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Autore: Chico chan 95    07/02/2012    1 recensioni
Il circo sembra essere scomparso ed è diventato leggenda, ma se riapparisse per recuperare e donare quel poco di pace concessa anche ai circensi? Ecco quello che è successo, ambientata ai nostri giorni e con due protagoniste dilettanti.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La leggenda del Cirque de Rêves
 
La neve scendeva lentamente e poco a poco tutto s’imbiancò, lasciando nei cuori di chi la osservava una sensazione di gelida purezza. Eppure tra tanto candore ecco che emergeva una figura maestosa e ormai abbandonata da tempo:le Cirque de Rêves, che attirava l’attenzione come non mai. Era stato abbandonato dopo uno spettacolo finito in tragedia, dove tutti o quasi i circensi erano morti, mentre gli spettatori erano rimasti fortunatamente illesi. Vi chiederete chi furono quei pochi circensi sopravvissuti? Ebbene sono Celia e Marco, nonché i miei bisnonni. La loro sopravvivenza fu un evento fortuito, sfortunatamente io non li ho conosciuti, la morte li ha sopraggiunti pochi attimi prima della mia nascita, anche se da quello che mi è stato raccontato ho dedotto che erano in perfetta salute e che prima di spirare insieme dissero: << Le Cirque de Rêves>>. Da quello che ho anche capito la gente del mio paese crede anche che loro non siano stati i veri Celia e Marco e per questo abbiamo avuto la brutta fama di essere dei vili bugiardi.
Infatti, è stato orribile fino a poche settimane fa, ma siamo spariti ormai da 5 giorni, ci stiamo ricostruendo una nuova vita, solo una cosa mi tormenta: perché vedo il circo fuori dalla finestra?
 
Pochi giorni dopo
 
La città è fantastica, qui ognuno si fa i propri affari e abbiamo ricominciato la vita proprio bene, mamma e papà hanno trovato un lavoro gratificante e io mi sono trovata una buona scuola con compagne molto dolci e gentili, che mi hanno accolta e mi hanno fatto sentire a casa. Eppure una strana aria aleggia intorno a questa città, da quel giorno non ho più visto il Circo, se non in sogno, accompagnato da figure evanescenti, come fantasmi.
 
Un mese dopo
 
I sogni sono continuati, le figure evanescenti cercano di attirarmi, sembra che solo io possa donare loro la pace eterna e fra le tante figure dei circensi ormai si vedono sempre più chiaramente quelle dei miei bisnonni. Sono tornati giovani e mi supplicano insieme agli altri di liberarli dal giogo del circo e da quella falsa vita che altro non era essere fantasmi.
Malgrado il profondo senso di frustrazione che provo a vederli non riesco ad elaborare un piano per liberarli, fino a quando non venne una persona, l’unica persona che non mi avrebbe mai dimenticata.
 
Flashback
 
Un gruppo di bambini si tiravano le palle di neve, mentre una bambina li osservava, incuriosita da quella strana sostanza che si tiravano addosso. In un momento di distrazione, le arrivo in piena faccia un po’ di neve e cadde per terra. La bambina che l’aveva tirato, si avvicino per scusarsi e rimase incantata a contemplare la piccola incidentata: un visino angelico, la pelle bianca come la porcellana e una cascata di capelli castano scuro e gli occhi dello stesso colore. La bambina caduta si rialzò da sola e rimase a fissare la sua pseudo-assassina, dai capelli rossi corti, che sottolineavano la pelle porcellana e gli occhi castano dorato, che la osservavano arrossendo, per poi sussurrarle: << Vuoi essere mia amica?>>
Da quel giorno le due crebbero praticamente insieme, separandosi ben poche volte, fino alla separazione totale delle due, ma la piccola dai capelli rossi non si sarebbe mai dimenticata della sua prima amica, alla quale avrebbe chiesto nel loro primo incontro se voleva essere la sua sposa, non sua amica.
 
Fine Flashback
 
La guardavo, mentre mi veniva incontro, malgrado fosse passato un mese, mi sembrava diversa, certo aveva sempre i capelli da maschiaccio e i vestiti ma mi pareva più luminosa e per un attimo mi sentii triste nel pensare, che senza di me fosse più felice, eppure nel suo sguardo vidi qualcosa che mi fece ricredere, la gioia di vedermi.
Mi si avvicino e si buttò addosso tanto che non ce la feci a reggermi e caddi, ma non sentii l’impatto visto che in un secondo aveva capovolto le posizioni e io mi trovavo sopra di lei. Lei sussurrò: << la mia piccolina non si deve fare male >>, per poi accarezzarmi la guancia; mi lascia andare alle sue coccole fino a quando non mi venne in mente che lei era la persona perfetta per aiutarmi. Dopo che ci fummo alzate e messe davanti un buon the le spiegai interamente la situazione e dopo avermi strappato la promessa che dopo l’avrei ascoltata per il motivo, per cui mi aveva raggiunta, accettò con un sorriso, come suo solito.
Iniziammo immediatamente a cercare il Circo, ma sembrava essersi totalmente volatilizzato, quando mi ricordai della leggenda, infatti, questa affermava che il circo era aperto la notte quindi le speranze di trovarlo furono spostate di un paio d’ore.
Appena scoccò la mezzanotte, si diffuse nell’aria un dolce odore di caramello di morte, infatti, il circo era apparso in tutta la sua immensa decadenza, nel mezzo del piazzale dove c’eravamo fermate a riposarci ed aspettare.
S’iniziarono a vedere i primi fantasmi, inconsapevoli forse del fatto che nessuno sarebbe venuto a vedere il loro spettacolo, ma ci sbagliavamo, loro aspettavano noi e quando ci videro, si trattennero da urlare dalla gioia. Ci presero e ci trascinarono dentro ad un labirinto, quello che prima era un semplice tendone.
Mi aggrappai alla mano calma di Chiara, riuscendo a tranquillizzarmi in pochi secondi e non notando per niente che era più rossa dei suoi capelli per quel contatto e iniziammo a camminare. Non riuscimmo a trovare la strada giusta per molto tempo, fino a quando non mi venne un’idea: seguire la canzoncina infernale, che da poco era iniziata a suonare. Dopo aver seguito la melodia, ci ritrovammo al centro del labirinto dove stavano tutti i corpi dei circensi con i loro fantasmi. Questi ultimi pregando con lo sguardo mi fecero intendere cosa volessero, una semplice sepoltura.
Prima di iniziare a farlo ci fermammo ad osservare quei corpi privi di vita da troppo tempo ormai, li osservammo bene e quando notai la presenza dei corpi dei miei bisnonni mi sorpresi parecchio, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Scoppia a piangere senza ritegno, troppo sofferenze e troppa crudeltà tutta insieme, quei corpi non erano stati uccisi dal fumo, ma erano stati uccisi senza pietà alle persone, forse gli stessi spettatori, rimasti illesi. Non si poteva esserne certi, ma non si poteva nemmeno vendicare la loro morte quindi il solo offrire loro degna sepoltura era il massimo del dono che ero in grado di compiere.
Rimboccandoci le maniche, seppellimmo tutti e poco a poco iniziarono a dissolversi gli spiriti, fino a rimanere quelli di Celia e Marco, che risalutarono e dissero buona fortuna a Chiara, per poi sparire. Mi sentivo bene, avevamo donato finalmente la pace a quegli spiriti inquieti, solo che non avevamo contato che anche il circo dovesse scomparire, cosa che fece, facendoci perdere i sensi.
Chiara si riprese all’alba e vedendomi n quello stato, non riuscii a trattenersi oltre, baciandomi, solo che mentre questo avveniva mi svegliai e gridando la sua lingua s’insinuò meglio nella mia bocca per poi iniziare un gioco con la mia lingua. Quando tutto finì, lei mi annunciò che era questo il motivo della sua venuta e non riuscendo a trattenermi per la sua faccia tenerissima, la ribaciai, mentre piccoli fiocchi di neve scendevano e si posavano su di noi.
   
 
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