Capitolo
7
Tanto
tutto,
senza te vicino è niente
Se è
scritto che
due pesci nel mare debbano incontrarsi,
non
servirà al
mare essere cento volte più grande.
-
Stefano Benni -
Il viaggio in
macchina fu la ciliegina sulla torta
per rovinare quello schifo di serata
-Cazzo! Io proprio non capisco che bisogno c'era di dire che stiamo
insieme
davanti a tutti- Gridò Leonardo stringendo la presa sul
volante
-Mi dispiace- Dissi senza guardarlo. All'improvviso un'inspiegabile
rabbia mi
prese in contropiede -E invece no! Non mi dispiace affatto. Tu! Sei
stato tu a
dirmi che ti piaccio. Sei stato tu a baciarmi e sei stato tu che
mezz'ora fa ti
sei definito il mio ragazzo- Dissi fuori di me. Lui accostò
la macchina in
qualche via prima di quella di casa mia
-Io mi considero davvero il tuo ragazzo- Mi disse guardandomi negli
occhi.
Scrollai le spalle, più arrabbiata di prima
-E allora, perchè stai facendo questa scenata semplicemente
perchè ho detto ai
tuoi "amici" che ci siamo baciati?
Cos'è? Vuoi che stiamo
insieme...in segreto?- Gli chiesi stringendo la presa sulla mia
pochette. Lui
scosse la testa, avvicinandosi a me
-No, assolutamente no. Il fatto è che i miei amici non...non
capirebbero.
Ilaria...tu mi piaci davvero tanto e voglio stare con te. I miei amici
sono
superficiali. Loro non...digerirebbero il fatto che io stia con
qualcun'altra
all'infuori di Erica- Disse accarezzandomi una guancia. Io mi scostai,
come
scottata e lo guardai delusa
-Allora è per questo che stasera sei venuto con Erica. Non
è lei che ti ha
obbligato. E' stata la paura del giudizio degli altri che l'ha fatto-
Dissi
puntando lo sguardo fuori dal finestrino. Lui scosse la testa, provando
ad
avvicinarsi di nuovo, ma io mi voltai visibilmente arrabbiata
-No, non è così. Io...- Lo interruppi voltandomi
di nuovo verso il finestrino
-Possiamo andare, perfavore. Sono piuttosto stanca- Dissi continuando a
fissare
fuori. Vidi con la coda dell'occhio che annuiva. Dopodiché
ripartì con la
macchina. In quel preciso istante si accese automaticamente la radio e
le note
di Sere Nere si propagarono per tutta l'auto di Leonardo.
Automaticamente
sgranai gli occhi...
"Io mi sto...vedendo con un'altra persona"...
Quando mi tornarono alla mente quelle parole, mi voltai e cambiai
stazione.
Leonardo mi lanciò un'occhiata confusa
-Non mi piace molto questa canzone- Dissi voltandomi di nuovo verso il
finestrino
-Che coincidenza. Prima alla festa, il Dj ha messo proprio quella
canzone-
Disse continuando a lanciarmi delle occhiate piene di un significato
che io non
capivo
-Ah sì? Non mi ricordo- Dissi facendo la finta tonta.
Accidenti, ci mancava solo
che Leonardo capisse qualcosa
-Sì, ha messo proprio quella. Strano che non te ne ricordi.
Io ballavo con
Erica e tu se non sbaglio, stavi ballando con quel ragazzo del cinema.
Quello
che ha detto di essere il tuo ragazzo- Accidenti! Se lo ricordava. Ero
fritta
-E' un amico di mio fratello. Quel mattina davanti al cinema, ha detto
di
essere il mio ragazzo per...prendermi in giro- Dissi cercando di
arrampicarmi sugli
specchi come meglio potevo
-Però se non sbaglio, Erica ha chiesto di lui per tutta la
sera, riferendosi a
lui come se fosse il tuo ragazzo- Quella stupida pettegola. Uno
schiaffo non
era abbastanza. Dovevo prenderla a pugni
-Già...l'ho usato come...copertura per la nostra storia- Lui
parve sorpreso da
quella risposta, dopodiché annuì, apparentemente
convinto. Colpito e affondato!
Appoggiai la fronte sul finestrino e chiusi gli occhi.
Perchè? Perchè dovevo
essermi resa conto di provare qualcosa per Lorenzo? Perchè
le cose erano
cambiate così radicalmente? Dovevo essere sfinita,
perchè mi addormentai
profondamente.
Fu Leonardo a svegliarmi circa venti minuti dopo, sottocasa mia.
Aprìì gli
occhi e uscìì dalla macchina senza quasi reggermi
in piedi. Prima che potessi
entrare nel portone Leonardo mi afferrò per un polso e mi
riportò davanti a lui
-Ilaria, scusami. Hai completamente ragione ad essere arrabbiata, ma ti
prego...perdonami.
Ti giuro che domani lo dico a tutti. Sì, non ci
sarà una sola persona nella
nostra scuola che non saprà di noi- Disse facendomi
sorridere. In fin dei conti
Leonardo mi piaceva ancora, nonostante non ne fossi innamorata come
credevo.
-Ti ho fatta ridere- Disse accarezzandomi una guancia. Annuì
continuando a
sorridere
-Buonanotte- Gli dissi poi, voltandomi per entrare nel portone, ma la
voce, o
meglio le parole di Leonardo mi fecero bloccare dov'ero
-Te ne vai senza darmi neanche un bacio?- Mi chiese sorridendo...
"Te ne vai...senza neanche darmi un bacietto?"...
Non riuscìì a trattenere le lacrime, che scesero
infrangendosi sull'asfalto
gelido. Mi asciugai gli occhi, continuando a dare le spalle a Leonardo.
non
avevo neanche la forza di girarmi
-Che c'è? Ti senti bene?- Mi chiese preoccupato,
avvicinandosi. Presi un bel
respiro e mi voltai, cercando di sembrare naturale
-Ma si, certo- Dissi sorridendo. Dopodiché gli diedi un
bacio a stampo e corsi
dentro al portone.
Quella notte non riuscìì a chiudere occhio.
Quando ero tornata a casa avevo
trovato i miei genitori, insieme a parenti e ad amici, intenti a
scambiarsi gli
auguri di buon Natale. Avevo guardato l'ora sull'orologio della cucina.
Mezzanotte. Ero tornata a casa a mezzanotte ed ero tornata ad essere
una zucca,
metaforicamente parlando, proprio come aveva detto Lorenzo. Ero tornata
di
nuovo alla realtà di sempre. Quella in cui lui...non era
niente, per me.
La mattina
seguente la passai in camera mia. Era
Natale e i parenti erano venuti a trovarci per passare insieme quel
giorno così
"allegro". Io ero tutto fuorché allegra. Avevo
detto a mia madre di
non sentirmi bene, così mi permise di rimanere nella mai
stanza, a patto che ne
fossi uscita per andare a giocare con loro a tombola. Ogni tanto
ricevevo
qualche messaggino da parte di Leonardo che mi diceva che gli mancavo e
che
voleva vedermi. La verità era che nemmeno lui riusciva a
farmi sollevare il
morale. L'unica persona in grado di riuscirci era...
-Lorenzo!- La voce squillante di mia madre mi giunse alle orecchie,
nonostante
la porta della mia stanza fosse chiusa. Che diavolo era venuto a fare a
casa
mia?
-Scusi se disturbo, ma sono venuto a farvi gli auguri- Sussultai quando
sentìì
la sua voce. Era inceredibile. Fino a qualche mese prima quella voce
era
l'unica a provocarmi un'immensa irritazione ed ora mi mettevo a
sussultare come
una ragazzina?
-Ilaria è nella sua stanza- Disse mia madre. Sgranai gli
occhi a quelle parole
e mi assicurai che la porta fosse chiusa a chiave. Evidentemente si
stava guardando
intorno per paura di incontrarmi.
Sospirai accovacciandomi sul letto. Dopodiché poggiai la
testa al muro e chiusi
gli occhi, tappandomi le orecchie con le cuffiette dell'I-pod. L'ultima
cosa
che desideravo era sentire la "sua" voce...
"Scusa il disturbo, volevo solo dimostrarti, anche se sbaglio, che se
scrivo
ho più coraggio per parlare,
per dimostrarti che anche quando stiamo insieme e sto in silenzio provo
di
tutto..
e mi chiedo, senza mai capire bene, quello che tu stai provando.. "
Le parole di “Tutto non è
niente” invasero le mie orecchie. Sospirai di
nuovo.
Ma era possibile che ogni santa canzone che sentivo doveva ricordarmi
Lorenzo?
"E mi confondi e mi accontento di far l'amore con la pelle, con un tuo
abbraccio,
con un semplice mano nella mano, camminando passo dopo passo
anche se soffro... e anche se sbaglio.. "
Sorrisi nel ripensare a quando io e Lorenzo c'eravamo incontrati la
prima
volta. Avrò avuto si e no otto anni, mentre lui ne aveva
quattordici e
frequentava il primo liceo insieme a mio fratello. Alessandro lo aveva
portato
a casa per giocare con la PlayStation ad un gioco che mamma e
papà gli avevano
regalato per il suo quattordicesimo compleanno e quando me lo ero
trovato
davanti, mi ero accorta che aveva usato un foglio dove avevo disegnato
con
tanto amore, per disegnarci sopra una bruttissima copia di Crash,
il
personaggio del videogioco a cui si divertivano a giocare. C'eravamo
messi
subito a litigare e da allora non avevamo fatto altro.
"Non sono un santo e te l'ho detto. Non l'ho nascosto sin dal primo
giorno
in cui ti ho conosciuta
e ti ho rivelato che son pazzo..
ma sono pronto a dimostrarti che c'è altro
e vorrei tanto regalarti tutto il meglio che mi porto dentro e
cancellare il
resto
ma tu sei fredda e ti difendi e di barriere ti circondi.. "
Di sicuro lui santo non era proprio. Quanto mi sarebbe piaciuto sapere
con chi
stava uscendo. Giusto per farmi un'idea su chi avrai volentieri
strangolato
"Sarò banale ma son sicuro che da amici non potrebbe
funzionare
quando provi un'attrazione così forte da non riuscire
più a pensare a niente
tranne a quanto sei speciale e a come poi mi fai sentire quando vedo
che stai
bene
anche in un piccolo paese senza case e senza strade
con te accanto posso rinunciare a tutto..
Tanto tutto senza te vicino è niente... "
Era vero. Senza di lui per me non esisteva più niente.
Nonostante passavamo le
giornate a litigare anche per la minima sciocchezza, a me piaceva. Mi
piaceva
perchè...era con lui che litigavo
"Ti prego dì qualcosa anche se può far male
chiedimi pure di sparire, di dimenticare, di non tornare,
di far finta che non sei speciale
ma allontanami ti prego se poi pensi che in qualunque modo tra noi due
non
possa funzionare,
no tra noi due non possa funzionare, no tra noi due non possa
funzionare...
E lui lo aveva fatto alla grande. Aveva detto quel "qualcosa" che mi
faceva star male, mi aveva allontanata, senza un valido motivo.
-Ilaria!- La voce di mia madre mi fece venire quasi un infarto
-Cosa c'è?- Le chiesi sbuffando
-Vieni a salutare Lorenzo. E' venuto a farci gli auguri- Disse
annientando
tutte le speranze che avevo rivolto sul fatto che magari, con un po' di
fortuna
non avrei dovuto vederlo. Alzai gli occhi al cielo e poggiai l'I-pod
sulla
scivania. Dopodiché mi ravviai i capelli e
uscìì dalla mia stanza. Entrai in
salone e trovai mia zia intenta ad abbracciare Lorenzo. Nemmeno lo
conosceva!
Mi schiarìì la voce, in modo da attirare la "sua"
attenzione. Quando
puntò il suo sguardo su di me, sentìì
le gambe tremare e un'insopportabilissimo
fastidio mi attanagliò lo stomaco
-Buon Natale...Lorenzo- Dissi indugiando sul suo nome. Lui mi sorrise
di un
sorriso triste
-Auguri anche a te- Mi rispose continuando a fissarmi. Abbassai lo
sguardo,
incapace di sostenere il suo. Stavo male. Non riuscivo nemmeno a
guardarlo,
figuriamoci ad intraprendere un discorso
-Bhè...io torno in camera mia- Dissi. Dopodiché
mi voltai e tornai nella mia
stanza. Mi gettai sul letto e mi coprìì la testa
con un cuscino. Dovevo
dimenticarlo. Dovevo dimenticarlo al più presto.
Sentìì il rumore di una porta che si richiudeva
lentamente, ma non gli diedi
peso. E facevo male...
-Ti senti bene?- Sgranai gli occhi quando sentìì "quella"
voce.
Merda! Non avevo richiuso la porta a chiave. Rimasi immobile, incapace
di
voltarmi verso di lui. Non sapevo cosa rispondere. Non sapevo cosa
fare. In
realtà mi sarebbe piaciuto prenderlo per i capelli e
sbatterlo fuori dalla mia
stanza e gridargli di andarsene a fanculo con tutta la forza che avevo.
Ma non
riuscivo nemmeno a muovermi, figuriamoci a gridare. Mi limitai a
restare in
silenzio, dandogli le spalle
-Ascolta...per quello che è successo ieri...- Fece una
pausa. Per un momento
pensai che, vista la mia reazione se ne fosse andato, ma poi
sentìì il mio
letto abbassarsi e una mano mi accarezzò i capelli. Io mi
scosati bruscamente,
facendomi ancora più vicina al muro. Ma perchè
avevo quella maledettissima
voglia di voltarmi e di abbracciarlo e baciarlo? Perchè non
potevo
semplicemente odiarlo e smettere di sentirmi così male?
-Non capisco perchè sei così arrabbiata. Sono
venuto alla festa e tu mi hai
mandato via. Cos'altro pretendevi che facessi?- Mi chiese cercando di
tenere
bassa la voce. Io continuavo a stare zitta, voltata verso il muro. Non
volevo
nemmeno rispondere, anche perchè ero sicura che se l'avessi
fatto sarei
scoppiata a piangere e non volevo dargli soddisfazione -Mi rispondi?-
Mi chiese
lui, poggiando nuovamente la mano sulla mia spalla,
dopodiché con una lieve
spinta mi fece voltare verso di lui.
Incontrare di nuovo i suoi occhi era...destabilizzante. Non poteva
starsene lì
a guardarmi così, non poteva!
-Cosa vuoi che ti risponda?- Dissi con un filo di voce, mentre dentro
di me
immaginavo già di prenderlo, sbatterlo sul letto e...No,
dovevo darmi un
contegno -Vuoi...sapere perchè sono arrabbiata?- Continuai.
Lui annuì
guardandomi con una strana espressione, quasi come se sperasse che gli
rispondessi qualcosa che a me sfuggiva
-Sì- Disse continuando a guardarmi
-Bhè, piacerebbe saperlo anche a me. Mi dispiace, ma non lo
so- Dissi
voltandomi di nuovo. E invece sì che lo sapevo!
Perchè ti amo, razza di idiota!
-Per qualsiasi motivo sia, ti chiedo scusa- Mi rispose.
Dopodiché si alzò dal
letto ed uscì dalla mia stanza. Non appena
sentìì la porta chiudersi, mi voltai
a guardare il posto dove lui era seduto fino a cinque secondi prima.
Mi alzai lentamente dal letto e mi avvicinai alla porta, chiudendola a
chiave.
In quel preciso istante il mio cellulare iniziò a vibrare,
avvertendomi di aver
ricevuto un messaggio
"Ciao stellina. Volevo augurarti la buonanotte e chiederti se domani
mattina
possiamo vederci. Baci...Leonardo"
Risposi velocemente con un "Sì, possiamo
vederci. Buonanotte anche a
te", dopodiché mi sdraia nuovamente sul letto
con il volume dell'I-pod al
massimo. Per il momento non avevo voglia di fare nient'altro.
Il resto della
giornata passò molto lentamente. Ero
stata praticamente costretta ad andare a giocare a tombola da mia
madre,
insieme ai parenti. Non c'era che detestassi di più, anche
perchè ero l'unica
persona sotto i quarant'anni d'età. Alessandro era uscito
con Lorenzo.
Sicuramente c'era anche...la sua
ragazza. Ero stata tentata per un
secondo di chiedere informazioni a quell'idiota di mio fratello, ma non
volevo
destare sospetti. Senza contare che non me l'avrebbe mai, MAI, detto.
Dopo aver salutato tutti gli ospiti andai a rintanarmi nella mia
adorata
stanzetta. Mi gettai a peso morto sul letto e chiusi gli occhi
portandomi una
mano sulla fronte. Avevo un grandissimo mal di testa e volevo andare a
dormire.
Ero talmente distrutta che non riuscivo neanche ad alzarmi per andare a
mettere
il pigiama. Porprio mentre ero tra la veglia e il sonno il mio
cellulare prese
a squillare. Riaprìì gli occhi sbuffando e lo
afferrai, dopodiché risposi senza
nemmeno guardare chi fosse
-Pronto?- Dissi con la voce insonnolita. Non avevo chiuso occhio la
notte
precedente, per via di quello che era successo e ora il mio corpo ne
risentiva
-Ila?- La voce spenta di Arianna mi giunse alle orecchie.
Riaprìì gli occhi e
mi misi a sedere sul letto
-Ari! Come ti senti?- Le chiesi di getto. Ero preoccupata per lei.
Doveva stare
molto male per Fabrizio
-Benissimo, perchè?- Corrugai la fronte confusa. Stava bene?
Forse era ancora
ubriaca e non ricordava nulla
-No...me lo chiedevo perchè...bhè...- Accidenti,
non riuscivo a trovare le
parole adatte. Dall'altra parte del telefono
sentìì sbuffare
-Dio mio, Ila! Non mi frega niente di Fabrizio e di quella scema di
Erica. Per
quanto mi riguarda possono anche sposarsi- Disse apparentemente
tranquilla, ma
io la conoscevo benissimo e riuscìì a cogliere
una stonatura nella voce
-Ok, ok, calma- Dissi. Quando Arianna si arrabbiava era davvero tremenda
-Ad ogni modo, scusa se non ti ho risposto oggi, ma ero dai parenti di
mia
madre e non ho sentito il cellulare. Oltretutto la sbronza che ho preso
ieri
sera non ha aiutato per niente- Disse. In effetti mi ero un po'
preoccupata
quando l'avevo chiamata e non mi aveva risposto, ma perfortuna era
tutto
apposto
-Tranquilla, volevo solo sapere come stavi- Le risposi mettendo il
vivavoce
mentre mi infilavo il pigiama
-Ci vediamo domani?- Mi chiese lei. Prima di risponderle con un
sì, mi ricordai
che avevo appuntamento con Leonardo
-Scusa Ari, ma domani esco con Leonardo e domani pomeriggio devo andare
con i
miei a trovare dei parenti- Dissi sbuffando alla sola idea
-Va bene, non sia mai che Romeo e Giulietta si separino-
Scherzò lei facendomi
scoppiare a ridere -Allora ci sentiamo, così mi racconti che
avete fatto-
Continuò cambiando tono di voce. Arianna era posseduta dal
demone della
curiosità e non era possibile farla ragionare quando esso si
impossessava di
lei
-Va bene- Le risposi -Allora a domani-
-A domani- Mi rispose lei. Poco prima che stessi per riattaccare lei mi
richiamò -Ila?-
-Dimmi?-
-Grazie...per non aver fatto domande- Sorrisi intenerita. Arianna non
era tipo
che mostrava facilmente i suoi sentimenti, ma io sapevo esattamente
distinguere
quando stava male da quando stava bene
-Ti voglio bene- Dissi, prima di interrompere la chiamata. Poggiai il
cellulare
sul comodino, dopodiché mi infilai sotto il mio bel piumone
caldo caldo e in un
secondo mi addormentai.
La mattina dopo
fui letteralmente buttata giù dal
letto dagli assurdi canti natalizi di mio padre. Mi alzai sbuffando e
quando
lessi l'ora sul display del cellulare, desiderai seriamente la morte.
Le sette.
Erano solo le sette del mattino. Di questo passo le vacanze natalizie
non
avrebbero portato alcun sollievo al mio povero corpo stanco. Avevo
bisogno di
dormire e avevo atteso a lungo queste benedettissime vacanze per farlo,
ma
dovevo mettere in conto il fatto che le vacanze natalizie erano
arrivate anche
per il mio caro paparino, che non riusciva mai e ripeto il mai, ad
alzarsi più
tardi delle sei. Sbuffai di nuovo e dopo essermi preparata
decisi
di
passare le due ore e mezza restanti prima dell'appuntamento con
Leonardo, a
cercare di finire i compiti assegnati per le vacanze.
Quando arrivai a leggere cosa diceva il testo della quarta disequazione
di
matematica, decisi che ne avevo avuto abbastanza per quel giorno.
Chiusi i
libri e dopo aver preso la borsa e il cappotto mi fiondai letteralmente
fuori
di casa.
Arrivai
là davanti con qualche minuto d'anticipo,
così decisi di entrare e di aspettarlo all'interno del bar,
visto il freddo
glaciale che faceva. Mi sedetti ad un tavolo per due e mi sfregai le
mani per
cercare di riscaldarle
-Ti porto qualcosa?- Mi chiese il barista, sorridendomi. Ricambiai il
sorriso,
scuotendo la testa
-No, grazie. Aspetto una persona e...- Venni interrotta dalla bocca di
Leonardo
che iniziò a baciarmi possessivamente. Quando sciolse il
bacio, lanciò uno
sguardo al cameriere con un sorrisetto soddisfatto
-Aspettava me- Disse con uno sguardo abbastanza incazzato. Che diavolo
gli
succedeva? Il cameriere si dileguò e Leonardo si sedette
accanto a me,
sorridendomi
-A cosa devo questa tua improvvisa voglia di baciarmi?- Gli chiesi
seccata, abbassando
lo sguardo. Lui sbuffò obbligandomi a rialzarlo
-Quel tizio ci stava provando, era così ovvio- Disse
leggendo il menù senza
prestargli una particolare attenzione
-Non è vero. E poi non capisco perchè io non
posso dire che stiamo insieme
davanti ai tuoi amici, mentre tu ne dai dimostrazione in un bar pieno
di gente-
Dissi guardandomi attorno. Mi sentivo davvero a disagio, avevo sempre
paura che
da un momento all'altro potesse sbucare fuori Lorenzo con...la
sua ragazza
-Che c'è?- Mi domandò lui, puntando il suo
sguardo su di me, per poi spostarlo
in ogni angolo del locale. Scossi la testa, sorridendo
-Niente. Allora? Di cosa volevi parlarmi?- Gli chiesi cercando di
cambiare
argomento. Lui si aprì in un sorriso afferrandomi una mano
tra le sue
-Ho due regali di Natale per te- Disse accarezzandomi una guancia. Lo
guardi
sorpresa
-Ti ringrazio, ma non dovevi farmi nessun regalo. Io non ti ho regalato
nulla-
Dissi mortificata. Che idiota! Quando ero andata a fare shopping
natalizio con
mia madre avevo dimenticato di avere un ragazzo. Che brutta figura.
Perchè
invece di ricordarmi il
regalo per
quell'idiota di mio fratello, non mi ero ricordata di Leonardo?
-Tranquilla- Disse facendomi immergere nella profondità dei
suoi occhi -L'unica
cosa che desideravo è seduta al mio fianco-
Arrossìì abbassando lo sguardo. E
quella da dove gli usciva? Non che non mi avesse fatto piacere,
è solo che non
mi sembrava il tipo che dicesse queste frasi così
stucchevoli -Ad ogni modo,
questo è il primo regalo- Continuò porgendomi una
scatolina blu rettangolare.
L'afferrai sorridendogli, dopodiché scartai il pacchetto e
aprìì la scatola per
vedere cosa contenesse. Spalancai la bocca sorpresa. Era una collanina
con
l'iniziale L (Qui)
-Sono felice che ti piaccia. Così, quando la guardi penserai
al
nome...-
Lorenzo...
-Leonardo, o meglio ancora...a me- Concluse la frase, prendendo la
collana tra
le sue mani. Poi puntò il suo sguardo nel mio e mi chiese di
voltarmi. Lo feci
con il cuore che batteva a mille. Mi allacciò la collana al
collo sorridendomi.
Grandioso! Come se non bastasse il fatto che avevo Lorenzo in mente
ventiquattro ore su ventiquattro, adesso dovevo anche portare
l'iniziale del
suo nome al collo
-Mi...mi piace molto- Dissi cercando di abbozzare un sorriso
-Lo so...che forse è un po' presto per regalarti la mia
iniziale, ma tu mi
piaci molto Ilaria- Disse prendomi la mano tra le sue -E con te
stò veramente
bene. Così bene che...mi sono sentito pronto per farti un
regalo del genere-
Continuò indicandomi la collana con un cenno della testa.
Automaticamente mi
portai una mano sul collo e presi il ciondolo tra le dita, continuando
a
guardarlo
-Non è presto- Dissi avvicinandomi. Gli stampai un bacio a
fior di labbra, che lui
non perse tempo ad approfondire. Leonardo mi aveva fatto un regalo
bellissimo e
lo aveva accompagnato da parole altrettanto belle....e io che facevo?
Pensavo
all'ultima persona a cui avrei dovuto pensare. Da adesso in poi avrei
pensato
solo a Leonardo, il mio ragazzo
-Vorrei chiederti una cosa- Dissi sciogliendo il bacio. Lui mi
guardò e prese
ad accarezzarmi la guancia
-Dimmi- Presi un bel respiro. In fin dei conti non gli stavo chiedendo
mica di
sposarmi. E poi, averlo più vicino mi avrebbe aiutato ad
innamorarmi di lui e a
dimenticare...l'idiota
-Il due Gennaio vado in settimana bianca con i miei amici. Mi farebbe
piacere
se tu venissi con me. Chiaramente se ti va. Insomma, non devi sentirti
costretto a...- Iniziai a straparlare talmente ero imbarazzata. Non era
da me
fare delle richieste del genere, ma se volevo dimenticarmi di Lorenzo dovevo cominciare a
sciolgiermi un pochino
-Ilaria- Mi chiamò lui sorridendo, ma io continuavo a
parlare come una
macchinetta, non riuscivo proprio a stare zitta -Ilaria- Mi
chiamò lui nuovamente,
stavolta facendomi zittire
-Scusami- Dissi sorridendo imbarazzata. Lui ricambiò il
sorriso e mi bacio
sulle labbra. In fin dei conti cominciavo ad abituarmi ai suoi baci
improvvisi
ma sempre graditi
-Non devi scusarti. Volevo semplicemente dirti che...vengo con molto
piacere-
Mi aprìì in un sorriso e gli allacciai le braccia
al collo. Dovevo concentrarmi
sul mio splendido ragazzo e su nessun altro
-Qual'era l'altro regalo?- Chiesi ricordandomi all'improvviso della sua
frase...
Ho due regali di Natale per te...
-Ah, sì giusto. Volevo chiederti se...ti va di passare la
vigilia di Capodanno
insieme. Alcuni miei amici organizzano una festa e mi farebbe piacere
se tu
venissi con me- Mi stava davvero proponendo di passare il Capodanno
insieme?
Tra l'altro, portandomi alla festa dei suoi amici. Un sorriso mi
spuntò sulle
labbra. Certo, sarebbe stato molto complicato convincere i miei, mio
padre più che
altro, ma ne valeva la pena
-Sì, certo che mi va- Risposi giocherellando con la lampo
del cappotto. Ero
nervosa. Quello sarebbe stato il primo Capodanno che passavo con un
ragazzo.
Con il mio ragazzo, ma io non
riuscivo a fare altro che desiderare
di passarlo con...
-...Lorenzo- Sgranai gli occhi non appena sentìì
pronunciare quel nome. Mi
voltai verso Leonardo con una lentezza esasperante. Mi ero distratta a
pensare
che non dovevo pensare a Lorenzo e non avevo ascoltato il resto della
frase di
Leonardo
-C-c-cosa?- Gli chiesi deglutendo. Ero fritta e strafritta. Cosa potevo
inventarmi adesso? Chissà per quale cavolo di motivo aveva
detto proprio quel
nome. Quel dannatissimo perfettissimo nome
-Perchè ti agiti tanto? Ti ho semplicemente detto che la
festa di Capodanno si
svolgerà a casa del mio amico Lorenzo- Il respiro
cominciò a regolarizzarsi. Mi
portai una mano sul petto, cercando di non attirare l'attenzione di
Leonardo.
Dopodiché scoppiai in una risatina isterica
-N-n-n-non avevo capito- Continuavo a ridere come una povera deficente.
Dovevo
cercare di stare più attenta quando qualcuno mi parlava
-Ok. Allora, ti va se andiamo a farci un giro?- Mi chiese. Sinceramente
non
avevo voglia di andare da nessuna parte. Non avevo voglia di stare in
giro. Non
avevo voglia di incontrare Lorenzo e quella,
se non altro nella mia
stanza ero al sicuro
-Scusami ma...devo tornare a casa- Risposi fingendomi dispiaciuta. Lui
a quanto
pare, dispiaciuto lo era davvero
-Va bene. Allora vieni che ti accompagno a casa. Almeno questo me lo
concedete
vostra maestà- Mi chiese porgendomi la mano. Sorrisi
afferrandola, dopodiché
uscimmo dal bar e ci dirigemmo verso la sua macchina.
Dopo un intero
pomeriggio passato a fare i compiti
per le vacanze, mi concessi un po' di riposo. Mia madre aveva
chiaramente detto
che se non finivo i compiti prima della partenza, non mi avrebbe
mandata in
settimana bianca. Grossomodo li avevo finiti, ad eccezione di un paio
di
disequazioni che avrei tranquillamente copiato dal quaderno di Alessio,
l'amico
secchione di Marco.
Mi stravaccai sul divano, coprendomi con la coperta di pile. Iniziai a
girare
nervosamente i canali della televisione. Non c'era un emerito cavolo.
Sotto
Natale facevano sempre e solo gli stessi film natalizi. Da piccola li
adoravo,
ma ora cominciavo a non sopportarli più.
Alla fine mi arresi e lasciai Il Grinch. Da piccola ero letteralmente
terrorizzata da quel film. La prima volta che lo avevo visto avevo
avuto gli
incubi per un mese.
Ero quasi arrivata alla scena in cui lui, vestito da Babbo Natale va in
giro
per le case di tutti i Nonsochi a
rubargli regali e decorazioni,
che il mio cellulare prese a squillare
-Pronto?- Risposi abbassando il volume della televisione
-Ila! Sono Arianna- Sorrisi nel sentire la sua voce. Mi alzai dal
divano e mi
diressi in camera mia. Quando parlavo al cellulare c'era sempre
qualcuno che si
impicciava di cosa dicevo
-Dimmi- Dissi chiudendo la porta
-Volevo avvisarti che c'è un piccolo cambio di programma che
riguarda la nostra
partenza- Mi sedetti sul letto giocherellando con l'elastico per
capelli che
avevo attorno al polso -Invece di partire il due Gennaio, dobbiamo
anticipare
la partenza al trentuno Dicembre- Cavolo! Avevo già detto a
Leonardo che avrei
passato la vigilia di Capodanno con lui
-Come mai?- in ogni caso sarei partita lo stesso. In fin dei conti ero
certa
che Leonardo avrebbe accettato, l'importante era passare il Capodanno
insieme
-Mia cugina Giuliana si sposa e ha chiesto a me e a mia sorella di
farle da
damigelle. Si sposerà il sette Gennaio. Quando Margherita le
ha detto che
durante quel periodo saremmo state in Valle D'Aosta, lei ha deciso di
organizzare
il matrimonio in montagna e quindi dovremmo anticipare il viaggio per i
preparativi delle nozze. Se non te la senti più di partire
ti capisco e...-
-Ma no, certo che me la sento di partire. A questo proposito, volevo
informarti
che...ho invitato Leonardo a venire con noi- Arianna l'avrebbe presa
benissimo,
era Marco che mi preoccupava
-Oh, allora è una cosa seria- Disse allusiva. Una cosa
seria? Non ne avevo la
più pallida idea
-Più o meno- Risposi mangiucchiandomi le unghie. Possibile
che tra me e
Leonardo fosse una cosa seria e che io non me ne fossi nemmeno resa
conto?
-Ma come più o meno? Ila, aspetti questo momento da quattro
anni. non sei
contenta?-
No...
-Sì, certo che lo sono. Ari, scusa ma devo andare a cenare.
Ci sentiamo
domani?- Non avevo voglia di intraprendere quel discorso con lei.
Non...avrei
saputo cosa rispondergli. Non volevo dirle che mi ero innamorata di
Lorenzo,
altrimenti avrebbe cominciato ad assillarmi
-Ok. A domani-
-A domani- Riattaccai e poggiai la testa sulla superfice gelida della
scrivania. Ma che razza di casino. Possibile che dovessi mettermi
sempre in
queste situazioni?
Il trentuno
Dicembre arrivò in un baleno. Avevo
avvertito Leonardo che la partenza era stata anticipata, ero riuscita a
finire
i compiti in tempi da record e avevo avuto anche il tempo di comprare
qualche
vestito elegante per il matrimonio di Giuliana, usando i soldi che mi
avevano
regalato alcuni parenti che non avevano avuto la più pallida
idea di cosa farmi
per Natale.
Leonardo venne a prendermi sottocasa e ci fermammo a prendere anche
Marco che,
non proprio al settimo cielo aveva accettato di fare il viaggio in
macchina con
noi. Avevamo appuntamento con Arianna e sua sorella in un autogrill
sull'autostrada, in modo che non ci sparpagliassimo con le macchine.
Arrivammo
lì davanti con qualche minuto d'anticipo,
che utilizzammo per prendere qualcosa da mangiare
-Ehi piccola, il cornetto come lo vuoi?- Mi chiese Leonardo prima di
ordinare
-Con la Nutella- Risposi stringendomi di più nel cappotto
-Con la Nutella? Cos'è, hai bisogno di affetto?
Perchè se vuoi te lo dò io un
po' di affetto- Leonardo si
avvicinò a me e mi stampò un bacio sulle labbra
che
io, chiaramente ricambiai
-Ehi, Romeo e Giulietta! Potete cercare di contenervi? Sto mangiando-
Disse
Marco, guardandoci con disappunto. Sorrisi imbarazzata e andai a
sedermi
accanto a lui, mentre Leonardo si diresse verso la cassa per ordinare.
Dopo aver fatto
colazione, tornammo verso la
macchina ad aspettare Arianna e sua sorella Margherita. Faceva un
freddo
tremendo e non vedevo l'ora di ripartire per accendere i riscaldamenti
della
macchina al massimo
-Eccole- Disse Marco, indicando con un cenno della testa una smart
grigia che
avanzava verso di noi. Ringraziai tutti i santi in cielo per non avermi
fatto
morire di ipotermia
-Buongiorno a todos! A te un po'
meno, Marco- Disse Arianna
scendendo dalla macchina e correndo ad abbracciarmi
-Se ti può consolare, oggi non è per niente un
buon giorno- Rispose Marco
guardando verso me e Leonardo che ci tenevamo per mano
-Possiamo andare?- Dissi io, già con un piede all'interno
della macchina.
Proprio in quel momento Margherita scese dalla macchina, completamnete
incappucciata
-Ilaria, tesoro! Da quanto tempo non ci vediamo?- Disse abbracciandomi.
Mi fece aderire al suo petto enorme. Beata lei, io avevo una terza
scarsa di
reggiseno. Margherita continuava a stritolarmi contro le sue tette,
facendomi
quasi morire asfissiata per tutto il profumi che si era messa. Quando
finalmente mi lasciò, l'aria riprese a circolare nei miei
polmoni
-Da tanto tempo- Annuìì. Margherita era sempre
stata un punto di riferimento
per me. Avendo solo un fratello maschio, spesso ripiegavo su di lei
quando
avevo bisogno di consigli
-Allora, che mi racconti?- Mi chiese, poggiandosi con il gomito sul
tettuccio
della macchina. Mi venne istintivo guardare verso Leonardo. avrei
dovuto
presentarglielo, ma come? Potevo considerarlo o no...il mio ragazzo?
-Per la verità....vorrei...vorrei presentarti Leonardo-
Cominciai, indicandolo
con un lieve cenno della testa -Lui
è...è...lui...è- Ok, Dovevo prendere
un bel
respiro e parlare
-Sono il suo ragazzo- Leonardo mi cinse la vita, finendo la frase per
me.
Sospirai sollevata e gli concessi un sorriso di gratitudine
-Il tuo ragazzo? Ari non mi aveva detto niente. Piacere, Margherita-
Disse
allungando la mano per stringere quella di Leonardo
-Tu invece? Che mi racconti?- Le chiesi prendendo la mano di Leonardo
tra le
mie
-Ah, eccoli finalmente!- Disse Margherita fissando qualcosa alle mie
spalle. La
guardai confusa. Non riuscivo proprio a capire a cosa si riferisse
-Anche io
vorrei presentarti una persona- Continuò lei, afferrandomi
per le spalle e
facendomi voltare nella direzione in cui guardava poco prima -Ila, ti
presento
Lorenzo- Quando incontrai quegli occhi quasi svenni. La testa
iniziò a girarmi
e il cuore si bloccò di colpo. Non capivo. Ma cosa ci faceva
Lorenzo lì? Forse
era meglio non capire. Fu questo il pensiero che mi si
presentò quando sentìì
il resto della frase di Margherita
-Il mio fidanzato-
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Salve a todos!
Non so perchè, ma oggi sono fissata con lo spagnolo XD
Allora,
capitolo abbastanza chiarificatore.
La ragazza di Lorenzo altri non era che Margherita, la sorella di Arianna (più in basso troverete una sua foto)
Tra lorenzo e Ilaria le cose non si sono ancora chiarite, ma già dal prossimo capitolo le cose tra loro
comincieranno un po' a cambiare :D
Non mi dilungo oltre, perchè ho le dita completamente ghiacciate. Quì a Roma fa freddissimo visto quanto
ha nevicato.
Da voi è arrivata la neve?
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo.
Vi ringrazio tantissimo :D
Ringrazio come sempre
_Renesmee Cullen_ FedeKiryu saketta Jonas_sister
per le splendide recensioni che mi lasciano :D