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Autore: layla84    05/02/2012    5 recensioni
Sapeva che sarebbe successo prima o poi, sarebbe stato assurdo pensare il contrario.
Era solo questione di tempo, e lui era stato fin troppo fortunato fino a quel momento.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Questa era da un po’ sul mio pc, l’ho ritrovata oggi e ci ho rimesso mano. E’ venuta fuori più triste di quello che pensavo, ma oggi ero ispirata così.
E’ ambientata più o meno a metà della quarta stagione, Arthur è già Re, e lui e Ginevra sono fidanzati, se così vogliamo dire.
Ci terrei a sapere che ne pensate :)
Layla











Sapeva che sarebbe successo prima o poi, sarebbe stato assurdo pensare il contrario.
Era solo questione di tempo, e lui era stato fin troppo fortunato fino a quel momento.
E’ quindi con una sorta di rassegnazione che Merlin si blocca davanti alla scena che gli si para davanti, oltre la porta appena accostata della stanza del Re.
I suoi occhi non possono fare altro che indugiare sulle due figure che gli stanno dinanzi, impegnate in attività decisamente più coinvolgenti che le faccende mattutine alle quali lui dovrebbe pensare.
Dopotutto è naturale, si dice.
Ormai tutto il castello sa della relazione tra il Re e Gwen. E’ perfettamente ovvio che quell’idiota, asino, babbeo, del Re baci la propria amata nelle sue stanze.
Così com’è normale che i due non si accorgano della sua presenza, finché Merlin non decide che il vassoio della colazione è fin troppo pesante - un po’ come tutta quella situazione - da portare, e quindi provveda a mollarlo, con poca grazia, sul tavolo vicino.
Il calice pieno fino all’orlo schizza del liquido rosso sulla superficie pulita e Merlin non riesce a distogliere lo sguardo dal vino che lentamente si espande sul tavolo e che pare sangue.
Paragone ironico, pensa, visto che io in questo momento mi sento sanguinare.
“Merlin, idiota, che stai combinando?” E’ il poco gentile - e irato - commento che il Reale Babbeo gli riserva, mentre Gwen, imbarazzata, abbassa lo sguardo.
Merlin prende lentamente fiato, socchiude gli occhi, e quando li riapre è sempre il solito Merlin: ironico, sfacciato, bugiardo.
“Niente, Maestà. Ho portato il vostro pranzo, ma devono avere esagerato con le porzioni, è più pesante del solito” dice, cercando di imprimere più ironia possibile in quelle parole.
Arthur non coglie, come al solito, la nota stonata nella sua voce.
“No, Merlin, sei tu che sei troppo gracilino e non hai un minimo di forza”
E Merlin sa che dovrebbe rispondere a tono qualcosa come “almeno non sono grasso come voi”: fa parte del gioco, della recita che si costringe ogni giorno a interpretare, ma stavolta, nonostante i suoi sforzi, le parole non escono.
Stavolta l’unica cosa a cui riesce a pensare è la mano di Arthur ancora stretta al braccio di Gwen, che la stringe, con delicatezza, come se si trattasse di un fiore raro e fragile. E’ un’immagine così dolce e nella sua semplicità così intima, che s’imprime a fuoco nella testa di Merlin, ed è quello stesso fuoco che arriva fino ai suoi occhi, facendoli bruciare, di desideri nascosti e indicibili. Di consapevolezze amare e disillusione. E, per una volta, non c’è spazio per le menzogne.
Abbassa il capo, un breve cenno della testa simile a una reverenza e lascia la stanza senza nessun’altra parola.
Sa benissimo che il Re avrà dipinta sulla faccia un’espressione stranita, perché non capirà - non capisce mai, il babbeo - quello che gli passa per la testa.
Sa che Gwen con gentilezza inviterà Arthur a trattarlo meglio, perché penserà che si possa essere offeso per il modo in cui è stato trattato.
Sa molte cose, Merlin. Gli occhi socchiusi e le spalle poggiate al freddo muro di pietra del corridoio deserto, che si alzano e si abbassano rincorrendo il ritmo affrettato dei suoi respiri – e del suo cuore-.
Sa quasi tutto, Merlin, tranne quanto ancora il suo cuore reggerà a tutto quel dolore inevitabile.
E una lacrima, silenziosa e veloce, scende sulla sua guancia, mentre pensa ironicamente che, dopotutto, è Destino.




…se ti innamorerai
sarà un incrocio di emozioni
inevitabile…



 












Non ho molto altro da aggiungere, se non che l'ultima frase è tratta da "Inevitabile" di Giorgia :)
 

  
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