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Autore: Recenjohnnist    05/02/2012    1 recensioni
La storia parla di due fratelli Taka e Mufasa uniti da un legame profondo, che però molto presto di spezzerà e farà crollare l'unione delle amicizie e familiare.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Toccato" disse Taka mentre correva.

 

"Tanto è come se avessi già vinto" gli rispose il piccolo Mufasa.

 

Erano figli del re Ahadi e della regina Uru. Andavano d' accordo, mai una volta che avessero litigato o fatto a botte, ma tutto stava per cambiare.

Un giorno Ahadi andò a svegliare il suo primogenito

 

"Mufasa alzati"

 

"Cosa c'è papà?" disse un po' intontito

 

"Vieni con me" Mufasa capii che suo padre gli stava per dire qualcosa di brutto, qualcosa che lui non avrebbe accettato, ma sarebbe stato costretto. 

 

"Mufasa..."

 

"Si padre, cosa c'è ?" 

 

"Mufasa tu stai crescendo ed è ora che cominci a capire come vive un re"

 

"Ma io non voglio essere un re perché non può esserlo Taka" tirandosi indietro 

 

"Tuo fratello è troppo infantile" Mufasa non credeva alle parole di suo padre. Non lo aveva mai visto così serio e così arrabbiato

 

"lui...lui è ancora piccolo"

 

"fa silenzio" urlò Ahadi dandogli una zampata sul viso, scaraventandolo lontano.

Mufasa si rimise in piedi, sentiva un gran dolore all'occhio destro, stava sanguinando.

Ahadi lo aveva colpito talmente forte che oramai Mufasa non vedeva più. Guardò il padre con gli occhi pieni di lacrime e di disprezzo. Corse verso la madre

 

"Mufasa cosa ti è successo all'occhio, chi è stato a farti questo?" disse la madre

 

"Papà ecco chi"

 

"Cosa?" Uru quasi non credeva alle parole del figlio. Come poteva Ahadi, un re così saggio fare una cosa del genere: ferire il proprio figlio.

Uscì fuori mentre Mufasa si rifugiava nella grotta vicino al suo fratellino. 

 

"Ahadi!"

 

Ahadi si girò.

 

"Come hai potuto fare una cosa del genere a nostro figlio"

 

Ahadi non disse niente.

 

"Allora?"

 

Lui non sapeva cosa rispondere, si vergognava a morte.

Intanto Taka si stava svegliando, appena aprì gli occhi vide Mufasa che piangeva.

 

"Fratellone cosa c'è?" in quel momento si accorse che l' occhio gli stava sanguinando.

 

"Cosa ti è capitato all'occhio?" chiese spaventato.

 

"Papà" disse Mufasa singhiozzando.

 

"Papà, cioè tu vuoi dire che è stato nostro papà a farti questo?" Mufasa fece di si con la testa. Taka lo abbracciò forte.

Il giorno seguente Sarabi stava giocando con Serafina alla lotta. Cosa alquanto strana tra due leonine.

 

"Arrenditi" disse Sarabi.

 

"Mai" rispose Serafina.

 

In quel momento arrivò Taka.

 

"Ciao Sarabi, ciao Serafina"

 

"Ciao Taka" risposero all'unisono le due leonine.

 

"Taka dove è Mufasa?" chiese curiosa Sarabi

 

"Aspetta qui" Taka si avviò verso un cespuglio, si sentiva il piccolo leoncino parlare con qualcuno.

 

"Non voglio"

 

"Su vieni…"

 

"No!!, mi vergogno" Sarabi e Serafina capirono che era Mufasa. 

 

"Dai"

 

"E va bene" Taka uscì dal cespuglio assieme a suo fratello. Le due leoncine stavano per sorridere, quando videro la cicatrice sull'occhio.

"Cosa ti è successo?" 

 

"mio padre mi ha menato ed ora non vedo più"

 

"Ma perché lo ha fatto?"

 

"Non voglio essere un re"

 

"Cosa?" Taka era stupito dalle parole del fratello

 

"come puoi non voler essere re? Hai un opportunità e la vuoi buttare così? Se fosse per me a quest'ora sarei ancora al settimo cielo" Mufasa lo guardò come per dirgli "sei proprio un ingenuo" poi parlò.

 

"Tu credi che essere re significhi fare ciò che si vuole?"

 

"Beh si, perché non è così?" Serafina e Sarabi si guardarono mettendosi a ridere

 

"Cos'è che vi diverte tanto?"

 

"Forse nei tuoi sogni!"

 

"Come?" disse incuriosito il piccolo Taka

 

"E' normale, sei ancora piccolo, viaggi di fantasia" disse Sarabi.

 

"Vedi Taka, essere re non vuol dire fare ciò che si vuole. Il lavoro di un re è quello di mantenere la pace nel regno; fare in modo che non vi sia siccità o carestia, è un impegno pieno e strapieno di responsabilità. Io non lo voglio portarle per sempre come un peso. Ora capisci perché non voglio essere re?"

 

"si... lo capisco" disse intristito il piccolo Taka andandosi a specchiare nell'acqua.

Mufasa vide la delusione nei suoi occhi. Avvicinandosi gli chiese: "ehi fratellino cosa c'è?"

 

"Mufasa, io pensavo che fare il re fosse esattamente come me lo immaginavo"

 

"La fantasia non è mai come la realtà, ricordatelo sempre Taka" disse Serafina sorridendogli e avvicinandosi ai due fratelli. Leccò Taka sulla guancia.

Mufasa e Sarabi capirono che era meglio andarsene e lasciare gli innamorati da soli.

Il sole stava tramontando e Taka assieme a Serafina si godevano lo spettacolo, poggiando la propria testa l' uno su l' altra.

La mattina seguente Taka si ritrovò poggiato sulla schiena di Serafina. Si alzò leccandola.

 

"Buongiorno"

 

"Taka, dove siamo?"

 

"Come dove siamo? Siamo alla pozza dell'acqua"

 

"Cosa!? Abbiamo dormito qui? I miei genitori mi staranno cercando! Saranno preoccupatissimi" disse andando via.

 

Taka rimase li a guardarla, ma poi pensò che fosse meglio tornare alla rupe. Quindi le andò dietro.

Intanto Sarabi e Mufasa stavano camminando insieme. 

 

"Sarabi, secondo te dovrei dare ragione a mio padre e diventare re? " Sarabi si fermò. Il piccolo Mufasa si girò a guardarla.

 

"Sarabi tutto apposto?" Sarabi cadde a terra. 

 

Mufasa gli andò vicino.

 

"Sarabi?! Sarabi?!! Devo cercare aiuto" Mufasa si diresse più velocemente che poteva alla rupe, ma per la troppa fretta inciampò e cadde facendosi molti graffi.

Non poteva mollare, non doveva. Sarabi era svenuta e lui doveva chiedere aiuto.

Appena arrivato vide sua madre assieme a quella di Sarabi che parlavano.

 

"Mamma!! Mamma!!" Uru si girò e vedendolo conciato i quel modo disse: "Mufasa cosa ti è successo?"

 

"Madre non abbiamo tempo Sarabi è svenuta e non mi risponde!"

 

"Presto portaci da lei!"

Le due leonesse stavano correndo a perdi fiato dietro Mufasa per raggiungere al più presto Sarabi.

Appena arrivati videro che Sarabi era sparita.

 

"Sarabi!!! Dove sei?" urlò sua madre.

 

"Sarabi!!!" urlò il piccolo Mufasa con gli occhi colmi di lacrime, guardando sua madre mentre l'abbracciava. 

 

"Mamma perché Sarabi è andata via?"

 

"Io…io…non lo so piccolo mio" Uru lo abbracciò forte mentre vedeva le lacrime scendere dagli occhi di Safi la madre di Sarabi.

 

"Safi" lei si girò.

 

"Ti giuro che farò tutto ciò che è in mio potere per ritrovare tua figlia"

 

"Grazie…"

 

"E' il minimo che possa fare per te" Safi le sorrise mentre si riavviavano verso la rupe.

Il giorno seguente la notizia si era sparsa fra tutti i leoni della rupe.

 

"Leoni e leonesse, ascoltatemi, come molti di voi sapranno Sarabi è sparita, quindi vi chiedo di cercare in tutto il regno come potete..." Mentre il re diceva questa frase, Sarabi oramai lontana dalle terre del branco. Pensava: "Mufasa devi diventare un re saggio ed onesto, ma so che tu non vuoi a causa mia. Me lo hai sempre detto 'io con te voglio vivere una vita tranquilla' e la vita di re non è affatto tranquilla. Ma non ti preoccupare, ci rivedremo un giorno"

Le ricerche come si può supporre non andarono a buon fine. I tre piccoli leoncini erano tristi. Ora che Sarabi era andata via, con chi avrebbero passato la giornata a violare le regole e disobbedire ai genitori. Solo Sarabi aveva questo coraggio, e lei non c'era più.

___

 

Quella mattina Sarabi cercava un po' di acqua con cui dissetarsi in mezzo a quel deserto. Con il sole al picco che cadeva sulla sua fronte. D'un tratto vide qualcosa muoversi in lontananza. Incominciò a correre verso la cosa che gli stava venendo in contro, ma la stanchezza era troppa, e lei non c'è la faceva più. Si lasciò svenire.

___

 

Intanto, i tre ex-compagni di Sarabi cercavano di non pensare a quello che era successo tre giorni fa, ma il pensiero era più forte di loro.

 

"Amici" disse Mufasa.

 

"Cosa c'è fratellone?"

 

"vi dispiace se torno a casa? Sapete, non sono in vena di giocare oggi"

 

"Vai pure ci penso io a tuo fratello" disse Serafina.

Mufasa si avviò, girandosi un attimo vide Serafina a Taka accocolati l'uno su l'altro. Con amarezza pensò che anche lui e Sarabi facevano così.

___

 

"Ehi svegliati!" Sarabi aprì gli occhi trovandosi in mezzo a un gruppo di leoni a lei sconosciuti.

 

"Dove mi trovo, e chi sei tu?" chiese Sarabi.

 

"Ti trovi nelle terre delle ombre ed io sono Ni piacere"

 

"La terra delle ombre?" disse Sarabi un po' confusa.

 

"Vedi questa terra è il luogo per chi vuole fuggire dalla realtà" la madre lo interruppe.

 

"Ni quante volte ti ho detto che non devi prendere in giro le persone? " davanti a Sarabi si presentava una leonessa imponente. Si chiamava Calia, era la madre di Ni.

 

"Perdonalo ma a mio figlio piace scherzare ed a volte esagera. Piacere io sono Calia e tu invece sei?"

 

"Oh si scusatemi non mi sono presentata, il mio nome è Sarabi e sono appena fuggita dalle terre del branco"

 

"E per quale motivo sei scappata?" chiese incuriosito Ni.

 

"Beh ecco..." ma Calia interrompendola le disse.

 

"Ora mai ha poca importanza. Benvenuta nel nostro branco, se vuoi puoi restare" Sarabi non sapeva cosa rispondere.

 

"Grazie della vostra generosità"

 

"Figurati" rispose Ni.

 

"Ehi vuoi giocare con me?"

 

"Va bene" disse Sarabi alzandosi. I due cuccioli incominciarono a correre. Sarabi saltò addosso a Ni andandogli sopra.

 

"Atterrato"

 

"Vuoi giocare alla lotta?" disse Ni guardando incuriosito Sarabi.

 

"Si, perché? Non sei capace di lottare?" gli rispose Sarabi.

 

"No, è solo che non ho mai visto una leonessa che volesse giocare in questo modo?"

 

"C'è sempre una prima volta, non ho forse ragione" disse Sarabi sorridendogli.

 

"Ok ma non ti lamentare se poi vinco io"

 

"Sta tranquillo non succederà"

___

 

Quella sera, Mufasa non riusciva a dormire, continuava a pensare a Sarabi. A come fosse vuota la sua vita senza di le.

Mufasa l' amava davvero, ma Sarabi era scappata, e forse ora era anche più felice. Oramai era inutile pensarci, quindi decise di dormire.

Il giorno seguente Mufasa raggiunse Taka e Serafina alla pozza dell'acqua. I due si stavano baciando senza accorgersi di essere osservati.

 

"Ehm… Ehm" Taka e Serafina si staccarono subito.

 

"Oh ehm Mufasa... ciao… non è come pensi"

 

"Su dai non è mica peccato, anzi sono felice per voi"

 

"Ti prego, non dirlo a mia madre" disse Serafina un po' vergognosa.

 

"Dirglielo? No non sono il tipo che fa la spia, potete stare tranquilli" gli disse sorridendogli.

 

"Ci sono novità riguardo a Sarabi?" Mufasa guardò Serafina con uno sguardo agghiacciante.

 

"Sarabi? Non lo so, e sinceramente non mi interessa" disse.

 

"Ehi fratellone, cosa ti prende?"

 

"Mi prende che sono arrabbiato con Sarabi. Se fosse stata una vera amica non se ne sarebbe andata. Almeno ci avesse detto perché" Mufasa andò a specchiarsi in una pozza di fango.

 

"Scommetto che aveva un buon motivo" gli disse Taka.

 

"E allora perché non c'è lo ha detto?" gli urlò contro Mufasa incominciando a correre con le lacrime agli occhi. 

 

"Tu pensi che gli passerà?" chiese a Serafina.

 

"Spero di si"

 

Mufasa ora si trovava sulla punta della rupe.

 

"Perché continuare questa tortura?" fece un passo avanti lasciandosi cadere. Poco dopo il suo corpo giaceva a terra senza vita. Il botto fece svegliare Uru che si precipitò fuori, a cercare di capire cosa fosse stato a provocare quel rumore così forte.

Appena arrivò sulla punta vide il piccolo Mufasa in una pozza di sangue con il cranio spaccato.

 

"No!" disse arretrando, Ahadi uscendo dalla grotta vide che stava piangendo.

 

"Uru cosa c'è?"

 

"Mufasa..." Uru guardò verso la punta della rupe, Ahadi andò a vedere, trovandosi anche lui davanti a quell'incubo. 

 

Quella stessa sera si stavano celebrando i funerali. Il piccolo Taka stava piangendo fra le braccia della madre, tutti i leoni e le leonesse erano riuniti intorno al piccolo Mufasa mentre il suo corpo veniva seppellito. Il giorno seguente Taka andò dal padre.

 

"Papà..."

 

"Dimmi cosa c'è Taka?"

 

"Ora che Mufasa è morto io sarò re?"

 

"Si, anche tuo fratello sarebbe stato d'accordo su questa scelta. Sai Taka, lui voleva lasciare a te il posto di sovrano"

 

"Veramente?" disse Taka con una flebile voce.

 

"Si" 

 

"Grazie fratellone" pensò il piccolo Taka.

 

"Beh, vuoi che ti insegni si o no ad essere un re?" disse Ahadi sorridendogli.

 

"Oh si, si"

 

"Allora vieni con me, ti mostro le nostre terre" Ahadi si incamminò seguito da Taka.

___

 

Gli anni passarono, e Taka e Serafina erano oramai cresciuti. Le passioni tra di loro erano sempre più forti.

___

 

Anche Sarabi era cresciuta e si era innamorata perdutamente di Ni.

 

"Ni" chiamandolo fortemente.

 

"Sarabi" rispondendole.

 

"Dove eri?"

 

"In giro, Ni"

 

"dimmi..."

 

"Io devo tornare alle mie terre, vuoi... vuoi venire con me? "

 

"Certamente" iniziarono così ad avviarsi.

___

 

Taka e Serafina stavano facendo una passeggiata.

 

"Serafina…Ti…ti piacerebbe essere mamma?"

 

"Cosa?" disse fermandosi di colpo.

 

"Beh si, avere un cucciolo insomma…"

 

"Certo che mi piacerebbe avere un cucciolo" Taka si accorse che dei leoni stavano correndo verso di loro.

 

"Serafina guarda"

 

"Chi sono?" il leone e la leonessa si fermarono a pochi metri di distanza da loro.

 

"Chi siete?" domandò Taka

 

"Io mi chiamo Ni e questa è Sarabi"

 

"Sarabi? Come fai ad avere il coraggio di presentarti dopo tutto questo tempo?!"

 

"Ti prego Taka, sono venuta a chiedere scusa a Mufasa" 

 

Taka gli si avvicinò a le tirò una sberla.

 

"Mufasa?! Mufasa si è suicidato per colpa tua!"

 

"Cosa?" Sarabi era sconcertata da ciò che aveva appena sentito.

 

"Non avrei mai pensato che la mia fuga gli provocasse questa reazione"

 

"Lui ti amava e tu sei scappata senza dirgli niente"

 

"Ma se io fossi rimasta lui non avrebbe voluto essere re" 

 

"Vattene..."

 

"Taka ma io..." ma Sarabi non finì di parlare che Taka la interruppe.

 

"Fa SILENZIO... Oramai avevo quasi dimenticato il dolore per la sua morte, anzi, mi ero completamente dimenticato cosa si provasse.  Vivevo felice insieme a Serafina, ma ora... per colpa tua lo sto riprovando. Vattene"

 

"Ma…"

 

"Ho detto vattene" gli urlò Taka piangendo.

 

"Almeno lasciami salutare mia madre"

 

"Fai quello che vuoi. Io non sono il re. Se vuoi parlane con mio padre, lui deciderà" Sarabi si avviò così verso la rupe, appena vide che era lontana Serafina disse: "Taka potevi trattarla un po' meglio. Dopo tutto lei non voleva certo uccidere Mufasa"

 

"Non hai visto quel... Ni? Era abbastanza ovvio che stiano insieme"

 

"E allora? Se tu fossi scappato non ti saresti lasciato andare?"

 

"Beh… io non so. Forse"

 

"E allora?"

 

"E allora niente. Sta di fatto che è colpa sua se Mufasa è morto. Non riuscirai a convincermi del contrario"

 

Serafina capì che non c'era più niente da fare.

Mentre si girava per andarsene disse a Taka: "E' tornata, dovresti essere felice per questo"

Taka al suono di quelle parole si sentì in colpa per il modo in cui aveva trattato Sarabi.

 

"Serafina" disse girandosi. Lei si fermò

 

"Hai ragione. Le devo chiedere scusa"

 

"Andiamo su" si avviarono così verso la rupe.

 

Sarabi vide la madre

 

"Mamma?"

 

"Sarabi?" girandosi Safi la vide.

 

"Sarabi sei tornata!"

 

"Dov'è Uru?"

 

"Dentro"

 

Sarabi si avvio "Uru"

 

"Chi è?"

 

"Sarabi"

 

"Oh ben tornata" disse con voce fioca da sdraiata.

 

"Sarabi, vieni con me" lei riconobbe quella voce 

 

"Ahadi" le corse incontro. Lui l'accarezzo.

 

"Vieni con me ti devo parlare" Sarabi lo seguì senza fare storie.

Uscirono e scesero dalla rupe. Ni li seguiva con lo sguardo. 

 

"Ahadi che cosa ha Uru?" Ahadi si fermò e guardò per terra.

 

"Ora mai abbiamo perso tutte le speranze. E' così da quando è morto Mufasa"

 

"Io... Mi... Mi dispiace" disse Sarabi mettendosi a piangere.

 

"Ehi, ehi non piangere. Tu non hai colpa"

 

"Invece si. E' solo colpa mia se Mufasa è morto. Io non pensavo… io non volevo"

 

"Sarabi" Ahadi le appoggiò la zampa sulla spalla.

 

"Ora ascolta: non è colpa di nessuno. Tu non volevi certo ucciderlo, quindi smettila di piangere d'accordo?"

 

"Va bene" rispose asciugandosi le lacrime.

Lo abbracciò.

Ahadi per un attimo rimase basito davanti a quell'abbraccio, ma ricambiò

 

"Sentite, vi dispiace se vi chiamo papà" chiese molto vergognosa.

 

"Ahadi la guardò con un sorriso.

 

"Certo che no figliola" ad un tratto si senti un rumore.

 

"Ni puoi uscire ora"

 

"Ok mi hai scoperto"

 

"Tu chi sei?"

 

"Lui è Ni, il mio fidanzato"

 

"Piacere" Ahadi lo guardava con severità. Non si fidava di quel leone. In lui c'era qualcosa che non gli piaceva.

 

"Se mi è permesso chiederlo: chi sei tu?" 

 

"Oh scusate, che maldestro. Il mio nome è Ni"

 

"Non ti ho mai visto da queste parti. Immagino che tu appartenga a qualche altro branco"

 

"Sai papà, è stato lui a salvarmi dal fuoco del deserto" Sarabi si incamminò. Ni capì subito che la doveva seguire. Appena furono abbastanza lontani da Ahadi, Sarabi disse a Ni: "Ni so che ti preoccupi per me, ma non ti permetto di spiare quello che faccio" disse un po' arrogante.

 

"Chi era quel leone?"

 

"E' il padre di Mufasa. Tu conosci la storia, quindi non c'è bisogno che ti dica altro"

 

"Mi dispiace per lui: perdere un figlio non è una bella cosa"

 

"Ma neanche perdere un amico" dicendo così Sarabi si addossò a Ni.

 

Taka e Serafina stavano facendo altro alla pozza dell'acqua.

 

Il giorno seguente, Ni si svegliò molto presto. Aveva voglia di curiosare in giro per il regno. Sarabi lo sentì.

 

"Dove vai?"

 

"Voglio vedere come sono le terre del branco. Vieni con me?"

 

"Ok" Sarabi gli sorrise.

Era felice insieme a lui. Non passò molto tempo che a Sarabi incominciarono a venire dei dolori al ventre. Lei non riusciva a capire cosa fosse ma lo immaginava. I due avevano avuto diversi rapporti ma lei non si preoccupava. la cosa che la faceva pensare era Ni. lui non voleva ancora avere un cucciolo, non si sentiva pronto ad affrontare una cosa del genere.

Lei glielo doveva comunque dire, non avrebbe potuto tenerlo nascosto in eterno.

Si avviò verso la rupe e vide che Ni gli stava venendo incontro.

 

"Ni ti devo dire una cosa?" lui vide che era piuttosto turbata.

 

"Sarabi, c'è qualcosa che non va?" Sarabi fece un sorriso a mala pena accennato. Poi sospirò.

 

"Ni ti devo dire una cosa che forse non ti piacerà" Ni non capiva.

 

"Beh qualunque cosa sia l'affronteremo insieme"

 

"Ne sei proprio sicuro?"

 

"Certo"

 

"Ni io...io aspetto un cucciolo"

 

"Cosa?" Ni non voleva crederci.

 

"Sarabi è uno scherzo? No, perché se lo è non è divertente"

 

"No non è uno scherzo è tutto vero. So che non vorresti questa cosa, ma ora è tardi per avere paura. Ti prenderai le tue responsabilità, come io mi prenderò le mie"

 

"Forse tu non hai capito" disse Ni con capo chino. Con la criniera che gli copriva gli occhi fece un sorriso che incuteva terrore.

 

"Io non voglio avere un figlio e non lo vorrò mai. Il fatto che non mi sento pronto è una cosa che la tua mente ha creato. Io non ho mai detto così"

 

"Ed ora cosa vuoi fare?"

 

"Me ne andrò" 

 

"Tu non puoi"

 

"Oh si che posso"

 

Ahadi aveva visto giusto: Ni non era il leone buono che voleva far credere. Era solo un menefreghista.

Sarabi tornò alla rupe. Ahadi la vide ma lei fece finta di non notarlo ed entrò nella grotta.

Ahadi la seguì capendo che c'era qualcosa che non andava. Entrò e la vide sdraiarsi.

Sarabi sembrava aver preso il posto di Uru, che oramai era morta da tempo di depressione e crepa cuore.

 

"Sarabi cosa c'è?"

 

"Niente" rispose con una flebile voce.

 

"Dai, non dirmi bugie" 

 

"Aspetto un cucciolo"

 

"Ma tesoro, è fantastico. E non sei felice?"

 

"Ma certo che sono felice, è solo..." Ahadi era sempre più impaziente di sapere cosa le fosse capitato.

 

"È solo… è solo che Ni se né andato" Ahadi si sentì il sangue ribollire nelle vene.

 

"Padre non siate duro con lui"

 

"Tranquilla, voglio solo fargli capire che con mia figlia non si scherza"

 

Intanto Serafina e Taka stavano tornando da una passeggiata. Avevano appena finito di ridere quando entrando nella grotta videro Sarabi.

Taka le andò incontro.

 

"Sarabi tutto bene?"

 

"Secondo te?"

 

"Sarabi cosa è successo?" chiese Serafina.

 

"Ni"

 

"Avete litigato?"

 

"Peggio se ne andato"

 

"Ma perché?" 

 

"Aspetto un cucciolo"

 

"Ma è una notizia fantastica" Serafina notava che qualunque cosa dicessero Sarabi non sorrideva.

 

"Dai non pensarci ora devi pensare solo a te ed il tuo futuro cucciolo" finalmente Sarabi fece un sorriso dicendo: "Hai ragione. Sai, spero che si una femmina"

 

"Io invece vorrei avere un maschio" disse Taka.

 

"mi leggi nel pensiero" gli rispose Serafina.

 

"Ma di cosa parlate?" chiese Sarabi.

 

"Sai tu non sei l'unica ad aspettare un cucciolo"

 

"Non mi dire che..." disse Sarabi con una faccia sorpresa.

 

"Si... sto per diventare papà"

 

"Tuo fratello sarebbe molto fiero di te"

 

"Lo so" Taka le sorrise.

 

"Tu non sai quanto mi penta di avere lasciato le terre del branco. Sono stata una stupida. Non dovevo andarmene. Sapevo che Mufasa stava affrontando un brutto momento con Ahadi, eppure me ne sono andata"

 

"Non pensarci. Ora mai è acqua passata" Taka capì dopo tanto che Sarabi era veramente pentita di quello che aveva fatto.

___

 

Ahadi e Ni stavano discutendo. O meglio… urlando.

 

"Perché mi vuoi costringere?!"

 

"Ni è una tua responsabilità!"

 

"Non è vero!"

 

"Si invece! Tu lasci che Sarabi soffra a causa tua. Ma sappi che io non perdono"

 

"Non mi metti paura" 

 

"Ora vedremo. Lo vedi quell' albero?" disse Ahadi girandosi verso un albero abbastanza vecchio.

 

"Devi sapere che quell'albero è poco più vecchio di me"

 

"E allora?" 

 

"Scava dove c'è quella croce"

 

Ni incominciò a scavare. Ad un certo punto sentì qualcosa di duro.

Finì di scavare e davanti a i suoi occhi si presentò uno spettacolo spaventoso: il teschio e le ossa di un leone cucciolo.

 

"Chi è? E cosa gli hai fatto"

 

"Devi sapere che quello è un mio vecchio compagno di giochi di quando ero ancora un cucciolo. Eravamo amici ma lui un giorno mi fece un piccolo torto"

 

"E cioè... ?"

 

"Io amavo Uru e lei amava me. Un giorno lo vidi farle la corte. Lui continuava imperterrito anche se lei rifiutava. Dopo diverse volte che Uru gli aveva detto di no, lui sai cosa fece?"

 

"No"

 

"Le tirò una sberla. Io non ci vedevo più dalla rabbia"

 

"E tu lo hai ucciso per questo… ?"

 

"Io non ho mai detto di averlo ucciso. Avevo scavato quella buca qualche tempo prima. Io gli ho semplicemente detto 'vuoi giocare a nascondino?'. Lui come uno stupido ha accettato e si è nascosto proprio li. Poi il poverino ha visto che era troppo alta per uscire, allora incominciò a chiamarmi 'Ahadi Ahadi'. Arrivai e mi disse: 'meno male che sei qui. Coraggio aiutami a salire' incominciai così a sotterrarlo. Lui urlava come un idiota mentre la terra lo ricopriva. Come puoi ben capire, non sono stato io ad ucciderlo, è lui che è morto a causa del soffocamento"

 

"Ma con i suoi genitori come hai fatto?"

 

"Gli ho semplicemente detto che dopo aver giocato a nascondino lui doveva andare da una parte. Adesso hai paura?" gli chiese in modo ironico con un sorriso.

 

"Si, va bene. Torno indietro"

 

"Bravo. Su seguimi" Ni ora stava tremando. Aveva una paura matta.

Appena tornati alla rupe, Ni raggiunse Sarabi. Lei lo vide.

 

"Sarabi, scusa, tuo padre mi ha fatto capire che stavo per fare una stupidaggine. Mi vuoi perdonare?"

Sarabi gli sorrise

 

"Certo che ti perdono"

___

 

Passò altro tempo ed un bel giorno si sentirono dei vagiti. Era nata una nuova vita. Per la precisione la figlia di Taka: Nala.

Lui ancora non aveva saputo la lieta notizia. Il leone e Sarabi stavano discutendo.

 

"Taka, ho paura che Ni mi nasconda qualcosa. Qualcosa che a lui mette paura"

 

"Ho notato. E' molto furtivo e si guarda sempre intorno, ma credo che sia soltanto molto premuroso. Dopotutto tra poco avrete anche voi un cucciolo, vuole assicurarsi che non ti accada niente"

 

"Non credo che sia così. E' da parecchio tempo che cerca di dirmi qualcosa, ma non ci riesce perché Ahadi si presenta ogni volta"

 

"Mio padre?"

 

"Si. Forse per convincerlo ha detto qualcosa di talmente spaventoso da indurlo a tornare"

 

"Sarabi. non mi stupirei affatto se mio padre facesse una cosa del genere. Da quando mia madre se ne andata, lui non è più lo stesso"

 

"Lo credo anch'io. E' stata una cosa difficile da superare per tutti noi"

 

"Fai così: questa notte mentre tutti dormono e naturalmente anche mio padre, vai lontano dalla rupe e fatti dire il segreto"

 

"D'accordo"

___

 

Quella stessa notte, Ni la portò sotto l'albero dove era sepolto lo scheletro.

Incominciò a scavare finché non lo trovò.

 

"Ecco, guarda"

 

"Chi è?"

 

"Non so chi sia, so solo che è stato Ahadi a seppellirlo vivo"

 

"Lo ha sepolto vivo?"

 

"È per questo che ho paura. Ahadi mi ha detto che se me ne andrò farà lo stesso con me"

 

"Quindi non vuoi..."

 

"No, io voglio essere papà. Ho capito che stavo per perdermi una cosa bellissima"

 

"Lo devo dire a Taka"

 

"No! Non farlo ti prego"

 

"Ni è la cosa più giusta. Tutti devono sapere la verità"

 

"Hai ragione, ma dobbiamo agire all'oscuro di Ahadi"

 

"Naturalmante. Altrimenti potrebbe far sparire lo scheletro"

___

 

L'indomani mattina, Sarabi e Ni andarono a chiamare Taka che era insieme a Serafina.

 

"Taka" lo chiamò di corsa Sarabi mentre lui si baciava con Serafina

 

"Taka. Taka!" facendolo innervosire.

 

"Cosa c'è?"

 

"Si tratta di tuo padre"

 

"Mio padre? Cosa è successo? Sta male per caso?" chiese tutto preoccupato.

 

"No, tranquillo, sta bene..." in quel momento si accorse che la piccola Nala mancava all'appello.

 

"Ma dove è vostra figlia?"

 

"Se ne stanno occupando le leonesse, tranquilla. Ma cosa devi dirmi riguardo a mio padre?"

 

"Forse non ti piacerà"

 

"Allora…" Sarabi fece un sospiro.

 

"Taka, tuo padre è un assassino" Taka pensava che Sarabi stesse scherzando, quindi si mise a ridere. Ma notando che Sarabi rimaneva seria la smise.

 

"Dici sul serio?"

 

"Ti sembra che stia scherzando?"

 

"Maledizione. Aveva promesso di non farlo"

 

"Ma cosa stai dicendo"

 

"Il cadavere..." Sarabi lo interruppe

 

"Come sai dello scheletro?"

 

"Perché è Mufasa!"

 

In quel momento ci fu un gelo che sembrò eterno. Ad un tratto Ni ruppe il silenzio.

 

"Ma allora perché mi ha detto che era un suo amico? " 

 

"Dimmi una cosa: il cadavere si trova vicino ad un albero con una croce sopra?"

 

"Si"

 

"Allora non ci sono dubbi" Taka incominciò a correre verso la rupe, arrivando fino da suo padre. Ahadi gli andò incontro.

 

"Padre, perché lo avete fatto?" disse con le lacrime a gli occhi.

 

"Cosa ho fatto?"

 

"Non fate lo stupido! Perché avete usato il corpo di Mufasa per spaventare Ni? Non avete rispetto per vostro figlio?! E' una cosa vergognosa per un re! Ammettetelo: voi provate ancora rabbia nei suoi confronti e negate che vi da fastidio vedermi come erede al trono!"

 

"Non è vero!"

 

"Non mentite a voi stesso!" lo interruppe Taka.

 

"Hai ragione. Non riesco ancora ad accettare il fatto che sia tu e non Mufasa il principe"

 

"Ma cosa avete contro di me padre?"

 

"Non lo so. Vorrei solo che tutto questo non fosse mai accaduto e che Mufasa e Uru fossero ancora qui insieme a noi"

 

"Non avete risposto alla mia domanda! Allora, cosa avete contro di me? "

In quel momento venne in scena qualcuno di inaspettato.

 

"Papà Taka!" era Nala che stava correndo verso Taka.

 

"Ehi, ciao piccola"

Nala si accorse che Taka stava piangendo.

 

"Papà Taka. Perché piangi?" Taka non rispose. Allora Nala rivolta ad Ahadi disse: "Nonno Ahadi, perché papà Taka piange?"

 

"È felice di vederti"

 

"Su, ora va da mamma. Io devo parlare con nonno"

 

"Va bene papà" la piccola Nala, Serafina, Sarabi e Ni si diressero fuori. Ma appena furono abbastanza lontani, Ahadi tirò uno schiaffo a Taka.

 

"Ma che figura mi fai fare davanti a gli altri andando a dire a tutti che quello che ho fatto vedere in realtà a Ni è il corpo di tuo fratello! Mi vuoi far passare per un bugiardo?!"

 

"Perché non lo siete?"

 

"Fa silenzio!" disse Ahadi tirandogli un altro schiaffo.

 

"Ora capisco perché mio fratello non voleva diventare re: aveva paura di somigliare a voi"

 

"Come osi tu piccolo verme insignificante? Tu che non vedi l'ora di diventare re? Tu piccolo lecchino che non sei altro?! Che lo stai facendo solo per me!" Taka si avvio verso l'uscita e poco prima di uscire si fermò.

 

"Padre io non lo sto facendo per voi, ma per Mufasa. Per il suo onore" appena ebbe finito di parlare si riavvio lasciando Ahadi senza parole.

  
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