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Autore: IronWoman    05/02/2012    3 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima storia che scrivo (siate clementi D:) e l'ho dedicata a Robert, mitico attore, e alla sua dolce mogliettina, con la partecipazione del figlio Indio :DD
(Dimenticavo, qui Susan è ancora incinta e deve partorire)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non è di certo l'unica cosa al mondo che può fare felici tutti: anche l'umorismo è divertente. Se poi si ha la fortuna di essere protagonisti di un amore divertente ci si può ritenere fortunati.

 

C'è sicuramente qualcosa di sbagliato in me.

Questa è la mia scusa per giustificarmi nel fare, tra due scelte, sempre quella sbagliata, ma non me ne pento, perché sono consapevole di far del bene ad altre persone. Almeno credo. Ecco come giustifico di essere sposata con Robert, anche se non me ne pento.

Il mondo è un posto pericoloso, composto da persone pericolose che compiono ogni giorno atti pericolosi che provengono da scelte pericolose, che a sua volta provengono da pensieri non molto intelligenti. Io ho paura di questo mondo. Guerre. Terrorismo. Truffe. Queste ultime non sono tanto negative per i ladri, però per chi viene derubato è proprio una cosa negativa ma lasciamo perdere.

 

-Susan, vedi di cucinare qualcosa di buono a pranzo, viene Indio!-esclamò mio marito dandomi un piccolo bacio e prendendosi dei toast appena riscaldati. Già, Indio. Il mio dolce figliastro grande. Talmente grande e maturo che sembra che sia lui che bada a suo padre e non viceversa. Anche se Robert l'ha avuto con un'altra donna, non ne sono scontenta: ora anche noi stavamo per condividere questa grande gioia...

Con mia enorme sorpresa Robert si abbassò e diede anche un bacio al mio pancione, dove c'era nostro figlio. Che dolce. Sono questi i momenti in cui penso di aver fatto la scelta migliore, per me, per lui, per entrambi. Sono questi i momenti in cui ripenso che mi sono innamorato di questo suo lato dolce, incredibilmente dolce, e romantico. Anche se strano.

-Vedrò di fare del mio meglio-commentai sorridendo.

-Io vado e ricordati che siamo sempre insieme-disse lui con una fetta di pane tostato in bocca e andandosene al lavoro, tranquillo.

-Ah, sei mia-aggiunse prendendosi un altro toast.

Mi sembrò che il tempo passò pure troppo velocemente. Solo pochi minuti e lui e Indio erano già dietro la porta che si lamentavano come lupi affamati che stavano morendo. Dopo un pasto abbastanza energetico dove ho dovuto cucinare per quasi venti persone (ed eravamo solo noi tre a mangiare), Indio fece una domanda a suo padre che fece riflettere anche a me.

-Papà, ti ricordi quando ti facevo da piccolo alcune domande?-domandò il mio figliastro, assumendo un'aria totalmente innocente e sincera.

-Alcune domande? Mi tartassavi!-esclamò Robert e io non potei fare a meno di ridere.

-Ti posso fare due domande?

-Una l'hai già fatta. Dimmi l'altra-lo invitò il padre, assumendo quel sorrisino da “so tutto io” che, modestamente, gli riusciva benissimo.

-Perché non dici mai a Susan “ti amo”? Nemmeno lei te lo dice mai ma insieme ripetete “siamo sempre insieme”. È da un po' di tempo che noto questa cosa. Insomma, siete sposati, dovrebbe essere normale dire “ti amo”-parlò Indio, rivolgendo degli sguardi interrogativi a me e a mio marito. Robert mi guardò, sempre sorridendo, e io ricambiai lo sguardo con uno interrogativo e si limitò a sospirare.

-Vedi, che io ami Susan lo so e lei lo sa e io so anche che lei mi ama...ma cerco lo stesso di farglielo capire perché durante anche i film in cui recito sono costretto a dire “ti amo”. E quindi per me quelle poche parole hanno perso valore. Voglio che mia moglie comprenda che le ho donato me stesso soltanto per costruire a lei un'altra cosa, che è più grande di tutto quanto. Pure dell'universo intero. Un noi davvero molto prosperoso-rispose Robert guardando il figlio con una serietà...quasi professionale. Molte volte lo avevo visto lavorare sul set ma quella scena a cui avevo assistito era incomparabile con chiunque altra. A quel punto gli sorrisi, non potendo fare a meno di farlo. Lui era davvero così dolce, spiritoso, muscoloso e fottutamente sexy. Ed era mio e anche sempre insieme a me. Robert tutto a un tratto si fermò per prendere un respiro molto profondo.

-Indio, tu vuoi bene a Susan e al tuo piccolo fratellino o sorellina, vero?-chiese, guardando il figlio con una serietà che quasi pure io stavo faticando a decifrare.

-Certo. Perché?
-Vai a buttare la spazzatura se vuoi rendere loro felici-rispose suo padre facendo la faccia di chi la sa lunga e quando Indio uscì dalla stanza, mi si avvicinò e mi diede il migliore tra i baci che avessi mai ricevuto in tutta la mia vita. 

  
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