La sorpresa più bella
KillerQueen86
Personaggi: Human Doctor, Rose Tyler, altro personaggio
Rating: Verde
Genere: Romantico,
fluff
Avvertimenti: one-shot,
collocate dopo 4X13
Journey’s End
Conteggio parole: 925
Note: Eccomi qua con un
nuova one-shot su Rose e Handy (O Human
Doctor, o come lo volete chiamare), realizzata per il contest Lovely Valentine - II edition del forum Collection of Starlight
Beta: Sayuri_Hanami
Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non
sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i diritti sono dei legittimi
proprietari, il mio è solo un divertimento.
Rimase sulla soglia della camera a osservarle, era il
tramonto e gli ultimi raggi solari illuminavano la stanza e i capelli di Rose
splendevano ricordandogli per un attimo la sua Dea personale, che lo aveva
salvato tanto tempo fa.
Rose stava lì seduta sulla sedia a dondolo di legno
chiaro, che Pete aveva regalato ai due per quella cameretta, il viso sereno e
rilassato come non lo vedeva da tempo. Tra le sue braccia silenziosamente la
loro piccola gustava il latte che Rose le stava dando.
Per un po’ avevano deciso di non viaggiare e lei aveva
deciso che poteva anche fare a meno di lavorare come agente operativo al
Torchwood, tutto per quella meraviglia che solo qualche mese prima aveva
stravolto la loro vita. Rose aveva scoperto di essere incinta dopo neanche un
anno da che vivevano in quel mondo, anche se inizialmente nessuno dei due si
sentiva pronto, aveva deciso di accettare e affrontare insieme tutto. E
nonostante le difficoltà iniziali di entrambi adesso avevano trovato un loro
equilibrio e sembrava tutto andava bene.
Rose aveva lasciato a lui il compito di prendersi cura di lei durante la
gravidanza, viziandola e coccolandola come più gli andava, ogni decisione era
presa insieme, tranne che per il nome, Rose anche in quel caso, volle fargli un
piccolo dono chiamando la loro piccola Jenny in ricordo di quella figlia che
lui tempo addietro aveva perso e aveva conosciuto per poco.
Sorrise dolcemente con il cuore pieno d’amore per quelle
due meraviglie che gli riempivano la vita ogni giorno.
“Hai intenzione di stare lì tutta la sera?” la voce di
Rose gli arrivò dolcemente riportandolo alla realtà.
“Non volevo disturbarvi.” Aggiunse avvicinandosi alle
due, si mise accanto a Rose osservando la piccola Jenny aggrapparsi al seno
della madre con gli occhietti chiusi, con le manine che si chiudevano a pugnetti come per cercare di afferrare qualcosa.
“Com’è andata la giornata?” chiese dolcemente appoggiando
un piccolo bacio sulla fronte di Rose.
“Tranquillamente. La pediatra dice che la nostra piccola
è perfettamente in salute.” Aggiunse Rose sorridendo dolcemente mentre guardava
la piccola e le accarezzava i radi capelli chiari che coprivano la testolina.
“Sei riuscita a riposare un po’?” chiese lui con
dolcezza, cingendole le spalle con un braccio e appoggiandosi al bracciolo
della sedia.
“Si, la mamma è rimasta fino a un ora fa.” Spiegò tenendo
con un braccio la piccola accarezzò la gamba del Dottore e lo guardò
sorridendo.
“Mi sei mancato.” Gli disse con dolcezza.
“Mi sei mancata anche tu, Rose.” Le disse sorridendole,
le accarezzò una guancia e le diede un piccolo bacio. Un piccolo gemito di
Jenny ricordò ai due di non essere soli, la piccola aveva finito di mangiare e
sazia cercava l’attenzione dei suoi genitori.
“Oh non fare la gelosa, anche tu mi sei mancata.” Disse
il Dottore prendendola in braccio e stringendola al suo petto.
“Preparo la cena, ci pensi tu a metterla a letto?” chiese
Rose alzandosi, accarezzò la testa della piccola che sgambettava felice in
braccio al papà.
“Con piacere.” Le rispose sorridendo, Rose uscì dalla
stanza per poi tornare un attimo su suoi passi.
“Niente storie di mostri intesi? Sarà anche piccola, ma
credo che capisca cosa le racconti.” Ammonì dolcemente Rose.
Il Dottore le sorrise e poi guardò la sua piccolina che
non smetteva un attimo di guardarsi attorno nella sua cameretta tutta rosa, con
i suoi occhioni nocciola che senza dubbio aveva preso
da lui, mentre il sorriso era tutto della madre, appoggiava le manine al petto
del Dottore più e più volte.
“Hai sentito la mamma niente storie di mostri.” Le disse
chiudendo le persiane della cameretta, per poi metterla nella culla.
“Ma questo non significa che non posso raccontarti di
lei.” Accese la lampada che teneva accanto alla culla. Che dava una certa
penombra alla stanza.
“Da piccolo sognavo spesso di volare tra le stelle.” le
disse accarezzandole la testa.
“E in un certo senso posso dire di esserci riuscito. Ho
corso tanto e ho visto posti meravigliosi.” Continuò a raccontarle con aria
sognante, gli occhi della piccola sembrarono concentrarsi su di lui.
“Un giorno ti ci porterò, proprio come ho fatto con la
mamma. Saremo noi tre sul nostro Tardis a correre tra le stelle.” Le disse
sorridendo.
“C’è stato un tempo in cui ero molto solo e triste. Un
momento in cui avevo perso molto, e non volevo che nessun’altro si avvicinasse
a me.” Sospirò ripensando per un attimo a quello che aveva perso, al suo
pianeta, alla sua famiglia, ai suoi amici.
“Poi, come per magia è arrivata la tua mamma. Così forte,
così meravigliosa, così incredibilmente dolce e testarda.” Tornò a sorridere
ricordando i loro primi viaggi, le volte che si trovavano a litigare.
“Avresti dovuto vederla, sempre pronta ad affrontare ogni
pericolo per proteggere ciò in cui credeva. E non si arrendeva mai, anche
quando io le dicevo che era impossibile.” Continuò pensando a quando la rivide
alla fine di quella strada dopo tre anni in cui erano stati divisi.
“So per certo di
non poter essere felice senza che lei mi stringa la mano .” Le disse
sorridendo.
“E per questo e per mille altri motivi che stasera le
chiederò di sposarmi, per vivere con voi due per sempre.” Disse infine
solennemente, vide però che piccola aveva chiuso gli occhi ed era addormentata.
Le accarezzò ancora una volta la testolina per poi darle un piccolo bacio
attento a non svegliarla.
“Buona notte tesoro mio.” Le disse sottovoce per poi
uscire dalla stanza e unirsi alla sua amata Rose.
Fine