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Autore: Sly was here    05/02/2012    3 recensioni
Eric conduce una vita felice: è single, ha un lavoro che gli piace, compagni di lavoro ok. Ma gli manca comunque qualcuno che lo capisca al volo. Poi un sogno e un tormento.
E' una one shot nata da un mio compito in classe di italiano. Riadattata in chiave N.C.I.S. Los Angeles, spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just a dream. Or not?

Eric si alzò dalla sedia e andò fino al frigorifero per prendere il succo d’arancia, ma si rese conto di averlo finito. Così si mise il giubbotto ed uscì di casa per andare al supermercato e fare provviste. Camminò fino al market più vicino e, dopo aver preso un carrello, iniziò a riempirlo di bevande e cibo.
Quando la spesa fu completa si mise in fila alla cassa. Dovette aspettare una decina di minuti prima che fosse il suo turno e quando passò di fronte la cassiera, che gli ammiccava, il suo sguardo si fece sprezzante.
Le donne, per lui, erano viziate e insopportabili, stavano sempre lì a dirti cosa fare e cosa non fare e non capivano la mentalità maschile, o meglio, non volevano capirla. Per Eric erano molto meglio i computer: veloci, affidabili, mai in errore.
Eric era un giovane alto, con spalle larghe e capelli biondi, occhi di un azzurro che, col cambiare del suo stato d’animo, passavano ad un grigio cupo. Era un uomo molto attraente, ma delle donne non gl’importava granché. Lavorava per il dipartimento della marina degli Stati Uniti d’America, che grazie ai dati che lui trovava con la sua abilità al pc, riusciva ad identificare i criminali e ad incastrarli. Aveva un ufficio tutto per sé, con molti computer a sua disposizione, un mega schermo touch attaccato alla parete; spesso e volentieri rimaneva chiuso lì per tutto il suo orario lavorativo. Era poco conosciuto, infatti, alla sede del N.C.I.S.
Tornando verso casa vide la sua vicina, che lo salutò invano, dato che lui non le fece nemmeno un cenno col capo. Rientrò in casa e, prendendo un po’ del succo d’arancia appena comprato, tornò al suo computer.
Lo riavviò e sul desktop apparve l’immagine di una ragazza virtuale: la sua creazione. Aveva iniziato già da qualche giorno a riprodurla, ma il lavoro non gli aveva concesso di finirla. Stava creando un videogioco e quella doveva essere una delle protagoniste femminili.
Era una ragazza bassa, magra, con i capelli rosso fuoco, la pelle diafana e gli occhi verdi. Il carattere poteva immaginarlo da sé: simpatica, con uno spiccato senso dell’umorismo perspicace ed ambiziosa. Il suo modello di ragazza.
Aggiunse qualche ritocco al viso e alla forma degli occhi ed eccola lì, la donna dei suoi sogni. Avrebbe amato solo una donna come lei, se mai fosse esistita realmente. Ma purtroppo non era così e doveva accontentarsi di guardarla e immaginare.
Dopo aver mangiato la cena, essendo stanco, si mise subito a letto ed in pochi minuti venne accolto tra le braccia di Morfeo.
Il giorno dopo si alzò controvoglia. Aveva fatto un bellissimo sogno: era su un prato verde, seduto su una coperta patchwork, a fare un pic-nic con la sua amata. Si chiamava Nell ed era identica a come lui l’aveva disegnata al computer. Mangiavano tramezzini e si divertivano a guardare le nuvole. Eric sognò di baciarla e di accarezzarle il viso dolce. Ma era solo un sogno.
In auto, durante il tragitto tra casa e lavoro, ripensò a ciò che aveva sognato. Stava per diventare un tormento.
Quando entrò nella sede del dipartimento, salutò Hetty che lo chiamò a sedere alla sua scrivania.
Facendolo sedere, gli disse: «Eric, ci aiuti molto nel lavoro e nell’ultimo periodo gli episodi di criminalità sono aumentati. Per questo ho deciso che da oggi avrai un’aiutante. Da solo non puoi fare tutto il lavoro; ma non preoccuparti, si tratta di una persona simpatica, ho fatto il colloquio di lavoro con lei proprio ieri. È già nel tuo, anzi vostro, ufficio.»
Eric rimase per qualche secondo a pensare: “lei” era riferito a “persona” o ad una donna? Non avrebbe di certo lavorato con una ragazza! Kensi era simpatica e la conosceva da diversi anni, poteva sopportarla; ma una ragazza nuova era fuori discussione. Si alzò dalla sedia e si diresse a passo svelto verso il proprio, anzi il loro, ufficio.
Aprì la porta d’impeto e guardò alla sua scrivania, dove c’era il pc centrale. Una ragazza era seduta sulla sua sedia. Era Nell. Eric si diede un pizzico sul braccio e batté più e più volte le palpebre prima di poter affermare a se stesso che la sua nuova aiutante era la donna del sogno. Stessi capelli rossi, stessi occhi verdi, stesso naso all’insù.
«N-Nell?» disse lui.
«Sì, piacere!» rispose porgendole la mano «Io sono . . . »
«Eric, sì, lo so. Ho fatto ricerche su di te.» disse lei. Lui la guardò stranito.
«Sei un mito per me. Hai aiutato l’N.C.I.S. in più di duemila arresti. Sono onorata di farti da spalla.»
Erica ascoltò la sua voce eccitata, ma allo stesso tempo … tranquilla. Senza nemmeno rendersi conto di ciò che faceva, la attirò a sé e la baciò. Proprio come nel suo sogno. Solo che stavolta era tutto vero.


Grazie a coloro che mi hanno letta (267 persone! WOW!) e che mi hanno recensita, un bacio,
Sly was here
   
 
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