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Autore: Ilanonsochescrivere    02/02/2012    3 recensioni
-E se un giorno tua madre decidesse di trasferirsi a Parigi?
Un colpo al cuore,poi via.
Si parte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hai già dato una lezione a tutte quelle francesine snob?
-Stella.
Ripenso per un attimo a tutti i momenti belli passati con Stella la mia migliore amica. Un mito, divertentissima. Poi mi blocco per un attimo. E se non la rivedessi mai più? Calma e sangue freddo. Mamma non ha specificato quanto tempo staremo via. Forse anche per sempre! Ho subito voglia di chiamarla di sentirla ma le chiamate da qui all'Italia mi costano una fortuna, ed io sono a corto di soldi. Quasi quasi lo chiedo a zia Lory.
A: Stella
Non ancora, ma ci riuscirò. I pomeriggi qui sono davvero noiosi. Sì, la casa di zia Lory è grandissima, faccio ancora fatica a ricordare dov'è il bagno, ma non c'è niente di speciale. Certo, potrei farmi un bel giretto qui in zona, ma il punto è che mamma lavora e non ho il permesso di uscire senza di lei. Per di più in questi giorni è ancora più indaffarata perché ha da compilare tutti i moduli d'iscrizione alla nuova scuola. Rabbrividisco solo al pensiero. Una nuova scuola, nuovi compagni, nuovi professori, nuova lingua. Tutto
PS: Sarà un successo, ne sono sicura. u.u
Inviato.
 
Finalmente è domenica. Mi sveglio ancora assonnata. L'aria gelida del mattino entra da quel poco di finestra aperta che c'è. A poco a poco realizzo di essere a Parigi. È strano, ancora devo abituarmi, ci sono giorni in cui mi sveglio pensando di essere ancora a Milano. Vado in bagno ancora barcollando e mi sciacquo il viso. Mi guardo allo specchio; che occhiaie! Faccio ancora fatica a dormire nel letto nuovo. Per i miei gusti è fin troppo duro. Quando scendo, in cucina trovo zia Lory, la mamma e Denny che fanno colazione. All'improvviso Denny caccia un urlo.
«Ti prego, Viola ,a prima mattina fai proprio paura!» dice lui addentando una fetta di pane e nutella. Sto per assalirlo, ma la mamma mi ferma. Che peste!
«Indovina un po'»comincia la mamma, «Oggi sono di buonumore, quindi vi do il permesso di andare al parco di cui mi ha tanto parlato zia Lory. Solo tu e Denny.»
«Che cosaa?»esclamiamo all'unisono. No, ci mancava anche questa, ora dovrò guardare anche quella peste di mio fratello!
«Volete uscire un po' o no?» incalza subito la mamma.
«D'accordo, ma guai a te se mi fai arrabbiare.» dico rivolta a Denny, poi zia Lory esclama qualcosa in francese che solo lei capisce.
Dopo aver fatto colazione salgo in camera mia. Apro l'armadio e scelgo cosa mettere. Fuori fa ancora caldo, dato che siamo agli inizi di settembre, quindi opto per una magliettina leggera rossa ed un pantalonci, sotto mie converse. Cinque minuti e sono pronta. Sono sempre stata molto veloce nel prepararmi, non sopporto quel tipo di ragazze che per prepararsi impiegano un'abbondante ora chiusa in bagno, più tre quarti d'ora dedicati solo ai capelli. Prendo l'I-pod e scendo giù. Denny è lì ad aspettarmi con un grosso pallone da calcio in mano.
«Oh, io non giocherò a calcio con te, te lo puoi scordare.»
 
Dieci minuti dopo mamma ci lascia davanti al parco. Guardo curiosa in giro. È grandissimo, tutt'intorno alberi di ciliegio, in lontananza uno spazio per i bambini con tre scivoli e due altalene. Sotto gli alberi, ben all'ombra tante panchine e, al centro una bellissima fontana con dei delfini, così realistici da sembrare veri, da cui escono spruzzi d'acqua. Inspiro profondamente e sento il bell'odore di erba tagliata. Restiamo lì imbambolati a guardare quello spettacolo, interrotto qua e là da urla di bambini che giocano. Ci sono anche molti ragazzi, credo più o meno della mia età, uniti in gruppi. Alcuni si voltano a guardarmi, io abbasso gli occhi, intimidita. Mi sento così stupida, vorrei andare lì e presentarmi, magari tra quelle c'è un clone della mia migliore amica Stella. Sospiro pensando a lei, e all'improvviso Denny mi strattona.Mi giro annoiata verso di lui.
«Cosa c'è?»
«Voglio andare a giocare con quei ragazzi laggiù.»
«No, non puoi.»
«Sì, che posso.»
«Ma se non sai mettere due parole vicine!»
«Invece sì, e poi non c'è granché da chiedere.»
Rifletto un attimo. Non è detto che se io sono timida anche Denny lo debba essere. Così convinta dal suo sguardo, e dalle labbra tremolanti mi faccio convincere.
«D'accordo, ma non ti muovere dal gruppo, io ti guarderò da qui e se non mi ascolti,la mamma ti farà a pezzi.»
«Puoi stare tranquilla, ma non troppo».

Caccio una smorfia e faccio qualche passo all'indietro, ma urto contro qualcuno o qualcosa e in un attimo sono a terra.

Note: non potete perdervi assolutamente il continuo,pieno di suspance e colpi di scena. Vi ringrazio.
Aspetto vostre recensioni.
Con affetto,ilanonsochescrivere.

  
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