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Autore: Leannel    14/09/2006    2 recensioni
Quando le cose prendono piege inaspettate.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sera Nick”

Ecco, questa è la prima di una sottospecie di trilogia CSIana, che ho la necessità fisica di scrivere. Tanto per dire, questo potrebb essere il prologo di tutte e tre le storie, e come tale, lo userò. Non avendo evidentemente i fans italiano molta fantasia in fatto di ships, mi sono di solito tenuta lontana da questo genre. In questo caso (e anche in una delle due che seguiranno)affronto una ship diciamo, rara. Il pairing di cui parlo è Sara/Warrick, che ho in testa ormai dalle antichità della prima serie. E adesso a voi! Grazie dell'ascolto, Leannel.





“Sera Nick”

“Sera Sara” Ecco. Un’altra tranquilla nottata di lavoro era iniziata.

Nick sedeva solo sulla poltroncina della sala relax, sfogliando l’ultima copia di ‘Mad’.

“Davvero leggi quella roba?” chiese lei

Nick rispose con una smorfia.

“E’ di mio nipote” disse. Sara palesò con lo sguardo quanto fosse assurda la sua scusa. “Sai quante sorelle ho, Sara? Io ho cinque sorelle. E sai quanti nipoti ti danno cinque sorelle?” disse. Sara sorrise, e anche Nicky. Nicky era un buon amico.

“E mica uno può passare la vita a fare quelle parole crociate per geni…” borbottò lui.

Sara si versò del caffè troppo freddo per essere buono, ma non abbastanza per essere dissetante.

Si sedette e sfogliò la rivista scientifica. Aveva già le orecchie di Gil, sulle pagine più interessanti. O su quelle sugli insetti. C’era una foto enorme di una tarantola.

Gil se l’appenderà in camera, pensò.

Proprio in quel momento, Grissom, tutto sorridente, comparve dalla porticina.

“Buona sera Nick, Warrick, Sara” disse.

Sara si guardò attorno. Nessuna traccia del moro.

“Siamo di buon umore?” chiese Nick

“Ho passato il week end a Toronto”

“Un congresso?”

“Si, uno sull’utilità dei coleotteri sulla scena di un crimine. E poi una rassegna di film di Keaton”

Se c’era una cosa di Gil che Sara non avrebbe mai capito, era la passione per il muto.

“Carino, Gil…” rispose Nicky.

Gil si versò anche lui del caffè. Si grattò la barba e si guardò intorno.

“Niente Warrick” lo precedette Sara.

Gil non si scaldò. Si sedette. Non era un tipo ansioso.

“Quello è Mad?” disse con lo sguardo fisso sul fumetto accanto Nick.

Nick annuì, con ancora quella sua brioche in bocca. Nick era tornato all’aspetto abituale. Il minimo che puoi fare, pensava Sara, dopo una simile esperienza è cambiare il taglio di capelli. Così Nick si era costretto a un orribile look stempiato. Il fatto che l’avesse abbandonato era sicuramente un buon segno. Adesso i suoi folti capelli neri brillavano dolcemente sotto la luce fredda dei neon. E Nick aveva ripreso a sorridere come un tempo, senza quel tono forzato.

Nick si sentiva in imbarazzo.

“Tempo fa leggevo sempre quella rivista.” Fece cenno di passarla a Nick, sempre più sorpreso.

“C’è da un sacco di tempo. È stato fondato nel ’52, questo giornale. Una copia del primo volume può valere migliaia di dollari”

Warrick bussò due volte. Non sembrava di buon umore. I tre videro la sua sagoma dall’interno della stanza.

“Scusa il ritardo Gil. C’era un gran traffico, in città. Un gran traffico.” Fuori pioveva. Warrick era in ritardo, di pessimo umore e tutto bagnato.

“Era ora” disse Sara, mettendo il cappotto di Warrick all’attaccapanni. Warrick le rispose con un’occhiata significativa.

“E oggi dovrebbe essere il sedici di aprile?” disse Nick. Che sottile ironia.

Gil lasciò che Warrick si mettesse a suo agio. Sara e Nick continuarono a non far niente ancora per i due minuti successivi.

“Pare che ci siamo tutti”

“Tutti? E Catherine? E Greg?”

“Mai sentito parlare di vacanze di primavera, Nick?” Warrick aveva proprio un tono acido.

“Greg è andato a trovare sua nonna nell’Ontario. Cathreen ha deciso di prendersi una vacanza” si spiegò meglio Gil.

“Catherine in vacanza? Catherine?” Nick, sbalordito.

“Catherine ha una figlia Nick, che magari ha voglia di passare tre giorni con sua madre in California o in Florida, sotto le vacanze di primavera” Sara aveva colto nel segno.

Nicky fissò Warrick, che ricambiò. Era tutto molto chiaro. Sara non era sicura d’aver capito, ma fece finta di niente.

“Allora… vediamo cosa abbiamo qui… Sara e Warrick, voi due al Marylou, fuori città.” Sara sbuffò. Il Marylou era un motel per pervertiti. Quel genere di posti che la mettevano in tensione “Un ragazzo non identificato”

“Con lui?” disse Sara. Scherzava. Strappò a Warrick un sorriso.

“Io e te Nick, abbiamo un treno da aspettare”

Nick non capì. Per adesso, non aveva importanza.

  
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