Il sole inondava la vasta pianura che, come ogni primavera, si dipingeva dei più svariati colori. 
Sunny ed Andrew, in cima ad un colle, osservavano quell'incantevole scenario, abbracciati.
"Resta con me, Sunny. Per sempre."  Le sussurrava spesso, sperando che questo si potesse realizzare, un giorno.
Lei era felice, serena. Così felice come non era mai stata: le sembrava di vivere un qualcosa che non le apparteneva. Aveva paura che tutto questo non potesse durare, ma dopo un po', si rassicurò.
Avere Andrew tutto per se le bastava: il suo respiro, sentire il battito del suo cuore sul suo petto, stringere le sue mani. Sunny sapeva che, tutto questo, era ciò di cui aveve bisogno. Sapeva che la sua sola presenza le bastava. Non aveva mai amato nessuno, come amava Andrew. Anzi, a dire il vero, non aveva mai amato alcuno e forse, proprio per questa ragione, aveva così tanta paura di perderlo. 
Calò il tramonto, la pianura arrossì ed Andrew continuava ostinato a stringere fra le sue braccia Sunny. Dalla cima del colle, non si riusciva a distinuguere la fine della pianura, ma risaltava immediatamente la linea dell'orizzonte, che separa la terra, la realtà, dal cielo, l'immaginazione.

Ad un istante, tutto divenne nero e Sunny aprì gli occhi. Fissò il soffitto, alto, bianco. Girò la testa, verso la finestra, e l'unica cosa che riuscì a vedere era un possente grattacielo, con attaccata l'insegna pubblicitaria di un dentifricio.
Si sentì triste, sperava quasi che Andrew, che incontrava ogni notte nella sua utopia, esistesse davvero.