Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Bluemars    04/02/2012    2 recensioni
Ronnnie: sedici anni, ragazza allegra e spensierata,con atteggiamenti un po' strani forse.Insieme al padre si trasferisce a Stratford,una cittadina del Canada che a quanto pare non risulta neanche sulle cartine.
Justin: un bulletto qualunque nonchè grande puttaniere e incubo di ogni secchione.Chissà perchè ha puntato Ronnie come vittima dei suoi "scherzi innocenti"...bhè,se lo chiede anche lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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 -PROLOGUE - 




Mi fermai ancora qualche istante ad ammirare la luna di metà settembre inondare le pareti della mia camera con i suoi raggi. Un anno pensai. Dovrò stare lontana dal mio “pezzo di mondo” e da quegli scemi dei miei amici per un anno.

“Perché” vi starete chiedendo voi.
Bella domanda.
Beh,come dire...

Fatevi i fatti vostri e lasciatemi salutare la mia camera in santa pace!

Pff che impiccioni che siete....

E adesso non mi fate quella faccia sconvolta okay?

Uff va bene,va bene scusate,
Il trasloco mi mette nervosismo,e  francamente non  ho proprio voglia di raccontarvi pezzo per pezzo i dettagli pietosi e si, anche abbastanza umilianti della mia noiosa e anonima esistenza,capirete tutto durante il racconto,promesso.
Ma prima di cominciare,lasciatemi presentare,io sono...
-Ronnie!?!-
Ecco si,Ronnie,per l'appunto.
L'adorabile uomo che mi ha appena chiamata,invece è mio padre,piacere di conoscervi strane creature immaginarie che abitano la mia testa e alle quali sto per raccontare la mia vita,vi lascio alla mia vita,quindi ciao cameretta,ciao a te meravigliosa sveglia elettrica a forma di gatto inquietante e
scusate ancora per l'interruzione,
Dove ero rimasta ? Ah si....

Diedi un ultimo sguardo alla stanza e chiusi la porta sospirando. Trascinai me e il borsone pieno di roba giù per le scale e raggiunsi mio padre verso la macchina.
-Eccoti finalmente,sarà mezz'ora che ti chiamo!- disse prendendomi la borsa dalle mani e caricandola in auto.
-Sicuro ? Io non ho sentito...- scherzai facendo la vaga.
-Come no...Sei pronta per partire scema di un figlia?- mi chiese accarezzandomi la testa dolcemente
-Si brutto babbuino di un padre.- scherzai dandogli un piccolo buffetto sulla guancia
-Brutto babbuino a me?-si finse incredulo.
-Si,e che puzza anche!-aggiunsi ridendo,e mi infilai dentro l'auto.
-Addirittura? Attenta a come parli Ragazzina-  entrò anche lui nella macchina e infilò le chiavi.
Accese il motore e partimmo.
-Ragazzina a chi ? Ho sedici anni io- dissi fieramente .Mi sentivo importante nel dirlo.
-A bhè allora sei praticamente un'adulta-mi smontò lui.
-Esatto- ribattei io
-Come no...Ragazzina.- mi prese in giro.
Ah si eh...
-Rimangiati tutto quello che hai detto,vecchiaccio!- mi leccai il dito e tentai di infilarglielo nell'orecchio.
- Bleah che schifo,Ronnie! Non mentre guido!-si lamentò lui.
Tra di noi era sempre stato così,ci beccavamo,scherzavamo e guardavamo le partite insieme,con una lattina di Becks in mano pronti a fare un gara di rutti e scemate varie.
-Hahaha così ti impari- e mi rimisi seduta composta.
Sospirò.
-A volte penso proprio che avresti dovuto avere una presenza femminile dentro casa....- mormorò.
-Ti riferisci alla mamma ?- chiesi tranquillamente.
I suoi occhi luccicarono un tantino.
-E' solo che a volte penso che lei ti ci sarebbe voluta.... - lo azzittì.
-Ssssh non farmi la lagna vecchio,non è colpa tua se la mamma è morta- affermai con semplicità.
-No,ma...-
-Niente “ma”,zitto e guida- dissi sorridendogli e dandogli  un pugno sulla spalla.
-Ahi!- piagnucolò ancora.
-Ssssh!- lo zittì  colpendolo di nuovo.
-Okay,okay!- disse massaggiandosi la spalla.
-Bravo il mio vecchietto...- appoggia la testa sul finestrino.
-Non sono vecchio...- farfugliò
-si che lo sei...- sbadigliai.
Poco dopo il Tam-Tam si mise in azione
“Destinazione prego”
-Atlanta- scandì bene mio padre.
“Al prossimo incrocio,girare a destra”
Furono le ultime cose che sentì,prima di addormentarmi e sognare  Atlanta,la terra del freddo,della neve,del gelo,e... dei taglia boschi.
Prevalentemente il mio sogno fu dominato da quegli omoni con la barba e le accette,pronti a costruire un rifugio per scoiattoli pelosi, con indosso le loro ridicole camice rosse e la barba sfatta.

Stratford,non ti ho ancora visto ma già ti odio,sappilo.





BGHDSIACGVDISKFH MY SPACE
Salve a tutti,è la prima volta che pubblico una storia su questo sito,quindi siate clementi e non prendetemi a pomodori in faccia (?)
Se avete letto mi farebbe taaaanto piacere se mi lasciaste una recensione,
anche perchè se no:
Mi viene la depressione,
mi taglio le vene,
divento bulmenica,
mi cadono i capelli
e divento pelata (?)


Ok no ._______.''

Grazie per aver letto e ancora di più se hai recensito :3
Un bacio Scarlet **
  
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