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Autore: mozzoso    06/02/2012    0 recensioni
Matteo è un ragazzo adottato che scopre di aver sofferto di abbandono prossimale, ha finalmente accettato di non essere un superuomo ma un semplice sognatore che viene trafitto ne più ne meno da gioe e dolori come tutti gli altri esseri umani. Certo lui ha dovuto affrontare temi difficili ma il suo pensiero è sempre stato che è brutto paragonare le sofferenze e che bisogna lottare sempre e comunque. Ora ha 23 anni e sembra che un nuovo miracolo gli si stia presentando davanti...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi ricorderò per sempre il 4 febbraio 2011, dopo anni di confusione estrema e pazienza da parte delle mia migliori amiche sono andato a Genova per incontrare la mia vera mamma! Da quel giorno sono entrato in una visione nuova, più matura della vita, è da quel momento che ho iniziato a smettere di sognare sul futuro e ho iniziato insieme a Loredana un lungo e faticoso viaggio per scoprire tutte le sofferenze che mi tenevo dentro quasi fino a soffocarmi e che cosi tanto si leggevano nei miei occhi profondi che quasi mai nessuno era in grado di leggere. Dovete capire che la mia storia è intrecciata da tante altre storie, tutti noi siamo parte di tante altre storie che si intrecciano come liane in questa giungla che è la società moderna, che di moderno infine si può solo considerare la tecnologia che cosi stupidamente viene usata per fare guerre e disastri a nostri fratelli. Mia madre era rimasta incinta perchè mi desiderava più d qualsiasi altra cosa al mondo, ero il suo traguardo più ambito nonostante lei avesse 23 anni, forse per me si era innamorata dell'uomo sbagliato, Renato che era sposato con 4 figli e che mai avrebbe lasciato la sua famiglia per noi, cosi dopo la nascita e il mio bel periodo in incubatrice per problemi di adattamento iniziai solo con Loredana un lungo cammino, cosi lungo che si infranse dopo nenche 3 anni e mezzo per gravissimi problemi con i suoi genitori tra alcolismo e depressione, senza parlare del disinteresse dei suoi fratelli. Dovetti andare prima in affidamento e poi in adozione, molti dicono che i bambini non capiscono questo, io infatti continuavo a non capire perchè dovevo dare la buonanotte a una mamma quando sapevo che da qualche parte avevo Loredana. La famiglia affidataria ha realizzato questo distacco totale per il suo amore morboso, amore possessivo che lentamente ha lacerato già il debole equilibrio della mia mamma che era stato violato brutalmente e ripetutamente da mio nonno materno, poi lentamente è stato violato il mio di equilibrio per una famiglia che mi sono scoperto a ritenere responsabile ma allo stesso tempo di esserci affezzionato. Si perchè è facile andare contro a persone deboli, persone che non hanno colpa di essere ristrette di mentalità e che alla fine sono anche loro vittime del sistema che le ha lasciate da sole, gli assistenti familiari hanno permesso di far andare via una creatura da una mamma innamorata del suo figlio ma con problemi che si sarebbero risolti e essere spedito in una famiglia che benestante è caduta in disgrazia di creatività e sentimenti. Iniziai a crescere e imparai a seppellirmi dietro le spalle il ricordo seppur confuso di quel volto, di quella voce e iniziai a riconoscere la mia nuova famiglia e poi contro la legge anche la famiglia affidataria, una vera fortuna perchè tramite loro l'ho ritrovata mia madre, il mio carattere è sempre stato molto testardo forse è per questo che ho assorbito solo le cose positive che vedevo intorno a me. Curiosità e malinconia della mia infanzia si intrecciavano, a volte la delusione era cosi forte da farmi piegare alle ingiustizie di bulli che a scuola erano sempre tanti, questi pesi mi spinsero a cercare uno scudo ed è li che iniziai a falsare la passione per la bicicletta, pedalare per me era equivalente a scappare sempre più lontano da una realtà, quella della città che non mi apparteneva e cercavo rifugio nei sentieri, nei prati e nei boschi... In breve tempo imparai che la paura più grande che avevo non era di morire ma di vivere, è in quel momento che iniziai a accorgermi che io le paure le affrontavo solo in bicicletta, le paure erano impersonificate in una discesa ripida, in un salto e più diventavo bravo più io falsavo la mia maschera, mi facevo vedere forte ma in realtà ero solo un bravo mago che con abili trucchetti manipolava le persone intorno. Mi ricorderò sempre la mia prima migliore amica, si chiamava Francesca e lei aveva capito che io ero cosi bravo, ma non aveva previsto che il mio debole carattere emotivo avrebbe finito per rovinare l'amicizia, ancora oggi ho il dubbio se si era arrabbiata perchè volevo conoscere la sua amica o se perchè proprio in quel giorno che mi guardava con occhi più luccicanti avrebbe desiderato chiedermi di fidanzarmi con lei... Cosi è arrivata la prima bastonata tra amore e amicizia, Francesca non ha mai più voluto avere nulla a che fare con me, qualche anno più tardi un dolore più forte, il mio migliore amico Davide ha avuto un incidente a scherma, poco dopo in ospedale gli diagnosticarono un tumore alle ossa, era il giorno del mio 16 compleanno e nonostante io abbia cercato di farmi coraggio la morte se lo portò via un anno dopo, ricordo che ero distrutto e che avevo conoscuto in quel periodo due gemelle che nonostante tante litigate mi hanno dato lo spunto di cambiare e diventare padrone della mia vita, grazie Carlotta e Matilde. Insomma questo in breve è stato il mio passato ma meno male che non sempre si deve soffrire...
  
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