È buffo rendersi conto di essere morti. Un minuto hai delle alternative, un futuro, delle strade che puoi decidere di prendere e il minuto dopo non c’è più niente. È tutto cambiato, non ci sono più scelte da fare, la tua esistenza diventa un vicolo cieco. Si, è proprio buffo come il mondo là fuori mi manchi proprio adesso che non posso uscire. Posso solo esplorare ogni centimetro di questa casa, ogni suo angolo buio. Seminterrato, piano terra, secondo piano, soffitta. Almeno non fa più paura, perché questo posto ora è mio. Ero solo un’ospite, prima…Non dovrei stare troppo a pensare a quello che mi sono lasciata alle spalle perché tanto è inutile, non potrò mai avere niente indietro. Non sono sicura di come mi sento a riguardo, infondo non avevo grandi progetti per il futuro. Ma ne avevo uno. Tate si accorge sempre di quando mi perdo troppo nei miei pensieri e mi stringe la mano. Dice che è meglio guardare al lato positivo, che siamo ancora insieme e lo saremo per sempre. Questo mi conforta, sapere che in questa casa piena di estranei ci sarà sempre lui a sedersi accanto a me, a tenermi la mano e a dirmi che andrà tutto bene. E a farmi vincere a scarabeo.