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Autore: sheneedsthem    02/02/2012    35 recensioni
Se n’era ricordato, a distanza di 10 anni, si era ricordato del suo compleanno, e l’aveva fatto davanti a chissà quante persone, in diretta nazionale.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Remember me? Remember us?

Quei lucenti riccioli castani, che balzavano su e giù a ritmo della corsa, le ricoprivano il faccino angelico, sudato.
- Aspettami, non ce la faccio più a correre. – urlò la bambina, con quella poca voce che le rimaneva a causa del fiatone. Si piegò in due in mezzo al marciapiede per cercare di riprendere fiato.
- Sei una schiappa, pappappero. Ed io ho vinto di nuovo, pappappero. – rispose il bambino davanti a lei di qualche metro, che ballava una specie di conga vantandosi e facendo smorfie di ogni genere: mani alla tempia tipo renna, lingua di fuori, pernacchie e chi più ne ha, più ne metta.
Charlotte, da tutti chiamata Charlie, ed il suo migliore amico erano una cosa sola, unica. Pappa e ciccia, culo e camicia, il braccio e la mente. Si conoscevano sin da appena nati: vivevano nello stesso palazzo e, essendo i primogeniti di entrambe le famiglie, le madri avevano fatto amicizia, anche per darsi qualche consiglio su come ‘accudirli’.
Sebbene avessero solo sette anni, si erano promessi che sarebbero stati migliori amici per tutta la vita, superando le difficoltà, fregandosene dei giudizi altrui e andando avanti insieme.
- Smettila, cretino. – lo raggiunse con una piccola corsetta, e gli diede una pacca-spinta sulla spalla sinistra, e scoppiarono entrambi a ridere.
- Non puoi darmi del ‘cretino’ il giorno del mio compleanno, mi offendo, sai? -
- Ah, giusto, questo è per te. – mise la mano nella tasca destra della giacca per prendere il regalo: tirò fuori un piccolo ammasso di carta decorata con il suo cartone animato preferito che, molto probabilmente, nascondeva qualcosa.
- Mmh, cos’è? Sentiamo un po’. – cominciò a scuoterlo, anche se placcato da tre chili di carta, a tastarlo e odorarlo.
- Apri e basta. E poi pretendo un bacino sulla guancia. – sorrise.
Lo scartò e rimase qualche minuto a fissarlo. Gli si erano illuminati gli occhi, non gli sembrava vero, era la cosa che gli piaceva di più al mondo.
- Ma... ma... è la mia macchinetta preferita, quella che mi si era rotta! -
- E adesso non si romperà mai mai mai più, grazie a me. O al vecchio signore del negozio. -
- Non importa, ti voglio bene lo stesso. – si avvicinò per abbracciarla, ma lei si spostò. Temeva che avrebbe complicato le cose, più di quanto già non lo fossero per una ragazzina di sette anni.
I genitori avevano preferito che si fossero salutati loro due da soli, nel loro modo, quello di due bambini ingenui, che avrebbero reso la faccenda più facile e leggera di quanto potesse sembrare.
- D-devo dirti una cosa. – balbettò.
- Che non vuoi che ti abbracci in pubblico perché sono appicicoso? Okay, ma poi ti farò tanto di quel solletico che dovrai pregarmi pure di smettere. -
Ignorò ciò che le aveva appena detto e partì a razzo, per non poter tornare indietro. - Mamma e papà hanno detto che ci trasferiremo in un’altra città, molto grande. –
- Ma ci rivedremo, vero? -
- Lo spero. Però, adesso, quando giocherai con la macchinetta più bella del mondo, che ti ha regalato la migliore amica più gentile del mondo, ti ricorderai di me, quindi tutti i giorni. – cercò di sorridere il più possibile, per non scoppiare a piangere di fronte a tutti i bambini del parcogiochi.
- Allora tu prendi questa. - si slacciò una catenina al collo che gli avevano regalato per Natale e gliela mise in mano, perché non era capace di allacciarla.
- Non fa niente, davvero. Mi ricorderò sempre di te, anche senza questa. -
- Voglio che la tenga tu, perché so che sarà al sicuro e un giorno me la restituirai. E’ una promessa, okay? -
Si presero la mano e rimasero seduti nella casetta che precedeva lo scivolo, per passare quegli ultimi istanti che gli rimanevano da vivere insieme.
Lei si appoggiò alla sua spalla e Justin le diede il bacino promesso.

Ten years later.

- Mà, mi passi altri cereali? – chiese con la bocca piena. Si accorse che la madre la stava fulminando con lo sguardo ed aggiunse un ‘per favore’ prima che potesse incenerirla del tutto.
- Quante volte ti ho detto di non mangiare con la bocca piena? -
- Accendiamo la radio, va. – intervenne il fratello maggiore, Simon.

“A soli diciassette anni, è già diventata una superstar mondiale. Ha venduto milioni di dischi, le ragazze ed i ragazzi di tutto il mondo impazziscono per lui e lo seguono ovunque. Lui è… Justin Bieber!
- Ciao a tutti. E’ davvero un piacere essere qui. - ”

Questo era ciò che si potè sentire dalla voce metallica che usciva ad intermittenza a causa dell’antenna che non prendeva molto bene.
Charlotte rimase pietrificata, con la bocca aperta dalla quale si potevano ancora vedere i frammenti di cereali sulla lingua. La chiuse e deglutì velocemente, finendo tutto d’un sorso il latte rimasto nella tazza che ne ricopriva quasi metà.
Per tutto quel tempo, da quando lui era diventato famoso, aveva fatto di tutto pur di evitarlo, anche se, essendo l’idolo di milioni di ragazzine, era costretta a sopportarlo anche a scuola. Aveva sentito tutte le sue canzoni, però, era curiosa e non poteva farne a meno. Amava la sua voce, anche solo a sentirlo parlare.

“Allora Justin, che ci racconti? Come va il cd? So che ne stai incidendo uno.
- Sì sì, procede tutto benissimo e non vedo veramente l’ora di finirlo, per tutti i miei fan che aspettano impazientemente, ma ci sono sempre. - ”

Anch’io ci sono sempre
, pensò.

“E con le ragazze? Immagino strage di cuori eh.”

Dio, la sua risata, era meravigliosa.

“- Nel mio cuore ci saranno sempre e solo le mie beliebers, le amo tutte, dalla prima all’ultima, sul serio. Se non fosse per loro, non sarei qui oggi. -
Allora che ne dici di farci ascoltare una canzone? Ne saranno felicissime.
- Certo. Ehm, vorrei dedicarla ad una mia cara amica. Ci conosciamo da quando siamo piccoli, ma non la vedo da molto, ed oggi è il suo compleanno. Auguri Charlie, ti voglio bene, e spero tu riesca a sentirmi, ovunque tu sia.”

Se n’era ricordato, a distanza di 10 anni, si era ricordato del suo compleanno, e l’aveva fatto davanti a chissà quante persone, in diretta nazionale.
Ti voglio bene anch’io, pensò.
Ed una lacrima di gioia le rigò il viso mentre si cullava tra le note di una delle sue fantastiche canzoni, Mistletoe.




 

#myspace:
I'M BACK, BITCHESSS. (?) okay, basta. lol
come qualcuno può ricordare, o forse no,
avevo scritto una storia sui one direction
 (c'era zayn che aveva una sorella in pakistan, maya e bla bla bla).
vabè, morale della favola: non avevo idee, ne tempo
per scrivere, così decisi di eliminarla. D: 
comunque eccomi qui, intenta nel tornare a scrivere,
se la mia immaginazione decide di aiutarmi. çwç
ho ripescato una vecchia idea per farci questa
oneshot su justin e spero possa piacere :)
lasciatemi taaante recensioni,
voglio sapere cosa ne pensate, please. uu
a preeesto, pella cente :3 
(potete trovarmi su twitter, sono @breathforthem)

  
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