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Autore: Vampiresroads    04/02/2012    1 recensioni
Una notte fredda e cupa della fine dell'anno duemilanove.
Brutti presentimenti e disagi sono tutto ciò che si respira, non sarà una bella esperienza quella della notte.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’aria era gelida, il vento mostruoso, odore di benzina e di asfalto bagnato era tutto ciò che c’era di percettibile quella sera.
Era freddissimo, anche le corde della chitarra sembravano unirsi al nostro tremolio.
Sembra tutto una frase fatta, ma era tutto più che reale, sì, non capivo se stavo piangendo o se le mie lacrime fossero state gocce di pioggia che cadevano copiose.
Tutti sembravano dormire, anch’io agli occhi dei passanti sembravo un semplice ubriacone di mezz’età che stava mandando la sua vita a buone donne.
Erano tutti intorno a me, mancava Jimmy.
Tutti tentavamo di dormire, ma sapevamo benissimo che l’ ansia per Jimmy ci stava distruggendo, non so come si stessero sentendo precisamente, ma per me, dire che stavo malissimo era poco.
Era tornato dai suoi genitori quella freddissima notte, ma era come mai l’avevo visto.
Ci aveva chiesto di rimanere lì, che lui se la sarebbe cavata e che sarebbe stato bene.
Mi scoppiava la testa, letteralmente. Già avevo esagerato quella sera, ma poi rendermi conto di quello che sarebbe potuto accadere mi stava distruggendo.
Stavo per scappare, stavo per impazzire letteralmente era tutto così fottutamente sbagliato.
In quel momento si alzò in silenzio Johnny,  aveva il viso nero, il trucco era ormai tutto sulle guancie.
“E’ la fine, Bri.”
Erano ore che stavamo in silenzio a fingere di dormire per non ammettere che stavamo peggio di quattro malati terminali e quella frase determinò la fine veramente.
Zacky balbettò il nome di Johnny e si alzò anche lui, tirando su Matt.
“Cosa stiamo facendo qui? Io non mi fido di Jimmy, lo conosco da una vita,  sento che stasera farà una delle sue decisioni affrettate e stupide. Non l’accetto.”
Dissi quelle parole urlando, tutto il quartiere avrà sentito, ma nulla importava in quel momento. Nulla importa quando la vita del tuo migliore amico è sospesa tra  l’incoscienza e la fine.
“Jimmy ha preso le sue decisioni, sono anni che aspettava questo giorno per farlo, tu lo sai. Sai che lo farà. Sai che ci ucciderà tutti, moralmente parlando, stanotte!”
Non sembravano le parole di una persona che ha bevuto troppo la sera prima. È quasi sempre stato il più serio e calmo, era di nuovo così, Matt sembrava riuscire a prendere tutto con tale naturalezza.
“No! Cioè, che stiamo facendo così, sei impazzito? Tutto il lavoro, le sue passioni, il suo talento, il suo sorriso, il suo amore, i suoi sentimenti, i suoi occhi, i suoi ventott’anni, hey, ventott’anni. Non va bene, basta, dobbiamo fermarlo, ora!”
“Bri, che dici? Adesso te ne rendi conto?  Ascolta ne abbiamo parlato abbastanza, lui non vuole altro, non possiamo comandarlo. Il pensiero mi distrugge da anni, okay? Ma è impossibile convincerlo, mi sembra che tu te ne sia accorto.”
Zacky stava urlando più di come non  l’avessi mai visto fare, la sua risposta non me l’aspettavo.
Sembravo un bambino, non ci avevo mai pensato davvero e adesso arrivava il momento.
Casa di Jimmy non era lontana.
Corsi via sotto la pioggia bagnandomi completamente. Ero diventato un panno zuppo, ma davvero non importava.
Ero dietro il portone della casa di Jimmy. Bussai centinaia di volte mentre gli altri pensavano di convincermi a lasciarlo da solo.
Non apriva nessuno. Cominciai a prendere a calci la porta. Avrei voluto spaccare tutto.
L’aveva fatto. L’aveva fatto davvero. Ventotto anni era che viveva e ventotto anni erano che lo conoscevo.
Era tutto finito?
Scoppiammo a piangere come cani infreddoliti dopo la morte del padrone, eravamo persi.
Continuammo a piangere fino all’alba, poi arrivarono i vigili del fuoco.
Aprirono la porta e Jimmy era lì, rannicchiato come un angelo sotto le coperte.
Lo portarono di corsa in ospedale, ma noi eravamo convinti che ormai fosse la fine.
Passammo due giorni in ansia, passavamo l’esistenza a pensare a lui.

 Il trentuno dicembre, la mattina dell’ultimo giorno dell’anno, Jimmy Sullivan, alias The Rev, aprì gli occhi.

Non ero mai stato più rincuorato in tutta la mia vita, ne dissi tante,  tantissime, non ho nemmeno idea di cosa feci, cambiò tutto di nuovo.
Era ancora vivo, era con noi, il nostro migliore amico.
Sentii una scossa, un tremolio, come quando un bambino piccolo impara a camminare o ad andare in bicicletta, era tutto così meraviglioso. Era di nuovo con noi. È di nuovo con noi. Qualsiasi cosa possa accadere ora, io so che posso ancora abbracciare il mio migliore amico. Farà tanto per noi, come ha sempre fatto.

  
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