Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Cleppy_Ds    07/02/2012    8 recensioni
Roma.
Il sogno di ogni ragazza? Ovviamente quello di incontrare l'amore.
Ad eccezione di Ilaria. Lei l'amore l'ha già trovato ed è Leonardo, il Play Boy della scuola che apparentemente sembra non ricambiarla.
Il sogno di Ilaria è quello di riuscire a non uccidere Lorenzo, migliore amico di suo fratello maggiore. Sia lei, sia lui sono dell'opinione di non poter coesistere e cercano di evitarsi il più possibile.
Ma sì sà, il destino è imprevedibile e può cambiare le carte in tavola quando vuole, complice una festa che arriva al momento giusto. Così ad Ilaria non resta che rimboccarsi le maniche e fare i conti con ciò che prova. Soprattutto perchè il suo peggior "nemico" la attrae come nessun altro.
Perchè, come si dice: Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono di dimenticare l’odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.
Dal prologo: Gli devo molte cose. Gli devo la conoscenza dell'amore. Del primo amore. Gli devo la felicità di alcuni, seppure brevi, attimi della mia vita. Gli devo l'illusione di qualcosa che non c'è mai stato. Gli devo ogni ora, minuto, secondo passato in sua presenza...Gli devo anche il fatto di avermi aiutata a non aver più paura del buio. Ora grazie a lui...ho paura dell'amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 7

Image and
video hosting by TinyPic

Capitolo 7

Tanto tutto, senza te vicino è niente

 

 

 

Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi,

non servirà al mare essere cento volte più grande.

- Stefano Benni -

 

 

Il viaggio in macchina fu la ciliegina sulla torta per rovinare quello schifo di serata
-Cazzo! Io proprio non capisco che bisogno c'era di dire che stiamo insieme davanti a tutti- Gridò Leonardo stringendo la presa sul volante
-Mi dispiace- Dissi senza guardarlo. All'improvviso un'inspiegabile rabbia mi prese in contropiede -E invece no! Non mi dispiace affatto. Tu! Sei stato tu a dirmi che ti piaccio. Sei stato tu a baciarmi e sei stato tu che mezz'ora fa ti sei definito il mio ragazzo- Dissi fuori di me. Lui accostò la macchina in qualche via prima di quella di casa mia
-Io mi considero davvero il tuo ragazzo- Mi disse guardandomi negli occhi. Scrollai le spalle, più arrabbiata di prima
-E allora, perchè stai facendo questa scenata semplicemente perchè ho detto ai tuoi "amici" che ci siamo baciati? Cos'è? Vuoi che stiamo insieme...in segreto?- Gli chiesi stringendo la presa sulla mia pochette. Lui scosse la testa, avvicinandosi a me
-No, assolutamente no. Il fatto è che i miei amici non...non capirebbero. Ilaria...tu mi piaci davvero tanto e voglio stare con te. I miei amici sono superficiali. Loro non...digerirebbero il fatto che io stia con qualcun'altra all'infuori di Erica- Disse accarezzandomi una guancia. Io mi scostai, come scottata e lo guardai delusa
-Allora è per questo che stasera sei venuto con Erica. Non è lei che ti ha obbligato. E' stata la paura del giudizio degli altri che l'ha fatto- Dissi puntando lo sguardo fuori dal finestrino. Lui scosse la testa, provando ad avvicinarsi di nuovo, ma io mi voltai visibilmente arrabbiata
-No, non è così. Io...- Lo interruppi voltandomi di nuovo verso il finestrino
-Possiamo andare, perfavore. Sono piuttosto stanca- Dissi continuando a fissare fuori. Vidi con la coda dell'occhio che annuiva. Dopodiché ripartì con la macchina. In quel preciso istante si accese automaticamente la radio e le note di Sere Nere si propagarono per tutta l'auto di Leonardo. Automaticamente sgranai gli occhi...
"Io mi sto...vedendo con un'altra persona"...
Quando mi tornarono alla mente quelle parole, mi voltai e cambiai stazione. Leonardo mi lanciò un'occhiata confusa
-Non mi piace molto questa canzone- Dissi voltandomi di nuovo verso il finestrino
-Che coincidenza. Prima alla festa, il Dj ha messo proprio quella canzone- Disse continuando a lanciarmi delle occhiate piene di un significato che io non capivo
-Ah sì? Non mi ricordo- Dissi facendo la finta tonta. Accidenti, ci mancava solo che Leonardo capisse qualcosa
-Sì, ha messo proprio quella. Strano che non te ne ricordi. Io ballavo con Erica e tu se non sbaglio, stavi ballando con quel ragazzo del cinema. Quello che ha detto di essere il tuo ragazzo- Accidenti! Se lo ricordava. Ero fritta
-E' un amico di mio fratello. Quel mattina davanti al cinema, ha detto di essere il mio ragazzo per...prendermi in giro- Dissi cercando di arrampicarmi sugli specchi come meglio potevo
-Però se non sbaglio, Erica ha chiesto di lui per tutta la sera, riferendosi a lui come se fosse il tuo ragazzo- Quella stupida pettegola. Uno schiaffo non era abbastanza. Dovevo prenderla a pugni
-Già...l'ho usato come...copertura per la nostra storia- Lui parve sorpreso da quella risposta, dopodiché annuì, apparentemente convinto. Colpito e affondato!
Appoggiai la fronte sul finestrino e chiusi gli occhi. Perchè? Perchè dovevo essermi resa conto di provare qualcosa per Lorenzo? Perchè le cose erano cambiate così radicalmente? Dovevo essere sfinita, perchè mi addormentai profondamente.

Fu Leonardo a svegliarmi circa venti minuti dopo, sottocasa mia. Aprìì gli occhi e uscìì dalla macchina senza quasi reggermi in piedi. Prima che potessi entrare nel portone Leonardo mi afferrò per un polso e mi riportò davanti a lui
-Ilaria, scusami. Hai completamente ragione ad essere arrabbiata, ma ti prego...perdonami. Ti giuro che domani lo dico a tutti. Sì, non ci sarà una sola persona nella nostra scuola che non saprà di noi- Disse facendomi sorridere. In fin dei conti Leonardo mi piaceva ancora, nonostante non ne fossi innamorata come credevo.
-Ti ho fatta ridere- Disse accarezzandomi una guancia. Annuì continuando a sorridere
-Buonanotte- Gli dissi poi, voltandomi per entrare nel portone, ma la voce, o meglio le parole di Leonardo mi fecero bloccare dov'ero
-Te ne vai senza darmi neanche un bacio?- Mi chiese sorridendo...
"Te ne vai...senza neanche darmi un bacietto?"...
Non riuscìì a trattenere le lacrime, che scesero infrangendosi sull'asfalto gelido. Mi asciugai gli occhi, continuando a dare le spalle a Leonardo. non avevo neanche la forza di girarmi
-Che c'è? Ti senti bene?- Mi chiese preoccupato, avvicinandosi. Presi un bel respiro e mi voltai, cercando di sembrare naturale
-Ma si, certo- Dissi sorridendo. Dopodiché gli diedi un bacio a stampo e corsi dentro al portone.

Quella notte non riuscìì a chiudere occhio. Quando ero tornata a casa avevo trovato i miei genitori, insieme a parenti e ad amici, intenti a scambiarsi gli auguri di buon Natale. Avevo guardato l'ora sull'orologio della cucina. Mezzanotte. Ero tornata a casa a mezzanotte ed ero tornata ad essere una zucca, metaforicamente parlando, proprio come aveva detto Lorenzo. Ero tornata di nuovo alla realtà di sempre. Quella in cui lui...non era niente, per me.

 

La mattina seguente la passai in camera mia. Era Natale e i parenti erano venuti a trovarci per passare insieme quel giorno così "allegro". Io ero tutto fuorché allegra. Avevo detto a mia madre di non sentirmi bene, così mi permise di rimanere nella mai stanza, a patto che ne fossi uscita per andare a giocare con loro a tombola. Ogni tanto ricevevo qualche messaggino da parte di Leonardo che mi diceva che gli mancavo e che voleva vedermi. La verità era che nemmeno lui riusciva a farmi sollevare il morale. L'unica persona in grado di riuscirci era...
-Lorenzo!- La voce squillante di mia madre mi giunse alle orecchie, nonostante la porta della mia stanza fosse chiusa. Che diavolo era venuto a fare a casa mia?
-Scusi se disturbo, ma sono venuto a farvi gli auguri- Sussultai quando sentìì la sua voce. Era inceredibile. Fino a qualche mese prima quella voce era l'unica a provocarmi un'immensa irritazione ed ora mi mettevo a sussultare come una ragazzina?
-Ilaria è nella sua stanza- Disse mia madre. Sgranai gli occhi a quelle parole e mi assicurai che la porta fosse chiusa a chiave. Evidentemente si stava  guardando intorno per paura di incontrarmi. Sospirai accovacciandomi sul letto. Dopodiché poggiai la testa al muro e chiusi gli occhi, tappandomi le orecchie con le cuffiette dell'I-pod. L'ultima cosa che desideravo era sentire la "sua" voce...

"Scusa il disturbo, volevo solo dimostrarti, anche se sbaglio, che se scrivo ho più coraggio per parlare,
per dimostrarti che anche quando stiamo insieme e sto in silenzio provo di tutto..
e mi chiedo, senza mai capire bene, quello che tu stai provando.. "


Le parole di “Tutto non è niente” invasero le mie orecchie. Sospirai di nuovo. Ma era possibile che ogni santa canzone che sentivo doveva ricordarmi Lorenzo?

"E mi confondi e mi accontento di far l'amore con la pelle, con un tuo abbraccio,
con un semplice mano nella mano, camminando passo dopo passo
anche se soffro... e anche se sbaglio.. "


Sorrisi nel ripensare a quando io e Lorenzo c'eravamo incontrati la prima volta. Avrò avuto si e no otto anni, mentre lui ne aveva quattordici e frequentava il primo liceo insieme a mio fratello. Alessandro lo aveva portato a casa per giocare con la PlayStation ad un gioco che mamma e papà gli avevano regalato per il suo quattordicesimo compleanno e quando me lo ero trovato davanti, mi ero accorta che aveva usato un foglio dove avevo disegnato con tanto amore, per disegnarci sopra una bruttissima copia di Crash, il personaggio del videogioco a cui si divertivano a giocare. C'eravamo messi subito a litigare e da allora non avevamo fatto altro.

"Non sono un santo e te l'ho detto. Non l'ho nascosto sin dal primo giorno in cui ti ho conosciuta
e ti ho rivelato che son pazzo..
ma sono pronto a dimostrarti che c'è altro
e vorrei tanto regalarti tutto il meglio che mi porto dentro e cancellare il resto
ma tu sei fredda e ti difendi e di barriere ti circondi.. "


Di sicuro lui santo non era proprio. Quanto mi sarebbe piaciuto sapere con chi stava uscendo. Giusto per farmi un'idea su chi avrai volentieri strangolato

"Sarò banale ma son sicuro che da amici non potrebbe funzionare
quando provi un'attrazione così forte da non riuscire più a pensare a niente
tranne a quanto sei speciale e a come poi mi fai sentire quando vedo che stai bene
anche in un piccolo paese senza case e senza strade
con te accanto posso rinunciare a tutto..
Tanto tutto senza te vicino è niente... "


Era vero. Senza di lui per me non esisteva più niente. Nonostante passavamo le giornate a litigare anche per la minima sciocchezza, a me piaceva. Mi piaceva perchè...era con lui che litigavo

"Ti prego dì qualcosa anche se può far male
chiedimi pure di sparire, di dimenticare, di non tornare,
di far finta che non sei speciale
ma allontanami ti prego se poi pensi che in qualunque modo tra noi due non possa funzionare,
no tra noi due non possa funzionare, no tra noi due non possa funzionare...


E lui lo aveva fatto alla grande. Aveva detto quel "qualcosa" che mi faceva star male, mi aveva allontanata, senza un valido motivo.
-Ilaria!- La voce di mia madre mi fece venire quasi un infarto
-Cosa c'è?- Le chiesi sbuffando
-Vieni a salutare Lorenzo. E' venuto a farci gli auguri- Disse annientando tutte le speranze che avevo rivolto sul fatto che magari, con un po' di fortuna non avrei dovuto vederlo. Alzai gli occhi al cielo e poggiai l'I-pod sulla scivania. Dopodiché mi ravviai i capelli e uscìì dalla mia stanza. Entrai in salone e trovai mia zia intenta ad abbracciare Lorenzo. Nemmeno lo conosceva!
Mi schiarìì la voce, in modo da attirare la "sua" attenzione. Quando puntò il suo sguardo su di me, sentìì le gambe tremare e un'insopportabilissimo fastidio mi attanagliò lo stomaco
-Buon Natale...Lorenzo- Dissi indugiando sul suo nome. Lui mi sorrise di un sorriso triste
-Auguri anche a te- Mi rispose continuando a fissarmi. Abbassai lo sguardo, incapace di sostenere il suo. Stavo male. Non riuscivo nemmeno a guardarlo, figuriamoci ad intraprendere un discorso
-Bhè...io torno in camera mia- Dissi. Dopodiché mi voltai e tornai nella mia stanza. Mi gettai sul letto e mi coprìì la testa con un cuscino. Dovevo dimenticarlo. Dovevo dimenticarlo al più presto.
Sentìì il rumore di una porta che si richiudeva lentamente, ma non gli diedi peso. E facevo male...
-Ti senti bene?- Sgranai gli occhi quando sentìì "quella" voce. Merda! Non avevo richiuso la porta a chiave. Rimasi immobile, incapace di voltarmi verso di lui. Non sapevo cosa rispondere. Non sapevo cosa fare. In realtà mi sarebbe piaciuto prenderlo per i capelli e sbatterlo fuori dalla mia stanza e gridargli di andarsene a fanculo con tutta la forza che avevo. Ma non riuscivo nemmeno a muovermi, figuriamoci a gridare. Mi limitai a restare in silenzio, dandogli le spalle
-Ascolta...per quello che è successo ieri...- Fece una pausa. Per un momento pensai che, vista la mia reazione se ne fosse andato, ma poi sentìì il mio letto abbassarsi e una mano mi accarezzò i capelli. Io mi scosati bruscamente, facendomi ancora più vicina al muro. Ma perchè avevo quella maledettissima voglia di voltarmi e di abbracciarlo e baciarlo? Perchè non potevo semplicemente odiarlo e smettere di sentirmi così male?
-Non capisco perchè sei così arrabbiata. Sono venuto alla festa e tu mi hai mandato via. Cos'altro pretendevi che facessi?- Mi chiese cercando di tenere bassa la voce. Io continuavo a stare zitta, voltata verso il muro. Non volevo nemmeno rispondere, anche perchè ero sicura che se l'avessi fatto sarei scoppiata a piangere e non volevo dargli soddisfazione -Mi rispondi?- Mi chiese lui, poggiando nuovamente la mano sulla mia spalla, dopodiché con una lieve spinta mi fece voltare verso di lui.
Incontrare di nuovo i suoi occhi era...destabilizzante. Non poteva starsene lì a guardarmi così, non poteva!
-Cosa vuoi che ti risponda?- Dissi con un filo di voce, mentre dentro di me immaginavo già di prenderlo, sbatterlo sul letto e...No, dovevo darmi un contegno -Vuoi...sapere perchè sono arrabbiata?- Continuai. Lui annuì guardandomi con una strana espressione, quasi come se sperasse che gli rispondessi qualcosa che a me sfuggiva
-Sì- Disse continuando a guardarmi
-Bhè, piacerebbe saperlo anche a me. Mi dispiace, ma non lo so- Dissi voltandomi di nuovo. E invece sì che lo sapevo! Perchè ti amo, razza di idiota!
-Per qualsiasi motivo sia, ti chiedo scusa- Mi rispose. Dopodiché si alzò dal letto ed uscì dalla mia stanza. Non appena sentìì la porta chiudersi, mi voltai a guardare il posto dove lui era seduto fino a cinque secondi prima.
Mi alzai lentamente dal letto e mi avvicinai alla porta, chiudendola a chiave. In quel preciso istante il mio cellulare iniziò a vibrare, avvertendomi di aver ricevuto un messaggio

"Ciao stellina. Volevo augurarti la buonanotte e chiederti se domani mattina possiamo vederci. Baci...Leonardo"

Risposi velocemente con un "Sì, possiamo vederci. Buonanotte anche a te", dopodiché mi sdraia nuovamente sul letto con il volume dell'I-pod al massimo. Per il momento non avevo voglia di fare nient'altro.

 

Il resto della giornata passò molto lentamente. Ero stata praticamente costretta ad andare a giocare a tombola da mia madre, insieme ai parenti. Non c'era che detestassi di più, anche perchè ero l'unica persona sotto i quarant'anni d'età. Alessandro era uscito con Lorenzo. Sicuramente c'era anche...la sua ragazza. Ero stata tentata per un secondo di chiedere informazioni a quell'idiota di mio fratello, ma non volevo destare sospetti. Senza contare che non me l'avrebbe mai, MAI, detto.
Dopo aver salutato tutti gli ospiti andai a rintanarmi nella mia adorata stanzetta. Mi gettai a peso morto sul letto e chiusi gli occhi portandomi una mano sulla fronte. Avevo un grandissimo mal di testa e volevo andare a dormire. Ero talmente distrutta che non riuscivo neanche ad alzarmi per andare a mettere il pigiama. Porprio mentre ero tra la veglia e il sonno il mio cellulare prese a squillare. Riaprìì gli occhi sbuffando e lo afferrai, dopodiché risposi senza nemmeno guardare chi fosse
-Pronto?- Dissi con la voce insonnolita. Non avevo chiuso occhio la notte precedente, per via di quello che era successo e ora il mio corpo ne risentiva
-Ila?- La voce spenta di Arianna mi giunse alle orecchie. Riaprìì gli occhi e mi misi a sedere sul letto
-Ari! Come ti senti?- Le chiesi di getto. Ero preoccupata per lei. Doveva stare molto male per Fabrizio
-Benissimo, perchè?- Corrugai la fronte confusa. Stava bene? Forse era ancora ubriaca e non ricordava nulla
-No...me lo chiedevo perchè...bhè...- Accidenti, non riuscivo a trovare le parole adatte. Dall'altra parte del telefono sentìì sbuffare
-Dio mio, Ila! Non mi frega niente di Fabrizio e di quella scema di Erica. Per quanto mi riguarda possono anche sposarsi- Disse apparentemente tranquilla, ma io la conoscevo benissimo e riuscìì a cogliere una stonatura nella voce
-Ok, ok, calma- Dissi. Quando Arianna si arrabbiava era davvero tremenda
-Ad ogni modo, scusa se non ti ho risposto oggi, ma ero dai parenti di mia madre e non ho sentito il cellulare. Oltretutto la sbronza che ho preso ieri sera non ha aiutato per niente- Disse. In effetti mi ero un po' preoccupata quando l'avevo chiamata e non mi aveva risposto, ma perfortuna era tutto apposto
-Tranquilla, volevo solo sapere come stavi- Le risposi mettendo il vivavoce mentre mi infilavo il pigiama
-Ci vediamo domani?- Mi chiese lei. Prima di risponderle con un sì, mi ricordai che avevo appuntamento con Leonardo
-Scusa Ari, ma domani esco con Leonardo e domani pomeriggio devo andare con i miei a trovare dei parenti- Dissi sbuffando alla sola idea
-Va bene, non sia mai che Romeo e Giulietta si separino- Scherzò lei facendomi scoppiare a ridere -Allora ci sentiamo, così mi racconti che avete fatto- Continuò cambiando tono di voce. Arianna era posseduta dal demone della curiosità e non era possibile farla ragionare quando esso si impossessava di lei
-Va bene- Le risposi -Allora a domani-
-A domani- Mi rispose lei. Poco prima che stessi per riattaccare lei mi richiamò -Ila?-
-Dimmi?-
-Grazie...per non aver fatto domande- Sorrisi intenerita. Arianna non era tipo che mostrava facilmente i suoi sentimenti, ma io sapevo esattamente distinguere quando stava male da quando stava bene
-Ti voglio bene- Dissi, prima di interrompere la chiamata. Poggiai il cellulare sul comodino, dopodiché mi infilai sotto il mio bel piumone caldo caldo e in un secondo mi addormentai.

 

La mattina dopo fui letteralmente buttata giù dal letto dagli assurdi canti natalizi di mio padre. Mi alzai sbuffando e quando lessi l'ora sul display del cellulare, desiderai seriamente la morte. Le sette. Erano solo le sette del mattino. Di questo passo le vacanze natalizie non avrebbero portato alcun sollievo al mio povero corpo stanco. Avevo bisogno di dormire e avevo atteso a lungo queste benedettissime vacanze per farlo, ma dovevo mettere in conto il fatto che le vacanze natalizie erano arrivate anche per il mio caro paparino, che non riusciva mai e ripeto il mai, ad alzarsi più tardi delle sei. Sbuffai di nuovo e dopo essermi preparata (Qui)
decisi di passare le due ore e mezza restanti prima dell'appuntamento con Leonardo, a cercare di finire i compiti assegnati per le vacanze.
Quando arrivai a leggere cosa diceva il testo della quarta disequazione di matematica, decisi che ne avevo avuto abbastanza per quel giorno. Chiusi i libri e dopo aver preso la borsa e il cappotto mi fiondai letteralmente fuori di casa.

 

Arrivai là davanti con qualche minuto d'anticipo, così decisi di entrare e di aspettarlo all'interno del bar, visto il freddo glaciale che faceva. Mi sedetti ad un tavolo per due e mi sfregai le mani per cercare di riscaldarle
-Ti porto qualcosa?- Mi chiese il barista, sorridendomi. Ricambiai il sorriso, scuotendo la testa
-No, grazie. Aspetto una persona e...- Venni interrotta dalla bocca di Leonardo che iniziò a baciarmi possessivamente. Quando sciolse il bacio, lanciò uno sguardo al cameriere con un sorrisetto soddisfatto
-Aspettava me- Disse con uno sguardo abbastanza incazzato. Che diavolo gli succedeva? Il cameriere si dileguò e Leonardo si sedette accanto a me, sorridendomi
-A cosa devo questa tua improvvisa voglia di baciarmi?- Gli chiesi seccata, abbassando lo sguardo. Lui sbuffò obbligandomi a rialzarlo
-Quel tizio ci stava provando, era così ovvio- Disse leggendo il menù senza prestargli una particolare attenzione
-Non è vero. E poi non capisco perchè io non posso dire che stiamo insieme davanti ai tuoi amici, mentre tu ne dai dimostrazione in un bar pieno di gente- Dissi guardandomi attorno. Mi sentivo davvero a disagio, avevo sempre paura che da un momento all'altro potesse sbucare fuori Lorenzo con...la sua ragazza
-Che c'è?- Mi domandò lui, puntando il suo sguardo su di me, per poi spostarlo in ogni angolo del locale. Scossi la testa, sorridendo
-Niente. Allora? Di cosa volevi parlarmi?- Gli chiesi cercando di cambiare argomento. Lui si aprì in un sorriso afferrandomi una mano tra le sue
-Ho due regali di Natale per te- Disse accarezzandomi una guancia. Lo guardi sorpresa
-Ti ringrazio, ma non dovevi farmi nessun regalo. Io non ti ho regalato nulla- Dissi mortificata. Che idiota! Quando ero andata a fare shopping natalizio con mia madre avevo dimenticato di avere un ragazzo. Che brutta figura. Perchè invece di ricordarmi  il regalo per quell'idiota di mio fratello, non mi ero ricordata di Leonardo?
-Tranquilla- Disse facendomi immergere nella profondità dei suoi occhi -L'unica cosa che desideravo è seduta al mio fianco- Arrossìì abbassando lo sguardo. E quella da dove gli usciva? Non che non mi avesse fatto piacere, è solo che non mi sembrava il tipo che dicesse queste frasi così stucchevoli -Ad ogni modo, questo è il primo regalo- Continuò porgendomi una scatolina blu rettangolare. L'afferrai sorridendogli, dopodiché scartai il pacchetto e aprìì la scatola per vedere cosa contenesse. Spalancai la bocca sorpresa. Era una collanina con l'iniziale L 
(Qui)
-G-grazie- Dissi continuando a guardare la collana
-Sono felice che ti piaccia. Così, quando la guardi penserai al nome...-
Lorenzo...
-Leonardo, o meglio ancora...a me- Concluse la frase, prendendo la collana tra le sue mani. Poi puntò il suo sguardo nel mio e mi chiese di voltarmi. Lo feci con il cuore che batteva a mille. Mi allacciò la collana al collo sorridendomi. Grandioso! Come se non bastasse il fatto che avevo Lorenzo in mente ventiquattro ore su ventiquattro, adesso dovevo anche portare l'iniziale del suo nome al collo
-Mi...mi piace molto- Dissi cercando di abbozzare un sorriso
-Lo so...che forse è un po' presto per regalarti la mia iniziale, ma tu mi piaci molto Ilaria- Disse prendomi la mano tra le sue -E con te stò veramente bene. Così bene che...mi sono sentito pronto per farti un regalo del genere- Continuò indicandomi la collana con un cenno della testa. Automaticamente mi portai una mano sul collo e presi il ciondolo tra le dita, continuando a guardarlo
-Non è presto- Dissi avvicinandomi. Gli stampai un bacio a fior di labbra, che lui non perse tempo ad approfondire. Leonardo mi aveva fatto un regalo bellissimo e lo aveva accompagnato da parole altrettanto belle....e io che facevo? Pensavo all'ultima persona a cui avrei dovuto pensare. Da adesso in poi avrei pensato solo a Leonardo, il mio ragazzo
-Vorrei chiederti una cosa- Dissi sciogliendo il bacio. Lui mi guardò e prese ad accarezzarmi la guancia
-Dimmi- Presi un bel respiro. In fin dei conti non gli stavo chiedendo mica di sposarmi. E poi, averlo più vicino mi avrebbe aiutato ad innamorarmi di lui e a dimenticare...l'idiota
-Il due Gennaio vado in settimana bianca con i miei amici. Mi farebbe piacere se tu venissi con me. Chiaramente se ti va. Insomma, non devi sentirti costretto a...- Iniziai a straparlare talmente ero imbarazzata. Non era da me fare delle richieste del genere, ma se volevo dimenticarmi di Lorenzo  dovevo cominciare a sciolgiermi un pochino
-Ilaria- Mi chiamò lui sorridendo, ma io continuavo a parlare come una macchinetta, non riuscivo proprio a stare zitta -Ilaria- Mi chiamò lui nuovamente, stavolta facendomi zittire
-Scusami- Dissi sorridendo imbarazzata. Lui ricambiò il sorriso e mi bacio sulle labbra. In fin dei conti cominciavo ad abituarmi ai suoi baci improvvisi ma sempre graditi
-Non devi scusarti. Volevo semplicemente dirti che...vengo con molto piacere- Mi aprìì in un sorriso e gli allacciai le braccia al collo. Dovevo concentrarmi sul mio splendido ragazzo e su nessun altro
-Qual'era l'altro regalo?- Chiesi ricordandomi all'improvviso della sua frase...
Ho due regali di Natale per te...
-Ah, sì giusto. Volevo chiederti se...ti va di passare la vigilia di Capodanno insieme. Alcuni miei amici organizzano una festa e mi farebbe piacere se tu venissi con me- Mi stava davvero proponendo di passare il Capodanno insieme? Tra l'altro, portandomi alla festa dei suoi amici. Un sorriso mi spuntò sulle labbra. Certo, sarebbe stato molto complicato convincere i miei, mio padre più che altro, ma ne valeva la pena
-Sì, certo che mi va- Risposi giocherellando con la lampo del cappotto. Ero nervosa. Quello sarebbe stato il primo Capodanno che passavo con un ragazzo. Con il mio ragazzo, ma io non riuscivo a fare altro che desiderare di passarlo con...
-...Lorenzo- Sgranai gli occhi non appena sentìì pronunciare quel nome. Mi voltai verso Leonardo con una lentezza esasperante. Mi ero distratta a pensare che non dovevo pensare a Lorenzo e non avevo ascoltato il resto della frase di Leonardo
-C-c-cosa?- Gli chiesi deglutendo. Ero fritta e strafritta. Cosa potevo inventarmi adesso? Chissà per quale cavolo di motivo aveva detto proprio quel nome. Quel dannatissimo perfettissimo nome
-Perchè ti agiti tanto? Ti ho semplicemente detto che la festa di Capodanno si svolgerà a casa del mio amico Lorenzo- Il respiro cominciò a regolarizzarsi. Mi portai una mano sul petto, cercando di non attirare l'attenzione di Leonardo. Dopodiché scoppiai in una risatina isterica
-N-n-n-non avevo capito- Continuavo a ridere come una povera deficente. Dovevo cercare di stare più attenta quando qualcuno mi parlava
-Ok. Allora, ti va se andiamo a farci un giro?- Mi chiese. Sinceramente non avevo voglia di andare da nessuna parte. Non avevo voglia di stare in giro. Non avevo voglia di incontrare Lorenzo e quella, se non altro nella mia stanza ero al sicuro
-Scusami ma...devo tornare a casa- Risposi fingendomi dispiaciuta. Lui a quanto pare, dispiaciuto lo era davvero
-Va bene. Allora vieni che ti accompagno a casa. Almeno questo me lo concedete vostra maestà- Mi chiese porgendomi la mano. Sorrisi afferrandola, dopodiché uscimmo dal bar e ci dirigemmo verso la sua macchina.

 

Dopo un intero pomeriggio passato a fare i compiti per le vacanze, mi concessi un po' di riposo. Mia madre aveva chiaramente detto che se non finivo i compiti prima della partenza, non mi avrebbe mandata in settimana bianca. Grossomodo li avevo finiti, ad eccezione di un paio di disequazioni che avrei tranquillamente copiato dal quaderno di Alessio, l'amico secchione di Marco.
Mi stravaccai sul divano, coprendomi con la coperta di pile. Iniziai a girare nervosamente i canali della televisione. Non c'era un emerito cavolo. Sotto Natale facevano sempre e solo gli stessi film natalizi. Da piccola li adoravo, ma ora cominciavo a non sopportarli più.
Alla fine mi arresi e lasciai Il Grinch. Da piccola ero letteralmente terrorizzata da quel film. La prima volta che lo avevo visto avevo avuto gli incubi per un mese.
Ero quasi arrivata alla scena in cui lui, vestito da Babbo Natale va in giro per le case di tutti i Nonsochi a rubargli regali e decorazioni, che il mio cellulare prese a squillare
-Pronto?- Risposi abbassando il volume della televisione
-Ila! Sono Arianna- Sorrisi nel sentire la sua voce. Mi alzai dal divano e mi diressi in camera mia. Quando parlavo al cellulare c'era sempre qualcuno che si impicciava di cosa dicevo
-Dimmi- Dissi chiudendo la porta
-Volevo avvisarti che c'è un piccolo cambio di programma che riguarda la nostra partenza- Mi sedetti sul letto giocherellando con l'elastico per capelli che avevo attorno al polso -Invece di partire il due Gennaio, dobbiamo anticipare la partenza al trentuno Dicembre- Cavolo! Avevo già detto a Leonardo che avrei passato la vigilia di Capodanno con lui
-Come mai?- in ogni caso sarei partita lo stesso. In fin dei conti ero certa che Leonardo avrebbe accettato, l'importante era passare il Capodanno insieme
-Mia cugina Giuliana si sposa e ha chiesto a me e a mia sorella di farle da damigelle. Si sposerà il sette Gennaio. Quando Margherita le ha detto che durante quel periodo saremmo state in Valle D'Aosta, lei ha deciso di organizzare il matrimonio in montagna e quindi dovremmo anticipare il viaggio per i preparativi delle nozze. Se non te la senti più di partire ti capisco e...-
-Ma no, certo che me la sento di partire. A questo proposito, volevo informarti che...ho invitato Leonardo a venire con noi- Arianna l'avrebbe presa benissimo, era Marco che mi preoccupava
-Oh, allora è una cosa seria- Disse allusiva. Una cosa seria? Non ne avevo la più pallida idea
-Più o meno- Risposi mangiucchiandomi le unghie. Possibile che tra me e Leonardo fosse una cosa seria e che io non me ne fossi nemmeno resa conto?
-Ma come più o meno? Ila, aspetti questo momento da quattro anni. non sei contenta?-
No...
-Sì, certo che lo sono. Ari, scusa ma devo andare a cenare. Ci sentiamo domani?- Non avevo voglia di intraprendere quel discorso con lei. Non...avrei saputo cosa rispondergli. Non volevo dirle che mi ero innamorata di Lorenzo, altrimenti avrebbe cominciato ad assillarmi
-Ok. A domani-
-A domani- Riattaccai e poggiai la testa sulla superfice gelida della scrivania. Ma che razza di casino. Possibile che dovessi mettermi sempre in queste situazioni?

 

 

Il trentuno Dicembre arrivò in un baleno. Avevo avvertito Leonardo che la partenza era stata anticipata, ero riuscita a finire i compiti in tempi da record e avevo avuto anche il tempo di comprare qualche vestito elegante per il matrimonio di Giuliana, usando i soldi che mi avevano regalato alcuni parenti che non avevano avuto la più pallida idea di cosa farmi per Natale.
Leonardo venne a prendermi sottocasa e ci fermammo a prendere anche Marco che, non proprio al settimo cielo aveva accettato di fare il viaggio in macchina con noi. Avevamo appuntamento con Arianna e sua sorella in un autogrill sull'autostrada, in modo che non ci sparpagliassimo con le macchine.


Arrivammo lì davanti con qualche minuto d'anticipo, che utilizzammo per prendere qualcosa da mangiare
-Ehi piccola, il cornetto come lo vuoi?- Mi chiese Leonardo prima di ordinare
-Con la Nutella- Risposi stringendomi di più nel cappotto
-Con la Nutella? Cos'è, hai bisogno di affetto? Perchè se vuoi te lo dò io un po' di affetto- Leonardo si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulle labbra che io, chiaramente ricambiai
-Ehi, Romeo e Giulietta! Potete cercare di contenervi? Sto mangiando- Disse Marco, guardandoci con disappunto. Sorrisi imbarazzata e andai a sedermi accanto a lui, mentre Leonardo si diresse verso la cassa per ordinare.


Dopo aver fatto colazione, tornammo verso la macchina ad aspettare Arianna e sua sorella Margherita. Faceva un freddo tremendo e non vedevo l'ora di ripartire per accendere i riscaldamenti della macchina al massimo
-Eccole- Disse Marco, indicando con un cenno della testa una smart grigia che avanzava verso di noi. Ringraziai tutti i santi in cielo per non avermi fatto morire di ipotermia
-Buongiorno a todos! A te un po' meno, Marco- Disse Arianna scendendo dalla macchina e correndo ad abbracciarmi
-Se ti può consolare, oggi non è per niente un buon giorno- Rispose Marco guardando verso me e Leonardo che ci tenevamo per mano
-Possiamo andare?- Dissi io, già con un piede all'interno della macchina. Proprio in quel momento Margherita scese dalla macchina, completamnete incappucciata
-Ilaria, tesoro! Da quanto tempo non ci vediamo?- Disse abbracciandomi.
Mi fece aderire al suo petto enorme. Beata lei, io avevo una terza scarsa di reggiseno. Margherita continuava a stritolarmi contro le sue tette, facendomi quasi morire asfissiata per tutto il profumi che si era messa. Quando finalmente mi lasciò, l'aria riprese a circolare nei miei polmoni
-Da tanto tempo- Annuìì. Margherita era sempre stata un punto di riferimento per me. Avendo solo un fratello maschio, spesso ripiegavo su di lei quando avevo bisogno di consigli
-Allora, che mi racconti?- Mi chiese, poggiandosi con il gomito sul tettuccio della macchina. Mi venne istintivo guardare verso Leonardo. avrei dovuto presentarglielo, ma come? Potevo considerarlo o no...il mio ragazzo?
-Per la verità....vorrei...vorrei presentarti Leonardo- Cominciai, indicandolo con un lieve cenno della testa -Lui è...è...lui...è- Ok, Dovevo prendere un bel respiro e parlare
-Sono il suo ragazzo- Leonardo mi cinse la vita, finendo la frase per me. Sospirai sollevata e gli concessi un sorriso di gratitudine
-Il tuo ragazzo? Ari non mi aveva detto niente. Piacere, Margherita- Disse allungando la mano per stringere quella di Leonardo
-Tu invece? Che mi racconti?- Le chiesi prendendo la mano di Leonardo tra le mie
-Ah, eccoli finalmente!- Disse Margherita fissando qualcosa alle mie spalle. La guardai confusa. Non riuscivo proprio a capire a cosa si riferisse -Anche io vorrei presentarti una persona- Continuò lei, afferrandomi per le spalle e facendomi voltare nella direzione in cui guardava poco prima -Ila, ti presento Lorenzo- Quando incontrai quegli occhi quasi svenni. La testa iniziò a girarmi e il cuore si bloccò di colpo. Non capivo. Ma cosa ci faceva Lorenzo lì? Forse era meglio non capire. Fu questo il pensiero che mi si presentò quando sentìì il resto della frase di Margherita
-Il mio fidanzato-

_________________________________________________________________________________

Salve a todos!

Non so perchè, ma oggi sono fissata con lo spagnolo XD

Allora, capitolo abbastanza chiarificatore.

La ragazza di Lorenzo altri non era che Margherita, la sorella di Arianna (più in basso troverete una sua foto)

Tra lorenzo e Ilaria le cose non si sono ancora chiarite, ma già dal prossimo capitolo le cose tra loro 

comincieranno un po' a cambiare :D

Non mi dilungo oltre, perchè ho le dita completamente ghiacciate. Quì a Roma fa freddissimo visto quanto 

ha nevicato. 

Da voi è arrivata la neve?

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo.

Vi ringrazio tantissimo :D

Ringrazio come sempre 

_Renesmee Cullen_ FedeKiryu  saketta  Jonas_sister

e  loveis4ever

per le splendide recensioni che mi lasciano :D

Image and
video hosting by TinyPic

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Cleppy_Ds