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Autore: mary_92 violetta    07/02/2012    1 recensioni
Se i Jonas Brothers fossero vissuti nel 1600 in Inghilterra al tempo dell'Inquisizione cosa sarebbe potuto succedere ad un ragazzo che avesse scritto una canzone al suo amore terreno e non a quello celeste?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 In una stanza circolare solo delle flebili candele illuminavano lo spazio angusto.Si sentivano delle frustate e tre uomini con visi burberi si trovavano seduti su un tavolo alto sperando di ricavare qualche  condanna da chi avevano di fronte.
’Signor Jonas lei è accusato di aver scritto e cantato canzoni profane e  immorali contro  la chiesa.’ cominciò  a dire il primo giudice.
Il ragazzo al centro della stanza con  vestiti laceri,faccia priva di espressione,occhi marroni segnati dalla stanchezza e capelli neri intrisi di sudore e polvere non rispose.
’Signor Joseph Jonas,cosa vuol dire a sua discolpa?’ continuò il secondo.
Ci fu di nuovo  silenzio.
Il ragazzo sembrava assente,immerso nel suo mondo.
Una frustata sulla schiena lo riportò alla realtà,iniziò a parlare dopo un lieve gemito di dolore.
'Inutile dire che sono innocente.’disse con voce stravolta ma pacata.
’Sentite?!Deve essere punito.’ disse il terzo giudice rivolto agli altri due.
’Visto che lei crede di non essere colpevole vi elenchiamo di nuovo le colpe cercando di rinfrescarvi la memoria'  riprese il secondo .
’Potrei raccontarvi di nuovo per l’ennesima volta la mia storia?'  chiese  il ragazzo stremato.
Di nuovo una frustata.
’Va bene,esponeteci  tutto...di nuovo.' disse uno dei tre  giudici.
Così il ragazzo cominciò a raccontare la sua storia da capo.
’Lo scorso mese entrò a far parte del nostro coro  una nuova ragazza,nessuno la conosceva.
Soltanto attraverso alcune notizie forniteci dal parroco venimmo a sapere che i  suoi genitori  erano morti per la  peste,che lei era stata educata in un convento di suore e  ormai troppo grande per poter ancora restare in quel luogo  la portarono da noi per trovarle un lavoro.La prima volta che mise piede nella chiesa tutte le vetrate policrome della chiesa si stamparono sulla sua faccia facendola diventare una creatura con qualcosa in più dei comini mortali, i suoi profondissimi occhi marroni sembravano scintillare.Non parlava con nessuno ma appena iniziammo a cantare la sua voce risuonò limpida e cristallina nella chiesa  e tutti ci girammo a guardarla sbalorditi da quella voce.Lei sentendosi osservata arrossì terribilmente e smise di cantare.Quando finimmo le prove io provai a parlarci,le chiesi come si chiamava  e lei con un filo di voce mi rispose:’Demetria Devonne’ e poi se ne andò.Il giorno dopo la rividi e  anche il giorno seguente.Nessuno riusciva a parlarci più di qualche minuto ma l’occasione si presentò la settimana successiva. C’era stato un problema con una canzone e serviva qualcuno del coro che restasse con me e i miei fratelli.Per uno strano caso del destino la chiesa si svuotò immediatamente per cui rimanemmo   io,i miei fratelli e lei.Le chiedemmo di cantar e in poco tempo riuscimmo a risistemare tutto pure se io dovetti fare un grandissimo sforzo per riuscire a concentrarmi sulla canzone e non su di lei.Finito tutto i miei fratelli dovevano portare via gli strumenti e così per un po’ io e lei restammo soli.
'Posso andare?Abbiamo finito giusto ?’ chiese lei e fece per andarsene ma io dovevo assolutamente farla rimanere.
’Aspettate,non ve ne andate,potete rispondere ad una domanda:quanti anni avete?’chiesi io.
’Vi pare una domanda consona?!’ rispose lei  abbassando lo sguardo.
Si girò decisa a uscire dalla chiesa ma io la rincorsi e la afferrai per un braccio.
’Non lasciatemi  solo.'  dissi io.
Demetria si girò verso di me e i suoi occhi incrociarono i miei,fu un attimo,un secondo,un istante ma capì che lei era la ragazza della mia vita.
’Comunque ho 17 anni,salve Joseph,a domani.’  tagliò corto lei e  se ne andò.
Io rimasi a guardarla mentre andava via,così bella,così perfetta come un angelo.
A quella parole i giudici mormorarono qualcosa.
Quella sera non riuscii a dormire,la sua voce risuonava  nei  miei sogni e fu da quella volta che  iniziai a scrivere la sua  canzone.
Il giorno seguente la rividi,mi salutò e rimasi colpito.
Tutti mi guardarono curiosi di sapere come avessi fatto a riuscire ad avere una minima confidenza con lei.
Iniziammo le prove ma sentivo il suo sguardo su di me e  non riuscivo a concentrarmi,sbagliai tutti gli accordi così decisi di andarmene.

Rimasi seduto sugli scalini della chiesa per ore e terminate le prove mi alzai per aspettarla e parlarle.
 Lei uscì per ultima.
’Perché ve ne siete andato?’ disse subito  la ragazza.
’Io non riuscivo a fare niente se ci siete voi io non riesco a ragionare, siete il mio unico pensiero da quando vi ho vista.’ dissi io.
’Scusate,io non volevo se per caso devo..’
’No, voi non avete colpa.’la interruppi io.
Ma lei  senza preavviso mi diede un bacio sulla guancia e scappò via senza che io le potessi dire niente.
La sera continuai a scrivere una canzone non pensando minimamente a quella che avrei dovuto scrivere per il re. 
La mattina dopo non venne ma nessuno si preoccupò della sua assenza.
Chiesi alle altre coriste,al parroco,a tutti ma nessuno l’ aveva vista e mi vennero in mente i peggiori pensieri,le peggiori fantasie.
Dopo due giorni eccola entrare nella chiesa,quella mattina c’ero solo io,era molto presto.
Le corsi incontro.
’Dove siete stata?cosa vi è successo?’le chiesi preoccupato
Aveva la faccia stravolta,trasformata.
’Io Joseph non posso.’
Scoppiò a piangere.
La abbracciai,non sapevo cos' altro fare,aveva un buonissimo profumo di lavanda tra i capelli.
Non ce la facevo più,non riuscivo più a resistere.
’Qualsiasi cosa vi sia successo non vi preoccupate,sappiate che io sono e sarò sempre al vostro fianco,non poetete temere nulla.'
Le asciugai le lacrime e senza pensarci avvicinai il mio viso al suo e la baciai. 

’E questo non basta per condannarlo?!’  disse il primo giudice interrompendo  il racconto del giovane.
’Fatelo finire.’  sentenziò un'altro giudice.
Joseph continuò.
Dopo il bacio lei corse via senza una spiegazione,io la rincorsi la chiamai ma lei non si girò,si perse tra i mille vicoli della città e sparì.
Il giorno dopo non venne alle prove e per tutte quelle della settimana seguente.
La messa con il re si avvicinava ma io continuai a scrivere una canzone per lei.
Il giorno prima dell'evento  mio fratello Nicholas entrò in casa venne verso di me  e  pronunciò quelle parole fatidiche .
Io non riuscì a trattenermi e il mio viso iniziò ad inondarsi di lacrime.
'fratello è successa una cosa.’ disse Nicholas  con viso cupo .
Io aspettai che continuasse a parlare.
’é  stata trovata  affogata una ragazza nel Tamigi.Sembra proprio uguale a….’
E pronunciò quel nome.

’no….non è possibile,vi siete sbagliato.’ dissi io  sconvolto.
Mi crollò il mondo,non era possibile che fosse  lei.
’Dov’è?la devo vedere!!’
’La stanno portando fuori dalla città.' rispose mio fratello 
Senza pensarci uscì di casa e  mi avviai da lei o almeno dal suo corpo.
Proprio sulla sponda destra del Tamigi due o tre uomini stavano portando un carretto con varie persone sopra accasciate e senza vita,dietro c'era molta folla.Superai tutte le persone e fra le varie figure senza vita la vidi,trovai il suo viso bianco come una perla e le sue labbra ancora leggeremnte rosate.Cercai di  fermare tutti,di prenderla e portarla via   ma senza riuscirci,le persone mi insultarono,mi maledissero e mi picchiarono. Così  la baciai per l'ultima volta  e  sperai che ad un tratto aprisse i suoi bellissimi occhi nocciola ma non accadde. 
Seguii la processione fino  fuori alla città dove i vari corpi vennero accatastati senza nessuna cura in dei cumuli di terra e coperti alla megli, non ci furono funerali,i suicidi non ne erano degni.
Ma Demetria non avrebbe potuto fare un'atto così immorale,io lo sapevo,me lo sentivo.
            
La mattina seguente tutti aspettavano il mio brano,non avrei voluto presentarmi,non avrei potuto  ma lo dovevo fare a costo di pagarne le conseguenze.
Portai la mia  unica canzone quella che doveva essere per lei e…….. .
Delle lacrime continuarono a  scendere sul viso del ragazzo.
’Credo che non abbiamo bisogno di altre prove.’disse uno dei giudici.
’Per piacere fate un funerale per lei,vi prego.’supplicò  il ragazzo nei  singhiozzi.
’Fra poco la rincontrerete non vi preoccupate.’ disse  uno dei tre.
Ormai era inutile parlare ancora e gli inquisitori formularono la sentenza.
’Joseph Adam Jonas lei è condannato a morte.’sentenziarono tutti e tre.
Il ragazzo ormai privo di speranze iniziò a cantare.

Hello Beautiful
How’ s it going
 
’portatelo via,non vogliamo sentire questa oscenità’ dissero i carnefici.
Ma il ragazzo con tutta la forza che aveva continuò.
 
I've been missin' you
It's true
 
But tonight, I'm gonna fly
Yeah tonight, I’m gonna fly!
Cause I could go across the world
And see everything, and never be satisfied
If I couldn’t see those eyes
Venne portato in un’altra stanza più grande ma più buia,c’era una figura scura con un’ascia.
A quel punto non gli  importava più nulla  fra poco avrebbe rivisto la sua amata.
Una voce le chiese di dire le sue ultime parole.
' Hello Beautiful ' sussurrò  il ragazzo.
Un colpo secco e silenzio.
  
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