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Autore: whiteskin    05/02/2012    16 recensioni
"Devi smetterla di soffocare il dolore con la droga" sussurrai, lo vidi sorridere, o così mi parse.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  he saved my life just like

lettura consigliata con make you feel my love - adele 

 




Mi sedetti al suo fianco, dove giaceva sull'asfalto, passai una mano tra i capelli per scoprirgli il volto, i grandi occhi marroni erano gonfi ed il viso era pallido. Scossi la testa mentre una morsa allo stomaco mi divorava.
Cominciò a tossire, mentre piano piano si rannicchiava su se stesso, posò una mano sul pavimento per darsi forza ed alzarsi, ma la debolezza non glielo consentì.
"Vado a chiedere aiuto" sussurrai cercando di mantenere la calma, ma la sua fredda mano prese la mia.
"No, resta qui" rispose con un filo di voce ritornando a stendersi.
La strada era illuminata da una serie di lampioni e nient altro, e non sapevo per quale motivo quella sera mi ritrovai a camminare per lì, alcuni lo chiamano destino, io la chiamo casualità. 
"Cosa posso fare allora?" chiesi vedendolo peggiorare, fece cenno di abbassarmi così avvicinai il mio orecchio al suo viso
"Non lasciarmi solo" disse per poi chiudere gli occhi e tossire nuovamente. Raccolsi la borsa che era caduta sul marciapiede e da dentro estrassi il pacchetto di fazzoletti, per asciugargli la fronte bagnata dal sudore. Sudava freddo, così mi tolsi il giubbotto e feci appoggiare la sua testa sulle mie gambe, coprendolo con esso. Smise di tremare e riprese parola. 
"Tienimi sveglio" annuì, cominciando ad accarezzargli i capelli. I vestiti che puzzavano di fumo ed altre sostanze, mettevano in risalto il corpo esile del ragazzo che affannosamente respirava su di me.
"Che ci facevi a quest'ora qui da solo?" prese un sospiro, e dopo un altro colpo di tosse parlò.
"I miei amici, mi hanno portato della roba e.." si interruppe tossendo
"tu l'hai accettata" finii la frase al posto suo, scuoteva la testa in segno di approvazione.
"Avevo bisogno di dimenticare, per un po'" si giustificò senza che io gli chiedessi qualcosa.
"Dimenticare cosa?"
"Essere me" rispose a mezzo fiato, fece riposare la gola e poi riprese a parlare. "L'altro giorno dei ragazzi mi hanno pestato - ridacchiò - è imbarazzante da dire ad una sconosciuta"
io non aprii bocca, mentre lui tacque per qualche istante.
"Sai sono stanco di essere odiato in tutto quello che faccio, mi sento un buonannulla" decisi di non dire nulla, neanche questa volta. Pensaii che forse l'unica cosa che voleva in quel momento, era liberarsi di ciò che teneva dentro, tutto quello che accumulava dietro un sorriso forzato per le fan.
Mentre il suo sguardo era rivolto verso il cielo stellato, gli accarezzai i capelli più morbidi di quanto potessi pensare. Quando all'improvviso, chiuse gli occhi. Mi ricordai delle parole che mi sussurrò poco prima. Così lo scossi per svegliarlo sussurrando il suo nome.
"Non ce la faccio più" mi rispose lui con un filo di voce mentre una lacrima rigava la sua guancia sinistra.
Cominciai a vedere offuscato anche io, ed il suo viso piano piano si appannava.
Mi avvicinai al suo orecchio, così da assicurarmi che percepisse ogni mia singola parola.
"Tieni gli occhi chiusi, ed ora prova a ricordare il tuo ultimo concerto. Tu non le vedi e non le senti, ma loro urlano e piangono di gioia, loro sono lì perché tu le hai insegnato che nonostante le difficoltà, tutto è possibile, lo sai questo? alcune di loro dicono addirittura che sei la cosa più bella della loro vita - ridacchiai - quindi non dire mai più di essere un buonannulla chiaro?" mi allontanai, il ragazzo non disse niente, sorrise tenendo gli occhi chiusi quando inevitabilmente si addormentò.
Presi il suo cellulare dalla tasca e chiamai l'ultimo numero da cui aveva ricevuto una chiamata.  
Coach.

 

**

 

Chiusi la telefonata, una macchina nera ci avrebbe raggiunto dieci minuti dopo, così decisi di svegliarlo.
Mi avvicinai al suo orecchio, lui emise un suono, lì capì che in verità era sempre stato sveglio, aspirai il suo profumo che, nonostante il cattivo odore dei vestiti, era presente sulla sua pelle.
"Devi smetterla di soffocare il dolore con la droga" sussurrai, lo vidi sorridere, o così mi parse. 
Una decina di minuti dopo, la macchina nera parcheggiò di fronte a noi, scese un uomo e due ragazzi, che si diressero verso Justin aiutandolo ad alzarsi, poggiarono le braccia del moro sulle loro spalle e lo portarono di peso fino alla macchina, lui si voltò verso di me un ultima volta e con il labiale mi ringraziò. Lo vidi sedersi sul sediolino posteriore, prese delle pasticche ed cominciò a respirare regolarmente con l'aiuto di un inalatore. 
L'uomo sulla trentina si avvicinò a me, lo riconobbi, era lui il famoso Ryan Good proprio come avevo sospettato.
"Grazie, gli hai salvato la vita" aggiustai la borsa ed il cappotto, sorridendo dolcemente.
"Di nulla, lui ha salvato la mia tante volte."


 

a superhero



 


MARTINS AND HER depressionistiche ONE SHOTS ARE BACK.
è da un paio di giorni che volevo postarla but
 il tema mi sembrava un po' troppo insolito :o
ma alla fine ho preso coraggio e l'ho scritta
ringrazio adele, ed è colpa sua se ho versato lacrime uù
il mio piccolo bieber, era da tanto che non scirvevo su di lui,
ho in mente un'intera fan fiction dfkjghsdfjggsdk
che scriverò non appena avrò finito la mia in corso uu (breathing)
non ho molto da aggiungere in verità, spero vi sia piaciuta
fatemi sapere donnole lettrici, io mi fido di voi

AVIF POWER.
(associazione viva i furetti)
otheroneshot

adieux
xbieberspancake
martins il furetto

  
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