Parla Heather:
Certo, questa storia potrebbe cominciare con un “C’era una volta”, ma con ciò sarebbe scontato un lieto fine. Non so come andrà a finire non so cosa mi stia succedendo… So solo che ,tutto, è cominciato 3 Anni fa...
-Tre anni Prima-
*Driiin*
“Forza Ochette! È arrivata l’ora di tornare in
classe!…” Mentre lo dico, mi aspetto che mi seguano
(come al solito), come due cagnolini.... ma quel giorno No.
Continuano a parlare.
Così mi incamminavo verso la
classe, ma né Lindsay né Beth mi seguono: “Allora
cosa aspettate, eh? Il principe azzurro?!” ....magari non
l’avessi mai detto...
“Certo! Ma tu come lo sai?
A noi lo ha detto Tishy, che a sua volta le l’ha detto Laila,
che a sua volta…”
“Lindsay! Che vuoi?!”
Ormai comincio a perdere la pazienza; possibile che esista un
essere così stupido?!
“Lindsay, cercava solo di dire
che... Beh... ecco...”
“Beth! Sputa il rospo!”
Anche se sarebbe impossibile perché lei è già un
rospo di suo...
Quelle due mi fanno dannare! L’unico lato
positivo è che ho due specie di “cameriere”, che
fanno ESATTAMENTE tutto ciò che gli dico; inizialmente è
stato difficile “ammaestrarle”, ma con qualche minaccia
si sono “calmate” e si sono fatte “domare”.
“Oggi
arriva un nuovo ragazzo, in classe, arriva alla quarta ora; ma noi
speravamo di vederlo ora, perché dicono sia un gran figo!...”
dice Beth ad occhi chiusi, in fretta e furia, come se le stessi
per tirare un ceffone.
“Come si chiama ‘sto
tizio?!”
“Alejandro...” mi rispondono
all’unisono.
“Mmh... Alejandro.... Non mi sembra un
nome da principe azzurro... Sarà un principe rospo!
Hahahaha!”
“Ma lo sanno proprio tutti, che con un
bacio i rospi si...” continua a fantasticare Lindsay.
“’Sta
ZITTA!” la interrompo bruscamente.
“Yo! Volete anche
dei biscotti!? Sbrigatevi che qui si comincia!” Riconosco,
purtroppo, quella voce.
E’ Leshwana.
Parla ad un
volume di voce superiore del normale.
“Siamo qua,sai! Ci
sentiamo ancora bene!”
“Tsk..” Leshwana rientra
in classe.
“Mi sa che a forza di urlare diventerai sorda!
“Lequisha”! Ampliphon!” Odio citare Lindsay. Ma se
questo serve a rincarare la dose... Va bene.
Dobbiamo rientrare
anche perché la Prof. comincia a fare l’appello.
-Un quarto d’ora più tardi,circa -
Uffa… le lezioni di biologia non finiscono mai! Un sacco di
baggianate! Ma figuriamoci se mi metto a dissezionare un rospo,
durante una scampagnata!
Cerco qualcosa da guardare, che non sia
sangue, per il rischio di vomitare e di beccarmi, quindi, un altro
5... la Prof sostiene che siano cose naturali, perciò non
dovremmo provare ribrezzo, nei loro confronti.
Mi giro un momento
verso la finestra… che cosa curiosa: un ragazzo sta
passeggiando nel cortile della scuola col preside. Mi sembra
che abbia, circa, la mia età, la carnagione olivastra; i
capelli scuri gli ricadono sulle spalle, ad ogni passo che fa... sono
lisci come la seta… .
E’ quasi sicuramente straniero.
Il preside è in brodo di giuggiole, dato che è quasi
certamente “dell’altra sponda” (dalle mie
parti si dice così) e si ritrova accanto un ragazzo che lo
loda... per lui è il massimo.
In quel momento probabilmente, il Preside gli sta parlando dei
migliaia dei fiori che ci sono nella nostra scuola (tutte balle),
perché ,annoiato, Lui si volta; i nostri sguardi si
incrociano: gli occhi hanno un colore indescrivibile, non sono né
verdi né blu, non sono né grigi né neri.
Rimango
un momento in estasi. Ma lui rompe questo momento “Magico”
facendomi l’occhiolino: come se fossi la sua migliore
amica... o peggio: la sua ragazza. Colpo basso. Mi ha preso in un
momento di... debolezza.
Scuoto la testa: devo tornare in me. Io
non sono così debole da lasciarmi abbindolare da un ragazzo
qualsiasi. Lui non è nessuno.
L’unica cosa che posso
fare è ignorarlo. È difficile ma io sono sicuramente
più forte di lui. Mi giro di scatto, come se preferissi
ascoltare le lezioni di biologia. Non riesco ad ignorarlo. Che brutta
sensazione. Sappiamo entrambi che, con la coda dell’occhio,
continuo a seguirlo. Qui c’è puzza di bruciato: il
preside indica la mia classe. Il ragazzo sorride. Mi guarda.
Pervertito. Cosa starà confabulando?
I miei pensieri
vengono bruscamente interrotti, non solo dal suono della campanella,
ma anche da Lindsay e Beth che continuano a canticchiare:”Arriva
Alejandro! Arriva Alejandro!”
“Piantatela!” le
interrompo io. Almeno è finita la lezione di
Biologia.
La porta si apre. Entra il Prof di Latino. Si prevede
un’altra ora ancora più pallosa! Se non che entra il
Preside. Noi tutti ci dobbiamo alzare quando entra. Anche se
preferirei sputargli in faccia.
“Ragazzi, state comodi.”
Dice, come per fare un grande annuncio “Viene dal Messico e
sarà il vostro nuovo compagno, per i prossimi anni!”
“E
s’andrà bene!” mugolo io.
“Il suo nome è
Alejandro. Vieni avanti” Fa cenno di entrare, a qualcuno dietro
la porta.
Il “caos”: la classe è a bocca
aperta, Beth e Lindsay che quasi svengono, Sadie che è già
svenuta, Duncan se ne approfitta e lancia una pallina di carta ad
Harold, che si offende e cominciano a litigare... non ho intenzione
di guardare chi sia il demonio, che ha causato tutto questo.
Purtroppo ho un altro momento di debolezza: mi giro. Lui mi sta già
guardando.
“Non può essere...” impallidisco, mi
sento svenire. Non lui.
-Fine Primo Capitolo-