Capitolo
22
“Atena
Exsplosion!”
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res non si aspettava che i guerrieri sacri, si
riprendessero e che avessero una simile forza di volontà, Il suo animo
orgoglioso e così pieno di se, era infastidito da ciò, quindi
come aveva già preannunciato prima , avrebbe scagliato la gigantesca
palla infuocata per distruggere tutto.
Ares: “Di voi
miseri vermi, non ne rimarrà nemmeno l’ombra di un
ricordo.”.
Sion: “Ragazzi,
dobbiamo fermarlo.”.
Alexander: “Con
cosa però?”.
Sion, pensò per
qualche istante il da farsi, le priorità e le soluzioni possibili ormai
le avevano già provate, eppure un altro modo
doveva esserci. Pensò e ripensò, poi finalmente, una soluzione
riuscì a trovarla, ma era troppo rischiosa sia per i cavalieri sia che per tutti.
Sion: “Ragazzi
una soluzione forse l’ho trovata, ma è
molto rischiosa sia per noi, che per il mondo, temo che se non ci riuscisse
Ares, con l’attacco che penso forse metteremo noi in pericolo la vita di
tutti, no è troppo rischioso, fate finta che non ho detto niente e prepariamoci
comunque a combattere , tutto per tutto.”.
Selene:
“Rischiosa o no dobbiamo comunque trovare il
modo di distruggerlo , prima che lo faccia lui, che senso ha continuare a
combattere se non possiamo comunque batterlo nello stato in cui siamo, abbiamo
bisogno di provare tutte le tecniche possibili, dobbiamo farlo, per Atena e per
tutti.”.
Sion esitò
ancora, ma tutti ormai si aspettavano la risposta.
Sion: “L’Atena
Exsplosion!”.
Non appena il gran
Sacerdote fece il nome della tecnica, i volti dei sei cavalieri sacri assunsero,
un espressione sgomenta, quella tecnica si diceva che
fosse così potente che persino la stessa Atena la proibì,
poiché il cosmo racchiusa in essa era pari all’esplosione del
“Big Bang” primordiale , se fosse stato usato, i cavalieri che ne
avrebbero fatto uso senz’altro non sarebbero rimasti vivi e il mondo
sarebbe comunque in pericolo, perché non era facile da controllare tale
potenza.
Enea: “No quello è proibito, non possiamo usare una tecnica
del genere, è un rischio troppo grande, e non lo dico perché
sarebbe in gioco la mia vita, anzi la donerei più che volentieri per una
giusta causa come questa, ma per
tutti, se non lo dovessimo controllare…”.
Enea non fece in tempo
a finire la frase che subito Alexander , intervenne.
Alexander: “Chi
ha detto che non lo possiamo controllare, Atena ci ha
dato un ultima possibilità di salvezza, non possiamo deluderla,
qualunque cosa accada.”.
Orion: “Che cosa
ma ti rendi conto? Che senso ha usare l’ Atena
Exsplosion per scongiurare un altro pericolo , se rischiamo di distruggere noi
tutto, sarebbe inutile, non possiamo farlo.”.
Alexander: “E
allora come pensi di sconfiggerlo? voi stare qui ed
aspettare ancora la morte che ci viene addosso, dopo che Atena ha riposto
fiducia in noi?Che senso ha anche questo? Voi che succeda
così? “.
Orion stette zitta, in effetti non aveva tutti i torti Alexander.
Alexander:
“Dobbiamo combattere ancora, non dobbiamo tirarci indietro, quello che si
può fare va fatto, io oltre ad Atena , ho anche
qualcun altro da proteggere non posso deludere chi crede in me.”.
Il cavaliere pensava
ovviamente ai suoi figli e a Selene, che lo guardò cercando di fargli
capire che era con lui, e che anche lei pensava ai suoi figli.
Douko: “Stai
pensando dei tuoi figli e anche a Selene immagino…”.
Douko si era
già accorto da tempo, del rapporto segreto di Alexander
e Selene, sapeva anche dei loro figli, ma ha sempre fatto finta di niente per
non metterli nei casini, con il Santuario e con Sion, anche se se ne era accorto
ormai anche lui, ma non aveva detto mai niente.
Alexander: “Te ne eri accorto allora.”.
Sion: “Non solo
lui.”.
Selene: “Mi
dispiace signore…”.
Sion: “Non
importa, per adesso che stiate o non stiate insieme non fa differenza, siete comunque guerrieri Sacri e il vostro aiuto è
indispensabile per fare”L’Atena Exsplosion””.
Selene:
“Già non ci rimane altra scelta.”.
Douko: “Questa
volta ci giochiamo tutto stiamo concentrati.”.
Orion ed Enea erano titubanti, ma comunque decisi , ormai non vi era
scelta.
Dunque, i sei
cavalieri si divisero il due gruppi composti da tre
elementi l’uno accerchiarono Ares.
Ares: “Non mi
fermerete qualunque cosa stiate architettando.”.
Il gruppo uno era
composto da Sion, Douko, ed Orion, mentre
l’altro era composto da Alexsander, Selene e Enea, era tutti pronti ad
eseguire il colpo proibito d’Atena, ed Ares era pronto a lanciare il suo
colpo, mentre espandeva anche lui il suo terrificante cosmo.
Mentre i cavalieri si
caricavano, un enorme energia cosmica iniziò ad
espandersi, fino a raggiungere l’apice.
Quando tutto fu pronto, i sei Gold Saint lanciarono
il loro colpo.
Era un potere immenso,
che sovrastò anche il cosmo di Ares, che ne
rimase sorpreso.
Ares:
“Cosa non può essere.
Io non posso essere sconf…”.
Non fece in tempo a
dire questa frase, che subito venne travolto da quel
potere, che a momenti stava quasi sfuggendo al controllo dei gold, un’
immensa colonna di luce si alzò sul cielo, poi un enorme esplosione
abbagliò tutto, Sabrina che era lì vicino fu sbalzata di molti
metri più avanti. Per fortuna il colpo venne
controllato grazie all’abilità di quei sei valorosi guerrieri, e
l’esplosione non coinvolse nessun altro, oltre che quella zona in cui era
stata lanciata.
In quella colossale
esplosione, il corpo di Ares si sgretolò senza
lasciare traccia.
Quando tutto fu
finito, i sei guerrieri che avevano compiuto il miracolo, sorrisero la vittoria era loro,
poi si accasciarono a terra, privi di forze.
La statua
d’Atena brillò ancora più ardentemente.
Atena: “Avete
compiuto il miracolo, miei guerrieri, continuate per sempre a farne.”.
Subito dopo quel cosmo
così intenso sparì.
Sabrina dopo il colpo
ricevuto, si riprese, e si precipitò subito in soccorso dei suoi amici e
soprattutto del suo maestro, erano svenuti ovviamente, ma erano
salvi, la ragazza ne fu sollevata, anche se era comunque triste per gli altri
che avevano perso la vita, e soprattutto per Kraig.
La ragazza, infatti andò vicino al corpo ormai , senza vita del
suo amato, era ancora bello il suo volto , aveva ancora il sorriso, che le
aveva fatto prima di morire, Sabrina si inginocchiò e lo guardò,
poi pianse ancora.
In quel momento la
pioggia cessò di cadere e i fulmini a rimbombare, poi un lieve
raggio di sole squarciò quelle nubi grigie. Era sicuro quel raggio di sole
rappresentava, la giustizia e la speranza che hanno riportato i Saint d’Atena,
coloro che hanno fatto il miracolo, e che lo rifaranno ancora, se il
male minaccia ancora il loro mondo, ed Atena li guiderà sempre.
Continua…