Agghiacciante.
Non riesco ancora a realizzare la concretezza di quelle assurde parole.
Non ci credo.
So che non è vero. O almeno è quello che voglio credere per non sprofondare nell’inferno, ove ora tu probabilmente sei.
Tu non lo faresti mai. Mai per nessuno.
Mi ripetevi sempre di quanto poco t’importava di questo pianeta … di noi … di me. Ma forse era proprio questo che volevi; ritrovare le tue vecchie origini, perché lo so, Vegeta, tu non ti smentisci mai, e ora hai ceduto alla tentazione di voler ritornare a vivere nuovamente nel terrore degli inferi, devastato dal fuoco. Forse adesso sei davvero felice, perché qui, sulla Terra, non sei mai stato totalmente realizzato.
Dopotutto sei un principe.
E questo pianeta era solo una potente catena che ti teneva imprigionato.
Imprigionato a me.
E tu, così spietato, non avevi mai avuto vincoli nella tua vita. L’unico confine che poteva ostacolarti, erano quelli che delimitano l’universo.
L’unico modo per sfuggirmi, e lo sapevi benissimo, era lasciarmi per sempre.
Sparire.
Ma io non lo accetto Vegeta.
Perché conosco il motivo per cui l’hai fatto. E non dovevi.
So perfettamente che quelle parole insensate che mi arrecano così tanto dolore, serbano tutta la forza e la voglia che avevi per poter salvare questo mondo. O probabilmente solo salvare me e tuo figlio.
Hai sempre avuto un innato amore per la lotta. O meglio per il massacro.
E adesso come puoi ferire il tuo orgoglio sacrificandoti per me? Io sono un’ insulsa terrestre, non ricordi?
Non dovevi Vegeta.
Non lo accetto.
Non hai mai mostrato il tuo affetto nei miei confronti. Ma ho sempre intuito quali fossero tramite il buio sconfinato dei tuoi occhi. Quel buio che diventava meno denso ogni volta che mi guardavi. Queste erano le silenziose parole che mi rendevano felice.
E non pensavo che se mai un giorno avresti fatto qualcosa di concreto per dimostrarmi i tuoi sentimenti, sarebbe stato così doloroso.
Quelle parole …
Non possono che essere acido sulle ferite del mio cuore.
“Vegeta non c’è più”.
Questo mi basta. Mi basta per capire quanto immenso sia il bene che ti voglio.
Mi basta per poter raggelare il mio sangue, ed esplicitare le mie emozioni solo con le lacrime ed un agonizzante urlo che marca la mia incredulità a tutto ciò.

 
E poi … e poi …
e poi … sarà come morire,
cadere giù, non arrivare mai.
E poi, sarà … e poi sarà come bruciare,
nell'inferno che imprigiona.