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Autore: Electra_Gaunt    04/02/2012    3 recensioni
I'm the only friend that makes you cry,
Your heart attack in black hair dye,
So to save yourself, I'll hold them back tonight.

Ti si avvicina cauto, come una tigre con la sua preda. Non puoi fare altro che abbassare gli occhi scuri, cercando invano di non arrossire inutilmente. Peccato che il tuo corpo reagisca molto più velocemente della ragione che, momentaneamente, ti ha abbandonato in quest’afoso pomeriggio d’inizio Agosto.
Gerard è ad un passo da te, il suo odore ti arriva alle narici quando una folata lo investe in pieno viso. Sospiri piano, come fossi pronto alla resa dei conti. La battaglia è giunta al termine ma la guerra non è ancora finita. Non fino a quando rimarrete in due a lottare.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Save Yourself (I’ll Hold Them Back)

 


Are you ready for a firefight?
'Cause the devils got your number, right
We're never leaving this place alive but if we sing these words we'll never die

 
 
Ti si avvicina cauto, come una tigre con la sua preda. Non puoi fare altro che abbassare gli occhi scuri, cercando invano di non arrossire inutilmente. Peccato che il tuo corpo reagisca molto più velocemente della ragione che, momentaneamente, ti ha abbandonato in quest’afoso pomeriggio d’inizio Agosto.
Gerard è ad un passo da te, il suo odore ti arriva alle narici quando una folata lo investe in pieno viso. Sospiri piano, come fossi pronto alla resa dei conti. La battaglia è giunta al termine ma la guerra non è ancora finita. Non fino a quando rimarrete in due a lottare.
Resta zitto a fissarti, concentrato sul tuo volto quasi abbia paura di vederlo scomparire tra il terriccio e la sabbia che si alza dalla steppa. Il sole trafigge i tuoi occhi quando, racimolato un po’ di coraggio, prendi a scrutarlo anche tu.
Oh, non è Gerard quello che ti si staglia di fronte. Non  riesci a vedere i suoi occhi chiari dal colore indefinito, né i suoi zigomi alti ed eleganti. Il mento e le guance sono coperti da un foulard stampato (le stelle bianche su sfondo blu sono le uniche cose che rimangono dell’America). L’espressione del volto è fredda come il ghiaccio, e ti raggela dentro.
No. Lui è Party Poison: sicuro di sé, capo dei Killjoys, amico di Dr. Death, stella nel firmamento. La legge della banda si modella sul suo essere, quasi sia un dio caduto per salvare l’umanità.
E gli dei non hanno mai avuto bisogno di aiuti esterni.
Ti senti piccolo innanzi alla sua rigidità.
“Qualcosa ti turba, Ghoul?”
La sua voce non è la stessa, non è più quella di una volta (ed il ricordo di quest’ultima sta svanendo lentamente, torturandoti).
“No, nulla. Sono solo molto stanco.”
Nessuno potrebbe contraddire questa affermazione: in effetti, il tono con il quale hai parlato (forse, dopo molto tempo) è stravolto, inesorabilmente spento. Peccato non sia l’unica motivazione.
“Dovresti riposare, allora. Domani, prima che l’alba sorga, entreremo nella Battery City e mi servi sveglio. Completamente lucido. Non avremo il lusso di temporeggiare.” Dice Poison, abbassandosi il bavaglio che tiene davanti alla bocca sottile e rosea.
Ma anche facendo ciò non sembra più essere lui. Il ragazzo impacciato dai capelli nerissimi, silenzioso, asociale e dedito solo ai propri disegni, sembra essere morto nella cenere, bruciato dai raggi del sole.
“Libereremo Grace, e uccideremo Korse. Così finalmente l’incubo finirà. Una volta e per tutte.”
Hai la sensazione che tutte quelle parole non abbiano sufficiente valore. Sei certo che, al momento opportuno, le certezze cadranno come le tessere del domino. Per quanto cerchi di allontanarlo da te, quel presentimento rimane saldo nella mente. E nel tuo cuore.
Non  è affatto un buon segno.
“Come dici tu, Party.”
Il silenzio cala di nuovo.
Inesorabile.
Vuoto.
 

I'm the only friend that makes you cry,
Your heart attack in black hair dye,
So to save yourself, I'll hold them back tonight.

 
 
La notte è scesa lentamente, come una benedizione che tarda a rivelarsi. Non riesci a prendere sonno, benché sono ore che sei sdraiato su questo giaciglio. I minuti corrono e la vita scivola via.
Le lenzuola leggere ti si attorcigliano alle gambe, quasi siano serpenti velenosi che ti si appiccicano alla pelle: fa davvero caldo ed essere rinchiuso qui (in una camerata umida e senza refrigerio alcuno, con altri  cinque ragazzi di cui conosci a malapena il nome) ti rende inquieto. Stanco di dover combattere una guerra persa sin dall’inizio, ti alzi e prendendo con te un paio di jeans strappati ed una maglietta vagamente pulita ti muovi silenziosamente verso il piccolo bagno attiguo.
Lavi via la sporcizia dal corpo e, dopo esserti vestito, esci all’aria aperta. Non ti aspetti che sulla terrazza ci sia altre persone (la notte è l’unico momento in cui si può stare tranquilli, rilassati, avvolti in spirali oniriche dalle quali non è bene destarsi), eppure non ti sorprendi totalmente nel vedere Gee seduto sulla staccionata di legno.
La sua figura perfetta ed armoniosa splende alla luce della luna. I capelli rossi accessi prendono sfumature sanguigne, mentre la giacca di pelle nera e blu assume i contorni di una corazza invalicabile.
“Perché sei sveglio?” Non puoi fare a meno di chiederglielo, la preoccupazione oltrepassa i confini autoimposti dalla ragione. “E’ successo qualcosa, Gee?” Ti è sfuggito il soprannome, nella foga di sapere se stesse bene, se tutto fosse rimasto uguale, benché ancora per poco.
Era tempo che non lo pronunciavi con tale sentimento. Erano anni che non lo pronunciavi, e basta.
Gerard si gira nella tua direzioni ed i suoi occhi verdi non ti sono mai sembrati tanto vivi, assai differenti da quelli che avevi scrutato quella mattina. Ti sorride piano, cautamente, quasi fosse un delitto concedersi uno sprazzo di felicità.
“Era da tanto che non mi chiamavi così.”
Lo guardi assente per poi abbassare lo sguardo sulle tue scarpe rotte.
“P- pensavo non ti avrebbe fatto piacere.” Sussurri senza risparmiarti il balbettio.
“Perché hai pensato una cosa simile?”
Quando si era avvicinato? Quando era sceso dal suo improvvisato giaciglio per accostarsi maggiormente a te, Frank? Perché lo sta facendo? A quale scopo?
Perché non riesci a rispondergli?
Le parole muoiono sulla tua lingua, come fiori appassiti dalla siccità del deserto.
“I- io …”
Non ce la fai a continuare così. Il cuore batte troppo forte, rimbomba nelle orecchie come un tamburo. Il respiro è corto, accelerato.
E Gerard è sempre stato intuitivo. Ti ha sempre capito fin troppo bene.
Nel momento in cui ti sfiora una guancia, scostandoti un ciuffo troppo lungo, incominci a sentirti male.
Male fisico.
“ Ho forse fatto qualcosa che ti ha offeso? Che ti ha turbato?”
Continua a ripetertelo ma tu non riesci a formulare pensieri sensati. Cerchi di reprimere sentimenti che vorresti non aver mai provato ma, effettivamente, per troppo tempo hai tentato di non prestarvi attenzione.
Ma lo potevi immaginare che l’amore non può essere domato. 
I suoi occhi sono torce nella notte: abbagliano i contorni del tuo mondo e lo rendono meno ombroso di quanto non lo sia. Sei al sicuro, ora che c’è lui affianco a te.
“N- no. Tu non centri, Gee. S- sono io il problema.”
Parole a vanvera buttate all’aria, calciate e calpestate dalla paura.
Paura di perderlo definitivamente a causa del tuo stupido amore.
“Non mi parli più. Non mi guardi più negl’occhi. Quindi non è solo un tuo problema, Frankie, ma anche mio.” Sorride come non ti ha mai sorriso prima: potresti morirci su quelle labbra, seppellirtici e non lamentarti. Neppure per un secondo.
Abbassi lo sguardo, imbarazzato. Quelle parole ti stanno entrando in testa, come un coltello affilato nella carne viva. Stai fraintendendo il suo accoramento nei tuoi confronti. Tu sei semplicemente un suo amico. Molto vicino, certo, ma non come desideri tu.
No.
Decisamente no, perché in tal caso te ne saresti accorto.
“Lo vedi? Mi stai schivando anche adesso.”
Gerard ti alza il mento con decisione, le mani ruvide ma calde ed i polpastrelli sottili sembrano volerti ridestare dal benessere di quel momento.
Eppure tutto si blocca, come nel più romantico dei film. Tu non riesci a smettere di guardare lui, lui non riesce a smettere di guardare te.
Non dite niente, non servono parole. Non lo sono mai servite, fra voi.
Le sue labbra incontrano le tue, dopo tanto tempo (un tempo così lungo e struggente da aver perso i contorni fermi di cui era caratterizzato). Come potresti anche solo immaginare di esserti innamorato d’un'altra persona all’infuori di Gerard?
In un attimo, ti trovi avvolto dalle sue braccia forti ma aggraziate, mentre il suo profumo di veleno ti entra nelle vene, distruggendoti. Alzi le mani verso i capelli rossi fuoco, tirandoli un poco.
Ti era mancata quella passione bruciate che, proprio ora, vi sta facendo varcare un limite che non potrete mai più ristabilire.
Il bacio finisce al terminare dell’ossigeno ed il tempo torna a scorrere placido, sotto i palmi delle dita. Respiri piano, posando la fronte sulla sua spalla, nascondendogli la vista delle tue pupille sgranate. Vorresti chiedergli spiegazioni di quel gesto che, sai, non arriveranno. Non quella sera.
“Dio … - sussurra Gerard - … non credevo di poter resistere tanto. Urlerei ma non basterebbe.
Alzi la testa e lo vedi illuminarsi maggiormente.
Non potresti descrivere la sua bellezza neanche volendo.
“C- cosa …?”
Le sue labbra sono nuovamente sulle tue, fameliche e dolci al contempo. Hanno fame di te, del tuo amore (del vostro amore) e di quell’insieme di cose che, a mente lucida, potresti elencare a memoria. Quelle cose che rendono speciale il vostro rapporto, quella quotidianità bellissima che ti manca come l’aria, facente parte di un’altra vita (passata e morta). Un tempo in cui Korse non esisteva e l’uomo era un essere pieno di problemi superficiali. Un tempo in cui eravate solo Gerard Way e Frank Iero.
Nessun Party Poison, nessun Fun Ghoul.
Esisteva solo la sua trasgressione.
La tua dolcezza.
La musica.
I disegni.
Gli oggetti di Mikey sparsi per la vostra casa (vostra e di nessun altro).
Jamia e LinZ che tentavano di riportarvi da loro (ma che non ce l’hanno fatta, perché vi appartenevate così come adesso).
Ed ora giace tutto lì, ad un passo da voi, state per raggiungere la meta. Pensare di poter rivivere quell’esistenza è un sogno. La felicità è vicina, potete quasi sfiorarla con le dita e bearvi del suo calore.
Sempre se riuscirete a sopravvivere per un’altra alba.
Solo una.
 

We can leave this world,
Leave it all behind,
We can steal this car if your folks don't mind,
We can live forever if you've got the time.

 
 
Non ha smesso ti tenerti vicino a sé, ben stretto fra le sue braccia.
Sdraiati sopra il tettuccio della macchina dei Killjoys, mirate il cielo sfumare verso una alba antica come la terra. Ora la notte sembra solo un ricordo lontanissimo.
Sospira e ti bacia la fronte.
Stringi la presa sui fianchi di Gerard, quasi hai il timore che ti possa lasciare andare. La solitudine, adesso, è una condizione impossibile da sopportare.
“Partiremo. Sì, partiremo. Qualunque sia l’esito di quest’ultima missione, noi andremo lontano. Grace sarà più che felice di rimanere con Mikey e noi torneremo in tempo per il suo compleanno. Non voglio sprecare tempo a rimpiangere tutto quello che non ho potuto fare con te. Non voglio rimpiangere di non averti saputo dimostrare cosa io provo per te.”
Il futuro ti appare limpido, nonostante l’incertezza. Quelle poche parole ti hanno portato a ricominciare a crederci.
“Ti sei rammollito, Gee?” Scherzi, smorzando l’ansia crescente. Non la sopporti più, non la accetti. Vorresti urlare che ce la farai, ce la farete insieme, eppure non ne sei sicuro.
Basta pensare.
Pensare fa male.
“Come osi, nanerottolo?!”
Ti salta addosso, strappandosi il respiro e scatenandoti un moto di risa improvviso.
È tutto perfetto.
Ogni cosa.
“Lo faresti?”
“Cosa?”
“Partiresti con me? Lasceresti tutto questo?”
Sta sussurrando e quando incomincia a farlo vuol dire che è insicuro. Party Poison non se lo sarebbe mai permesso. Ma Gerard Way sì.
E tu, Frank Iero, ami lui non l’altro.
“Come potrei lasciarti andare da solo? Senza di me saresti perduto: non hai il minimo senso dell’orientamento!”
“Ehi! Sono migliorato di recente, Frankie.”
“Certo, come no!”
L’aria è leggera, attorno a voi. Il venticello fresco mitiga il caldo afoso della steppa, rendendolo più sopportabile. È il paradiso, ne sei certo. E qualunque cosa tu faccia (o abbia intenzione di fare) non cambierà questo momento di stallo.
“Ti amo, Gee.” Dici con naturalezza. Lo prendi alla sprovvista perché non mima neanche una parola nell’arco di un secondo infinito di tempo.
Poi sorride e gli occhi gli si fanno lucidi di contentezza.
“Ti am-”
 

Sveglia, Killjoys!
Qui è Dr. Death che vi parla. Non abbiamo tempo per i convenevoli: tutti a rapporto tra due minuti! Abbiamo una missione di salvataggio da attuare, quindi scattare. Intanto io vi informerò sui disastri che i Draculoid hanno commesso mentre voi eravate nel mondo dei sogni.
Sveglia ho detto!

 
Tremi leggermente e Gee, che ti tiene tra le braccia, sente la tua preoccupazione.
Ti guarda attentamente fino a quanto non rivolgi nuovamente l’attenzione al rosso.
Le pupille non sanno sviare la paura.
“Rilassati, andrà tutto bene. Avremmo tanto tempo, dopo. Fidati di me.”
Non puoi fare nient’altro che annuire, abbassando lo sguardo.
Sconfitto.
 

You're the broken glass in my life,
Will you burn the star if it takes all night?
So to save yourself, I'll hold them back tonight!

 
 
 
Guardi scorrere il paesaggio arido e secco, fuori dal finestrino posteriore dell’auto. Non è ancora arrivato il sorgere del sole ma sai che non tarderà: quel momento di stasi ha i minuti contati. 
La luna lotta contro il sole per la supremazia del cielo ed è lo scontro più emozionante a cui hai mai assistito. Vorresti guardarlo per il resto della tua inutile vita (piena di problemi e momenti felici che non torneranno a farti compagnia).
Il senso d’inquietudine è ricomparso da qualche ora. Vorresti ucciderlo eppure più cerchi di calmarti più questo si fa intenso.
Ray, al tuo fianco, carica la pistola laser con pallottole a luce ultravioletta, pronto per uccidere altri nemici. Guardi la tua arma giacere accanto a te, già pronta. Forse sei tu a non essere pronto, davvero.
Ma non esiterai, questa volta, non ti farai problemi a difendere ciò per cui hai sempre vissuto. Non esiterai per salvare coloro che ami (per proteggerli).
Mikey è affianco a suo fratello, nei sedili anteriori. Guarda avanti con occhi determinati tentando, probabilmente, di frenare la paura che anche lui sente crescersi dentro. È come te, in un certo qual modo, non avete mai avuto problemi a parlare (benché lui sappia di te e Gerard): siete migliori amici da quando ancora abitavate a Belleville, lontani da sparatorie ed avvolti da problemi che parevano insormontabili.
Ed ora sono niente.
Gerard non riesce a concentrarsi sulla strada, non completamente almeno. Ogni tre secondi punta i suoi occhi nello specchietto retrovisore solo per incontrare i tuoi, nocciola. La preoccupazione cresce ad ogni minuto che passa.
Ben presto il paesaggio scompare del tutto ed imboccate un tunnel poco illuminato che vi porterà direttamente a Batter City. I Draculoid non vi lasceranno passare senza aver opposto una minima resistenza. Gerard, nonostante ciò, continua a puntare dritto, evitando di farsi beccare da una loro pallottola, distruggendo la sbarra che permette il passaggio tra la Città e l’esterno.
Non ti muovi, rimani fermo a fissarti le mani tremanti e sudaticce.
Senti Gerard scrutarti in viso ma questa volta non hai intenzione di guardare quei pozzi verdi.
 
 
Grace è lì, a pochi passi da voi. Non si sono impegnati a nasconderla per bene ma, anzi, l’hanno lasciata libera appena possibile. Probabilmente era una trappola (peccato che non ci avete minimamente pensato a questa eventualità).
Il problema fondamentale è come uscire da quello strano edificio a forma trapezoidale.
Non ne avete la minima idea.
Camminate per corridoi interi senza fermarvi, nel più completo silenzio (interrotto unicamente dalla trasmittente connessa con Dr. Death) mentre gli occhi vagano per le stanze attigue, in cerca di una soluzione.
Ed anche Gerard incomincia a provare quella strana sensazione. Glielo leggi in faccia.
Vi ritrovate in un enorme atrio che da sulla stradina principale dalla quale siete entrati, non meno di un’ora fa. Gee punta sicuro verso l’uscita, senza esitare un solo attimo. Voi lo seguite, mantenendo le pistole ben alte in caso di attacco da parte dei Draculoid.
Il rumore dei passi rimbomba tra le pareti che vi circondano, ovattati e frenetici. Per il resto tutto tace.
La via per la salvezza è solo una e state quasi per raggiungerla.
 
 
Poi le cose cambiano d’improvviso. Il tempo smette di avere importanza, la luce del nascente giorno non spunta più all’orizzonte. I nemici vi circondano ed ogni cosa muore sotto l’influsso di armi letali inventate da un essere umano corrotto, sin dentro al cuore.
Mosso da una volontà che non comprendi, continui a sparare a vuoto. Dai le spalle a Ray ma sei certo che sia proprio accanto a te. Mikey sta proteggendo col suo corpo Grace, mentre Gerard si allontana verso una meta sconosciuta. Lo perdi di vista in meno di un secondo ed è proprio in quel momento che realizzi quanto siate spacciati.
I Draculoid sono in netto vantaggio numerico e Korse è stato risvegliato dall’ibernazione in cui si era fatto rinchiudere.
Il cuore batte a mille, senza sosta alcuna.
Le promesse fatte quella mattina, le parole pronunciate nel silenzio, i baci perduti finalmente ritrovati, non hanno più valore alcuno.
Perché morirete tutti e non c’è alcuna felicità a cui aspirare.
 
 

L’ultima cosa che fai è alzare lo sguardo.
Punti la pistola a vuoto e spari senza pensare.
Il dolore non produce suono, non esiste niente.
Ti stai condannando a morte.
Ma vivere a perso la sua attrattiva.
Il volto di Gerard è rivolto nella tua direzione, quasi fosse un gesto consapevole benché non lo sia (non può più esserlo). Il suo viso è pallido, certo, ma rimane pur sempre bellissimo. Il sangue cola lungo il petto, imbrattandogli le mani aggraziate e le guance morbide.
Lampi di luce ti passano davanti (colpiscono la tua spalle, il cuore) eppure non smetti di guardarlo.
Vuoi morire con la consapevolezza che Party Poison sia stata l’ultima cosa che hai visto, prima di chiudere gli occhi per sempre.
Perché Party Poison è la prova che, un tempo, lontano e perduto, Lui è esistito davvero.
Gerard Way.

 
 
 
 

Qui è Dr. Death, Killjoys. Purtroppo ho delle spiacevoli notizie da darvi. La morte è un’eventualità che tutti noi abbiamo vagliato quando abbiamo iniziato quest’avventura. Ve lo dissi all’inizio, ricordate? Non sarebbe stato facile, affatto. Avete rinunciato ai vostri sogni, per questa causa, ai vostri interessi. Ai sentimenti. Eppure siamo ancora qui, sperando in un futuro migliore, fatto di giovani ragazzi che sappiano affrontare il mondo proprio come abbiamo fatto noi.
Ma il rischio di cadereè concreto.
Non ci sono parole per descrivere ciò che abbiamo perso, coloro che abbiamo perso. Erano persone eccezionali, uomini splendenti e forti. Trasgressivi ed energici. Coraggiosi come nessuno di noi è mai stato.
Perciò, Killjoys, non rattristatevi così tanto per la loro sorte. Non lo avrebbero mai voluto.
Anzi faremo casino ed esulteremo quando avremo la testa di Korse su d’un piatto d’argento.
Gliela dedicheremo.
Questa sarà la loro vittoria, non la nostra.
Perché, in fondo, se lo meritano davvero.
 
 

 
 
 
Fine 




Note dell'autrice:

Non so davvero come sia uscita. È venuta fuori da sola, dal nulla. Ho aperto una pagina word è, praticamente, si è scritta o.O Come avrete notato la canzone da cui ho tratto spunto è “Save Yourself, I’ll hold Them Back” che trovo sia splendida (come qualunque altra canzone dei MyChem). Ringrazio Vava95 per l’appoggio ed il sostegno morale e psicologico, per averla letta in anticipo ed avermi detto il suo parere *s'inchina*
xD
 
Spero vogliate commentare la mia prima FRERARD <3
Baci
 
_Electra_
  
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