Anime & Manga > Host club
Ricorda la storia  |      
Autore: Dreamer In Love    06/02/2012    2 recensioni
Il segreto di Haruhi è stato scopero, ma all'Ouran High School, la notizia non è stata presa molto bene.
Haruhi prenderà un'importante decisione per salvare l'Host Club.
E' la mia prima Fan Fiction, fatemi sapere cosa ne pensate. :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7.00. La sveglia suonava chiassosa e Haruhi, assonnata, la spense.
Si preparò velocemente infilandosi per prima l’uniforme nuova. Niente più giacca e cravatta con pantaloni neri, stavolta indossò l’uniforme alla marinara: gonna a scacchi, camicia bianca e fiocco rosso al collo.
Quel giorno sarebbe stato il primo nella sua nuova scuola, la Lobelia.
Si guardo allo specchio, pensando confusa che stava proprio bene con quell’uniforme.
Chissà che avrebbe detto Tamaki vedendola vestita così.
Si sarebbe messo a piangere e avrebbe iniziato uno dei suoi discorsi senza senso. Tama era proprio un idiota.
Le scappò un sorriso.
Si mise il fermacapelli: il fiore di ciliegio era stato lavorato molto finemente; doveva essere opera di un bravo artigiano.
I capelli le erano ricresciuti, ormai le arrivavano alle spalle. Le sembrava ieri che li aveva tagliati perché uno sciocco bambino gli aveva attaccato la gomma da masticare.
Prese un toast al volo e via, a prendere l’autobus.
Haruhi arrivo presto a scuola e ancora una volta si stupì di come tutto fosse così perfetto. La chiesa in stile gotico, i giardini curati, ragazze belle e serene che scherzavano tra loro. Quelle ragazze davano l’aria di essere molto gentili e simpatiche.
Perché tutte si giravano a guardarla? Ovvio, tutti sapevano chi era. Haruhi Fujioka. La borghese con la borsa di studio, quella dell’Ouran High School, la ragazza dell’Host Club… l’Host Club…
Ma chi voleva prendere in giro?! Quella non era la sua scuola!Quello non era il posto giusto per lei, o meglio, lo sarebbe stato se con lei ci fossero stati loro: Honey, Mori, Hikaru e Kaoru, Kyoya e Tamaki. Loro erano la sua famiglia, solo con loro poteva essere se stessa e voleva stare solo con loro. Le sarebbe piaciuto essere là con quella banda si squinternati.
Se solo non fosse successo…
Se solo Tamaki…
Si passò nervosa una mano tra i capelli e trovò il fermaglio.
(flash back)
“Haruhi aspetta!”, urlò Tamaki dalla finestra.
Haruhi roteò gli occhi al cielo ma sorrise, anche se era difficile essere di buon umore. Gli studenti la guardavano male e sparlavano di lei. I giorni precendenti erano stati i peggiori della sua vita. Occhiatacce, spintoni e insulti. Fortunatamente c’erano con lei i membri del Club. Non lo abbandonavano un attimo e con le loro suppliche e minacce erano riusciti a calmare per un po’ le acque. Ma quella quiete non sarebbe durata ancora per molto. Quello che aveva vissuto era solo l’inizio della tempesta e dei cambiamenti che avrebbe dovuto affrontare.
Comunque si accostò a un albero e aspetto paziente che Tama la raggiungesse.
In un baleno se lo trovò davanti, ansimante.
“Sai che non dovresti andare in giro da sola...”
“Si, Tamaki, lo so. Ma Kyouya mi ha assicurato che la sua squadra speciale mi tiene sempre d’occhio. Mi ha un po’ rassicurato, anche se il tono in cui l’ha detto sembrava più una minaccia … ”
“Va bhè – l’interruppe il Re – quindi… hai preso la tua decisione? Haruhi pensaci, basterà chiudere l’Host Club.. vedrai che se sarai paziente tutto si sistemerà!”
“No Tamaki, ormai ho deciso”. Tama la guardò dolcemente, ma aveva le lacrime agli occhi.  Poi scosse la testa e disse deciso: ” Allora tieni questo… i tuoi capelli sono ormai cresciuti, staresti meglio se li raccogliessi”. E dicendo quelle parole le porse un fagottino bianco.
Haruhi aprì piano il fazzoletto trovandosi così  tra le mani la cosa più carina che avesse mai visto.
Era un fermaglio argento a forma  di fiore di ciliegio, e su un petalo era stato inciso a caratteri eleganti il suo nome.
“Grazie”, disse commossa.
Tamaki la strinse tra le sue braccia e, mentre la ragazza esplose in un pianto liberatorio, le sussurrava dolci parole.
“Sii forte Haruhi, noi saremo sempre con te. – diceva - Io sarò sempre con te, non ti lascerò, non ora che ti ho trovata”.
(fine flashback)
Haruhi sorrise a quel dolce ricordo. Doveva essere forte, se non per se stessa, per loro. La decisione di trasferirsi alla Lobelia l’aveva presa per loro, per il loro bene. Avevano tutti insistito perché rimanesse, ma non capivano che la sua presenza in quella scuola sarebbe stata la fine del loro Club. E l’Host Club era l’equivalente di una famiglia. Era solo nell’aula di musica tre che potevano essere loro stessi, fare e dire tutto ciò che pensavano. Non poteva permettere che tutto crollasse per colpa sua. Per loro, doveva essere felice e non farli preoccupare. Per loro.
Ripartì in quarta e si avviò verso la sua nuova classe. La misero negli ultimi banchi e fece subito amicizia con la sua vicina, una certa Maaya.
Le lezioni erano interessanti e le sue compagne simpatiche.
Era solo la terza ora quando guardando il cielo fuori dalla finestra, passò un petalo di rosa e ricordò tutto quello che era successo.
(flash back)
Tamaki era strano con lei già da qualche giorno. La guardava da lontano e si nascondeva, arrossendo. Era diventato geloso, non voleva che parlasse con nessun altro all’infuori di lui ma quando rimanevano soli, era solo capace di balbettare e innervosirsi.
Haruhi aveva già chiesto a tutti i membri dell’Host Club cosa stesse succedendo al presidente, il perché del suo comportamento, ma tutti rispondevano con un sorriso sfuggente e cambiando discorso.
Solo Hikaru le diede una risposta: “Lo stesso che sta succedendo a te” le aveva detto semplicemente. Lei aveva fatto finta di non capire; non sapeva nemmeno lei che le stava succedendo!
Si sentiva strana e nervosa quando era con lui e arrossiva se lui la guardava. Aveva collegato quegli strani sentimenti al fatto che Tamaki era un idiota e che tutti s’innervosivano quando lui era nei paraggi.
Era l’ora di matematica, e annoiata Haruhi guardò fuori dalla finestra. Il cielo era sereno, e il vento autunnale trasportava le foglie secche. Poi lo vide: Tamaki, seduto su una panchina, con il naso all’aria.
Guardava il cielo pure lui? No… no, Tamaki stava guardando lei!
Haruhi si sentì avvampare, volse lo sguardo. Ma non poté fare a meno di rigirarsi per guardarlo.
Lui era ancora lì, che l’osservava e sorrideva. I loro sguardi s’incrociarono e lui le fece un cenno col capo per dirle di raggiungerlo.
La ragazza, frastornata, chiese al professore di andare in bagno.
Uscì dalla classe pensando che era una stupida e chiedendosi perché fosse arrossita. Perché lo stava raggiungendo? Ma quella domanda se la pose troppo tardi, ormai era alla panchina.
Tamaki l’aspettava sorridendo.
“Vieni con me, ti devo parlare”, disse solo.
Prese delicatamente la mano di Haruhi e la guidò con sé in un posto più appartato. La portò al gazebo nel roseto e lì, attorno a centinaia di rose, Tamaki cominciò a parlare.
“Senti Haruhi – la ragazza fu colpita dal modo dolce in cui disse il suo nome e si sentì stringere il cuore – so che tu mi consideri il tuo paparino, ma io non posso più continuare con questa recita…
Le ragazze che conosco sono innamorate di me per la mia bellezza e intelligenza ed io per questo mi vantavo di conoscere le donne; di sapere che cos’era l’amore.
Poi sei arrivata tu, così diversa, così strana… non hai fatto altro che confondermi le  idee.
Hai stravolto i miei ideali, i miei canoni, le mie sicurezze. Tu hai stravolto la mia intera vita.
Non pensavo che una ragazza avrebbe mai potuto farmi incazzare e preoccupare come ci sei riuscita tu. Non pensavo che una ragazza avrebbe potuto farmi sentire così triste e amareggiato solo al pensiero di aver detto qualcosa di sbagliato.
La tua schiettezza è riuscita a zittirmi, la tua bellezza ad accecarmi.
Sei pura e innocente, altruista con tutti e hai a cuore gli altri più di te stessa.
Sono stato un idiota. Ho desiderato proteggerti e averti mia come farebbe un padre, o almeno così pensavo. Perché ciò che provo per te non è amore paterno. E qualcosa di diverso, e l’ho capito solo ora.
Io ti amo Haruhi ... ti amo e voglio stare con te. Voglio averti sempre accanto, poterti stringere tra le braccia e non lasciarti mai più. Voglio che tu sia solo mia”.
Tama abbassò subito lo sguardo, intimorito. Finalmente aveva trovato il coraggio di dichiararsi, ma dopotutto Haruhi non aveva mai dimostrato di provare qualcosa per lui. Forse aveva fatto male a dirle ciò che provava, forse non era il momento giusto, forse… forse... troppi forse. Le avrebbe detto scusa per quello che era appena successo, le avrebbe detto che non era il momento adatto per dire una cosa del genere, anzi no! Le avrebbe detto che stava provando una parte per una recita! Si! Haruhi si sarebbe fatta una risata ...
Alzo lo sguardo per raccontarle quella bugia ma rimase pietrificato da ciò che aveva davanti.
“ Ha- Haruhi, pe- perché stai piangendo?” chiese Tama preoccupato e sbalordito. Ecco! Aveva rovinato tutto con lei. Che idiota che era!
“ Tamaki – lo richiamò lei tra i singhiozzi – piango perché sono felice!”.
“FELICE?!” chiese Tamaki. Haruhi alzò la testa e nel suo volto, rigato dalle lacrime, comparve un dolcissimo sorriso, il più bello che Tama avesse mai visto.
Poi il sorriso scomparve.
“Io... io non ci credo che tu mi ami! E’ impossibile! È uno dei tuoi scherzetti idioti?! Tamaki non è per niente divertente!”. Riprese a piangere con più foga, delusa di essersi illusa anche solo per un attimo che Tamaki potesse amarla. Tamaki si avvicino a lei, le mise una mano dietro la schiena stringendola a se e con l’altra le alzo il mento, facendo incontrare i loro occhi.
“Ti amo, credimi. E ora non ti lascio più”. E la strinse forte a se per poi baciarla con desiderio e passione.
Haruhi era felice, felice e soddisfatta.
Mentre Tamaki si dichiarava, lei aveva capito ciò che provava per lui, ed era stupita dal fatto che molte cose che lui le aveva detto combaciavano perfettamente con tutto ciò che lei aveva sentito e pensato.
Mentre si baciavano, sentirono lontana la campanella che segnava la fine delle lezioni.
Poi un fruscio tra le fronde li riscosse.
Non fecero in tempo a rendersi conto che una ragazza, cliente dell’Host Club, li aveva visti mentre si baciavano.
Poi accadde l’inevitabile.
La notizia si sparse a macchia d’olio in tutta la scuola. Il giornale scolastico, il giorno seguente, annunciava in prima pagina: “ Fujioka è una donna!”.
Il segreto era stato scoperto. Le clienti dell’Host Club erano indignate e rifiutavano di partecipare a qualunque attività se era presente Haruhi. Dopotutto avevano ragione, si sentivano ingannate, prese in giro. Haruhi era additata da tutta la scuola e per colpa sua l’Host Club rischiava di chiudere.
La soluzione era solo una…
(fine flashback)
Le lacrime le rigavano il volto. Aveva finalmente trovato l’amore ma a che prezzo!?
Aveva dovuto abbandonare l’Ouran High School e l’Host Club.
Senti una mano delicata sulla spalla e si accorse che Maaya la stava guardando, insieme a tutte le altre ragazze, e che la lezione si era interrotta per colpa sua.
Anche le sue compagne erano in lacrime, tutti conoscevano la sua storia, e quelle dolci ragazze si erano rese conte che non era stato facile per lei lasciare tutto.
Maaya l’abbraccio forte. Anche se non la conosceva, voleva consolarla. Per un attimo Haruhi si sentì compatita.
Forse stare qui non sarà così male,pensò rincuorata.
Anche se era lontana, i ragazzi le erano rimasti comunque accanto. Aveva con sé Tama, lui le sarebbe stato sempre accanto e l’avrebbe sempre sostenuta. Era arrivato il momento di ricominciare da capo, essere se stessa finalmente.
“ Grazie Maaya”, disse sorridendo.
“ Per le amiche questo e altro!”
Amica… che strana parola. Non ne aveva mai avuta una e, quella ragazza che conosceva solo da poche ore, voleva essere sua amica.
Era strano. Ridacchiò nervosa, ma non fece altro che contagiare anche l’altra ragazza.
Maaya era molto carina. Una tipica giapponese ma aveva i lineamenti molto dolci. Era simpatica, sensibile e sempre allegra (per quel che ne sapeva, s’intende). In quel momento decise che ci avrebbe provato, a essere sua amica. Non vedeva l’ora di presentarla a Tama e agli altri.
Il professore diede  il permesso alle due ragazze di andare a rinfrescarsi, così Maaya accompagno in bagno Haruhi.
Ed ecco che arrivò la domanda inaspettata.
“Lo Zuca Club dice che Tamaki, il tuo fidanzato – e Haruhi arrossì sentendo dire quella parola... fidanzato...  ah che strano- è un completo idiota, è vero?”
Per sua sorpresa Haruhi si mise a ridere a crepapelle.
“Oh, ah ah ah ah, certo che è un idiota!”
“ Allora mi dovrai raccontare com’è stare con lui”. E contagiata dalla risata di Haruhi anche Maaya si mise a ridere a crepapelle.

 

La campanella dell’ultima ora suonò.
Così il primo giorno di scuola passò “tranquillamente”. Bhè, di sicuro più tranquillamente di quando era all’Ouran e andava in giro con quegli scalmanati.
Attraversò con Maaya il cortile e al cancello si salutarono promettendosi di chiamarsi quella sera stessa.
Haruhi sperava con tutto il suo cuore che l’amicizia con quella ragazza nascesse veramente. La trovava adorabile. Le voleva già molto bene.
Si volto per prendere la strada di casa e inizio a camminare.
Una strana limousine nera la seguiva a breve distanza.
Quando si voltava, pure la limousine si fermava. Riconobbe la targa e decise di far finta di niente e proseguire più spedita.
Questa non ci voleva…
Il suono del clacson la fece sobbalzare. La limousine le era accanto e sentì il finestrino abbassarsi.
“ Le serve un passaggio signorina?” disse Tamaki in tono servizievole.
Haruhi sorrise.
“Mi scusi ma andrò a casa a piedi, se mi vuole accompagnare, dovrà adeguarsi”.
Non ebbe il tempo di finire la frase che l’intero Host Club scese dalla macchina. L’abbracciarono e salutarono, per poi avviarsi verso casa Fujioka.
“Haru-chan, Haru-chan! Mangiamo una fetta di torta!?!” disse entusiasta Honey.
“Con piacere Honey! Cioccolato o fragola?” rispose Haruhi facendo cadere Honey in un dubbio esistenziale. Honey strinse più forte a se Usa-chan e poi corse via felice per salire in spalle a Mori.
“ Haruhiiiiiii! Senza di te in classe è una noia! Non sappiamo più a chi fare scherzi!”
“Hikaru, Kaoru, senza offesa ma sono contenta per me, mi sono tolta una gran seccatura “ cinguettò la ragazza seccata. La cosa che le mancava di meno erano di sicuro i loro scherzi idioti. Anche se doveva ammettere che grazie a loro le lunghe ore di scuola erano meno pesanti.
Kyouya si avvicinò a lei, con il solito block notes in mano. Vide che faceva un piccolo calcolo poi affermò deciso:” Haruhi, hai ancora un debito di quindicimila (1500) yen, come hai intenzione di pagarci?”
“Kyouya che ne dici se offro un gelato a tutti?” .
Si senti rispondere con una risata ma comunque tutti furono d’accordo.
“Io voglio il gelato al pistacchio”.
“Mori puoi scegliere più gusti se vuoi…”
“No, pistacchio”.
“Ok, ok. Sempre di poche parole” disse la ragazza sospirando.
Tamaki non aveva ancora detto un granché, cosa che stupì molto Haruhi essendo famoso per i suoi discorsi insensati. Camminavano mano nella mano ma l’unica cosa che faceva era guardarla, arrossire e girarsi.
Arrivati in gelateria, prese due coni gelato a tutti e le fecero spendere i soldi che avanzavano fermandosi davanti a una bancarella e convincendola a prendere un “delizioso” portachiavi.
Stavano attraversando un piccolo parco quando Honey urlò:” Giochiamo a libera fermaaaaa! Tama-chan sbrigati!”
“Grazie Honey, per oggi passo, ma so che Kyouya ha molta voglia di giocare”, disse il Re sorridendo.
Kyouya fu trascinato da Honey al centro del parco, dove gli altri avevano già iniziato a correre e acchiapparsi ridendo e scherzando.
Tamaki diede loro le spalle e guardò dritto negli occhi la sua ragazza.
Finalmente aveva l’occasione di stare un po’ solo con lei. Quegli sciacalli l’avevano tirata da una parte all’altra per tutto il pomeriggio senza dargli l’occasione per parlarle. Il sole stava ormai tramontando. Haruhi lo stava guardando maliziosa.
“ Come mai non partecipi a questo gioco plebeo? Ne vai matto!”
“Oggi non mi va – disse sbuffando.  - Non capisco perché hai voluto sacrificarti?!Perché hai deciso di andartene?! “
“Tama, non volevo che voi soffriste. Se fossi rimasta, l’Host Club avrebbe chiuso. Non potevo permettere che tutto ciò che tu hai creato fondando questo club, scomparisse.”
“E che mi dici del tuo sogno?”
Haruhi guardò per terra. Aveva pensato molto al suo sogno, a come realizzarlo, e se era giusto abbandonare tutto. Alzò il viso sicura.
“Il mio sogno sei tu, Tamaki. Desidero solo stare con te, e ciò mi basta”.
Tama sorrise. Raccolse, accarezzandole il viso, l’unica lacrima che la ragazza si era lasciata sfuggire pensando al suo sogno.
Poi tornò serio.
“Tamaki a cosa stai pensando?”
Il ragazzo, le si mise accanto mettendo un braccio attorno alle spalle, e guardando fiero il tramonto disse: “ Mi trasferirò alla Lobelia!”.
Haruhi rimase per un attimo spiazzata, poi iniziò a ridere a crepapelle.
“E come faresti? Ti ricordo che è una scuola femminile, un ragazzo è facilmente individuabile.”
“Ti sei forse dimenticata, mia cara, delle mie abilità nel travestimento?”
“Sarà meglio non contraddirlo- disse tra se Haruhi. – E come ti è venuta questa straordinaria idea?”
“Non è ovvio? Non posso stare in una scuola, dove ogni singolo mattone mi ricorda te. So impazzendo…”
“Non essere esagerato...”
“Non sono esagerato, io ti amo”. Si sorrisero e dolcemente Tamaki avvicinò le sue labbra a quelle di Haruhi sino a baciarla.
Quando si staccarono Tamaki la stava guardando malizioso.
“Sei proprio carina con quell’uniforme”.
Risero insieme e mano nella mano raggiunsero gli altri per unirsi a loro in quello stupido gioco
Quando aveva raccontato tutta la storia a Maaya, la ragazza le aveva chiesto tante volte come mai Haruhi si fosse innamorata di quell’idiota.
Lei all’inizio non aveva trovato una risposta, o almeno non una razionale che accontentasse Maaya.
Ma ora che era lì accanto a lui, che lo vedeva sorridere, capiva.
Capiva che a quella domanda non c’era una risposta razionale; perché l’amore non è razionale.
Però, se proprio avesse dovuto dare una risposta…
Il suo sorriso. Era quel sorriso che le faceva battere forte il cuore.
Ora era felice.
Era un nuovo inizio.
 
 
  

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: Dreamer In Love