"We'll carry... We'll carry on!"
Un enorme sorriso apparve sul viso stanco di Gerard.
Ogni volta che finivano un concerto voleva che quell'ultimo sguardo verso i suoi Guastafeste non finisse mai: li guardava uno per uno, cercando di memorizzare ogni piccolo particolare, cercando di rubare tutte le loro emozioni, i pianti, i sorrisi, gli applausi e gli striscioni.
Un inchino verso il pubblico ed un'occhiata d'intesa agli altri ragazzi.


Casa.


Il pavimento scricchiolava, le porte cigolavano e il lavandino della cucina perdeva insistentemente.
Quello non era esattamente il tipo di albergo tre stelle che si aspettavano, però per starci due notti sembrava ideale.
Party Poison, Jet Star, Fun Ghoul e Kobra Kid non esitevano più, c'erano solo quattro ragazzi immersi in un sonno che sembrava non dover arrivare mai al suo termine.

4.00 A.M.

"Cazzo!" fu l'unica cosa che Gerard pensò aprendo gli occhi. Erano passate solo due fottutissime ore, non riusciva più a dormire.
Nel buio della stanza riusciva a distinguere solo i contorni dei mobili. La porta aperta faceva entrare quel pizzico di luce indispensabile per illuminare una piccola scia sul terreno, fino ai piedi de letto.
Tirando un sospiro lunghissimo, il rosso si alzò in piedi, scompigliandosi i capelli e bevendo l'ultimo sorso d'acqua della bottiglia che c'era sul comodino.
Sapeva cosa fare. Lo faceva sempre durante quelle notti vuote, sveglio.
La porta della stanza di Frank era spalancata, la lasciava sempre così. Odiava le stanze chiuse, sopprimenti, non voleva rimanere schiacciato dal buio, lo terrorizzava.
Inconsapevolmente lui c'era sempre quando Gerard aveva bisogno di un aiuto.
Muovendosi piano per non svegliare nessuno si appoggiò al muro della stanza, cercando di osservare ogni centimetro del corpo del chitarrista: Era sdraiato sul fianco sinistro, come tutte le notti. Aveva la bocca socchiusa e le braccia avvolte attorno al cuscino rosa antico. Adorava la forma della sua bocca, poi il piercing accentuava ancora di più quella leggera sporgenza che lo faceva impazzire.
La gamba destra si accavallava leggermente sull'altra e i capelli spettinati gli ornavano meravigliosamente il viso. Le lenzuola stropicciate lo coprivano fino alle cosce, lasciando però intravedere le ginocchia incurvate.
Guardarlo era un'esplosione di sensi e un orgasmo per gli occhi, non sarebbe riuscito a descriverlo a parole. Il solo pensarsi sdraiato lì, accanto a lui, lo faceva rabbrividire di piacere.
Non avrebbe mai raccontato a nessuno dove (E con chi) passava le nottate, gli altri non avevano bisogno di sapere. Non aveva mai condiviso i suoi pensieri con nessuno e sicuramente non avrebbe iniziato a farlo all'alba dei 37 anni.
Un movimento improvviso fece spaventare Gerard: Frank si era girato, sembrava che lo stesse guardando anche lui. Si avvicinò al moro, si abbassò e gli fece scivolare un bacio leggero sulla fronte."Sembri vivo, raggio di sole!" Sussurrò nel lacerante silenzio, e dicendolo si allontanò, si erano fatte le 5.30.
Due occhi verdi si aprirono, una mano sfiorò la fronte inumidita da un bacio. La risatina di Frank rimase tra le mura di quella stanza, senza farsi sentire da nessun'altro.













Washa! Premetto che questo spazio dell'autrice lo leggerà solo Maxie__ perchè nessun'altro avrà avuto il fegato di arrivare fino alla fine.
Ciao bellezza! Sì, è per te, anche se non mi è venuta proprio alla grande... Sorrami!
Mi dileguo!
-Vicky