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Autore: Mirokia    02/02/2012    3 recensioni
-Se, adesso vogliono fare gli ostili per uno scherzo finito male. Perché se avessi beccato Kurt, nessuno se lo sarebbe filato, e non sarebbe successo tutto ‘sto casino. Ma Blaine. Quelli adorano Blaine. Avrebbero cavato un occhio anche a me se non fosse che perderebbero una voce preziosa per le regionali.- spiega Sebastian muovendo la mano in aria, e sembra che abbia finito il suo ennesimo cocktail. Lo regge bene l’alcol, il ragazzo.
-Ti ho già detto che se avessi beccato Kurt, non l’avresti passata liscia. Di certo mi sarei appostato sotto casa tua.-
-Ma andiamo! Era uno scherzo innocuo! Avevo messo del sale grosso nella granita perché so che il miscuglio dei due sbiadisce i vestiti. Ne volevo gettare un po’ sui vestiti immacolati di Kurt, non avevo intenzione di uccidere qualcuno! Se solo quel coglione non si fosse gettato davanti al fidanzatino per proteggerlo come nei più scontati film Disney, allora sarebbe stato uno scherzo anche divertente.- dice, e Karofsky sembra guardarlo dubbioso.
[ SPOILER da 3x11 in poi ]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I’ll Carry You Home Tonight



 

 

 

 

 

 

 

Il bicchiere s’è già svuotato. Rimane solo uno dei due cubetti di ghiaccio sul fondo, perché Sebastian ha pensato bene di sgranocchiare l’altro.
Guarda il barista, che se ne sta lì a stappare bottiglie di birra a un paio di ragazzi, o forse tre. Quando lo vede disimpegnato, picchietta l’unghia dell’indice contro il bicchiere vuoto, ma quello dice:

-Vai a casa, Sebastian.-

-Paul…-

-Vai a casa.-

Sebastian alza lo sguardo e lo indurisce, e Paul giura di averlo visto pochissime volte, quello sguardo. Rigido, cattivo, che non ammette repliche. Il biondo picchietta nuovamente il dito contro il bicchiere e tiene gli occhi fissi in quelli dell’uomo.

-Versane ancora, forza.- ripete tra i denti.

-Ripensandoci, è meglio se non ci vai a casa. Non da solo, almeno.- replica quello, e passa a ripulire il bancone dalla forma bagnata che ha lasciato il bicchiere di Sebastian.

-Paul, non sono ubriaco. Mi hai mai visto davvero ubriaco? Quando abitavo in Francia, facevo…-

-Colazione con l’alcol, lo so. Non fai che ripeterlo.- lo interrompe quello senza neanche guardarlo. La conosce ormai quella tiritera. E poi deve anche ammettere che un po’ ha paura di alzare gli occhi su quelli del ragazzo, che sembra furioso.

-E allora versane ancora, se lo sai così bene.- ripete Sebastian, e adesso ha lo sguardo stralunato, non tanto per l’alcol quanto per la rabbia che lentamente sta venendo a galla, di nuovo.

-Se berrai ancora, non ti lascerò uscire di qui da solo. –

Il ragazzo sorride ironico, poi alza nuovamente il capo e sbatte il palmo aperto della mano sul bancone.

-Se non riempi il fottuto bicchiere, giuro che tiro su un casino.- sibila, e se Sebastian parla piano, è davvero fuori di sé.

-Riempilo. Mi assicurerò io che non si cacci nei guai.- una voce calda e adulta entra nel campo uditivo dei due, e quando Paul vede a chi appartiene, quasi tira un sospiro di sollievo, e i suoi lineamenti si rilassano. Annuisce sorridendo bonario, poi si allunga e versa dell’altro liquido verdognolo nel bicchiere di Sebastian, che invece di assumere un’espressione soddisfatta adesso che ha il bicchiere pieno, si volta infastidito verso l’energumeno che s’è appena seduto accanto a lui.

-E tu che vuoi? Sei sempre qui? Dio, quando non sopporto i buoni samaritani.- dice alzando gli occhi al cielo, e il suo tono e le sue parole gli ricordano tanto quelle che gli ha rivolto quella checca di Kurt quando l’ha visto arrivare al Lima Bean. “Sei sempre qui?!

-Grazie Dave, prego Sebastian.- dice quello, ironico, scompigliandosi i capelli corti. Strano che non porti quel suo stupido cappello di jeans.

-Non rompere il cazzo.- risponde l’altro molto carinamente per poi tuffare la faccia nel bicchiere.

-Chiunque ti abbia ridotto in questo stato, deve esserci andato giù pesante.- osserva Karofsky, poi chiede a Paul se gentilmente può stappargli una birra. Quello sorride e dice di sì, e non è un segreto che Dave gli piaccia molto. Lo fa sentire al sicuro. Se c’è lui in giro, nessuno si fa male. E’ una specie di benedizione. Magari incute solo un po’ di timore, con tutta quella massa muscolare, oppure il soprannome ‘Cucciolo d’orso’ è davvero troppo tenero per essere stato affibbiato a una persona per bene.

-Non è nessuno in particolare. Sono gli Usignoli della minchia.- risponde Sebastian, e  dà un altro sorso.

-Giusto, pare che dopo la dipartita del Bonsai abbiano messo te a capo degli uccellacci del malaugurio. Ma avevano idea della catastrofe che si sarebbe abbattuta sulle loro testoline piumate se ti avessero nominato loro leader?- fa Dave dando uno dei suoi soprannomi fantasiosi a Blaine, poi ringrazia Paul e porta alla bocca la sua bottiglia stappata.

-Dio, hai un senso dell’umorismo che fa sinceramente pena. Chiuditi la bocca.- dice l’altro sempre più gentilmente.

-Se ti mollo e me ne vado, Paul ti terrà segregato qui per tutta la notte.- lo ammonisce Karofsky, e indica il barista, nonché proprietario del locale.

-Cristo, non sono ubriaco!- esclama Sebastian, e si vede che non lo è, perché il suo sguardo è bello fermo, non dà segni di cedimento, e la sua voce non è né acuta né tremula. E non pronuncia frasi diverse dal solito. E’ a posto.

-Lo so, ma non mi pare del tutto prudente da parte tua guidare dopo aver bevuto.- insiste Dave, ‘che sa che lì fuori a quell’ora c’è la polizia pronta a sbattere qualcuno dentro. Sebastian sbuffa, perché già quell’ispanica delle Nuove Direzioni gli ha fatto intendere che sarebbe finito in gattabuia se avessero consegnato quella cassetta in cui lui confessa che…ah,ma non ci vuole neanche pensare.

-Da quando sei così perbenista e incredibilmente palloso?- chiede quello, infastidito.

-Che ne so, sarà che cantare come una femminuccia aiuta a non farmi esplodere in gesti di rabbia incontrollata.- rivela Dave, senza neanche farlo apposta.

-Pure tu nel glee club?- chiede Sebastian, improvvisamente curioso. Dave si rende conto di aver appena rivelato qualcosa che avrebbe voluto tenere per sé ancora per un po’, e gli va di traverso un po’ di birra. Tossicchia qualche secondo e si batte il petto con il pugno, mentre Sebastian resta impassibile, anzi, sghignazza divertito.

-Ho voluto provare. Da quando sono alla Carmel ho tentato di cambiare un po’ vita.- dice Dave, e neanche guarda il suo interlocutore.

-Quindi mi stai dicendo che competerò con te alle regionali?- adesso Sebastian ride di gusto, e quando riesce a darsi una regolata si asciuga una lacrima. -Bene, allora sono a posto, vincerò di certo. Grazie, mi hai dato una bella notizia. Speravo di mettere ko anche quella faccia da checca delle Nuove Direzioni, ma niente da fare.- manda giù ancora un po’ di liquido verde, poi gli occhi gli si intristiscono, ma giusto per un istante. -E adesso Blaine rischia un occhio. In teoria dovrei andare a scusarmi, dopotutto non era lui il mio obiettivo.-

-Sai bene che se avessi centrato l’obiettivo, ti avrei fatto il culo.- dice subito Dave, e le parole gli scivolano di bocca.

-Sarebbe stato positivo per entrambi, invece. Io avrei avuto la strada spianata per le regionali e per il cul…voglio dire, per il cuore di Blaine, e tu avresti avuto la scusa per andare a trovare la tua dolce fatina ferita.- lo prende in giro Sebastian con una leggera gomitata, e Dave arrossisce come un bambino.

-Piantala.- dice impacciato.

-E chissà che faccia farà quando vedrà il suo ex tormentatore personale che andava in giro a urlare quanto il glee club fosse roba da checche cantare tra le file degli Aural Intensity. Spero non la solita faccia da checca che prenderei volentieri a ceffoni.-

-Non vado a cantare per farmi notare da lui.- tiene a precisare Karofsky, e si rigira tra le mani la bottiglia di birra vuota.

-Piccola bugia, ma lascio correre le tue care bugie bianche.- replica Sebastian, e sembra già essere più rilassato, almeno fino a quando Dave gli chiede il perché della sua rabbia.

-Credi a quello che ti pare.- dice, poi fa una pausa. -Allora, perché sei incazzato coi tuoi amici uccellini?-

-E‘che avevamo deciso di portare Michael Jackson alle regionali.- inizia il biondo, e al solo pensiero gli tornano su i nervi.

-E figurati, classico.- commenta Dave, ma l’altro lo ignora bellamente.

-Ma si sono lasciati trasportare dal patetico buon senso e perbenismo delle Nuove Direzioni o come si vogliono far chiamare e han detto che si sentirebbero ridicoli a questo punto a portare avanti il progetto di Michael.-

-Allora ognuno ragiona con la sua testa lì dentro. Mi siete sempre sembrati un branco di soldatini.- ammette Dave per poi salutare con un cenno del capo un tizio coi baffi.

-Se, adesso vogliono fare gli ostili per uno scherzo finito male. Perché se avessi beccato Kurt, nessuno se lo sarebbe filato, e non sarebbe successo tutto ‘sto casino. Ma Blaine. Quelli adorano Blaine. Avrebbero cavato un occhio anche a me se non fosse che perderebbero una voce preziosa per le regionali.- spiega Sebastian muovendo la mano in aria, e sembra che abbia finito il suo ennesimo cocktail. Lo regge bene l’alcol, il ragazzo.

-Ti ho già detto che se avessi beccato Kurt, non l’avresti passata liscia. Di certo mi sarei appostato sotto casa tua.-

-Ma andiamo! Era uno scherzo innocuo! Avevo messo del sale grosso nella granita perché so che il miscuglio dei due sbiadisce i vestiti. Ne volevo gettare un po’ sui vestiti immacolati di Kurt, non avevo intenzione di uccidere qualcuno! Se solo quel coglione non si fosse gettato davanti al fidanzatino per proteggerlo come nei più scontati film Disney, allora sarebbe stato uno scherzo anche divertente.- dice, e Karofsky sembra guardarlo dubbioso. -Andiamo, idiota, non gli avrei fatto niente! E poi, se ci tieni così tanto, perché non torni a proteggere quella Faccia da checca come ai vecchi tempi? Scommetto che un po’ gli mancano gli spazza bulli.-

-Come fai a ricordarti degli spazza bulli? Eri ubriaco quando te ne ho parlato.- dice Karofsky strabuzzando gli occhi stupito.

-Forse non è chiaro il concetto che non riesco mai a ubriacarmi. Ci ho fatto le ossa, ormai.- dice l’altro, fiero. -E comunque, tornando al discorso di prima, spero per te che tu non canti come un angioletto, perché a quel punto dovrò dare una lezione anche a te.- dice, piuttosto serio.

-Uhh, che paura!- esclama Dave a di femminuccia impaurita. A di Kurt, insomma.

-E a quel punto quel coglioncello di Blaine striscerà ai miei piedi. E’ troppo carino, non so se ci rinuncio.- aggiunge l’altro, e si volta verso la porta per controllare che non entri nessuno di interessante.

-E’…una conseguenza?-

-No, ma mi andava di dirlo. E a te lascerò gli avanzi.- dice molto tranquillamente.

-Cioè Kurt?-

-Cioè Kurt. Ci stai?- si volta nuovamente verso Dave e allunga la mano. L’altro lo guarda sospettoso.

-Che è, una scommessa?- chiede spostando lo sguardo dal suo volto alla sua mano.

-Diciamo. Se vinco io, mi paghi dieci bicchieroni di assenzio. Se vinci tu…-

-A parte che io non ho neanche avanzato un’ipotesi…-

-Ti faccio i compiti di francese per un mese.-

-ANDATA.- urla subito Dave, e lo urla perché, cazzo, in francese è una schiappa, e gli farebbe comodo qualcuno che faccia i compiti scritti al posto suo.
Si stringono la mano, poi si scoppiano a ridere in faccia, e Sebastian chiede ancora da bere, e Dave dice a Paul di versargli l’ultimo bicchiere, ‘che ci pensa lui a portare quella spugna a casa stanotte.


 

 


§


 


Sì, la ff è ambientata allo Scandals.
No, non è Sebofsky. Forse Sebofsky friendship…ma a pensarci  no, non sono nemmeno amici XD
Sì ad accenni Seblaine e Kurtofsky. <3
Sì, il titolo è un verso della canzone We are young, fatta anche dai ragazzi del glee (:
Ho ripreso gli avvenimenti della 3x11 e sono presenti spoiler delle puntate successive, spoiler piuttosto poco credibili, ma prendiamoli per veri, così a caso XD

Spero sia stata una lettura okay :)

 

Mirokia

   
 
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