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Autore: Carotina91    08/02/2012    0 recensioni
Suo padre la osservava spesso da lontano con tutto se stesso avrebbe voluto che restasse fuori dalla sua vita e ora invece è incastrata come lui nel circo dei sogni.
-Perché il circo apre solo di notte?-
-Tu credi nella magia Celia?-
-La mamma mi ha sempre detto che la magia non esiste che è solo un illusione e che niente è reale-
-E se io ti dicessi che invece esiste?-
-Celia…- Sussurra una voce.
-Mamma…?!-
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Verranno a prendermi vero?-

-Allora non è vero che non parli!- Esclama l’uomo seduto alla scrivania del suo ufficio. Guarda la bambina seduta su una poltrona blu immobile come una statua di marmo, sono ormai settimane che vive con lui e fin ora non ha spiaccicato parola. Sempre lì ferma stretta nel suo cappotto con il quale è arrivata, con lo sguardo basso e i riccioli folti come a farle da scudo.

-Non devi avere paura non ti farò del male te l’ho già detto, voglio solo rimandarti da tua madre tutto qui.-
-Non puoi…non è più tra noi-
-Vuoi dire che…è morta?!- Sussurra senza staccarle gli occhi di dosso.
-Non lo so, degli uomini vestiti di nero sono venuti a prenderla un giorno e…non l’ho più rivista- Volta lo sguardo verso l’uomo –Vuoi davvero mandarmi via?-
-Se vuoi restare non potrai più lasciare il circo-
-Lo so-

L’uomo incrocia le mani poggiandole sulla scrivania abbassa il capo e scuote la testa a destra e a sinistra poi la ferma alza lo sguardo sulla bambina e nota un piccolo particolare. I suoi occhi non sono più di un caldo e intenso nocciola, sono freddi e gelidi e lo fissano in attesa di risposta.

-Vai via ora lasciami solo ho del lavoro da fare- Le dice congedandola, Celia si alza raggiungendo in fretta la porta abbassa la maniglia ma prima di uscire l’uomo nota sul suo volto un piccolo ghigno. Nelle settimane seguenti Celia in varie occasioni manifesta i suoi incredibili poteri gli altri restano a bocca aperta dinanzi a lei mai avrebbero pensato che una bambina di soli dieci anni o poco più potesse avere dentro di se grandi poteri. Suo padre la osservava spesso da lontano non avrebbe mai creduto che un giorno sua figlia sarebbe stata lì con lui. Sapeva di Celia ma con tutto se stesso avrebbe voluto che restasse fuori dalla sua vita e ora invece è incastrata come lui nel circo dei sogni.

-Perché il circo apre solo di notte?- Domandò un innocente Celia a suo padre un giorno come tanti forse uno di quei giorni dove solo chi osa chiedere viene fatta chiarezza.

-è una lunga storia, troppo lunga per poterla raccontare-
-Ho tutto il tempo del mondo, non vado via-
-Parli come un adulta- Ride l’uomo guardando il viso imbronciato di Celia –Non avevi lezione con Vivianne?- Rispose accarezzandole i riccioli ribelli.
-Mi racconti del circo?-
-Tu credi nella magia Celia?-
-La mamma mi ha sempre detto che la magia non esiste che è solo un illusione e che niente è reale- Risponde la bambina guardando un punto impreciso del pavimento-
-E se io ti dicessi che invece esiste? Se le cose che hai visto fare nel circo sono vere cosa mi risponderesti?-

Celia ci pensa ma non sa cosa rispondere lei non conosce i suoi poteri non sa di non essere una bambina qualunque, non è come le altre è qualcosa di speciale, ha un dono che col tempo imparerà a conoscere.

-Celia…- Sussurra una voce.
-Chi mi chiama?- La bambina preoccupata si guarda intorno spaesata.
-Cosa c’è figlia mia?-
-Ho sentito una voce…lei mi chiamava-
-Chi ti chiamava?-
-La mamma-

La bambina corre fuori dalla stanza lasciando da solo suo padre, percorre il lungo corridoio che porta hai tendoni si ferma in quello del contorsionista. -Celia…- Ancora un sussurro, cerca di capire da dove provenga la voce c’è un telo nero davanti a lei, lo tira con la mano sinistra e dietro di esso trova un grosso e vecchio specchio antico. È sporco e arrugginito specchiarsi è quasi impossibile, soffia togliendo la polvere dal vetro, sembra che la voce provenga dallo specchio.

-Impossibile l’avrò immaginata- Fa dietro front sta per uscire dal tendone quando sente ancora una volta la voce, si gira e nello specchio appare l’immagine di sua madre. Sbarra gli occhi e si avvicina.

-Mamma…?!-
-Celia figlia mia-
-Sei vera o è una magia?-
-Devo spiegarti tante cose ma ora non posso non è ancora il momento-
-Mi manchi qui è tutto così…-

-Celia sei qui?- La voce di Vivianne interrompe i pensieri della bambina, alza lo sguardo e sua madre non c’è più il suo riflesso è come svanito. Da un ultimo sguardo allo specchio sicura che prima o poi riapparirà ha tante cose da chiederle.

-Con chi parlavi?- La dolce voce di Vivianne riporta Celia alla realtà, guarda la donna ma non risponde le porge una mano sorridendo dolcemente.

  
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