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Autore: netter    03/02/2012    6 recensioni
Non faceva che ripensare a quella sera.
A quell’attimo in cui le loro labbra si erano sfiorate, le loro mani si erano cercate e le loro anime si erano unite anche se solo per poco più di un minuto.
[Elliot&Olivia]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elliot Stabler, Olivia Benson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non faceva che ripensare a quella sera.
A quell’attimo in cui le loro labbra si erano sfiorate, le loro mani si erano cercate e le loro anime si erano unite anche se solo per poco più di un minuto.
Che cos’era un minuto in confronto a tutti gli anni passati l’uno accanto all’altra uniti da uno strano rapporto, spettatori inermi e silenziosi di fronte a quel legame incontrollabile, travolgente e irrazionale che impediva loro di stare lontani?
Parlando di proporzioni, niente. Il nulla assoluto, un solo fottutissimo minuto.
Eppure in quei sessanta secondi il muro che avevano costruito mattone dopo mattone a partire dal momento in cui avevano capito come fosse pericoloso stare vicini, si era sgretolato.

                                                                                    ~

Era seduta sul divano, con le ginocchia al petto e la testa tra le mani.
Nella sua casa regnava il silenzio, televisione spenta, radio spenta, nessuna voce di nessun vicino.
Tuttavia nella sua mente i pensieri sfrecciavano veloci e si accumulavano l’uno sull’altro producendo un enorme casino. Sentiva la testa pesante e non aveva idea di cosa sarebbe successo.

Continuava a ripensare ai suoi occhi che la fissavano come ipnotizzati mentre si avvicinava a lei, alle sue braccia che la stringevano forte per paura che potesse scappare, ma che allo stesso tempo erano tremanti e spaventate da quella nuova sensazione. Alla sua mano che gli sfiorava il viso, al suo profumo avvolgente, al suo respiro spezzato, alle sue labbra che la cercavano, alle sue labbra che la trovavano.
A quel bacio che li aveva colti impreparati, che li aveva sconvolti, disorientati.
Un bacio che sembrava non voler finire.
Una sorta di incontro tra due cuori che non desideravano altro, così fragili e soli.
Volevano solo sentirsi importanti.
E ci stavano anche riuscendo, se non fosse stato per quella stupida abitudine di porre la ragione al di sopra di tutto, anche dei sentimenti.

Ecco quindi i suoi occhi, scossi e terrorizzati.
Poi  la porta che sbatte e lei, Olivia, seduta sul divano con la testa tra le mani e l’idea di aver rovinato ogni cosa.

                                                                                    ~

Il suono del campanello le fece fare un balzo, riportandola nella realtà.
Non immaginava chi potesse essere la persona dietro la porta.
Se solo si fosse affacciata alla finestra avrebbe notato la sua macchina parcheggiata lì da quasi un’ora ormai. L’avrebbe visto camminare per la strada avanti e indietro, con lo sguardo basso e tormentato.
Avrebbe potuto scrutare la sua espressione mentre decideva di avvicinarsi al portone.
Avrebbe letto l’inquietudine e l’agitazione nei suoi occhi.
Ma non aveva fatto niente di tutto ciò, di conseguenza, quando aprendo la porta se lo ritrovò davanti, il suo cuore mancò di un battito. Forse anche di due.
Non seppe quanto durò quella specie di apnea, ormai il suo cervello era in tilt, proprio come il suo cuore.

“La vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro”.

E quello sarebbe stato proprio uno di quei momenti che ti lasciano senza fiato e che rimarranno sempre lucidi e indelebili nella memoria.
Non ci fu bisogno di grandi discorsi. In certi situazioni le parole sono superflue, inutili.
Elliot chiuse la porta e si avvicinò a lei, che sembrava essersi pietrificata.
Allungò una mano e tremando incominciò ad accarezzarle il viso.
La sua bocca le sfiorò l’orecchio mentre le sussurrava di aver bisogno di lei.
Una lacrima cominciò a scendere dall’occhio di Olivia.

Era una lacrima solitaria, proprio come lei, che aveva bisogno di qualcuno che la raccogliesse e l’accettasse con tutte le sue imperfezioni.
Poi lui le sollevò il viso e i loro occhi si incrociarono.
Una valanga di emozioni li travolse. Erano spaventati da quello che stava succedendo, però non potevano fare altro che assecondare i loro desideri.
E così le loro labbra si sfiorarono, il loro respiro si fece più affannoso, le loro anime si cercavano.
Fu un bacio lungo, intenso, desiderato.
Tutto l’amore che provavano l’uno per l’altra era racchiuso in quel semplice gesto.
Si esploravano, cercavano un modo per sentirsi parte di qualcosa di grande.
Le loro mani danzavano sui loro corpi, interpreti di un balletto di cui solo loro conoscevano i passi.
La passione che per anni avevano tenuto a bada, ora stava affiorando impetuosa.
Erano felici. Si sentivano pieni, vivi.
Sì, loro in quel momento vivevano più di quanto avevano fatto finora.









Grazie a tutti per aver letto!!! :D
è la mia prima fic su qesto argomento, quindi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
La frase che ho usato per il titolo non è mia, ma di G. Carlin!
Un bacio (:
  
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