Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Airlys    07/02/2012    3 recensioni
Una lettera può far riaffiorare dei ricordi, nel bene e nel male, ma per fortuna, ora c'è Blaine ad occuparsi di Kurt.
“Puoi ridere, se vuoi” Disse Kurt, i suoi occhi ancora chiusi.
“Kurt, ehi, guardami” gli accarezzò una guancia soffice, ma Kurt si ritrasse.
[...] “Kurt, tesoro, apri gli occhi e guardami” E lo fece; “pensi davvero che potrei ridere di te?”
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Someone to hug.

 

{Oh I'm like a kid who just won't let it go
Twisting and turning the colours in rows
I'm so intent to find out what it is
This is my rubik's cube
I know I can figure it out.

 

 

“Kurt?” Lo chiamò Blaine, mentre stava bevendo il suo caffè, seduto al tavolo.
“Sì, Blaine?” Kurt occhieggiò il ragazzo che era seduto sul divano, occhiali sul naso, mentre osservava qualcosa attentamente, diverse scatole aperte intorno a lui.
“Sai cos’è questo?” Gli passò un foglio, che sembrava essere piuttosto datato, a giudicare dal suo colore.
“Non penso sia mio” Disse Blaine; Kurt alzò lo sguardo e prese il pezzo di carta, poi i suoi occhi si spalancarono e un sorriso nacque sulle sue labbra.
“Non ci credo!” esclamò, alternando lo sguardo tra Blaine e il foglio nelle sue mani.
“L’ho scritto quando avevo tipo sei anni! Non riesco a credere che sia ancora in giro!” Kurt ridacchiò sommessamente e aggiunse “è una lettera a Babbo Natale” per spiegare a Blaine, che intanto lo stava osservando con uno sguardo curioso e confuso, un’espressione dolce sul viso.
“Ero in prima elementare, credo, quando l’ho scritta, non so nemmeno perché l’ho tenuta” Disse Kurt, rigirandosi il foglio tra le mani.
“Posso leggerlo? Per favooore?” Domandò Blaine al suo ragazzo, sporgendosi per prendere la lettera;
Kurt saltò leggermente all’indietro, nascondendo il pezzo di carta dietro la sua schiena, “Cosa? No, assolutamente no!”
“Kuuurt! Andiamo! Lasciamela leggere, per favore?”
“Nah-ha”
“Per favore? Daaai!” Si sporse verso il ragazzo più alto, provando ad afferrare la lettera.
“No!” Kurt stava ormai tenendo il foglio sopra la sua testa, sfruttando il vantaggio dell’altezza, la sua mano che si muoveva avanti e indietro, su e giù. “Avanti!” Blaine saltò, tentando di prenderla. Ancora. Ed ancora. “Perché no?” Chiese quando vide che non riusciva a prenderla, facendo poi la sua migliore espressione da cucciolo e sorrise, ma il suo ragazzo non perse la sua determinazione.
“E’ imbarazzante, Blaine” spiegò e Blaine provò “non essere sciocco, tesoro” ad abbracciarlo, ma Kurt, che si stava ormai muovendo all’indietro senza guardare, cadde sul divano di pelle rossa, proprio nel centro della stanza e Blaine –ouch!- finì proprio sopra di lui, riuscendo ad afferrare la lettera e felice –L’ho presa! L’ho presa!- posò un bacio sulle labbra morbide del suo ragazzo.
Poi si sedette composto sul divano, mentre Kurt si copriva gli occhi con le mano e sussurrava qualcosa che sembrava essere un insulto –detto con amore, ovviamente- rivolto al suo ragazzo, mentre questo cominciava a leggere la lettera.


Caro Babbo Natale,
sono Kurt Hummel, come l’anno scorso.
Volevo dirti che sono stato un bravo bambino quest’anno. Il mio papà lo dice sempre e lui è come un super-super eroe, quindi devi credergli. Dice anche che sono testardo sulle cose che voglio, ma penso sia okay qualche volta.
Ho ricevuto il peluche grande che ti ho chiesto l’anno scorso, e anche i film Disney e i libri, i vestiti (mi piacciono tanto!) e ti ringrazio.
Questa volta vorrei avere –se puoi portarmelo- qualcosa da abbracciare, come un amico.
Perché BooBoo ( il mio peluche) è sempre freddo e non sa parlare.
Almeno posso abbracciarlo, ma vorrei qualcuno con cui parlare e non ho amici alla nuova scuola.
Dicono che sono strano, mi chiamano con brutti soprannomi e non so perché.
Una volta mi hanno chiamato anche  in modo tanto brutto, e papà dice che non posso dire quella parola perché è davvero cattiva, ma puoi indovinarla se vuoi. Comincia con la ‘f’. Non so cosa significhi, ma papà si è arrabbiato molto quando l’ha sentita e gli occhi della mamma si sono spalancati e poi loro mi hanno detto che posso essere quello che voglio.
Non sono sicuro di aver capito perché l’abbiano detto.
La mia maestra dice che sono un bambino intelligente e mamma dice che sono bellissimo quando mi da i  baci sulla fronte, ma solo loro sembrano pensarlo. E papà.
Gli altri bambini mi odiano. Ti chiedo solo un amico. Non voglio giocattoli, puoi portarli ai bambini che hanno degli amici, così possono giocare insieme. Se li porto a scuola, me li rompono, ne sono sicuro.
Puoi portarmi un bambino da abbracciare, per favore? O almeno un fratellino, ma preferirei un amico.
Ti voglio bene.
Kurt.




{ The world is too heavy
Too big for my shoulders
Come take the weight off me now
thousands of answers to one simple question
Come take the weight of me now.


Blaine finì di leggere la lettera e volse lo sguardo verso il suo ragazzo, gli occhi colmi di lacrime.
“Puoi ridere, se vuoi” Disse Kurt, i suoi occhi ancora chiusi.
“Kurt, ehi, guardami” gli accarezzò una guancia soffice, ma Kurt si ritrasse.
“Blaine, davvero, puoi ridere. So che è stupido, ma avevo sei anni.”
“Kurt, tesoro, apri gli occhi e guardami” E lo fece; “pensi davvero che potrei ridere di te?”
“E’ solo che...” disse con un filo di voce; sembrava davvero piccolo, raggomitolato sul divano in quel modo.
“Kurt, vieni qui” Blaine prese la sua mano e lo attirò tra le sue braccia, tenendolo stretta a sé.
“Mi dispiace davvero che abbia dovuto passare tutto quello quando eri così piccolo” sussurrò vicino al suo orecchio, le lacrime che gli riempivano di nuovo gli occhi, stringendo il ragazzo ancora più vicino. “Non te lo meriti. Tu meriti il meglio. Solo il meglio.”
“Non preoccuparti per quello...va tutto bene. E’ passato.” Disse Kurt, “Ho te, ora”
“Oh sì, hai me. Ci sono io.” Un bacio sul suo palmo. “Ora.” Uno sulla guancia. “Sempre.” Sui suoi occhi. “Ti amo, Kurt” Sulle sue labbra, delicatamente.
“Ti amo anche io, Blaine. Non sai quanto.” Ricambiò il bacio, poi aggiunse “credo di dover ringraziare Babbo Natale, anche se con qualche anno di ritardo mi ha portato qualcuno davvero caldo e morbido da abbracciare e con un bellissimo sorriso.”
Kurt e Blaine si sorrisero, fronte contro fronte, occhi negli occhi, labbra sulle labbra e si abbracciarono stretti, cuore a cuore.
Felici.

 

 









____________________________________
Questa storia è una traduzione di una storia che ho scritto io stessa in inglese e che ho pubblicato qui http://www.fanfiction.net/s/7731942/1/Someone_to_hug nel caso dovesse interessarvi :)
Volevo rappresentare un momento quotidiano tra Blaine e Kurt, ma allo stesso tempo qualcosa che riporti a tutti quei ricordi di ciò che hanno dovuto affrontare per arrivare dove sono ora, insieme.
Spero di esserci riuscita e che vi sia piaciuta.
Grazie per aver letto :)

La canzone utilizzata è Rubik’s Cube degli Athlete.
Potete trovarla qui http://www.youtube.com/watch?v=dkamG8hzEs8
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Airlys