Il libro. 本

 

"...La giovane ragazza era in quel magnifico giardino, contornato da vivaci colori. 

Giovane giardino predominato da rose rosse come il sangue, quali erano i suoi capelli, e da candide rose bianche, 

come il suo innocente viso da bambola. Scesi alcuni scalini, si ritrovò sul magnifico ed enorme terrazzo; inspirò

tutta l'aria pura che poteva, chiudendo gli occhi, portando le mani congiunte al seno. Il silenzio regnava sovrano.

Si sentiva solo il dolce canto del vento, il cinguettio leggero degli uccelli e lo sguizzare di un pesce rosso

nello stagno di quel luogo magico. 

La fanciulla si avvicinò alla sporgenza del terrazzo dove, al di là, c'era una ripidissima discesa che lasciava 

intravedere un'infinita distesa verde il cui guardiano era un imponente ciliegio.

 

...sfiorò il tronco contorto e annodato dell'arbusto assaporando ogni momento come se fosse l'ultimo e come se

l'anima dello stesso ciliegio entrasse in lei. Chiuse gli occhi, mentre sfiorava con le sue delicate mani

l'incisione sul vecchio troco... quel nome. Yamato."

 

-Nami? A cosa stai pensando?- Hikaru, mi posò una mano sulla spalla.

Scuotendomi leggermente la testa dissi che affiorava alla mente quel breve romanzo che leggemmo in classe. 

"La ragazza e il ciliegio"; un romanzo, basato su una leggenda, la cui storia racconta di un amore platonico tra 

l'anima di un ragazzo, intrappolata tra le radici dell'albero di ciliegio, e la giovane fanciulla, nobile.

 

 

-Ancora quella storia? Ti ha colpito molto vedo...-

-Già, è davvero una storia magnifica.-

Hikaru si voltò portando le mani alla testa, sospirando. -Hiku, vai a casa? Aspettami!-

Presi di corsa i libri e la borsa e andai con Hikaru alla stazione; durante il tragitto non parlammo molto, ma sorridevo.

Sorridevo ogni volta che pensavo a qualcosa di davvero magnifico e in quel periodo erano soltanto due le cose che mi

importavano davvero: il romanzo e lui.

Non è della mia classe, ma frequenta quella accanto alla mia e partecipa anche lui alle attività del club di letteratura.

Parliamo poco, è affascinante, virile. Forse la mia prima e vera cotta per qualcuno.