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Autore: feeltheromance    02/02/2012    10 recensioni
A Frank manca Gerard. Cavolo, se gli manca. Non è che è quella nostalgia che ti fa il solletico alla bocca dello stomaco e semplicemente di infastidisce, no, questa nostalgia è quella che ti prende alla gola e ti impedisce di respirare. Questa nostalgia è quella che riporta ogni singolo pensiero di Frank alla voce di Gerard, al suo volto, alle parole che dice più spesso, e così via.
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Hope you like it!
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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~ Telephone.
( I was all by myself )

 

 

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Era partito soltanto dieci giorni prima e già gli mancava in modo assurdo. Era impossibile stare così male, soffrire così intensamente dopo soltanto dieci giorni di lontananza.
Eppure Frank Iero non ce la faceva più e aveva una nostalgia assurda di Gerard Way, dei suoi occhi verdi perennemente sgranati e luccicanti, delle sue labbra screpolate ma incredibilmente morbide e della sua risata cristallina, che riempiva ogni stanza di quella casa che ora sembrava troppo grande e troppo vuota.
Troppo fredda.
Dieci giorni prima, Gerard aveva caricato la propria valigia nera su un taxi e aveva salutato il proprio fidanzato con un lungo bacio che sprizzava tenerezza da ogni movimento. Frank si era sciolto fra le sue braccia e per un attimo si era quasi dimenticato che per un mese non avrebbe più potuto sfiorare quelle labbra che tanto adorava.
Gerard era un fumettista. Non era famoso, non faceva delle tavole per Spiderman, Batman o per i fumetti più famosi, quello no, ma era comunque discretamente bravo e capace. Per lo meno, era abbastanza bravo per dover partire ed andare in Texas –sì, in Texas, cioè, che cazzo ci sarà in Texas?!- a seguire un seminario per tutti i giovani che volevano diventare davvero bravi in quel mestiere e che volevano fare dell’arte di disegnare fumetti la propria vita.
A Frank tutto questo sembrava una grande pazzia. Lui odiava disegnare, insomma, mettete in mano a Frank Iero un pennarello e vi ritroverete la casa colorata interamente di quel colore. Quando colorava non gli piaceva stare dentro i bordi dei disegni, proprio no. Ma comunque, Gerard era partito e Frank ora è solo soletto a casa, sdraiato sul letto e sta fissando il soffitto.
Soffitto. Mai una parola è stata così interessante, prima d’ora. Soffitto. Soffitto.
A Frank manca Gerard. Cavolo, se gli manca. Non è che è quella nostalgia che ti fa il solletico alla bocca dello stomaco e semplicemente di infastidisce, no, questa nostalgia è quella che ti prende alla gola e ti impedisce di respirare. Questa nostalgia è quella che riporta ogni singolo pensiero di Frank alla voce di Gerard, al suo volto, alle parole che dice più spesso, e così via.
Si può dire che Frank stia nuotando nella nostalgia. Ecco, proprio così, semplice semplice.
A Frank non è mai piaciuto nuotare. A dire il vero, non ha nemmeno neanche mai imparato, ma questo è un segreto, non ditelo in giro.
Prende un lungo sospiro e poi si decide a prendere il cellulare dalla tasca dei jeans –jeans che gli ha regalato Gerard, ricorda con dolore-. Compone il suo numero e si porta l’apparecchio all’orecchio, mentre continua a fissare il soffitto e ripetersi quella parola nella testa.
Soffitto.Soffitto. Soffitto…Sottiffo
Soffitto.
Il telefono squilla. Tu-tu-tu...
-Frank!- esclama una voce, quella voce, dall’altra parte del telefono –Ciao, amore.-
Frank esala un lungo respiro che ha il sapore agrodolce dei ricordi e del dopobarba di Gerard. Oh, come gli è mancata la sua voce.
-Ciao, Gee.- lo saluta –Come va lì in Texas? Tutto bene?-
-Tutto normale. Il seminario non è tutta questa gran cosa, sai?- dice e Frank riesce a percepire la delusione nella sua voce.
-Davvero? Forse sei tu che sei troppo bravo per quel corso.-
-Certo, come no.- ride Gerard –E tu? Tutto bene? Ti sento un po’ giù…-
Frank sorride, pensando che anche se tra loro ci sono tanti, troppi, chilometri, Gerard lo capisce meglio delle persone che gli sono fisicamente vicine.
-Tutto bene, a parte…che mi manchi, Gee.- sbotta, frustrato, sentendosi uno stupido –Che cazzo, sono passati dieci fottuti giorni e già mi manchi. ‘Fanculo.-
-Dai, amore, non è che non ci rivedremo mai più. Aspetta ancora qualche settimana e poi saremo di nuovo insieme.- lo incoraggia Gerard –E poi sai come si dice, no?-
-No, come si dice?-
-La lontananza rafforza l’amore.- sussurra.
-Oppure lo distrugge.- ribatte amaramente Frank –Senti, lasciamo perdere. È colpa mia che mi faccio troppe seghe mentali, scusami…-
-Stai tranquillo, dai. E comunque…- abbassa la voce –Anche tu mi manchi, sai?-
Frank e Gerard stanno insieme da qualcosa come sette anni, si conoscono da più o meno quindici anni e dopo tutto questo tempo Frank ancora sente le farfalle –e che farfalle, ragazzi!- nello stomaco ogni volta che Gerard gli dice certe cose.
-Ohww.- miagola felice, con le guance che si scaldano velocemente.
Gerard ridacchia nella cornetta, senza dire nulla. Ecco, potrebbero stare così per sempre. L’uno con la voce calda dell’altro nell’orecchio, a fare niente, semplicemente ad ascoltarsi a vicenda. Senza dire nulla, perché non ce n’è bisogno e mai ce ne sarà.
Frank e Gerard stanno bene. Anche senza parole.
-Dove sei?- domanda dopo un po’ il più grande.
-A casa….tu invece?-
-Uhm, in albergo. Sono tornato un paio d’ore fa.- dice –Cazzo, ma cosa fa freddo?-
-Gee, non fa freddo, sei tu che come al solito ti copri poco.- ridacchia Frank, passandosi una mano sul volto. Ah, il suo Gerard non cambierà mai –Scommetto che hai addosso soltanto i pantaloni e una maglia leggera.-
Dall’altro capo del telefono segue un piccolo attimo di silenzio, subito colmato dalla voce vellutata di Gerard.
-A dire il vero sono nudo.- ridacchia lo stronzo, facendo partire tutte le sinapsi di Frank –Mi stavo per infilare i boxer, ma è squillato il telefono, quindi…-
Frank esala  una quantità d’ossigeno che brucia come lava nella sua gola.
-C-come sei nudo?- domanda chiudendo gli occhi e facendosi aria con una mano.
-Come vuoi che sia nudo, scusa?- ride ancora quel bastardo di Gerard –Hey, c’è qualche problema, Frankie?-
Oh.
Oh. Quanto è stronzo quando vuole. L’ha chiamato ‘Frankie’. Frankie, cristo santo, il soprannome che usa soltanto quando lo coccola! O quando fanno l’amore, ma questa è un’altra storia.
Frank sente un calore che ormai conosce molto bene –somiglia quasi al calore di Gerard, del suo Gerard- risalirgli l’inguine, lo stomaco, la gola. Viene invaso da quel calore malleabile che somiglia troppo alle mani leggere di Gerard che percorrono il suo corpo, stimolando i suoi punti più intimi e nascosti, i suoi punti deboli e poi finiscono inevitabilmente lì, in mezzo alle gambe e, oddio, basta, Frank non ce la fa, si impone di smettere di pensare a queste cose –queste bellissime cose- perché altrimenti morirà al telefono e no grazie, non vuole che questo succeda, ancora no.
-E hai anche il coraggio di chiedermelo?- sbotta, urlando come una ragazzina –Il problema è che tu mi hai appena detto di essere nudo e quindi sei effettivamente nudo, Gerard e tutto questo implica il fatto che io ti stia immaginando nudo e chissà che altro, dannazione!-
Segue un momento di silenzio, durante il quale Frank spera quasi che Gerard abbia attaccato, almeno potrebbe farsi quella sega in santa pace, perché, cavolo, ora come ora ne ha davvero un fottuto bisogno. Gerard, invece, non ha affatto attaccato, anzi, sul suo viso, che si trova a qualcosa come 900 chilometri di distanza da quello accaldato di Frank, è comparso un sorrisetto furbo.
-E come sono?- domanda miagolando –Intendo, come mi immagini?-
Frank prende un respiro profondo, maledicendo mentalmente la fottuta vocina miagolante del suo ragazzo che lo fa andare fottutamente fuori di testa. Come qualsiasi altra cosa che abbia a che fare con Gerard, comunque.
-Da paura.-
Non si rende nemmeno conto di aver detto una cosa del genere fin quando non sente Gerard respirare pesantemente dall’altro capo del telefono.
-Frankie.- dice a bassa voce, con il cuore che comincia a battere un po’ troppo forte –Frankie, mi manchi anche tu. Troppo. Mi manca fare l’amore con te.-
Gerard quando vuole è proprio un gran bastardo. E a Frank questo piace e si vede. Se il suo ragazzo potesse vederlo ora rimarrebbe a bocca aperta, poco ma sicuro. Il rigonfiamento nei suoi jeans è perfettamente visibile, le sue guance sono rosse e le sue labbra scottano per i baci che non gli sono stati dati.
Frank è eccitato e fin qui ci siamo.
Gerard, colui che voleva fare il bastardo con Frank, beh, non è messo per niente meglio. Per sua grande sfortuna si è perso ad immaginare a sua volta il proprio fidanzato nudo e--cattiva idea, signor Way, davvero cattiva.
Pessima.
Se c’è una cosa che fa impazzire Gerard è proprio il corpo di Frank. Non il fatto di scoparlo –cioè, non che gli faccia schifo, s’intende- ma proprio il suo corpo, la sua bellezza, la sua perfezione. Adora rimirare la ragnatela di inchiostro che ricopre quasi interamente la sua pelle chiara ed elastica, ama sfiorare ogni millimetro di quel meraviglioso essere che lo fa eccitare come nient’altro, adora ogni singolo centimetro di pelle, ogni anfratto di quel bellissimo corpo.
-Gee…- ansima Frank, insensatamente.
Non si sono toccati, non si sono nemmeno visti, ma cavolo, entrambi si stanno eccitando come non mai. Tutto ciò non ha senso, ma è bellissimo.
-Frank…ti voglio.- sussurra e, boom, Frank scoppia. In senso figurato, eh, ma scoppia comunque. Anzi, più che scoppiare, direi che implode, ecco. Il calore che c’era in lui lo pervade interamente, il respiro si fa ansante e gli si mozza il fiato. Per di più si sente un perfetto cretino, perché si sta eccitando soltanto con la voce del proprio ragazzo.
Ma che voce, oh. Nessun’altra varrebbe tanto quanto quella, questo è certo. Velluto puro. Dolcezza. Perfezione. Perversione. La voce di Gerard è questo e mille altre cose.
Frank si slaccia i bottoni dei jeans senza pensarci davvero, senza fare caso alla propria mano che si abbassa lentamente.
-G-Gerard, aspetta. Io devo andare.- sbotta, impaziente e senza fiato, dispiacendosi comunque per dover riattaccare.
-Cosa? Perché?- esclama l’altro sbigottito.
-Perché…ho seriamente bisogno di farmi una sega, ecco.- sussurra, arrossendo vistosamente. Se Gerard lo vedesse in questo momento gli salterebbe addosso, trovandolo assurdamente adorabile e arrapante con quel delizioso rossore sulle guance.
-Fattela al telefono.-
Ed eccolo. Di nuovo.
Boom.
Gerard il bastardo, di nuovo all’attacco.
“Fattela al telefono”. Queste tre parole perseguiteranno Frank per il resto dei suoi giorni, oh se lo faranno.
-C-cosa…? Gee…- mormora.
Non riesce a credere alle proprie orecchie. Gerard gli ha appena proposto di fare del sesso telefonico? Seriamente? Insomma, Frank rischia di morire ogni volta che fa l’amore con Gerard e lui--lui non può proporgli una perversione del genere, non può. Frank ci rimarrà secco, ecco tutto. La sua ora è giunta.
-Hai capito bene, tesoro.- dice Gerard a bassa voce –Toccati.-
Frank sente gli occhi bruciare e il cuore battere troppo forte. Abbassa una mano e si slaccia i jeans. Così, come se niente fosse.
-Gerard…io…- vorrebbe dirgli che non vuole farlo, che è una cosa troppo oscena, troppo carica per lui, vorrebbe dirgli che si sente morire di vergogna. E anche che si sta eccitando come non mai.
Dannazione.
-Frankie…- Gerard geme direttamente nella cornetta e Frank manda affanculo tutti i suoi buoni propositi e lascia scivolare la mano sotto alla stoffa dei boxer.
-Continua a parlare.- sussurra. Chiude gli occhi, concentrandosi esclusivamente sulla sua voce e sulla propria mano, che immagina essere quella di Gerard. Comincia a massaggiare il proprio sesso duro, trattenendo il fiato, per non fare troppo rumore.
Toccarsi è qualcosa di molto più intimo rispetto a fare l’amore con qualcuno. È qualcosa che avviene e di cui soltanto tu sei al corrente. È una cosa tua, che fai per te stesso.
O almeno solitamente è così. Frank non si era mai toccato per qualcuno e, okay, nemmeno ora lo sta facendo, perché si sta toccando per se stesso, perché se non lo farebbe si scioglierebbe, probabilmente. Però, in un certo senso, si sta anche masturbando per Gerard, per qualcun altro. Per qualcuno che, per di più, ora non è lì con lui. Frank si sente stupido, ma non può fare a meno di sentirsi una specie di attore, anche se le emozioni che sta provando sono tutt’altro che fasulle. Il sangue gli ribolle nelle vene e corre ad una velocità troppo alta, facendogli andare il cervello in corto circuito.
Si sta facendo una sega al telefono con il proprio fidanzato. Eche fidanzato, e che sega. Mica roba da tutti i giorni.
-Quanto vorrei averti qui con me per poterti baciare e toccare.- sussurra Gerard –Non sai quanto ti voglio.-
Frank geme, respirando forte per inspirare più ossigeno possibile. Lascia vagare la propria mente, lascia che si concentri sul ricordo del tocco caldo e leggermente ruvido dei polpastrelli di Gerard contro la sua pelle, dei suoi capelli lunghi che gli solleticano il basso ventre mentre gli fa un meraviglioso pompino, della sua pelle lucida che lo fa uscire di testa. Frank aumenta il ritmo con cui la sua mano si muove. Più veloce, vuole di più, ancora di più, sempre di più.
-Mi manchi…- geme piano.
-Voglio fare l’amore con te, voglio prenderti, Frank…- geme anche lui, dall’altra parte del telefono.
Frank pensa a quanto vorrebbe percepire il peso di Gerard sopra di lui, in questo momento. Dio, quanto lo vuole.
La sua mano si muove a un ritmo sempre più sostenuto e Frank ha caldo, tanto caldo.
-Ahhh…- geme, sentendosi vicino al limite –Amore.-
-Voglio scoparti.-
Frank apre gli occhi, finalmente, e pensa che ora il soffitto sia molto più interessante di prima, davvero.
Dalla cornetta del telefono provengono i gemiti e gli ansiti di Gerard, che fanno girare la testa a Frank. Si concentra su quei versi, su quelle parole senza senso e si lascia trascinare verso l’orgasmo insieme a Gerard. Frank muove la propria mano ancora per un momento e poi si lascia andare ad un urlo mal trattenuto di completo piacere. Ansima il nome della persona che ama mentre viene copiosamente sporcandosi la mano e schizzando forse un po’ troppo. Arrossisce mentre si contorce sul materasso, ascoltando i gemiti di Gerard, che viene a sua volta.
-Ahh…- ansima quando si calma un minimo, lasciandosi ricadere piano sulle lenzuola sfatte. Davanti agli occhi gli vorticano ancora mille e più immagini di lui e Gerard che fanno le cose più sporche ed impensabili.
Prende un bel respiro, cercando di calmarsi. Sfila la mano dai boxer e si sporge verso il comodino per prendere dei fazzoletti e ripulirsi almeno in parte.
-Gerard.- dice piano, quasi per paura di rovinare quel momento -…Cosa mi hai fatto fare?!-
Gerard ci mette un momento per rispondere, anche lui ancora frastornato dal piacere profondo che l’ha colpito.
-Io?! Eri tu quello che se la miagolava tutto!- esclama, indignato –Non dare la colpa a me, caro!-
-Sì, certo. Pft, me la pagherai.- ride Frank.
Ora percepisce già meno la mancanza di Gerard.
-D-dannazione!-
-Che c’è, amore?- scatta Gerard, preoccupato dal tono di voce dell’altro.
-Ehm, Gee…Hai presente le lenzuola nere, quelle che ti piacciono tanto?-
-Uhm, sì. Perché?- domanda, sospettoso.
-Ecco…penso che dovremmo portarle in tintoria…-
-Frank, NO!- sbotta Gerard, sbarrando gli occhi verdi –Ci sei davvero venuto sopra?! Ma le hai sporcate molto? Dici che andrà via?-
-Ma Gee, che cazzo ne so io!- esclama Frank a sua volta, portandosi una mano sul volto.
-Oh, Frankie, sei un danno.- ride il più grande, con il cuore colmo di gioia –Ti amo, dolcezza.-
-Ti amo anche io.- sorride –Sbrigati a tornare da me.-
Tu-tu-tuuuu.
 
 




 



FINE.
---
Oh, ciao. *tossisce* ehm, lasciatemi spiegare XDDDD
È una one shot stupidissima, senza senso, senza trama e scritta male, lo so. Però la posto lo stesso, perché posto all’incirca tutto quello che scrivo e poi era più di un mese che non postavo qualcosa D: so che questo non è un gran che, però…
Non ho precisazioni da fare riguardo a questa shot, dato che è davvero bruttina e appunto, insensata, spero solo che a qualcuno possa essere piaciuta o anche solo avergli fatto effetto (?) io mi sono divertita a scriverla, soprattutto l’inizio :’D
Non voglio nemmeno dedicarla a qualcuno perché davvero, è pessima e dedicarla sarebbe un insulto XDDDDDD
Okay, a presto, ciaociao ♥
Lasciatemi una recensione magari, eh? *occhioni* çVç
Bye!
Xoxo

S.

  
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