Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Rumiko Takahashi; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Il
più bel regalo sei tu, Ranma
La
ragazza aprì la porta d’ingresso, per poi richiuderla dietro di sé con
stizza. Passò davanti alla cucina diretta verso le scale ma fu fermata dalla
voce di sua sorella Kasumi che la salutava.
-Ciao
Kasumi..- le rispose dolcemente.
-Com’è
andata a scuola, Akane?- s’informò lei, appena uscita dalla cucina.
-Tutto
bene, non ti preoccupare..- le disse sorridendo.
La
sorella fece girare il suo sguardo nella stanza come per cercare qualcosa,
infine lo posò su di lei.
-Ma
Ranma dov’è? Non è tornato con te?- chiese perplessa.
-Non
è tornato con me perché ha detto che doveva “fare una cosa”!- concluse
irata.
-Ah,
scommetto che avete litigato anche oggi..- suppose l’altra.
-E
certo che abbiamo litigato! Finché lui continua a ripetermi che io sono un
maschiaccio senza un briciolo di femminilità, certo che litigheremo!-
s’indispettì Akane. A quell’affermazione Kasumi sorrise, sua sorella quella
testarda.
-Beh,
se non ti dispiace ora andrei in camera mia..- si congedò Akane.
-Si,
va bene..- disse solo la sorella rientrando in cucina.
Mentre
saliva le scale, la più giovane delle sorelle Tendo pensò che dato che per il
giorno dopo non c’erano compiti oggi aveva il pomeriggio libero. Entrò in
camera e si abbandonò a pancia in giù sul letto sbuffando.
Si
alzò mettendosi a sedere con le braccia appoggiate sul letto, le gambe a
penzoloni nel vuoto così da non toccare il pavimento. Non sapeva cosa fare. Un
pensiero le balenò nella testa. Chissà dove si trovava in quel momento, Ranma?
-Non
lo so e non mi interessa per nessun motivo saperlo!- si disse per auto-convincersi.
Incrociò
le braccia al petto e si girò verso il muro. Sopra la testata del letto c’era
il suo calendario. Nel mese corrente c’era la fotografia di un tenero cucciolo
di gatto. Gli occhi socchiusi e il musino all’insù, il pelo ancora corto.
Sorrise
nel vedere quell’immagine, non avevano mai avuto un gatto perché Ranma ne
aveva una paura folle. Ma a lei le erano sempre piaciuti quei piccoli animali
desiderosi di coccole. Guardò meglio il calendario, un giorno era stato
cerchiato con un pennarello rosso. Per leggere meglio lo staccò dal muro, il
giorno segnato era il 15 del mese di settembre. Un dubbio: cosa c’era il 15?
-Ma
certo.. Il mio compleanno..- le sfuggì in un sussurro.
Tra
l’inizio della scuola e le solite liti con i vari pretendenti non c’era
stato molto tempo per fantasticare sul suo compleanno. Anche quest’anno non lo
avrebbe festeggiato, come sempre. Non lo festeggiava perché quello era anche
l’anniversario della morte della madre e quel giorno le rievocava la perdita.
Certo le sarebbe piaciuto festeggiare normalmente, ricevere gli auguri, sentirsi
cantare l’allegra canzoncina ‘Tanti auguri a te!’, aprire i regali insieme
agli amici. Ma sapeva che questo era impossibile.
Si
alzò dal letto come per lasciare quei pensieri. Aprì la finestra, inspirando
una boccata d’aria. Fuori si vedeva che era una bella giornata. Richiuse la
finestra e pensò di sfogarsi un po’ andando ad allenarsi in giardino. Le arti
marziali, erano un buon metodo per sfogare la rabbia. Si cambiò e poi uscì per
andare verso il dojo. Un po’ di ginnastica non le avrebbe fatto che bene.
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La
porta d’ingresso si aprì per lasciare posto a un giovane ragazzo, che la
richiuse bruscamente. Dalla cucina Kasumi sospirò. A forza di litigare, una
volta di queste l’avrebbero buttata giù quella porta.
-Bentornato,
Ranma..- disse cordialmente Kasumi.
-Grazie,
Kasumi..- le disse tenendo il broncio.
C’era
silenzio e sapeva che Ranma doveva chiederle qualcosa dato che apriva la bocca
ma non si decideva a parlare.
-Akane
è nella sua stanza..- gli sorrise lei. –Nel caso tu voglia scusarti..-
aggiunse in un sussurro prima di dileguarsi in cucina. Lui salì le scale come
suggeritogli da Kasumi intendeva scusarsi. Bussò alla porta ma nessuno rispose.
-Akane?-
provò a dire, niente.
Aprì
la porta ma la stanza era deserta, vide la cartella sulla scrivania. Quindi era
per certo a casa. Si avvicinò alla finestra, da dove entrava la luce che
illuminava la stanza. Sentì un rumore provenire da fuori, incuriosito si espose
verso l’esterno. Fu in quell’attimo che la vide, era in giardino che si
stava allenando. Tirava i colpi in aria come da manuale, qualche calcio
alternati da dei pugni. Si ritrasse prima che lei sentisse la sua presenza,
meglio evitare di farsi scoprire dalla tua fidanzata mentre la fissi. L’ultima
cosa che voleva adesso era peggiorare la sua situazione facendosi beccare in
camera sua. Le avrebbe chiesto scusa dopo cena, c’era tempo. Fece per uscire,
quando la sua attenzione fu catturata da qualcosa appoggiato sul letto. Sembrava
un foglio piuttosto grande, con l’immagine di un gatto.
Con
passo calmo si avvicinò chinandosi per osservarlo, niente di strano solo un
semplice calendario annuale. Un giorno in particolare era stato cerchiato, il 15
di settembre. Lo prese in mano aguzzando la vista, non riusciva a capire cosa
c’era scritto. Lo prese in mano e avvicinò il volto. Di sicuro Akane non
aveva una bella calligrafia, non era capace di leggere cosa c’era scritto.
Aveva decifrato le prime due parole, ma l’ultima no. Era sicuro che iniziasse
con ‘Il mio com…’. Il mio compito? No, no quella era un ‘P’. Il mio
compagno? Non aveva senso, forse era una ‘L’. Il mio complesso? Il mio
completo? Ci pensò un po’, era inutile pensare a tutte le parole che
cominciavano così. Si sforzò di leggere riflettendoci sopra qualche secondo
camminando per la stanza, si sedette alla scrivania. Appoggiò il calendario
davanti a sé, osservandolo meglio. Quando scoprì la soluzione dell’enigma
gli venne da sorridere. Ah, c’era solo scritto ‘Il mio compleanno’. Come
aveva fatto a non pensarci prima?! Una cosa talmente ovvia, sul calendario si
scrivono sempre delle varie ricorrenze, anniversari e compleanni. Un momento,
compleanno??!!
Il
compleanno di Akane??!!
Sbarrò
gli occhi sorpreso, non sapeva quando compiva gli anni Akane. Se l’avesse
detto a qualcuno non gli avrebbero creduto. Si, non so quando cade il compleanno
della mia fidanzata però l’ho quasi sposata.
Sorrise,
meno di un mese fa si stavano per sposare e lui non sapeva nemmeno il giorno del
suo compleanno.
Un
rumore lo distrasse dai suoi pensieri, sentì dei passi di qualcuno che saliva
le scale. Doveva filarsela, sarebbe uscito dalla finestra, ecco. Con agilità si
espose sulla finestra, diede un ultimo sguardo indietro. Uscì e si nascose di
lato dalla finestra, non era prudente saltare sul tetto chiunque lo avrebbe
potuto vedere. Sentì che qualcuno era entrato nella camera per poi chiudersi la
porta alle spalle e sedersi sul letto. Forse Akane aveva finito gli allenamenti.
-Uff,
mi ci voleva proprio un allenamento così..- sentì dire da Akane che si lasciò
cadere sul letto stesa.
Ranma
ancora fuori dalla finestra stava per andarsene ora che non c’era pericolo di
essere scoperto, quando si udì un bussare leggero alla porta.
-Akane
posso prendere la tua calcolatrice?!- domandò Nabiki, appena entrata.
-Certo,
è sulla scrivania..- le rispose senza muoversi dalla sua posizione.
Come
detto dalla sorella, Nabiki si avvicinò alla scrivania e prese la calcolatrice,
notò il calendario abbandonato lì sopra nel punto esatto dove lo aveva
lasciato Ranma.
-Ehi,
Akane?- la richiamò.
-Si,
dimmi..-
-Hai
progetti per il tuo compleanno?- chiese senza mezzi termini lei.
La
sorella scatto a sedere sorpresa. –No, sai come reagirebbe papà se lo
festeggiassi..-
Nabiki
sembrò riflettere sulla sua risposta, per poi contraddirla.
-Secondo
me, non me lo vuoi dire ma hai dei progetti..- le disse avvicinandosi.
-E
sentiamo, perché non te lo dovrei dire?- chiese annoiata.
-Ma
naturalmente perché temi che svelerei tutto ai tuoi ammiratori..- affermò
maliziosa.
-Oh,
certo! Kuno e l’intera scuola muore dalla voglia di sapere se passerò o meno
il mio compleanno con le mie amiche?- disse di rimando Akane sarcastica. Ma
Nabiki non mollava la preda.
-Beh
certo se lo passassi con le tue amiche, no.. Ma se fosse con Ranma?- terminò
maliziosa.
Da
fuori dalla finestra si sentì un tonfo, che logicamente era il ragazzo dal
codino scivolato per la sorpresa e tutt’ora si ritrovava ad origliare
interessato come non mai.
-Hai
sentito?- tentò Akane di cambiare discorso.
-Non
sviare le mie domande.. Allora passerai la giornata con il tuo fidanzatuccio??-
la provocò Nabiki.
-No,
non credo.. Penso che lui non sappia nemmeno quando sia il mio compleanno..-
-Peccato..
Avrei potuto trarne delle belle fotografie piccanti da vendere..- dichiarò
delusa.
-Ti
è andata male sorellina..- le disse prima che uscisse dalla camera contando
quanti soldi aveva perso da quell’affare non andato in porto. Rimasta sola
nella stanza la ragazza si avvicinò alla finestra guardando estasiata il
tramonto che si vedeva dalla sua finestra. Erano quasi le sei di pomeriggio, lei
era tornata alle quattro e mezza.
Chiuse
gli occhi cercando sicurezza dentro di sé che non trovò. E con un filo di
tristezza sussurrò piano qualcosa.
-Anche
se Ranma lo sapesse, non credo che cambierebbe qualcosa..-
Seppure
sussurrata a bassa voce quella frase Ranma, ancora fuori dalla finestra, la udì
ugualmente.
“Ti
sbagli Akane.. Ora che lo so qualcosa cambierà eccome..” si ripromise il
ragazzo.
Eccomi
qua!! Di nuovo tra voi ragazze, vi regalo la mia nuova pazzia formato fanfiction!!
Dato che oggi è il mio compleanno la pazzia è accentuata.. Sarà di qualche
capitolo.. Massimo tre, non di più.. Non so cos’altro dirvi se non di
commentare e di farmi gli auguri!! (sia per la fic che per il mio comple!!) Un
bacio a tutti..
Konekochan