era in trappola e cercò di liberarsi da quella presa, ma per quanto Sebastian fosse un ragazzo abbastanza esile, era anche forte.
«Se non lo farai ti renderò la vita un inferno, parola mia! Ti distruggerò! Ti strapperò le tue belle corde vocali, così non potrai più cantare Usignolo del caz-...», attaccò Santana sicura di sé, mentre si figurava che frugava nella gola di quel tizio alla ricerca di corde magiche da strappare via e lasciarlo senza voce, per sempre. Ma mentre lei parlava ed immaginava quel momento di gloria, Sebastian aveva deciso di metterla a tacere,
diversamente da come lei si era figurata.
Aveva serrato le labbra di Santana con le proprie in un bacio a fior di labbra, ma lo stesso irruente, con fin troppa pressione da parte sua. La ragazza, inizialmente, si dimenò a quel contatto fin troppo intimo per i suoi gusti, per poi arrendersi miserevolmente al fatto che non poteva scostarlo da sé. Solo quando Sebastian sentì che aveva smesso di dimenarsi si allontanò da lei, con quel ghignò ancora stampato in volto. Santana lo guardò come se la avesse oltraggiata, offesa nel peggiore dei modi.
«Blaine non ti interessa più, Usignolo?», domandò scontrosa. Il ragazzo sogghignò appena.
«Non ho mai detto questo, ragazzina. Ma parli troppo», si limitò a dire. Santana sbatté le palpebre, visibilmente confusa.
«Tu sei gay!», esclamò l'ovvietà del secolo guardandolo negli occhi, perplessa.
«Ed allora?», chiese Sebastian lasciandola libera stavolta, oramai inoffensiva -
per il momento.
«Ed allora!? Non mi risulta che Kurt vada in giro a baciare le ragazze per zittirle, tanto meno Blaine! A che gioco stai giocando, Smythe?», continuò a tormentarlo di domande. Sebastian sbuffò di nuovo.
«Devo baciarti di nuovo per zittirti, Lopez? Stavi blaterando e qualcuno doveva fermarti, così l'ho fatto, ti disturba la cosa?», chiese il ragazzo tornando ad occuparsi degli spartiti. Santana continuò ad osservarlo esterrefatta. Sì, la cosa la disturbava ed anche parecchio. Da quando si erano sfidati di certo non aveva potuto fare a meno di notare quanto potesse esserci...
Chimica tra di loro, ma non aveva voluto pensarci, trovava la situazione ridicola.
«Sì parecchio», ribatté la mora, incrociando le braccia al petto. Sebastian si fermò ad osservarla, sorridendo ancora divertito.
«Non sembrava», si limitò a dire. Santana si avvicinò a lui, a passo spedito e lo afferrò per la camicia questa volta.
«Nessuno prende per il culo Santana Lopez!», esclamò lei, in preda ad una crisi un tantino isterica. Sebastian inarcò un sopracciglio, nuovamente, chinando lo sguardo sulle mani di lei che lo trattenevano per la camicia.
«Ho solo detto come stavano le cose e ho vinto di nuovo io, per la cronaca. Non ti è dispiaciuto poi così tanto, smettila», disse mellifluo il ragazzo. Se lo sguardo di Santana avesse potuto uccidere, sicuramente lo avrebbe fatto in quel preciso momento.
«Se la metti così... Non oso sapere che razza di persone frequenti, né a quale sesso appartengono, ma è il massimo che ti hanno insegnato a fare?», domandò retorica lei, inclinando appena il capo. Se voleva giocare, allora l'Usignolo aveva trovato pane per i suoi denti. Sebastian sorrise, ma prima che potesse avesse la possibilità di parlare, le labbra di Santana si posarono sulle sue. Se prima il ragazzo si era limitato a chiuderle la bocca in un modo poco elegante probabilmente, quello che adesso stava facendo Santana era leggermente diverso. Con prepotenza pretese l'accesso alla sua bocca, per lasciare la lingua scontrarsi con quella del ragazzo in un ulteriore duello, molto diverso dal precedente e di certo più interessante. Ma la parte più sconvolgente fu quando Sebastian glielo lasciò fare, anzi: la attirò a sé per i fianchi.
Ma non erano omosessuali, entrambi!?
Evidentemente in quel momento c'era qualcosa di più forte della propria natura a vincere; negare sarebbe stato inutile: si attiravano tra loro come calamite. Si sarebbero fatti cambiare idea a vicenda (*).
Quel tipo di bacio era pericoloso, li avrebbe spinti sull'orlo di un bivio e se c'era una cosa in cui erano bravi entrambi era proprio non scegliere strade che li avrebbe portati ad un cambiamento radicale. Dovevano restare ancorati ancora a ciò che erano, ma soprattutto a chi credevano di essere.
E se si fossero sbagliati? E se non erano realmente chi pensavano di essere? Solo l'esito di quel bacio avrebbe potuto darne conferma.
Irruenza, passionalità, rabbia ed un po' di violenza. Elementi essenziali per rendere un rapporto, di qualsivoglia natura, interessante. E nessuno dei due sembrava intenzionato a cedere, anche in quel caso, in quel momento.
Sebastian non smise di tenerla stretta a sé e lei lo lasciò fare, pensando che doveva ancora nascere il ragazzo che poteva realmente fregarla. In realtà erano stati appena fregati entrambi.
Quando i polmoni iniziarono a dolere ad entrambi, sebbene nessuno dei due volesse dare il sazio all'altro di scostarsi per primo, furono costretti ad allontanare le loro labbra. Avevano il fiato corto e si guardavano carichi d'odio, ancora.
«Ma non eri omosessuale?», chiese con quel tono divertito Sebastian.
«A differenza tua, non faccio la schizzinosa. Non mischio mai lavoro con piacere», si limitò a dire Santana, orgogliosa come non mai di essere differente da tutte le ragazze dichiarate, di non essere così schifata dal mondo maschile da allontanarlo da lei. Amore e sesso erano due cose completamente diverse: mentre il suo cuore sarebbe sempre appartenuto a Brittany, il suo corpo sarebbe stato un altro discorso.
Si allontanò dal ragazzo, sistemandosi appena la giacca nera sul vestito che indossava, e gli diede le spalle.
«Bene credo sia il caso di andare, ho avuto la mia vittoria...
Momentanea», asserì noncurante Santana, mentre Sebastian osservava le sue spalle leggermente stravolto – ma non lo avrebbe mai mostrato. Per lui era completamente differente, era gay al cento per cento, eppure quella ragazza innescava nella sua mente fantasie pericolose, per entrambi.
«Ciò implica che tornerai», asserì asciutto mettendo le mani in tasca. Santana si voltò di scatto e lo fulminò con lo sguardo.
«Ciò implica che sarai tu a venirmi a cercare, Usignolo», ribatté prontamente la ragazza. Sebastian rise, sarcastico. Neanche quel bacio aveva messo a repentaglio la sua maschera di ferro.
«Oh, non sperarci troppo, Lopez. Non frequento le ragazze», continuò ad attaccarla – ed a difendersi.
«Per fortuna, mi piacerebbe dire: ma chiedilo al tuo amico tra le gambe che non sembra esattamente del tuo stesso parere», concluse divertita lei, ammiccando vistosamente. Sebastian abbassò immediatamente notando ciò che fino ad allora non gli era risultato poi così evidente... Quella
ragazza era riuscita ad eccitarlo. E la cosa non era di certo accettabile. Peccato che per Santana il primo match si chiudeva lì e senza dargli la possibilità di ribattere uscì dalla stanza. Sapevano perfettamente che lo scontro che avevano iniziato sarebbe durato a lungo, sarebbe stato uno scontro tra titani e solo se uno periva l'altro poteva reputarsi il vincitore. A meno ché sarebbero sempre scesi a quel compromesso – ed entrambi, in cuor proprio, si auguravano di sì.


~ s lies and writes
Dopo mesi di latitanza ho nuovamente un fandom (che ufficialmente non è stato ancora definito tale, ma ufficiosamente sì) su cui scrivere. Per la mia somma gioia! Certo, non oso sapere quanto durerà la mia ispirazione, ma finché c'è la sfrutto.
Beh, che dire di questa one-shot? Nulla di troppo pretenzioso, anzi chiedo venia per degli eventuali errori di natura grammaticale: ho iniziato a scriverla stanotte e per quanto stamattina abbia cercato di revisionarla non credo di aver fatto un ottimo lavoro.
(*) questa frase non è mia, ma appunto di Zia che alla fine li adora come me <3 Spero tanto che le piaccia, naturalmente, ed anche a voi (:
xoxo.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: aphs91