Non ci sono spoiler per la seconda stagione, ma per
capire un paio di
cose bisogna aver visto la 2x01. Niente di
‘spoilerante’, comunque =)
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Sherlock
Holmes’ childhood wish
~
[Ciò
che desidero di più]
.-. .-. .-. .-.
14 Settembre
Caro Sig.
Sherlock
Holmes,
le scriviamo per
informarLa che in data 31
Dicembre a.C. scadrà il termine ultimo per
l’acquisizione di temi, verifiche e
lavori di classe da Lei prodotti durante la sua permanenza nel nostro
istituto.
Se non dovessimo ricevere istruzioni d’altro tipo da Lei, il
suo materiale in
nostro possesso verrà distrutto.
Grazie per
la gentile
attenzione,
Scuola Elementare XXXX
16 Settembre
Scuola
Elementare XXXX
mandateMi TUTTI i documenti.
Velocemente.
Sherlock
Holmes
.-. .-. .-. .-.
1 Ottobre
La Signora Hudson salì
dolorosamente le scale del 221B di
Baker Street. La sua anca starà
peggiorando- pensò Sherlock senza smettere di
scrivere informazioni
incredibilmente interessanti riguardo i 137 tipi di pipa presenti in
Inghilterra nel tardo XIX secolo. Forse i suo lettori non avevano
apprezzato la
catalogazione delle ceneri di tabacco, ma non potevano resistere anche
a
questo, ne era certo. Un sorrisetto soddisfatto gli
attraversò il viso quanto
chiuse finalmente la parentesi ‘tipi di legno usati nella
manifattura delle
pipe nel tardo XIX secolo –parte prima.’
“Sherlock, caro!”
giunse una voce stanca dalla destra del
consulente investigativo “C’è qui
qualcosa per te…” disse tenendo in mano un
pacco marrone “dove dovrei metterlo?” chiese con
voce scioccata “guardate la
confusione in cui vivete, ragazzi! Non c’è
più spazio per niente!” Puntualizzò
iniziando (apparentemente subconsciamente guidata da forze sconosciute)
a
riordinare la stanza.
“Voi due lo sapete che non
sono la vostra governante…”-un
paio di banane buttate via, la sciarpa di Sherlock appoggiata
perfettamente sul
suo cappotto- “Devo addirittura andare a prendervi la posta
su e giù per le
scale, e sapete della mia anca!”
“Mi dispiace, Signora
Hudson. Se avessi saputo…” iniziò
John, perso con la testa dentro ad un giornale e chiaramente non
prestando
attenzione nemmeno a se stesso.
“Non avresti fatto niente,
ecco cos’avresti fatto! Sherlock,
qui, sta avendo una bruttissima influenza su di te!” Sherlock
sorrise. O aveva
avuto un commento positivo sul suo sito, oppure qualcos’altro
l’aveva
compiaciuto. “Ho dovuto interrompere ciò che stavo
facendo, ed andare alla
porta! Il povero
Tim ha consegnato la
posta, oggi… conoscevo
sua madre,
sapete… Si è suicidata l’anno scorso:
ha detto che i suoi figli le avevano rovinato
la vita!” la donna sbatté le palpebre guardando il
soffitto come se ricordasse
qualcosa “…ah, povero Tim! Ha detto che nel tuo
pacco ci sono probabilmente
delle carte, Sherlock. A quanto pare, il lunedì è
il ‘giorno carta’… povero
Tim, è sempre così gentile!”
Sherlock spostò gli occhi
dallo schermo illuminato del suo
portatile per la prima volta, quella mattina. Un ghigno sulle sue
labbra, una
scintilla negli occhi, una fremito nella sua voce
“Cos’ha detto?”
“Lo so: è
terribile, vero?” la signora si mise una mano sul
cuore “si sentirà per sempre responsabile per la
morte della madre… bè, lui e i
suoi sette fratelli, immagino.”
“’Giorno
carta’, eh? Benissimo!” la mente di Sherlock era
già volata nel contenuto del pacchetto. Saltò
giù dalla sedia e rubò l’oggetto
da sotto il braccio della Signora Hudson. Lei non sembrò
notarlo, e non le
importava.
“Passare una cosa del
genere dev’essere terribile per una
famiglia-“ continuò, sempre guardando in alto.
Dovevano senz’altro esserci dei
dipinti della famiglia del ‘povero Tim’ sul
soffittò.
“Si, grazie Signora Hudson.
È inestimabile come
sempre. Ora
se ne vada, grazie.” il pacchetto era già stato
squartato per metà.
“-sei insopportabile,
Sherlock Holmes!” disse infastidita,
dirigendosi verso la porta “Dopo tutto quello che faccio per
voi ogni giorno!”
si catapultò fuori dalla stanza, ma la porta non
sbatté prima che il casuale “Ricordi
il polpettone per pranzo” di John raggiungesse le sue
orecchie.
.-. .-. .-. .-.
“Questo lo chiamano
‘velocemente’” si lamentò
Sherlock, più
tra se e se che a qualcun altro, mentre analizzava le carte.
C’erano alcune inutili
verifiche di scienze e matematica
fatte davvero male. Per qualche ragione, era sempre stato
più bravo nelle
interrogazioni: in qualche moto sapeva sempre ciò che
l’insegnante voleva
sentirsi dire… Lunghi fogli di analisi di poesie furono
subito buttati, insieme
ai test di storia. Geografia, francese, religione, fatti e cifre erano
del
tutto inutili. Non era ciò che stava cercando.
Infine, una grossa pila di temi
attirò la sua attenzione.
Proprio ciò che voleva. Ricordarsi quanto fosse sveglio
–persino da bambino-
avrebbe certamente aiutato il suo ego in questo periodo di noia e
mancanza di
casi.
“Cosa
c’è nel pacchetto?” chiese John,
distratto. Non
ottenne risposta, e presto si dimenticò di aspettarne una.
Sul primo documento era scritto: Ciò che desidero di più. Interessante.
“Sherlock, mi passi una
penna?” povero John, sperava ancora
in un miracolo dopo tutti questi anni. Per quanto riguardava Sherlock
ogni
penna dell’appartamento sarebbe rimasta esattamente
dov’era. Lui aveva ben
altro da fare.
Sherlock iniziò a leggere ciò che era –ne era certo- un lavoro notevole per un bambino di sette anni. E con una calligrafia sensazionale, tra l’altro.
Londra, 23 Marzo 1983
Holmes Sherlock
Ciò che desidero di più
Ciò
che desiderò di
più è avere un cane. Non un cane
cane, un uomo-cane. Sarebbe come un uomo, ma si comporterebbe come un
cane. Ora
spiego perché sono certo che lei non abbia capito, Signorina
Bowl.
Ci sono
molte ragioni
per cui un cane non andrebbe bene 1-
i cani non parlano 2-non puoi
portare un cane ovunque tu vada 3-
i
cani non si possono occupare dei tuoi affari, se a te non va di farlo.
Ovviamente
un uomo
normale non andrebbe bene. Ecco il perché 1-la
maggior parte delle persone sono fastidiose e stupide 2-
le persone non si fidano di me (e io
non mi fido delle persone) 3-
non mi piacciono le persone.
Il mio
uomo-cane
avrebbe tutte le cose migliori che hanno i cani, e farebbe tutte le
cose
positive che fanno gli uomini (anche se non sono molte). Ed
è per questo che il
mio uomo-cane sarebbe il compagno perfetto.
Un uomo-cane
è sempre
leale –come un cane, e ci puoi parlare come ad un uomo.
Farebbe di tutto per
te, perché si fiderebbe di te… ovviamente io lo
ringrazierei portandolo a fare
lunghissime passeggiate eccitanti e avventurose. Andremmo dappertutto
insieme,
anche sulla nave. E tutti gli altri pirati mi invidieranno
perché capiranno l’importanza
di avere un uomo-cane quando ce n’è bisogno.
Io lo so
quello che
dirà, Signorina Bowl: lei pensa che ciò che
desidero è un amico. Bè, si
sbaglia. Mio fratello maggiore dice sempre che gli amici sono inutili e
che si
finisce per provare queste ‘emozioni’ per loro, il
che non va bene.
Bè,
penso che io proverei
delle emozioni per io mio uomo-cane… ma è il mio
uomo-cane, per cui va bene. E
poi lo dovrebbe sapere persino lei, Signorina Bowl: non può
esistere una amico
così perfetto.
.-. .-. .-. .-.
Sherlock ignorò le
correzioni in rosso sul foglio e le
lamentele dell’insegnate. Alzando lo sguardo lo vide: la
prova vivente di
quanto si sbagliasse, a sette anni.
Lentamente, molto lentamente, si
alzò dalla sedia e si avviò
verso il suo coinquilino. Si fermò davanti alla poltrona in
cui sedeva ed
aspettò che John abbassasse il suo giornale.
Molti secondi dopo quando
così fu, Sherlock Holmes fece
qualcosa che nessuno dei due avrebbe immaginato nemmeno nei sogni
più selvaggi.
Infilando una mano nella tasca della sua vestaglia tirò
fuori una penna –la sua penna,
e la porse ad uno
scioccatissimo John.
Con gli occhi di un blu
più scuro del solito, ed uno sguardo
serio in faccia, Sherlock disse con voce profonda “Grazie,
John” poi si girò, e
si rimise a sedere come se niente fosse accaduto.
Un perplesso John fu lasciato a
domandarsi perché mai
Sherlock l’avesse ringraziato. La penna del suo amico era
ancora nella sua mano
protesa… si era anche dimenticato di avergliela chiesta.
La verità era che per
Sherlock Holmes John Watson era molto
più di un uomo-cane, molto più di qualsiasi cosa
avesse mai potuto desiderare.
Era il suo amico-
-perfetto.
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Allooora, inizio dicendo che non sono del tutto
soddisfatta della forma
di questa Fanfiction in italiano. L’ho scritta prima in
inglese per cui alcuni
passaggi sembreranno sicuramente inadeguati, me ne scuso. Se volete
dare
un’occhiata all’ ‘originale’,
ecco il link su Fanfiction.net http://www.fanfiction.net/s/7811421/1/Sherlock_Holmes_Childhood_Wish
Inoltre, forse paragonare John ad una creatura per
metà uomo e per metà
cane è effettivamente un’immagine un po’
forte, ma la storia è nata così, e comunque
è pur sempre la stramba immaginazione di Sherlock!
Fatemi sapere cosa ne pensate =)
Lize