Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Celest93    05/02/2012    5 recensioni
Stava seduta in mezzo ad alcuni bambini, per terra, e stava cantando.
Nell’angolo in ombra di quella piazzetta, c’era lei che cantava insieme ai bambini. Con una bimba tra le braccia.
Sentii il cuore perdere dei battiti dall’emozione, dopo aver visto quella scena.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




 
 
Image and video hosting by TinyPic

La mia felicità sono due occhi spenti e due occhi azzurri 
 


Aveva caldo.
Eppure continuava per la sua strada, continuava a cercare e a chiedere, girando la cartina ormai stropicciata che aveva tra le dita.
Si asciugò il sudore che gli imperlava la fronte, fermandosi e guardandosi in giro, cercando di ricordare se quelle stradine erano le stesse che aveva percorso alcuni mesi prima.
Anzi, erano due anni esatti che non ci metteva più piede. Due anni che contava i giorni, sperando di vederli volare via, per poter tornare a casa.
In fondo a quella stradina, si apriva una piccola piazza, piena di bambini urlanti,  mamme con il passeggino, anziani con il bastone; vicino alla piccola fontana posta al centro c’erano giovani ragazze, più o meno vestite - data l’afa che regnava sovrana - che si atteggiavano da adulte, sperando di attirare l’attenzione di qualche maschio nuovo in paese; vicino allo studio dell’avvocato, intorno ad un vecchio motorino, dei ragazzi si passavano a turni una sigaretta, guardando se c’era qualche nuova fanciulla da conquistare.
Tutto, intorno a lui, gridava la parola tranquillità, eppure gli mancava qualcosa.
Si riprese dai suoi pensieri, avvicinandosi al gruppo di giovani fanciulle.
Non appena fu vicino, notò  le gomitate e gli strani sguardi che si erano lanciate tra di loro, eccitate dall’idea che qualche straniero le avvicinasse.
 Una si controllò velocemente nell’acqua limpida della fontana, aggiustandosi i capelli, mentre le altre la guardarono con invidia. In quel gruppetto, lei era quella che risaltava di più in bellezza. Gli sorrise, portandosi in avanti per presentarsi.
Non appena glielo disse, si ritrovò a chiedersi come si chiamasse. Non era stato attento quando lei si era presentata, ma non voleva neanche saperlo, non gli avrebbe fatto alcuna differenza. Si presentò a sua volta, tenendo un tono gentile. Sapeva già come avebbe reagito quando le avrebbe chiesto indicazioni, se lo aspettava.
Infatti, non appena le chiese dove si trovasse la casa dell’infermiera Cristal, la vide diventare stranamente pallida, aveva perso anche il sorriso. Subito dopo essersi ripresa, guardò la mano sinistra del ragazzo, capendo all’istante.
Si allontanò, stranamente a disagio, mentre le sue amiche sospiravano, lisciandosi le pieghe delle gonne che indossavano. Le guardò, chiedendo mentalmente a qualcuna di loro di aiutarlo.
La ragazzo meno carina - anche se tra loro era la più semplice - gli rivolse un sorriso carico di sentimenti, emozionata e commossa. Cercò di parlare, ma le parole le morirono in gola.
Non le restò altro che prenderlo per mano e fargli da guida.
Il giovane si lasciò guidare, fidandosi della ragazza di cui non sapeva nemmeno il nome.
Superarono il chiassoso gruppo dei ragazzi, che non mancarono di lanciargli sguardi pieni d’invidia circa il suo fisico, per poi addentrarsi in una stradina ancor più stretta da quella percorsa precedentemente.
Salirono alcuni scalini, svoltarono per alcune strade, superando un negozio e poi una farmacia, altri scalini e poi arrivarono ad un’altra piazza, ancor più piccola di quella principale e sprovvista di fontana.
Vi erano alcune panchine in pietra, dove sedevano delle donne, e un piccolo locale di ritrovo per gli uomini. Seniva da fuori le urla di coloro che erano già ubriachi, mentre altri ridevano di gusto.
Si guardò intorno, chiedendosi perchè si fossero fermati li, quando, in un istante, la vide.
Stava seduta in mezzo ad alcuni bambini, per terra, e stava cantando.
Nell’angolo in ombra di quella piazzetta, c’era lei che cantava insieme ai bambini. Con una bimba tra le braccia.
Sentii il cuore perdere dei battiti dall’emozione, dopo aver visto quella scena.
La donna guardava davanti a sè, senza realmente vedere nulla. Però si notava dai suoi occhi quanto fosse felice, nonostante tutto.
Si voltò per ringraziare la ragazza, quando la vide asciugarsi una lacrima, commossa per quella scena.
Le sorrise, mimandole un grazie con le labbra, prima di allontanarsi.
La donna, come se lo avesse visto, smise subito di cantare, alzandosi in piedi. Mise per terra la bambina, che corse a nascondersi in mezzo agli altri bambini.
Si piegò leggermente in avanti, cercando con la mano il bastone che teneva accanto a sè, per potersi muovere liberamente e senza cadere.
Al posto del pezzo di legno, però, trovò una mano calda a stringere la sua, mentre le circondava e ne carezzava ogni  singolo arto, trattenendosi dallo stringerla fino a farle male.
In mezzo alle lacrime che ormai le rigavano il volto, circondò il collo dell’amato, cercando conforto e amore, protezione in quelle braccia forti che le erano state sottratte per due anni.
Per due anni non si erano sentiti, se non tramite alcune lettere che non facevano altro che farli sentirli ulteriormente male, e l’essersi ritrovati li rendeva felici oltre  ogni limite. Poco importava se lei non poteva vedere gli occhi del marito che brillavano di una luce splendida, come mai gli si erano illuminati, a lei bastava la sua presenza, sapere che lui l’amava, non vedente  o no, lei era felice.
Cosa poteva mancare per completare quel meraviglioso ritratto di due persone che si amavano alla follia? Che per colpa della guerra erano stati separati?
Cosa mancava per renderlo completamente tranquillo e felice?
L’unica cosa per cui lui piangeva e per cui avrebbe pianto sempre.
Quella voce tremante e traboccante felicità, quelle mani troppo piccole che si aggrappavano ai pantaloni reclamando attenzione... semplicemente lei.
“Papà?”




   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Celest93