NdA:
Puntata 4x08, quando Brian e Justin sono in macchina davanti
all'Università di Justin, dopo l'operazione di Brian. Ho
solo voluto dare voce ai pensieri di Brian in quel momento,
perché è una delle scene più tristi, e
romantiché di tutta la serie secondo me.
I choose to live
I choose to live
"A proposito... Mi sei mancato."
Cristo, Raggio di sole, non guardarmi così. Lo so che ora per te sono solo lo stronzo che se n'è andato senza una ragione plausibile, lo so che ti ho fatto sentire una merda, ma ti prego smettila di guardarmi così.
Perdonami, scusa ogni bugia che ti ho detto, anche se non sai che sono un bastardo che ti ha mentito. Mentire a te, è stata la cosa più difficile, anche più che farlo con Micheal e Linds. Perché mentre lo facevo, mentre ti dicevo che me ne andavo a Ibiza senza di te, mentre ti urlavo che non eravamo sposati, ho dovuto guardarti negli occhi. Quei dannati occhi blu che riescono sempre a leggermi dentro, che mi fanno sempre sentire piccolo. Gli occhi che mi hanno guardato con... amore, credo... tante volte. E adesso sono feriti, tristi. Ti prego, smettila di guardarmi così.
"Provamelo", mi dici.
Mi viene quasi da piangere. Se solo sapessi, Raggio di sole. Se solo sapessi cos'ho passato in questi due giorni per te. Probabilmente non lo saprai mai, ma ci ho davvero pensato ad andare a morire a Ibiza. Seriamente. Ma poi, si è presentata Lindsey con Gus e mi ha fatto tutta quella tirata sui nipoti... e, bè, mi ha fatto riflettere, un po'... ma Gus non sentirebbe la mia mancanza se sparissi adesso. Insomma, ha quattro anni e non mi vede quasi mai. Quindi, ero ancora piuttosto deciso ad andare a Ibiza. Poi, la crisi isterica di Micheal mi ha fatto sentire male... ma lui ha Ben. Ha Emmett, Ted... Debbie. Se la caverebbe anche senza di me.
Poi, qualche sera fa sono tornato a casa alle due, così non ti avrei trovato al loft e non avrei dovuto ancora una volta rifiutare di fare sesso. Ma tu eri lì, sul mio letto, con il libro sul movimento futurista aperto, con la testa sulla pagina destra. Ti eri addormentato mentre studiavi. Da quando siamo tornati insieme, non dormi da me se io non sono a casa, quindi ero sicuro che saresti stato da Daphne, ma eri lì, bello come sempre.
Mi sono seduto sul letto e ti ho guardato dormire. E ho desiderato, per la prima volta dopo aver saputo del cancro, di combattere. Di combattere per te, per noi. Mi sono immaginato la tua faccia quando saresti venuto a sapere, a mesi di distanza, che ero morto a Ibiza. Quando avresti saputo che non avevo voluto salvarmi, che ero morto per un fottuto cancro alle palle. E lo so, avresti pensato che non ti amavo abbastanza. Vaffanculo, perché non è vero.
Ti ho guardato sbavare sul libro e non ho voluto morire. Non prima di aver fatto il possibile. Non ho voluto morire perché volevo solo poterti stare vicino per sempre. Volevo fare sesso con te un'altra volta. Volevo baciarti senza sentirmi una merda. Volevo stare con te.
Quindi ti ho mentito. Ti ho guardato negli occhi e ti ho detto che andavo a Ibiza, ti ho fatto credere che era colpa tua, o che non ti trovavo più attraente e non lo so come hai fatto a crederci, ma l'hai fatto ed è un bene, perché ho fatto quello che dovevo fare. Ho perso un testicolo, ma almeno posso ancora stare con te.
Ma tu tutto questo non lo sai. Per te sono solo lo stronzo che ti ha ferito.
Perciò, ti darò il bacio che ti aspetti, anche se non è niente... non significa niente un bacio, adesso; non dopo che ho scelto di vivere, per te.